E nel caso di chi subisce un trapianto (ad esempio di cuore)? in un certo senso anche lui dipende da un corpo (naturale) estraneo...
i discorsi di Balon mi ricordano il paradosso di Achille e della tartaruga: utilizza sofisticate argomentazioni teoriche paradossali che possono essere confutate da cinque minuti di osservazione empirica.
Un cuore nuovo, una volta impiantato, diventa parte integrante del tuo organismo, va solo a sostituire una parte di te che è stata tolta, non è come un meccanismo a cui sei attaccato e dal quale non ti puoi muovere. oltretutto l'essere attaccati a una macchina, per come è inteso nei posts precedenti, implica il fatto che il tuo cervello non funzioni più.
insomma, se a uno in coma attaccato a una macchina viene staccata la spina, muore.
se un feto viene staccato dalla madre, muore.
un cuore nuovo invece non dipende da alimentazioni esterne, è esattamente come quello che avevi prima.
ma mi sembra stupido dover argomentare simili ovvietà :smack:
ma soprattutto... come al solito non ci sarà mai concordanza su queste tematiche, perchè i partecipanti alla discussione partono da sistemi di riferimento valoriali di partenza molto diversi: se anche un embrione di un mese può essere considerato "essere vivente" o "essere umano", io non dò alcun "valore aggiunto" spirituale o altro a quell'essere. credo sia inutile cercare di dimostrare con spiegazioni parascientifiche quelle che sono invece convinzioni etiche o religiose riguardo al senso della vita.
una persona in coma e priva di attività cerebrale sarà anche una persona viva, ma per quel che mi riguarda è un cadavere a cui batte il cuore, e penso che i parenti farebbero bene a cominciare a piangere come fosse del tutto morto.
insomma, se a uno in coma attaccato a una macchina viene staccata la spina, muore.se un feto viene staccato dalla madre, muore.
un cuore nuovo invece non dipende da alimentazioni esterne, è esattamente come quello che avevi prima.
Se non mi sbaglio il vostro ragionamento è il seguente
1. il feto non sopravvive fuori dall'utero della madre per l'incapacità dei suoi organi di garantirne la sopravvivenza
2. a chi ribatte che il feto potrebbe essere tenuto in vita con una macchina, si fa notare che una cosa è la sopravvivenza "naturale", diversa da quella "atrificiale"
allora io mi domando: se una persona nel pieno possesso delle sue facoltà, sanissima e con tutte le strutture biologiche necessarie alla sopravvivenza, si trasferisce su Giove, la sua sopravvivenza dipenderà necessariamente dalle macchine... è la stessa cosa del feto che esce dal suo ambiente naturale (utero; pianeta terra)
quindi, visto che quello che rende una persona superiore a un feto è la sopravvivenza sul pianeta terra, quando questi si allontana dal pianeta terra perde la sua connotazione di essere umano?
In conclusione, non è arbitrario stabilire che sopravvivere sul pianeta terra rende superiori rispetto a sopravvivere in un utero o su Marte?
Infondo, il nostro universo potrebbe essere l'elettrone di un atomo della cellula di un feto immensamente grande... :smack:
se una persona nel pieno possesso delle sue facoltà, sanissima e con tutte le strutture biologiche necessarie alla sopravvivenza, si trasferisce su Giove, la sua sopravvivenza dipenderà necessariamente dalle macchine... è la stessa cosa del feto che esce dal suo ambiente naturale (utero; pianeta terra)
Non è la stessa cosa: il feto non muore perché si trova in un posto inadatto alla vita umana, ma perché non ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza; la mia risposta è analoga a quanto già detto in passato sull'esempio dell'isola deserta: la differenza tra morte per mancanza di organi vitali o per soffocamento mi pare palese: la morte è causata, nel primo caso, dalla mancanza delle strutture necessarie alla sopravvivenza, nel secondo caso queste strutture ci sono. L'Uomo su Giove non muore perché gli mancano i polmoni, ma perché manca l'aria; e la differenza col morire perché l'aria c'è, ma non hai i polmoni per respirare, mi pare ovvia.
Il tuo esempio è l'analogo di quello che ho fatto io ("Un adulto in mezzo al deserto morirà di sete, non è in grado di sopravvivere, quindi secondo la tua logica potrebbe non essere umano. E, del resto, tutti moriamo, quindi la razza umana non esiste"), e analoga è la conclusione: mi pare assurdo :smack:
Non è la stessa cosa: il feto non muore perché si trova in un posto inadatto alla vita umana, ma perché non ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza; la mia risposta è analoga a quanto già detto in passato sull'esempio dell'isola deserta: la differenza tra morte per mancanza di organi vitali o per soffocamento mi pare palese: la morte è causata, nel primo caso, dalla mancanza delle strutture necessarie alla sopravvivenza, nel secondo caso queste strutture ci sono. L'Uomo su Giove non muore perché gli mancano i polmoni, ma perché manca l'aria; e la differenza col morire perché l'aria c'è, ma non hai i polmoni per respirare, mi pare ovvia.
non è così ovvio, secondo me...
Un alieno che vivesse su un pianeta dove l'aria è molto rareffatta, non direbbe che l'uomo muore "perchè gli manca l'aria", ma perchè non "ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza"... o più precisamente, gli manca l'aria perchè non ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza...
Quindi secondo il tuo ragionamento, se l'essere uomo dipende dall'aver sviluppato strutture biologiche necessarie per sopravvivere, un uomo cessa di essere uomo quando esce dalla pianteta Terra, o comunque dal suo habitat naturale...
infatti, visto che la sopravvivenza non è un concetto assoluto (non vale in ogni tempo e in ogni luogo), allora anche il concetto di umanità non può essere assoluto (varia nel tempo e nello spazio)
Non è più logico e scientifico definire una persona come "organismo (e quindi un insieme di cellule organizzate per la sopravvivenza reciproca) caratterizzato da un ben preciso codice genetico?"
non è così ovvio, secondo me...
Un alieno che vivesse su un pianeta dove l'aria è molto rareffatta, non direbbe che l'uomo muore "perchè gli manca l'aria", ma perchè non "ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza"... o più precisamente, gli manca l'aria perchè non ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza...
Quindi secondo il tuo ragionamento, se l'essere uomo dipende dall'aver sviluppato strutture biologiche necessarie per sopravvivere, un uomo cessa di essere uomo quando esce dalla pianteta Terra, o comunque dal suo habitat naturale...
infatti, visto che la sopravvivenza non è un concetto assoluto (non vale in ogni tempo e in ogni luogo), allora anche il concetto di umanità non può essere assoluto (varia nel tempo e nello spazio)
Non è più logico e scientifico definire una persona come "organismo (e quindi un insieme di cellule organizzate per la sopravvivenza reciproca) caratterizzato da un ben preciso codice genetico?"
a parte che un organismo non è un insieme di cellule, ma un insieme di apparati (definizione scientifica)...se proprio vuoi considera pure un essere umano a partire da un frammento di dna qualsiasi che ti stia più simpatico, ma sempre che una persona umana avrà più valore di un pezzo di dna o un agglomerato di cellule umane, che siano considerate o no essere umano
Un alieno che vivesse su un pianeta dove l'aria è molto rareffatta, non direbbe che l'uomo muore "perchè gli manca l'aria", ma perchè non "ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza"... o più precisamente, gli manca l'aria perchè non ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza...
I polmoni umani funzionano con l'ossigeno.......Se su giove l'ossigeno non c'è l'uomo muore.Non ce niente di "interpretabile" in questo.La cosa sarebbe diversa se l'uomo avesse sviluppato dei diversi sistemi di sussistenza..............la cosa però non mi risulta.
Non è più logico e scientifico definire una persona come "organismo (e quindi un insieme di cellule organizzate per la sopravvivenza reciproca) caratterizzato da un ben preciso codice genetico?"
E pure se fosse?......cioè non capisco dove si vuole andare a parare.... :mellow:
Si anche a me pare di aver perso il senso della discussione; probabilmente è un problema di termini... probabilmente quello a cui pensavo io è più vicino a una definizione *accademica* di dignità umana (secondo me, ovviamente) che di "persona".
a parte che un organismo non è un insieme di cellule, ma un insieme di apparati (definizione scientifica)
non mi risulta... e gli organismi unicellulari, scusa? Che apparati hanno? vabbè, cmq anche gli apparati sono formati da cellule, quindi...
E pure se fosse?......cioè non capisco dove si vuole andare a parare....
è che se così fosse sarebbe da considerarsi persona anche il feto e forse persino l'embrione
fino ad esso sono stato solo io a provare a dare una definizione di "persona", e voi a criticarla... per carità, bellissimo, io sono la tesi, voi l'anititesi e insieme formiamo la sintesi, ma mi piacerebbe che adesso foste voi a provare a dare una definizione logica e scientifica di "persona"
a
se così fosse sarebbe da considerarsi persona anche il feto e forse persino l'embrione
Veramente a me sembra il contrario:
Non è più logico e scientifico definire una persona come "organismo (e quindi un insieme di cellule organizzate per la sopravvivenza reciproca) caratterizzato da un ben preciso codice genetico?"
Se è cosi,allora l'embrione o il feto,non avendo le strutture atte alla sopravvivenza(polmoni,apparato digerente,sistema nervoso) non sono da considerarsi individui comlpetamente formati.
Ma la mia domanda resta comunque;cioè si cerca di arrivare,attraverso sofismi e minuzie dialettiche,a dare una definizione ipotetica di "persona":ma per giustificare cosa?
Se tutta la questione è data per arrivare ad un possibile esito tipo:"ok allora visto che abbiamo definito cosa è una persona, l'aborto è ingiusto (o il contrario)",si tratta di un operazione che lascia il tempo che trova.
La gravidanza è un processo biologico,e la legge consente la sua interruzione solo nei primissimi mesi,quando cioè le strutture caratteristiche di un essere umano non sono ancora formate.E pure in questo c'è assai poco di "interpretabile".
Se è cosi,allora l'embrione o il feto,non avendo le strutture atte alla sopravvivenza(polmoni,apparato digerente,sistema nervoso) non sono da considerarsi individui comlpetamente formati.
ma scusa, cosa vuol dire "sopravvivenza"? il feto ha tutte le strutture atte alla sopravvivenza nel suo ambiente naturale, che è l'utero.
Tu hai tutte le strutture atte alla sopravvivenza nel tuo ambiente naturale , che sono determinati luoghi del pianeta terra
Tu non riusciresti a sopravvivere in un utero, il feto non riesce a sopravvivere fuori dall'utero... e quindi?
e poi dai, dammi una tua definizione di persona/essere umano...
a parte che un organismo non è un insieme di cellule, ma un insieme di apparati (definizione scientifica)
non mi risulta... e gli organismi unicellulari, scusa? Che apparati hanno? vabbè, cmq anche gli apparati sono formati da cellule, quindi...
non ti risulta? nemmeno 2, 0 in biologia allora....gli organismi unicellulari sono tali perchè avendo una sola cellula fanno tutto ,riproduzione compresa...un organismo umano per vivere ha bisogno di organi per la digestione, perla riproduzione, per la respirazione...un organismo unicellulare fa tutto con gli organuli che ha nel proprio citoplasma. le cellule umane non sono organismi umani
Tu non riusciresti a sopravvivere in un utero, il feto non riesce a sopravvivere fuori dall'utero...
senza il cordone ombelicale lil feto non sopravvive nemmeno nell'utero..o credi forse che i feti respirino il liquido aminiotico?
Per favore, voi due, abbassate i toni...
Dire insieme organizzato di cellule mi sembra sufficiente, un organismo unicellulare comprende una sola cellula ed è organizzato in modo che questa basta per garantirgli la sopravvivenza nel suo ambiente naturale, senza essere connesso a un altro organismo.
Questo esclude, appunto, il feto non completamente formato, perché senza il collegamento alla madre tramite placenta non può sopravvivere.
In quanto allo scopo della discussione, io lo interpreto come puramente accademico, un gioco intellettuale; e la domanda a cui cerco di rispondere è "qual'è la definizione di essere che possiede la piena dignità di persona umana?"
In quanto allo scopo della discussione, io lo interpreto come puramente accademico, un gioco intellettuale; e la domanda a cui cerco di rispondere è "qual'è la definizione di essere che possiede la piena dignità di persona umana
pure io
Un alieno che vivesse su un pianeta dove l'aria è molto rareffatta, non direbbe che l'uomo muore "perchè gli manca l'aria", ma perchè non "ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza"... o più precisamente, gli manca l'aria perchè non ha sviluppato le strutture necessarie alla sopravvivenza
E farebbe un simile "ragionamento" a causa di una profonda ignoranza della biologia umana: a un Uomo sulla Luna non mancano le strutture necessarie alla sopravvivenza, semplicemente si trova in un ambiente inadatto alla vita umana. Invece, il feto pur trovandosi in un ambiente adatto alla vita umana morirebbe; del resto, questo non implica che il concetto di sopravvivenza sia assoluto, anzi: ho parlato di "vita umana", di Uomo che sopravvive. L'errore di assolutezza lo farebbe l'alieno, in quanto considererebbe le sue condizioni di sopravvivenza come assolute, valutando con esse la morte dell'Uomo.
il feto ha tutte le strutture atte alla sopravvivenza nel suo ambiente naturale, che è l'utero.
Tu hai tutte le strutture atte alla sopravvivenza nel tuo ambiente naturale , che sono determinati luoghi del pianeta terra
Da cui la conclusione logica: se ha strutture per la sopravvivenza diverse da quelle di un Uomo, non è un Uomo; se ha un ambiente di sopravvivenza diverso da quello di un Uomo, non è un Uomo :mellow:
pure io
quindi la tua opinione sarebbe che qualunque cosa abbia dna umano abbai di conseguenza dignità umana :figo:
ah, comuqnue prima non mi stavo scaldando, purtroppo se non si usano mille faccine non si capisce mai se uno sia incacchiato o no :mellow: