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Trilogia Magdeburg - 1 - L'Eretico
C di Cersei
creato il 21 giugno 2005

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Bael il Bardo
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Inviato il 11 dicembre 2005 17:41

Lo sto leggendo in questo periodo con la mia ragazza. Posto il fatto che siamo ancora all'inizio, tipo 5 capitolo, cmq la storia è molto "magnetica", l'unico appunto che posso fare alla scrittura è che il buon Alan sembra conoscere solo il punto fermo come punteggiatura. La frase più lunga non dura una riga, e questo rende abbastanza difficoltosa la lettura, soprattutto se non leggi solo per te stesso, ma anche per un'altra persona che non sta guardando il libro.

 

Sono stato l'unico a notarlo??


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Morgil
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Inviato il 12 dicembre 2005 13:22
il buon Alan sembra conoscere solo il punto fermo come punteggiatura. La frase più lunga non dura una riga, e questo rende abbastanza difficoltosa la lettura, soprattutto se non leggi solo per te stesso, ma anche per un'altra persona che non sta guardando il libro.

 

Sono stato l'unico a notarlo??

sì l'ho notato ma secondo me è utile per caratterizzare personaggi come l'eretico o anche Reinhart(non mi ricordo se si scriveva così)che non parlano tanto ma sono comunque molto eloquenti! ^_^

sei andato avanti con la lettura????? :figo:


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Eddard Seaworth
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Inviato il 27 giugno 2007 20:17
Sto procedendo con il secondo libro della trilogia di Magdeburg e...ditemi che sono radicale quanto un colpo di mannaia:

un'accozzaglia di inesattezze storiche e di anacronismi da far spavento!!!!

E sì che non c'era bisogno di andae spulciare gli archivi tedeschi o di passare un anno a visitare i luoghi...bastava aprire una qualunque enciclopedia!

 

ho ripreso dall'altro post...


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Morgil
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Inviato il 30 giugno 2007 14:17

boh io ho trovato qualche inesatezza ma alla fine nn mi ha minimamente pregiudicato la lettura del libro nonostante nel tempo libero(pokissimo purtroppo >.<)stò preparando l'esame di storia moderna e alcune cose le ho notate di più,tutto sommato non pregiudica il pathos che l'eretico Wulfgar riesce a creare!


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Eddard Seaworth
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Inviato il 01 luglio 2007 7:04

Ti dirò....saranno la mia passione ed i miei studi per la storia che mi rovinano una potenziale bel libro quando questo ha la pretesa di essere un "romanzo storico" o assimilabile. E tuttavie le inesattezze di Altieri non mi sembrano né così poche né precisamente trascurabili - per dirne una Q di Luther Blisset è mille volte più attento e più corretto.

A me la storia, per "magnetica" che sia, suona ridicola, a partire

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da un tizio che torna dopo essere stato quasi ammazzato dal fratello, che gli ha pure bruciato vivo il padre, ucciso i suoceri, stuprato e fatto stuprare la moglie - e tutto nel giorno del suo matrimonio - riesce ad arrivare in Giappone, ad apprendere lo zen e l'arte della spada (15 anni tra viaggio, istruzione, allenamento, e ritorno? pochini per l'epoca), e si dà a cercare i successori che simboleggiano i vari elementi, e quando ritrova il fratello anzichè farlo a pezzi lo lascia vivere...

mi sembra molto più uno dei tanti film di ninja messo su carta.

Quanto alle inesattezze...c'era quella su Tycho Brahe. Ma posso cominciare ad aggiungerne altre...vediamo

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- si parla della riunione di un Reichstag eretico, perchè di soli protestanti...ma il Reichstag era l'assemblea di tutti gli stati dell'impero, indipendentemente dalla loro religione, ed era uno soltanto.

- Gustavo II Adolfo di Svezia viene chiamato dappertutto il messia eretico o il re d'oro, ma non ricevette mai nessuno di questi titoli

- nella difesa di Magdeburg compaiono mercenari al soldo dello svedese: l'esercito svedese della guerra dei 30 anni è ricordato come il primo esempio di esercito professionale e che NON impiegava mercenari, in nessuna misura...

- uno dei protagonisti ha ai suoi ordini una compagnia di Ironstone Highlanders: i reggimenti Highlander, mercenari o regolari, appartengono al secolo successivo - l'emigrazione militare scozzese, benché già presente, fino alla seconda metà del XVII secolo riguardava singoli o piccoli gruppi, diretti soprattutto in Scandinavia e Olanda, ma mai in misura tale da formare compagnie singole.

- la frase chi comincia bruciando i libri prima o poi brucerà uomini è del poeta Heinrich Heine...vissuto circa duecento anni più tardi

- la Nazione Germanica e la Patria Tedesca (o viceversa) sono concetti che compaiono per la prima volta nell'opera di Fichte...sempre circa duecento anni più tardi

 

 

Ce ne sono altri...devo solo farmeli venire in mente... :lol:

in bocca al lupo per l'esame...ma sono certo che andrà bene. :lol:


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Morgil
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Inviato il 08 luglio 2007 18:00

grazie mille!<_<

 

guarda senza spoilerarti nulla ti posso assicurare che quello che aveva in mente Wulfgar per Reinhart è 10.000 volte più macchiavellico e diabolico di quanto uno possa immaginare!

 

il vero problema è che Altieri scrive in modo molto sincopato e molti nodi del primo libro vengono al pettine solo nel 3° come il viaggio di Wulfgar la sua identità e tante altre cosette!

 

fidati se nn altro non fermarti al primo,ci tengo che tu che sei un appassionato lo finisca!:unsure:


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Eddard Seaworth
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Inviato il 09 luglio 2007 18:36
se nn altro non fermarti al primo

veramente ho finito anche il secondo...ma finché la biblioteca non fa arrivare il terzo (e a metà luglio mi par dura) non procedo con la lettura...


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Eddard Seaworth
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Inviato il 12 luglio 2007 17:07

Perfetto, giusto per smentirmi la biblioteca ha fatto arrivare il libro e mi sono buttato nella lettura....sforzandomi disperatamente di non urlare per le incoerenze e le cavolate storiche che saltano fuori a tutt'andare, nonché le assurdità che si notano anche senza sapere un bel nulla di storia, basta uno spicciolo di attenzione.

Ne posto solo due....giusto per notare come più vado avanti, e più Altieri mi sembra davvero al livello del peggior Evangelisti e del peggior Ammaniti...del resto se si conosco e sono amici un motivo ci sarà pure...

 

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- Dietrich von Falkenberg comanda la piazza di Magdeburg, avendo ai suoi ordini "corazzieri livoniani [baltici], picchieri di Sassonia, artiglieri delle Fiandre". Un tedesco che comanda ed ordina ad un'armata di mercenari di lingua germanica, che non saranno uguali le une alle altre ma in qualche modo si comprendono. E quando urla per incitarli con i nemici che caricano grida "non passeranno" in spagnolo!

 

- Gottfried Heinrich, graf von Pappenheim, se possibile ancora più tedesco di Falkenberg, che comanda le armate dell'Impero, si presenta sul campo di battaglia e si rivolge ai comandanti presenti, tutti tedeschi pari suoi...in inglese!

 

P.S. - per mera cronaca, graf è un titolo nobiliare, non un cognome come Altieri sembra usarlo

 


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Eddard Seaworth
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Inviato il 13 luglio 2007 18:16

Finito...e lo restituirò quanto prima. Scusa, Morgil, ma viste anche le note di chiusura e le spiegazioni dell'autore, il mio giudizio resta negativo: al rogo!


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falstaff2001
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Inviato il 23 agosto 2007 13:05

La storia è in effetti abbastanza banale; lo stile sincopato lo trovo comunque innovativo, poi può piacere o meno.

 

Anche se l'identità di Wulfgar si arguisce dopo dieci pagine del primo libro è meglio nasconderla sotto spoiler in questa discussione...

 

Credo che le inesattezze storiche siano un peccato veniale... La verosimiglianza della storia non è elevatissima, ma sinceramente avrei trovato strano il contrario.

 

Voto 5.5, invitando il lettore a tenere presente che NON parliamo in fondo di un romanzo storico, ma di qualcosa più vicino a Dumas che a Manzoni (tutto con le dovute proporzioni, ovvio... <_< )


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demooon85
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Inviato il 02 febbraio 2008 12:06

Ciao

 

di recente non ho finito di leggere ma ho abbandonato a metà "l'Eretico" di Altieri. Nonostante la storia interessante, i bei commenti che ho letto in giro e nonostante personalmente odio non terminare di leggere un libro, alla fine non ce l'ho fatta.

Ciò che mi ha esasperato più che altro è stato lo stile: pomposo, magniloquente, sempre con questi termini da apocalisse o fine del mondo, che alla fine diventa pacchiano e quasi ridicolo (frasi del tipo "il mio nome è scirtto nel vento" e ripetere all'infinito "la guerra è eterna, il mondo sta per finire"). E poi questi capitoli cortissimi a volte davvero fini a se stessi. Inoltre quando deve parlare del contesto storico fa queste paginate a elenco di battaglie e imprese dei vari comandanti davvero illeggibili. I capitoli dell'osservatore francese, poi, sono davvero insopportabili. Lui che scrive questo diario con le solite frasi assolutamente asurde ed irrealistiche, "ho vissuto molte vite, ho varcato molte morti".

Insomma, chi se ne frega delle inesattezze storiche (non credo che l'intento dell'autore fosse fare un libro storico ma più che altro ambientarlo in un contesto...), il libro è pessimo sotto tutti gli altri punti di vista.

Da evitare


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Eddard Seaworth
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Inviato il 02 febbraio 2008 12:32
NON parliamo in fondo di un romanzo storico, ma di qualcosa più vicino a Dumas che a Manzoni

Hey-hey, piano con i paragoni....non far rivoltare nella tomba autori che meritano il titolo di scrittori.

Dumas scriveva romanzi storici in tutti i sensi: il suo spaccato della Francia di Richelieu e Mazzarino, e del primo Luigi XIV, nella trilogia dei Moschiettieri è assolutamente valido; lo sfondo delle vicende del conte di Montecristo e della Sanfelice rende benissimo il periodo....

Al contrario, Mazoni con tutte le sue pretese di aver scritto un romanzo storico ha steso un mattonaccio che vanifica perfino le informazioni di prima mano che poteva avere, una lunghissima telenovela in uno sfondo spesso gonfiato...

In ogni caso, paragonare Altieri ad uno chiunque di loro è un insulto...

 

chi se ne frega delle inesattezze storiche

Io, per esempio.

 

quando deve parlare del contesto storico fa queste paginate a elenco di battaglie e imprese dei vari comandanti davvero illeggibili.

Più che altro che per almeno metà se li tira su dallo stomaco...


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frankifol
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Inviato il 02 febbraio 2008 12:48

a me la trilogia è paiciuta. Le uniche due cose che mi hanno dato fastidio sono il linguaggio pomposo che a fine terzo libro diventa caricaturale e l'intuibilità dell'identità di wulfgar.

Le imprecisioni storiche non mi hanno dato fastidio. Non si tratta di un romanzo storico, e tanto meno di un manuale di storia. Mettersi a discutere di faccende relative alla lingua di un generale, o al concetto di nazione germanica, relativamente all'eretico, è come cercare di sapere se batman è più forte di superman


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Morgil
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Inviato il 02 febbraio 2008 21:08

a me la trilogia è paiciuta. Le uniche due cose che mi hanno dato fastidio sono il linguaggio pomposo che a fine terzo libro diventa caricaturale e l'intuibilità dell'identità di wulfgar.

Le imprecisioni storiche non mi hanno dato fastidio. Non si tratta di un romanzo storico, e tanto meno di un manuale di storia. Mettersi a discutere di faccende relative alla lingua di un generale, o al concetto di nazione germanica, relativamente all'eretico, è come cercare di sapere se batman è più forte di superman

 

:stralol:

 

come non quotarti

 

ah la frase il mio nome è scritto nel vento nn è assolutamente fine a sè stessa,e leggendo l'ultimo capitolo lo capirai!^^

 

per me altieri con la trilogia dell'eretico ha scritto uno dei romanzi più appassionanti che ho letto nn capisco poi tutta questa ferocia nelle critiche,se nn piace,non piace e basta,mi ricorda molto quello che successe con licia troisi qualche anni fà proprio quì sulla barriera :wacko:

 

mi dispiacerebbe se passasse Altieri di quì cosa che nn troverei assolutamente strana...ci faremmo solo un altra figura grama... :D


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Inviato il 02 febbraio 2008 21:19
mi dispiacerebbe se passasse Altieri di quì cosa che nn troverei assolutamente strana...ci faremmo solo un altra figura grama...

Un'altra figura grama? E la prima quale sarebbe stata?

E poi perchè ci faremmo una figura grama?

A te è piaciuto, secondo me ha fatto schifo: normale, perchè de gustibus non disputandum est. Ed ogni lettore ha dalla sua una serie diritti imprescindibili, tra cui quello di non leggere o di dire che non gli piace quel che legge.

Una critica può essere feroce o meno, ma non è necessariamente questione di acrimonia: io ho citato una serie di motivi per cui, secondo me, la trilogia di Altieri non si può neppure definire libro. Siete tutti liberi di condividere o meno le mie critiche e la mia opinione, così come io sono libero di esprimerla a condizione di non scendere agli insulti - e non mi sembra di farlo.

Le imprecisioni storiche non mi hanno dato fastidio. Non si tratta di un romanzo storico, e tanto meno di un manuale di storia. Mettersi a discutere di faccende relative alla lingua di un generale, o al concetto di nazione germanica, relativamente all'eretico, è come cercare di sapere se batman è più forte di superman

A me sì, per un motivo semplicissimo: perché se pubblicizzi il libro affermando di aver compiuto approfondite ricerche storiche sul periodo e sulle vicende(come è stato fatto), e poi caschi in incoerenze ed imprecisioni pacchiane - talmente pacchiane che qualunque studentello liceale te le può beccare senza problemi - allora i casi sono due: o le ricerche le hai fatte con i piedi, o non le hai fatte e stai dando un'informazione falsa, che in questo caso equivale a prendere in giro che legge il libro credendo di trovarvi uno spaccato storico-sociale almeno decente. Se poi fai pure la cavlata madornale di dichiara nella postfazione che hai scelto di usare quel linguaggio e di dare una visione volutamente alterata per motivi tutti tuoi...allora scriviti un romanzo ambientato su un altro mondo in un'epoca impossibile, così che nessuno potrà accusarti di sbagli storici madornali o di linguaggio anacronistico...


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