il fantasy descrive mondi o dimensioni completamente avulse dal nostro mondo in cui le componenti fantastiche coabitano tra loro e con elementi ispirati al nostro mondo ma mai ad esso appartenenti direttamente.
Non condivido la definizione, onestamente. Se cosí fosse, Tolkien, Brooks, Gaiman, ma non solo loro, non sarebbero fantasy. Lo stesso Ende: non so quanto si possa dire che Fantasia sia completamente avulsa dal nostro mondo, visto che dipende (e discende) dalle fantasie in esso presenti; o quanto si possa dire che siano elementi solo ispirati al nostro mondo, ma non appartenenti a esso.
ho speso tanti soldi e tantissimo tempo a cercare saghe rare, stupende, di livello letterario significativo, ma praticamente SCONOSCIUTE anche se tradotte in italiano
Potresti dare i titoli? :stralol:
Tolkien ha adattato un alfabeto, una lingua per gli elfi. Ha creato un passato mitologico per la terra di Mezzo
Oltre che adattato, ne ha anche inventati; almeno, tengwar e sarati, per esempio, non mi pare abbiano riscontri reali.
Tante lingue, comunque :D
Prima di cercare di articolare un pensiero coerente e sensato(cosa che purtroppo ultimamente mi è estremamente difficile)ho un quesito da farvi, sperando che non sia troppo OT...
qual'è stato il primo libro fantasy scritto?
per "il popolo", "IL" scrittore fantasy è Tolkien(con popolo intendo proprio tutti, da chi bazzica un po nel fantasy a chi lo conosce solo attraverso film...)eppure contemporaneo a lui c'era Lewis(infatti facevano parte dello stesso gruppo letterario,gli inklinks...)ma chi è il padre(o madre) di questo genere?
gli stereotipi degli elfi,dei nani...come sono più conosciuti oggi..li dobbiamo al creatore di d&d..?(mi sfugge il nome ora...)
gli stereotipi degli elfi,dei nani...come sono più conosciuti oggi..li dobbiamo al creatore di d&d..?
D&D è posteriore a Il Signore degli Anelli di vent'anni, e la sua prima edizione non aveva esattamente gli Elfi come oggi intesi (non era nemmeno una razza, di per sé...); lo stereotipo in sé arriva dai miti, direttamente o tramite rimaneggiamenti. Tolkien ha preso queste figure e le ha adattate alle sue esigenze, creando i suoi Elfi.
Interessante la discussione sull'originalità nei generi letterari (fantasy in particolare)....
La mia idea riprende un po' entrambe le "fazioni": secondo me nulla di completamente originale esiste, eppure tutto può essere originale se vengono aggiunte le proprie esperienze.
Mi spiego: credo che tutto possa esser riportato a degli archetipi di personaggio (Jung docet), quali eroe, anti-eroe, ombra, vecchio saggio, ecc.ecc.
Eppure la complessità di un Martin ( ^_^ ) non è la stessa di un Salvatore (a ognuno i suoi gusti, ma il creatore di Drizzt non mi sembra troppo originale...)...credo che tutto questo stia nell'esperienza e nel genio personale di ogni autore. Altrimenti tutte le storie sarebbero simili e tutti sapremmo come andrebbero a finire i libri...
E' esattamente come l'esempio fatto nella prima pagina in cui veniva 'riscritto' A song of ice and fire.. Non prendiamo sottogamba la scrittura stessa del libro e in che modo vengono svelati i fili del discorso...
Bisogna esser scrittori per poter scrivere.
Anche se, secondo me, un personaggio completamente originale, mai sentito e mai visto non può nascere dal nulla. Tutto sta nella sua caratterizzazione, descrizione e movenze all'interno della storia...
Però è solo la mia opinione ^_^
Per "il primo romanzo fantasy" non so che dire...mi suggeriscono dalla regia a gran voce "Il castello di Otranto" di Walpole...anche se mi sembra gotico e non fantasy...mah...oppure
Ah..mi dalla regia ci sono discordanze, mi dicono anche "La gerusalemme liberata" del Tasso o "L'orlando furioso" dell'Ariosto o i cicli di Artù di Chretienne de Troys (non l'avrò scritto sicuramente per bene...perdonate :wub: )..
Ma qual'è la vera definizione? Nemmeno a me soddisfa quella di Wikipedia :dart:
qual'è la vera definizione? Nemmeno a me soddisfa quella di Wikipedia
Onestamente non so se ci sia una "vera" definizione, anche perché già di per sé la divisione in generi è artificiale, utile per questioni di catalogazione, ma limitante per i singoli libri. Comunque, una definizione che a me piace è questa: "Per definire questo sottoinsieme [la fantascienza] e distinguerlo dall'ulteriore campo costituito dalla fantasy, potremmo dire che le storie di fantascienza, che di norma non imitano gli eventi del mondo reale e sono ambientate nel futuro o in un presente alternativo, cercano tuttavia di convincere il lettore che gli eventi narrati, per quanto immaginari, hanno una spiegazione razionale". L'ho trovata su un libro di racconti, purtroppo non ricordo quale.
Sicuramente non è univoca, nel senso che una simile definizione potrebbe comprendere anche racconti dell'orrore, tanto per dirne una; ma, del resto, anche un racconto dell'orrore può essere in un certo qual modo fantasy, semplicemente è caratterizzato da altri elementi fantastici e dal cercare di indurre paura nel lettore.
Definizione di Fantasy...mah, stiamo cercando di tracciare i confini di Fantàsia?
Se siamo qui a parlare di originalità (e non è la prima volta), tanto ampi questi confini non devono esserlo.
Potresti dare i titoli?ho speso tanti soldi e tantissimo tempo a cercare saghe rare, stupende, di livello letterario significativo, ma praticamente SCONOSCIUTE anche se tradotte in italiano
A questo punto mi sto incuriosendo anch'io.
Non è tanto questione di confini larghi o stretti, direi: larghi sono larghi, nel senso che se pensi a una cosa potenzialmente puoi farla (l'unica cosa, se interessa, è mantenere la coerenza interna, non farlo apparire irreale); però con quanto è stato fatto, dalla prima leggenda all'ultimo libro, ideare qualcosa di originale non è facile, se possibile...
Vedetela cosí: i confini sono larghi, ma le strade sono poche. E trovarne una nuova, o aprirne una nuova, non è facile. E spazio per nuove case non è che ce ne sia molto...
ah, per quanto riguarda la definizione di fantasy che ho usato, ho preso la prima che mi è capitata a tiro, non dategli troppo peso...mi serviva per dire che se il genere è quello, un libro se vuole essere considerato appartenente ad esso deve rispettarne le "linee guida", chimiamole così.
Se io scrivo un romanzo storico non pretenderò certo che sia definito fantasy; se però mi metto a scrivero un libro che vogli figuri come fantasy, credo sia mio dovere non scopiazzare da questo e da quello e fare un copia&incolla, per quanto buone siano le intenzioni. Non ho mai letto molto fantasy proprio perchè non amo le mezze misure, o uno mi propone un libro coi controcavoli o non lo leggo proprio; l'ambientazione è un fattore importante, e se mi ritrovo alla prima pagina con la descrizione delle solite razze alla tolkien o la solita storia trita e ritrita, per quanto possa essere ben scritto, mi pento dell'acquisto.
come ho detto prima non pretendo la rivoluzione per ritenere un lavoro originale. Mi basta che leggendolo io possa dire" che bello, ho letto una storia nuova!", che poi la novità passi dalla trama o dal contorno a essa, fa lo stesso (se ci sono entrambe allora mi metto a sbavare!)
dopo averne letti tanti, di libri fantasy, credo che l'originalità in qst campo letterario stia nello sforzo creativo. non è semplice inventare un mondo ed una società che cisano credibili e coerenti, perchè inserire in un mondo "normale" qualcosa come, ad esempio, la magia, non è così scontato. per dirne una: come opera la magia? che ruolo ha nel mondo? è più coerente che il mago sia impegnato nella vita mondana, facendo nascere una classe intellettuale, oppure che sia chiuso nella sua torre d'avorio a spolverare i suoi libri? oppure: ok, metto tante specie diverse nello stesso mondo: elfi, nani, umani,quello che vuoi tu. allora, come possiamo farli interagire? è più logico che si odino o che vadano d'accordo? i confini politici che storia hanno? come combattono i vari eserciti?
sono interrogativi che vanno spiegati nella narrazione (ecco xkè martin da qst punto di vista è il più originale autore degli ultimi 20 anni), in via diretta o indiretta. ed il limite del fantasy moderno è quello di strutturare una storia come un gioco di ruolo, fermandosi all'azione. personalmente, credo che la sfida nel fantasy sia giustificare tutto, e porlo con delle basi in un passato, vero o presunto (es. sto leggendo romanitas, non è un fantasy, ma è un buon esempio. l'autrice dà una cronologia dell'impero, e avverte quando la storia si divide dagli avvenimenti reali). tolkien da qst punto di vista è il miglior esempio possibile, perchè crea il passato ed il presente della terra di mezzo, inventa strutture sociali, abitudini, tutto.
scrivere un fantasy non è così facile come sembra a prima vista