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Rolling Stones
B di Brandon Stark il Costruttore
creato il 06 novembre 2006

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Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 13 dicembre 2006 23:21

Se si dice che i Rolling Stones sono tra i capostipiti del rock, non vedo perché non ricordare che mutuarono il loro nome da quella canzone leggendaria che fu Like a rolling stone del mitico Bob Dylan.

 

Personalmente, oltre al citato Dylan, ci metto De André, i Beatles, i Doors (autori del miglior album della storia, nonostante i King Crimson non siano da meno), i Pink Floyd, Byrd, Yes, Animals, Eagles, Led Zeppelin più qualcuno qua e là tra i molti già citati che non sto a riprendere perché se no l'elenco sarebbe davvero lungo...


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 14 dicembre 2006 19:25

Se si dice che i Rolling Stones sono tra i capostipiti del rock, non vedo perché non ricordare che mutuarono il loro nome da quella canzone leggendaria che fu Like a rolling stone del mitico Bob Dylan.

 

Mi dispiace Beric ma devo contraddirti :D

I Rolling Stones non furono i capostipiti del rock and roll; ma furono certamente i primi a presentare un'alternativa innovativa al R&R dei vari Waters, Jerry Lee Lewis, Buddy Holly ed il controverso Presley.

Il ritmo incalzante, la chitarre lucide e veloci, la batteria potente, la voce sguaiata di Jagger (insieme alle sue movenze), quel magico miscuglio di blues (musica dei neri) e country (musica dei bianchi) portarono una ventata di aria fresca agli anni 60, oltre al delirio...le band in ogni parte del mondo scoprono che si può suonare un nuovo tipo di musica (mai sentita prima) semplicemente con voce, chitarra, basso e batteria: da allora la musica non è stata più la stessa!

Per quanto riguarda l'origine del nome della band, vi è ovviamente un annedoto tra verità e leggenda che viene raccontato: è l'estate del 1962 i nostri Stones riescono ad organizzare finalmente il loro primo concerto ufficiale, al locale Marquee di Londra. Per pubblicizzare l’evento decidono di mettere un annuncio su una rivista musicale, ma devono indicare il nome della band. Ricevono, dunque la chiamata (telefonica) della segretaria che incalza Brian Jones per sapere il maledettto nome. Immaginate la scena: Jones e gli altri in un appartamento vuoto di Londra, senza riscaldamento e con quasi niente da mangiare ma con un sacco di dischi sparsi un pò ovunque: Brian prende tempo, si guarda intorno, gli altri lo fissano inebetiti; all'improvviso l'occhio gli cade su un disco nella stanza, The Best Of Muddy Waters, iniziatore del blues elettrico e loro grande ispiratore; la prima canzone è Rollin' Stone Blues e la risposta arriva improvvisa e scontata a zittire la segretaria: “ci chiamiamo Rollin' Stones" .

Nessun legame quindi con la famosa canzone di Bob Dylan, che - tra l'altro - è successiva (del 1965).


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Brandon Stark il Costruttore
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Inviato il 16 dicembre 2006 12:01 Autore

caspita!che intenditore...comunque è vero...


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