Beh beh beh......la saga di Excalibur è la saga di Excalibur......
ora se la vogliamo mettere che è stato il mio primo amore....
cmq è decisamente uno dei fantasy medievali migliori in assoluto....anche io qui sono per un pareggio...o per una vittoria rosicchiata di Martin!
Con le ovvie differenze...nella saga di Excalibur c'è un attinenza storica (ossia nada draghi ecc ecc). Mi piacerebbe leggere gli altri libri di Bernard.....
Argh!! :huh: ...Eriiiin.....vuoi leggere TROPPE COSE!!!
cmq...io qui sn per il pareggio! -_-
Io sono per il pareggio, ho amato troppo il ciclo di Excalibur.
Dove lo trovate un libro su Artù, dove alla fine Si odia Artù stesso?
Bronn ne sei sicuro? A me sembra il contrario...
Io sono per il pareggio, ho amato troppo il ciclo di Excalibur.
Dove lo trovate un libro su Artù, dove alla fine Si odia Artù stesso?
Bronn ne sei sicuro? A me sembra il contrario...
Beh, 6843a28b908d17ac96eb7e99cb1f465f'6843a28b908d17ac96eb7e99cb1f465f
Artù fa comunque bruciare Isotta e difende Lancillotto quasi fino alla fine
(se non sbaglio, l'ho letto troppo tempo fa)
Beh beh beh...aspettiamo un attimino
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Non credo si possa parlare di Artù che odia se stesso!...odia la situazione, nel caso in questione il casino che si era venuto a creare con Tristano e Isotta....e poi odierà la situazione che si verrà a creare con Ginevra. Odia il sistema in cui è imprigionato che gli impedisce di realizzare le sue utopie
Tornando a noi...i personaggi di Excalibur sono davvero ben caratterizzati, a dire il vero mi sono rimasti più impressi di alcuni di quelli di Martin
Forse il tutto dipende dalla lunghezza delle Cronache...contro il soli 5 di Excalibur
Sempre sull'Artù di Cornwell SPOILER EXCALIBUR
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la saga non me lo ha fatto odiare ma ai miei occhi ne ha appannato il mito: ne fa un uomo idealista fino al punto di essere ottuso (vedi la pervicacia con cui rifiuta di prendere il trono difendendolo per quel Mordred che dà molti e chiari segni di esserne assolutamente indegno, vedi il modo in cui resta a lungo l'unico a non capire di quale pasta sia fatta Ginevra) e a volte crudele, non solo in nome della legge (Tristano e Isotta) ma anche dei propri interessi (mandare Derfel a farsi ammazzare da Aelle proponendo il matrimonio a Ceinwyn)
IMHO Cornwell ha fatto di Artù un personaggio molto grigio e quindi molto umano; trovo sia uno dei pregi della saga.
Il "grigio" di tanti personaggi secondo me è ciò che più accomuna Cornwell e Martin.
Ho cominciato da poco questa saga, anche grazie a quanto ho letto su questo forum.
Mi piace da morire, soprattutto la reinvenzione dei personaggi.
Più di ogni altro Artù, che passa dall'essere il Re buono e paladinesco, a un tenebroso, controverso, spregiudicato idealista.
Personaggio romantico ed epico, addirittura titanico, nel suo dramma umano di solitudine, potere ed ambizione.
Fantastico.
Sempre sull'Artù di Cornwell SPOILER EXCALIBUR
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la saga non me lo ha fatto odiare ma ai miei occhi ne ha appannato il mito: ne fa un uomo idealista fino al punto di essere ottuso (vedi la pervicacia con cui rifiuta di prendere il trono difendendolo per quel Mordred che dà molti e chiari segni di esserne assolutamente indegno, vedi il modo in cui resta a lungo l'unico a non capire di quale pasta sia fatta Ginevra) e a volte crudele, non solo in nome della legge (Tristano e Isotta) ma anche dei propri interessi (mandare Derfel a farsi ammazzare da Aelle proponendo il matrimonio a Ceinwyn)
IMHO Cornwell ha fatto di Artù un personaggio molto grigio e quindi molto umano; trovo sia uno dei pregi della saga.
Il "grigio" di tanti personaggi secondo me è ciò che più accomuna Cornwell e Martin.
Ma, sono abbastanza daccordo. effettivamente Artù non l'ho odiato, ma l'ho trovato semplicemente un po' ottuso, non di idee aperte
Ma cosa dice Ceinwyn su Artù? Spoiler dal Terzo Libro
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Artù è la nostra unica barriera tra noi e il caos.
E se Artù è ottuso allora tutti i personaggi sono ottusi, perchè4f5df6cd4ca42ca1b97f4b6743669dea'4f5df6cd4ca42ca1b97f4b6743669dea
anche quelli con pochi scrupoli, Merlino IN PRIMIS, si rifiutano di eliminare Mordred quando anche un beota avrebbe capito che sarebbe stato il re più fasullo d'Inghilterra! ( questa concedetemela :lol: )
Martin tutta la vita.
Cornwell dà ai personaggi la profondità di un piatto di minestra, e la saga tutta di Excalibur è di una banalità sconfortante
pareggio!!!
li amo entrambi!!!! :wub: :wub:
Adoro cornwell!!...il suo excalibur è divino!...i romanzi di richard sharpe(di cui però ho eltto solo 3 libri per ora) sono spregiudicati e divertenti,...mi manca la saga sul graal!!!
Ornella. ;)
Martin tutta la vita.
Cornwell dà ai personaggi la profondità di un piatto di minestra, e la saga tutta di Excalibur è di una banalità sconfortante
Mi dispiace ma non lo trovo d'accordo, nel suo Excalibur definisce chiaramente la personlità di molti personaggi, cambiando totalmente alcuni 3162ee24c4d1eefae77c9bef83dfaa28'3162ee24c4d1eefae77c9bef83dfaa28
Ad esempio Lancillotto è un incapace e non è per niente nobile di cuore...
In oltr mi pare eccessivo dire che la saga di Excalibur è di una banalità sconfortante, ci sono parecchi colpi din scena 3db306354aa6ca9d56a633bfe5748685'3db306354aa6ca9d56a633bfe5748685
Come ad esempio la morte sia di Tristano che di Isotta...
Non è vero che la saga di Excalibur è banale.
Al contrario, essa si discosta dai classici cicli arturiani dove prevalevano i nobili cavalieri e il cosidetto amor cortese ecc ecc ecc.
I 5 libri di Cornwell descrivono invece una Britannia divisa e allo stremo, col cristianesimo che si imponeva sulle ultime resistenze pagane, e con la minaccia sassone che si riprensentava ad ondate nell'arco di pochi anni! La descrizione della Londinium ormai in rovina è un chiaro esempio di quella che era la situazione in buona parte della britannia del V secolo d.C
Decisamente è una situazione realistica, con personaggi che per quanto rivisti o discostati da come si sono conosciuti nel ciclo arturiano "classico", si inseriscono perfettamente.
La figura di Artù come sovrano illuminato che tutti conosciamo è chiaramente esaltata. Del resto, è facile immaginare come le leggende e le saghe, tramutino quello che (se è mai esistito dato che è tutto un dubbio) è stato un sovrano-condottiero che è riuscito a riunificare un territorio diviso e a cacciare i sassoni. Il cosidetto fulmine in un età non proprio felice.
Non è vero che la saga di Excalibur è banale.
Al contrario, essa si discosta dai classici cicli arturiani dove prevalevano i nobili cavalieri e il cosidetto amor cortese ecc ecc ecc.
I 5 libri di Cornwell descrivono invece una Britannia divisa e allo stremo, col cristianesimo che si imponeva sulle ultime resistenze pagane, e con la minaccia sassone che si riprensentava ad ondate nell'arco di pochi anni! La descrizione della Londinium ormai in rovina è un chiaro esempio di quella che era la situazione in buona parte della britannia del V secolo d.C
Decisamente è una situazione realistica, con personaggi che per quanto rivisti o discostati da come si sono conosciuti nel ciclo arturiano "classico", si inseriscono perfettamente.
La figura di Artù come sovrano illuminato che tutti conosciamo è chiaramente esaltata. Del resto, è facile immaginare come le leggende e le saghe, tramutino quello che (se è mai esistito dato che è tutto un dubbio) è stato un sovrano-condottiero che è riuscito a riunificare un territorio diviso e a cacciare i sassoni. Il cosidetto fulmine in un età non proprio felice.
Come puoi capire se leggi il messaggio sopra il tuo, sono d'accordissimo
Sopprattutto sul fatto che molti personaggi in Exacalibur cambino completamente da altri cicli arturiani, rendendoli più "reali" e meno "Viva l'onore"
Martin tutta la vita.
Cornwell dà ai personaggi la profondità di un piatto di minestra, e la saga tutta di Excalibur è di una banalità sconfortante
Mi dispiace ma non lo trovo d'accordo, nel suo Excalibur definisce chiaramente la personlità di molti personaggi, cambiando totalmente alcuni ca3ed782bce18baa5c5c5e4b5c45065c'ca3ed782bce18baa5c5c5e4b5c45065c
Ad esempio Lancillotto è un incapace e non è per niente nobile di cuore...
In oltr mi pare eccessivo dire che la saga di Excalibur è di una banalità sconfortante, ci sono parecchi colpi din scena 9ff8f96a5e5102b6c4ac1f7f89cbf0b3'9ff8f96a5e5102b6c4ac1f7f89cbf0b3
Come ad esempio la morte sia di Tristano che di Isotta...
Evidentemente non sono stato chiaro:
Definire chiaramente la personalità non significa dare profondità psicologica. I personaggi di Cornwell sono stereotipi: certo, stereotipi diversi e più, come dire, "moderni" di quelli che voi definite "dei cicli arturiani classici" (anche se su questa definizione si potrebbe discutere per anni), ma pur sempre stereotipi.
E la saga nel suo complesso non è che una rivisitazione (a volte approssimativamente interpretata) di ricerche che gli storici hanno svolto sulla genesi e l'ambientazione della saga arturiana (come per esempio gli studi di D. Dumville o M. Morris). Ma la prospettiva storica è tagliata via: la descrizione della Britannia è fatta secondo paradigmi che gli storici hanno abbandonato ormai da decenni, fondendo studi molto seri e molto innovativi con modi di descrivere la realtà umana ormai superati. Il modo din intendere quel periodo che è esemplificato in questa affermazione
quello che (se è mai esistito dato che è tutto un dubbio) è stato un sovrano-condottiero che è riuscito a riunificare un territorio diviso e a cacciare i sassoni
Artù, se è esistito, è vissuto tra fine 5° e inizio 6° secolo. Ma non è stato un sovrano, non ha unificato un territorio diviso, e non ha cacciato i sassoni (sempre ammesso che ci fossero dei sassoni be definiti da cacciare)
Ecco perché è banale.
Poi lo ammetto, io sono prevenuto in partenza dato che ho studiato a fondo, per questioni di studio, proprio quelle problematiche.
Trovo antipatica- e un pò stereotipata- la critica al Cristianesimo. La Britannia non fu mai completamente cristianizzata, a parte le città principali. Quindi dubito che i preti potessero avere un'influenza così decisiva.