Il generale, colpito da infarto alcuni giorni fa, si è spento a 91 anniLa maggioranza dei cileni contraria alla proclamazione del lutto nazionale
Augusto Pinochet è morto
17 anni di dittatura e terrore
Manifestazioni spontanee nella capitale. I sostenitori vicino all'Ospedale militare
Gli oppositori nei pressi dello Stadio Nazionale: "Qui le torture e gli omicidi"
SANTIAGO (CILE) - Augusto Pinochet è morto oggi all'età di 91 anni. La notizia è stata data dalla tv cilena Canale 7. La morte dell'ex dittatore, al potere dal 1973 al 1990, è stata confermata dall'ospedale militare di Santiago. E' deceduto "circondato dai suoi familiari", ha detto il dottor Juan Ignacio Vergara. "Più tardi daremo maggiori particolari", ha aggiunto.
Appena si è diffusa la notizia, manifestazioni spontanee di segno opposto si sono svolte a Santiago. I sostenitori di Pinochet si sono raccolti nelle vicinanze dell'Ospedale militare, in un clima di grande commozione, ma anche di una certa ostilità nei confronti dei giornalisti accorsi sul posto e accusati "di approfittarsi del dolore di chi ha salvato la patria". Nei momenti più acuti della polemica, sono volati anche bottiglie e sassi diretti verso i rappresentanti dei media, con l'intervento della polizia antisommossa cilena.
Vicino a Piazza Italia e nella zona dello Stadio Nazionale, gli oppositori si sono raccolti per "celebrare la morte" di Pinochet con clacson, slogan, bandiere cilene e grida di "assassino!". Neppure in queste circostanze, ha detto uno dei manifestanti di Plaza Italia a Radio Bio Bio, "si deve dimenticare che qui è stata torturata ed uccisa gente".
Il generale era stato ricoverato per infarto al miocardio lo scorso 3 dicembre. Lo stesso giorno era stato sottoposto a intervento di angioplastica. Le sue condizioni erano tali che gli fu data l'estrema unzione. Ma il generale, stando ai successivi bollettini medici, era riuscito a superare la fase critica.
Il bollettino finale. "Si comunica - è scritto nel dodicesimo bollettino - la dolorosa morte dell'ex presidente della repubblica ed ex comandante in capo dell'esercito, capitano generale Augusto Pinochet Ugarte. "Alle 13.30 (le 17.30 italiane ndr) - si aggiunge - il paziente ha sofferto un inatteso e grave scompenso che ha obbligato il suo trasferimento in condizioni critiche nel reparto di rianimazione. Sono state applicate tutte le misure mediche possibili per rianimarlo - conclude il bollettino - ma non si è ottenuta una risposta clinica positiva, e la morte è intervenuta alle 14.15".
Lutto nazionale? Secondo un sondaggio del quotidiano di Santiago "La Tercera", il 72 per cento dei cileni disapprova che venga decretato lutto nazionale per la morte dell'ex dittatore. Il quotidiano aggiunge che il 55 per cento degli intervistati non sono d'accordo che al generale vengano concessi onori da ex presidente della repubblica.
Il 45 per cento dei cileni ritiene che comunque la presidente in carica Michelle Bachelet debba partecipare ai funerali in caso di morte di Pinochet: contrario solo un 36 per cento.
L'articolo è da Repubblica.
Scompare un uomo che, nel bene e nel male, ha segnato la storia di una nazione.
Ora, come sempre accade, immagino che assisteremo ad una speculazione mediatica sul personaggio, sulla sua vita, sulla sua storia, sul potere a cui arrivò... Un personaggio che ha fatto discutere in vita e che secondo me continuerà a farlo anche ora... E quindi colgo l'occasione per aprire uno spazio per farlo. :D
non riesco ad essere pienamente sollevato da questa scomparsa, ha vissuto molto più di altri, in un letto d'ospedale. Più che lutto nazionale in Cile dovrebbe essere festa nazionale per un popolo che è stato privato per 17 anni di una secolare democrazia, un colpo di stato traditore fomentato dagli States.
Non credo sia una grande perdita per l'umanità.
Un delinquente in meno. Non posso che essere sollevato!
Ciao
bry
le dittature non sono mai una bella cosa, di conseguenza non lo sono nemmeno i dittatori...
alla fine non credo sia un problema la sua morte, anzi!
ciao :D
Quando hai una freccia infilata nel ventre, col tempo il dolore si allevia.
Quando la togli la sofferenza è enorme, ma è l'unico modo per poter guarire.
Si è rotto un equilibrio, ne seguono scontri, guerre intestine, speculazioni varie, ma l'equilibrio che si è rotto era malsano, speriamo che la cosa si risolva per il meglio.
Troppe complicità
per chi ha tradito un paese
di LUIS SEPULVEDA
Sono chiuso in casa da tre settimane per terminare un romanzo, senz'altra compagnia se non quella del mio cane Zarko e del mare, felice tra i miei personaggi, ma dalle prime ore di domenica, ho cominciato a ricevere delle telefonate dei miei amici e amiche del Cile.
"Prepara i calici", mi dicono dal mio lontano paese. Ho pronta una bottiglia di Dom Perignon in frigorifero. È un riserva speciale e me la regalò a questo fine il mio caro amico Vittorio Gassman una sera a Trieste. "Spero che la berremo insieme", mi disse in quell'occasione e sarà così, perché a casa mia c'è un calice che porta inciso il suo nome.
Alla radio, una voce dice che il tiranno sta davvero male e che, a quanto pare, stavolta la Parca se lo porterà all'inferno degli indegni, anche se noi cileni non ci fidiamo mai delle repentine malattie che lo colpiscono ogni volta che deve affrontare la giustizia.
Vorrei essere in Cile tra i miei cari e condividere con loro la spumeggiante allegria di sapere che finalmente finisce l'odiosa presenza del vile che ha mutilato le nostre vite, che ci ha riempito di assenze e di cicatrici. Pinochet non solo ha tradito il legittimo governo guidato da Salvador Allende, ha tradito un modello di paese e una tradizione democratica che era il nostro orgoglio, ma in più ha tradito anche i suoi stessi compagni d'armi negando che gli ordini di assassinare, torturare e far scomparire migliaia di cileni li dava lui personalmente, giorno dopo giorno. E come se non bastasse, ha tradito i suoi seguaci della destra cilena rubando a dismisura e arricchendosi insieme al suo mafioso clan familiare.
L'ex dittatore paraguayano, Alfredo Stroessner, è morto poco tempo fa nel suo esilio brasiliano, pazzo come un cavallo, dichiarando persone non gradite in Paraguay cento persone al giorno i cui nomi estraeva dall'elenco del telefono di Sau Paulo. Pinochet, invece, muore simulando una follia che gli permette fino all'ultimo minuto di fare assegni e transazioni internazionali per nascondere la fortuna che ha rubato ai cileni. Muore amministrando il suo bottino di guerra con la complicità di una giustizia cilena sospettosamente lenta.
Smette di respirare un'aria che non gli appartiene, di abitare in un paese che non merita, tra cittadini che per lui non provano altro che schifo e disprezzo. Ma muore, e questo è quello che importa. La sua immagine prepotente di "Capitán General Benemérito", titolo di ridicola magniloquenza che si autoconcesse, svanisce nella figura dell'anziano ladro che nasconde il suo ultimo furto tra i cuscini della sedia a rotelle. Ma muore, e questo è quello che importa.
Prima di tornare al mio romanzo, apro il frigorifero e palpo il freddo della bottiglia. Poi dispongo i calici con i nomi dei miei amici che non ci sono, dei miei fratelli che difesero La Moneda, di quelli che passarono nei labirinti dell'orrore e non parlarono, di quelli che crebbero nell'esilio, di quelli che fecero tutte le battaglie fino a sconfiggere il miserabile che ha gettato un'ombra sulla nostra vita per sedici anni ma non ci ha tolto la luce dei nostri diritti. Con tutti loro brinderò con gioia alla morte del tiranno.
(traduzione di Luis E. Moriones)
repubblica.it
Riposi in pace anche lui...
... nonostante tutto festeggiare per la morte di qualcuno non mi sembra il massimo...
....i funerali di stato, che non si faranno, sarebbero stati un offesa a migliaia, se non di più, di persone.
sei sicuro hildebrand? Io avevo sentito che sarà proclamato il lutto nazionale, e questo ha provocato il risentimento dei cileni costretti ad una dittatura dopo anni di demokrazia.
No, niente funerali di stato......deo gratias......ci mancherebbe altro.
Comunque, mi sembra di aver capito che, in ogni caso verrà sepolto con gli onori militari.......
Kisses :D
Da quanto letto nei siti dei quotidiani che ho visitato (ad esempio La Stampa) confermo quanto sopra affermato da altri: per Pinochet non ci saranno funerali di Stato ma ci saranno comunque gli onori militari.
Se c'è una cosa della quale mi rammarico è il fatto che non abbia dovuto rispondere delle sue azioni davanti ad un tribunale: temo che questo passo incompiuto nel percorso di ritorno del Cile verso la democrazia lascerà nel paese strascichi di lunga durata.
Gaudio & Tripudio
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
chi è morto rimane tale,...almeno in questo mondo ( ^_^ ) ,...sia un funerale che la completa indifferenza non gli faranno ne bene ne male....
per dirla alla cagliaritana: TA LASTIMA (che peccato, in senso ironico)
Che dire, ne è morto un altro e spero che tutti gli altri dittatori muoiano alla svelta.