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Il Potere
S di Ser Balon Swann
creato il 13 gennaio 2008

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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 13 gennaio 2008 16:13

Parti dall'idea che ciascuno di noi abbia un po' di potere?

E perchè chi cede il potere diventa uno zero virgola qualcosa e non un "uno attualmente inattivo"?

Mi mancava questa teoria matematica :wacko:


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Morgil
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Morgil
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Inviato il 13 gennaio 2008 17:04

Parlate dell'esercito senza conoscerne la realtà ragazzi miei... :wacko:


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 13 gennaio 2008 17:09

Vieni qua e spiega :wacko: :(


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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 13 gennaio 2008 17:30

Il mio parere è che non siano gli uomini ad aver bisogno di qualcuno che comandi; ma sono i gruppi che hanno bisogno di una guida.

Un uomo può decidere di agire da solo, o di agire in gruppo; e si sa che un gruppo grande riesce a raggiungere risultati migliori che un gruppo piccolo, rispettivamente un singolo. Ma per funzionare il gruppo ha bisogno di un centro decisionale, un'élite ridotta. In qualsiasi momento un singolo può decidere se accettare/sostenere l'élite attuale o se sostenere un cambio di potere. I fattori che lo spingono ad agire sono A: la sua soddisfazione con l'élite attuale, B: la sua soddisfazione prospettata con la nuova élite, e C: il rischio in termine di costi che si dovrebbe assumere.

Vi faccio anche la formuletta :wacko:

(A/B)*C - K = M

in cui Cv*pv + Cs*ps = C

 

A = soddisfazione con il potere attuale

B = soddisfazione aspettata con un nuovo potere

Cv = costi in caso di vittoria

pv = probabilità di vittoria

Cs = costi in caso di sconfitta

ps = probabilità di sconfitta

K = costante di soddisfazione (dipende dall'individuo)

M = motivazione a sostenere il potere attuale piuttosto che ad agire per cambiare il potere

 

Se (A/B)*C > K, allora M > 0 e l'individuo non intraprende l'azione scelta. Altrimenti lo fa.

L'individuo tenta di cambiare il potere se:

- diminuisce la sua soddisfazione attuale A

- aumenta la sua aspettativa nel nuovo potere B

- diminuisce il costo di intraprendere un'azione C

 

Nota bene: il potere A o B può risiedere sia in altri che in sé stesso. Il costo C può essere negativo, ossia un guadagno.

L'azione scelta può essere qualsiasi cosa, dalla rivoluzione all'alzare il cu*o dalla sedia per recarsi al seggio e votare.

 

 

Oh come mi sento figo con questa formuletta :( :(


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Morgil
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Morgil
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Inviato il 13 gennaio 2008 18:02

Vieni qua e spiega :wacko: :(

 

eh non posso dire di no a una polaretta sith!XD

 

il discorso è abbastanza difficile,però non parte proprio dalle forze armate dove sicuramente ci sono delle frangie estremiste(un esigua minoranza ma comunque c'è)l'italia è legata a doppio filo all'euroa unita e alla nato e se succedesse in italia qualcosa di anche lontanamente paragonabile a un colpo di stato ci pioverebbero dentro il territorio truppe di ogni colore razza e religione.questo non vale solo in italia ma in tutta europa o per lo meno nell'europa occidentale e in particolare mediterranea.

 

tornando al discorso interno all'esercito italiano,non posso andare sullo specifico non avendo tutte le conoscenze,ma il soldato semplice è" indottrinato" (che brutta parola)al più assoluto anti fascismo,addiritura i gesti di uso quotidiano,come alzare la mano si fà a coltello e nn a paletta.

 

e posso dire che questo governo per quanto abbastanza mal visto non è così ostile alle forze armate,anche soprattutto per merito del ministro Parisi.

 

posso dire che qualcosa del genere nn è nemmeno immaginabile!^^

 

spero di essere stato chiaro!^^


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carlo
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carlo
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Inviato il 13 gennaio 2008 18:14

bel topic, anzi, stupendo.

Anche io ho riflettuto per un po su quel discorso del ragno tessitore, e penso che si, il potere è un'illusione.

ma non è così semplice.

 

prendete per esempio la mafia, con i vari boss e capi.

come riescono a controllare un'intera regione senza che i cittadini

reagiscano in massa?

-perchè hanno paura

-e di chi?

-dei "picciotti" dei boss

-ma i "picciotti" hanno un rapporto di 1\10000 cittadini, come possono aver paura gli onesti di così poche persone?

(------------)QUALCUNO SA' LA RISPOSTA?


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 13 gennaio 2008 18:22

Quando la sapremo avremo raggiunto lo scopo del topic :(

 

Io vorrei notare una cosa: perchè la questione è tra obbedire a Tizio oppure a Caio? Perchè non è comune la questione "comanda lui o comando io"?

In altre parole le masse switchano da un capo all'altro, ma non è comune voler comandare tutti gli altri. Perchè?

 

Coltello e paletta, non lo sapevo... :wacko:

Già che ci siamo, perchè nessuno di voi salta su a dire "ohi io sarei un comandante molto migliore, piantatela di fare quello che dice lui e fate quel che vi dico io"? A me vien da pensare che un deterrente sia il non essere forti ed esperti abbastanza, in altre parole la consapevolezza che l'esperimento avrebbe vita breve. O è altro?

Per tornare ancora più IT: perchè tutti i soldati d'Europa, che sono armati e addestrati, prendono ordini da gente che non ti fa dieci flessioni senza farsi saltare una coronaria e che perderebbe perfino una partita di Risiko? Insomma: rispetto ai parametri di valutazione e ai valori di una persona che sceglie di entrare nell'esercito, i leader potrebbero risultare scarsini. Perchè si obbediscono?

 

(A/B)*C - K = M

in cui Cv*pv + Cs*ps = C

E io questa me la applico in ufficio :(


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Exall
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Exall
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Inviato il 13 gennaio 2008 18:26

Più o meno si. Risiede dove noi DECIDIAMO che risieda. Suona un po' come un ossimoro ok, ma ognuno ha il potere di cedere il proprio potere (per pigrizia stupidità scelta ragionata o fede, come vi pare); e dopo, come dice il poeta :P, un uno vale tanto quanti sono gli zeri che gli vanno dietro.

Il problema dopo è che invertire il processo (ridividere il potere accentrato) non è altrettanto facile. Gli ex uni che hanno scelto di diventare zero virgola un infinitesimo che gli permette solo di campare alla giornata (zero zero è il potere di un morto!) devono sommarsi tutti insieme per pareggiare il livello di potere dell'uno. E ce ne vogliono tanti e tutti coordinati in modo da sommarsi effettivamente e non annullarsi a vicenda.

Filosofia matematica oggi, ho esagerato va...

Fondamentalmente d'accordo con il post di Neshira.

Nota a margine, nel potere tutti vedono bene o male la forza, ma è buona regola per chi detiene il potere non utilizzare la forza, in quanto utilizzare la forza significa deteriorarla. Ecco quindi una differenza non da poco, esercitando il potere, questo non si consuma, esercitare la forza significa consumarla.


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Morgil
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Inviato il 13 gennaio 2008 18:35

Quando la sapremo avremo raggiunto lo scopo del topic :(

 

 

 

Per tornare ancora più IT: perchè tutti i soldati d'Europa, che sono armati e addestrati, prendono ordini da gente che non ti fa dieci flessioni senza farsi saltare una coronaria e che perderebbe perfino una partita di Risiko? Insomma: rispetto ai parametri di valutazione e ai valori di una persona che sceglie di entrare nell'esercito, i leader potrebbero risultare scarsini. Perchè si obbediscono?

 

 

 

Eh perchè comanda chi esce dall'accademia di modena e a livelli più alti dalla scuola di guerra di parigi,e purtroppo chi esce dall'accademia ha la mente ottenebrata da 5 anni passati in quell'inferno di regole passate stupida etichetta e libri tanti libri,poi arrivano nelle caserme di destinazione che nn sanno nemmeno dove mettere le mani,molto spesso per fortuna ci sono quelli abbastanza umili da capire che sono appena arrivati e che nn sanno nulla e si fanno aiutare da chi è più anziano e ha più esperienza,questi sono i veri comandanti quelli che dopo anni la truppa apprezza e seguirebbe ovunque,poi ci sono quelli che ricevono il "mandato dal cielo" :wacko: e di quelli bisogna nn solo averne paura ma anche starne attenti perchè rovineranno te e tutto quello che hai intorno con la loro incompetenza.

 

per farla breve possono essere degli incompetenti ma nn stà a noi giudicare noi possiamo solo obbedire... :(

 

ah solitamente un comandante di compagnia che conta un centinaio di flessioni senza scomporsi te le fà!^^


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Inviato il 13 gennaio 2008 18:40

Arkantos fai attenzione a distinguere la parte amministrativa con quella operativa. E' certo che un comandante che esce dalla preparazione sul terreno è più preparato al campo di uno che esce dall'accademia, però è anche vero che uno che ha passato la vita a combattere quando si ritroverà a dover compiere scelte strategiche o politico-strategico non è affatto detto che sappia dove metterci mano, e la storia lo insegna.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 13 gennaio 2008 18:54
ah solitamente un comandante di compagnia che conta un centinaio di flessioni senza scomporsi te le fà!^^

E io gli voglio male perchè a me non riesce :wacko:

 

Perchè non potete fare altro che obbedire? Mi dirai che è perchè se una compagnia fa casini ne arrivano altre dieci a rimetterla a posto, se dieci saltano ne arrivano cento e via... questo succede perchè ci sono persone indottrinate in modo da avere il cervello piallato e non concepire l'idea di mettere in discussione il potere di chi ha un grado più alto cucito sull'uniforme? Scusa il tono un po' brutale ma è per provare a capire :(


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Exall
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Inviato il 13 gennaio 2008 19:05

Iskall, conosco molte persone che provano orrore al solo pensiero di prendere ordini da una persona "solo perchè ha una mostrina sulla divisa", ma che poi non esitano minimamente a restare a casa se il suo/a lui/lei glielo ordina. Torniamo al discorso che il potere sta dove crediamo si trovi.


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 13 gennaio 2008 19:14
ah solitamente un comandante di compagnia che conta un centinaio di flessioni senza scomporsi te le fà!^^

E io gli voglio male perchè a me non riesce :wacko:

 

Perchè non potete fare altro che obbedire? Mi dirai che è perchè se una compagnia fa casini ne arrivano altre dieci a rimetterla a posto, se dieci saltano ne arrivano cento e via... questo succede perchè ci sono persone indottrinate in modo da avere il cervello piallato e non concepire l'idea di mettere in discussione il potere di chi ha un grado più alto cucito sull'uniforme? Scusa il tono un po' brutale ma è per provare a capire :(

Scusa ma non vedo dove vuoi arrivare, sei partita da una cosa e adesso sembra che tu voglia l'anarchia militare. :(

Obbediscono perchè è il loro ruolo? Perchè si sono arruolati per servire l'Italia? perchè comunque appena arrivi sei l'ultimo della classe, sei una "spina", un "verme" in gergo. Nessuno entra nell'esercito da generale o colonnello. Tutti devono passare sotto la catena di comando, fare guardie, farsi il c..o e sperare che ti spediscano a casa in licenza per il fine settimana. Se uno non è pronto a servire i suoi superiori, non vuole farsi il mazzo, semplicemente non si arruola o al massimo prima del giuramento se ne torna a casa.

 

 

Torno al discorso del topic.

In linea di massima sono d'accordo con quanto detto da Exall e Neshira. Solo che non siamo noi a decidere di cedere la nostra parte del potere agli altri. Secondo me siamo vittime di quello che hanno scelto per noi i nostri antenati e i nostri genitori in primo luogo, perchè mi sembra chiaro che non abbiano le stesse possibilità di ottenere un certo potere il figlio di Berlusconi e quello di un operaio.. :(



Lord Beric
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Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Guardiani della Notte

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Inviato il 13 gennaio 2008 19:14

Il potere è la possibilità di tradurre in atti le proprie decisioni.

 

Penso che al giorno d'oggi il potere di decidere per sé ricada più sotto la definizione di libertà, anche se ci sarebbe da discutere persino su questo.

 

Comunque il potere comunemente inteso è la possibilità di agire anche per gli altri. Ovvero che ci siano altri che accettino le decisioni prese per noi.

 

Ma il potere deve anche poter essere rimosso, e qui si ritorna all'indovinello di Varys: io devo poter avere la garanzia che se ritengo una persona non adatta a gestire la mia vita, avrò voce in capitolo per rimuoverla (differenza sostanziale tra stati democratici e stati non democratici). In questo modo, il potere delegato al singolo, o al gruppo ristretto, ritrova la sua origine nei molti che glielo hanno conferito. Se io contadino non credo né al re, né al ricco né al sacerdote, chi ucciderò? Chi riterrò che abbia potere su di me?

 

La massa delega il potere al singolo, ma ne resta comunque proprietaria. La bilancia è in favore del nominato, rispetto ai nominanti, perché questi, per opporsi a lui, non possono farlo come massa, ma devono catalizzare le loro mille voci in una nuova nomina, che ne direzioni l'impatto.

 

 

 

 

In ogni caso, perché qualcuno dovrebbe volere che ci siano altri che decidano per lui?

 

Fondamentalmente perché fa comodo, e in una certa misura è utile.

- Grossolanamente, avere qualcuno che decide per me mi sgrava dalla responsabilità di prendere decisioni

- Avere qualcuno che decide per me potrebbe significare pormi nelle mani di chi ne sa più di me e può decidere per il meglio

(Queste due voci costituiscono il mito dell'Uomo Forte, e non per nulla le rigetto in pieno, dal punto di vista personale).

 

Riconoscere ad un'altra persona potere, tuttavia, ha anche altri importantissimi scopi:

- Permette di non cadere nell'immobilismo.

- Consente di catalizzare mille voci altrimenti contrastanti e sostanzialmente autoannullate in un unico grido, ben direzionato e quindi molto potente

- Ha una funzione di garanzia nei confronti dello scopo per il quale gli è stato conferito il potere (che si tratti del capocaccia al mammuth o di un generale o di un politico o di un primario d'ospedale)

 

Visto che più o meno siamo tutti internauti, confrontiamo l'efficienza di un forum non moderato e uno moderato... :wacko:


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Exall
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Inviato il 13 gennaio 2008 19:47

Tolstoj in Guerra e Pace sosteneva che il potere non è nient'altro che la responsabilità che le persone delegano a qualcuno per scaricare su di esso il peso delle azioni che compiono. Nega di fatto la preponderanza della libertà, che deve procedere di pari passo con la necessità.


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