Il 15 luglio sciopero dei cellulari
Il 15 luglio sciopereranno gli utenti italiani di cellulari. L’iniziativa, lanciata da Intesaconsumatori, mira a protestare contro le compagnie telefoniche italiane e le loro tariffe. Dalle ore 12 alle ore 14 di giovedì prossimo i cittadini italiani saranno invitati a spegnere il telefono cellulare, a non inviare telefonate, SMS o MMS. “Per due ore il telefonino deve magicamente sparire dalle vite degli utenti”, spiegano le associazioni dei consumatori.---
L’Intesa, che raccoglie Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, attacca duramente gli operatori italiani, colpevoli, a loro dire, di “gonfiare” le tariffe degli utenti italiani con prezzi poco trasparenti e servizi inutili. Secondo Intesaconsumatori, ogni cittadino spende in media dai quattro ai cinque euro al giorno attraverso il telefono cellulare. Ma di questi solo 1,5-2 euro vengono effettivamente spesi in reali telefonate: tutto il resto è assorbito da scatti alla risposta, arrotondamenti, SMS, MMS, e così via.
Senza contare che le compagnie di telefonia mobile per l’invio di un SMS richiedono 0,15 euro, quando i costi di produzione di un SMS sono di 0,1 centesimi di euro. Secondo Intesaconsumatori, lo sciopero di giovedì prossimo potrebbe essere un buono strumento di pressione nei confronti degli operatori. Due ore senza utenti, sostengono le associazioni, potrebbero costare ben 500 milioni di euro.
lo sapevate?
che ne pensate?
aderirete?
servirà a qualcosa?
[domanda per esperta nel campo Polgara: voi alla Wind avete avuto segnalazioni o disposizioni in merito?]
io ho 3........ in generale i prezzi sono quelli che sono, non credo che molta gente sia informata dello sciopero(prima che me lo dicesse fede io non lo sapevo), comunque credo che non servirà a niente, sia per la disinformazione (o sono solo io?) sia perchè molti se ne fregheranno(ovviamente In My Humble Opinion)
Direi che è sacrosanto. Aderirò.
La cosa assurda è che probabilmente non servirà a nulla. Le politiche di marketing che le compagnie telefoniche hanno impiantato (soprattutto a causa del cannibalismo di Vodafone) sono molto pesanti e questo implica una ricaduta sui prezzi che fa sembrare i prezzi giustificati all'antitrust. Non che l'Autorità sulla concorrenza cerchi davvero di intervenire autonomamente.
Quella cosa sui costi degli SMS non la sapevo, anche se la immaginavo. Le compagnie telefoniche sono però anche avvantaggiate dalle abitudini di consumo folli di noi italiani, che non prendiamo davvero in considerazione le possibili alternative di prezzo, nè ci chiediamo se abbiamo necessità reale di investire un sacco di soldi in telefonate (perchè lo stesso discorso è assurdamente lo stesso per i telefoni fissi).
Un'altra cosa che non ho capito è sempre stata quella dei costi di ricarica soprattutto perchè Wind un tempo non li faceva pagare poi, improvvisamente, si è accorta che poteva guadagnare dei soldi molto facili (perchè NON ESISTE un costo di ricarica, la manutenzione del sistema informativo di quelle aziende è colossale, ma di certo può essere coperto con anche solo poche, sul totale, di quei costi di ricarica).
Quante ricariche fanno gli utenti al minuto!?
In pochi giorni tutto quel denaro copre, molto probabilmente, la gran parte di tutti i costi di gestione dei servizi REALI che le aziende erogano.
La verità, purtroppo, è che noi paghiamo per vedere pubblicità in TV, cartelloni e dovunque sia possibile.
Perchè se dovessimo pensarci su un po' razionalmente tutti quanti ci scocceremmo parecchio di piegarci ai loro comodi.
Paradossalmente l'unica azienda che fa appelli RAZIONALI in pubblicità è quella che, in campo gestori telefonici, anche se fissi, ha maggiori difficoltà.
/me schifito profondamente dagli imprenditori che cercano di mangiarsi l'Italia
Ciauz
Beh, io il cell lo uso per necessità, quindi sciopero o non scipero, sicuramente lo terrò acceso, e se devo, lo userò. D'altra parte quel giorno sono via da casa...
Credo cmq che presto i guadagni astronomici che le ditte telefoniche fanno coi cell scenderà: la fase ludica del cell stà passando... prima o poi anche noi italiani inizieremo ad utilizzarlo nel modo giusto.
Severgnini faceva una bella descrizione di questa moda dei cell scoppiata in Italia nel Manuale del'imperfetto viaggiatore (libri da leggere!).
Muaz sacrosanto,aderirò.Temo servirà a poco,non è stata molto pubblicizzata come iniziativa Più che sciopero bisognerebbe iniziare a cambiare mentalità sisi Solo che vai a sapere che ha in testa certa gente...........
credo che eviterò di usarlo ma certamente me ne dimenticherò
anche se dopo il 9 luglio mi viene a mancare la fonte primaria dei miei messaggi,dunque ora spendo quasi niente.....
lo sapevate?
che ne pensate?
aderirete?
servirà a qualcosa?
-) Non lo sapevo
-)Secondo me non servirà a un tubo questo sciopero, figuriamoci se le compagnie telefoniche vanno in malora per due ora senza telefonate.
-)aderire, fosse per me distruggerei il mio cellulare a martellate, non lo sopporto più
-)no non servirà a nulla, è la solita cavolata messa su dalle associazini dei consumatori destinata a finire in un nulla di fatto se si volesse dare un danno alle compagnie si dovrebbe smettere di usare il cellulare sempre e usare + spesso il telefono fisso.
Non sono contrario all'uso dei cellulari per principio, per me è indispensabile con il lavoro che faccio ma sabato pomeriggio e domenica lo spengo, dico solo che negli ultmi anni il cellulare è diventato una moda e se ne fa un uso smodato e banale.
Ditemi voi di che uilità è un cellulare per un ragazzino di 14 anni?
Più che protestare verso le compagnie si dovrebbe protestare contro il cervello in blakout d molta gente.
Più che protestare verso le compagnie si dovrebbe protestare contro il cervello in blakout d molta gente.
Allora saremmo in scipero perenne, se dovessimo contare tutti i cervelli impoveriti negli ultimi anni dai mass-media....
Cmq il cell è una moda, passerà! Mrediamente in Italia le mode durano cinque-sei anni: tenete duro, manca poco!
Non lo sapevo... per quello che uso io il cellulare sono in sciopero quasi tutto l'anno.
Non lo sapevo... per quello che uso io il cellulare sono in sciopero quasi tutto l'anno.
Pure io, lo uso il minimo indispensabile. Dopo un po' rompe e basta...
Non sapevo di questo sciopero.
Non so se avrà un seguito e se porterà danno alle aziende.
Una cosa è certa: alcuni prezzi sono aumentati!Io ho Vodafone e mi hanno obbligatoriamente cambiato il piano telefonico a maggio (non avevo mai fatto nessun aggiornamento all'euro e il cellulare mi mostrava ancora quanti soldi avevo sul display e mi arrivava il msg di addebito ogni 5 sms....) facendomi passare a una tariffa in cui gli sms costano 15 cents, mentre prima pagavo solo 10 cents, addolcendomi la pillola con 25 euro effettivi gratis........
Una regolata dovrebbero darsela!!
e con i videofonini sarà ancora peggio... le compagnie si devono rifare dei soldi sborsati nella megaasta per le frequenze UMTS e lì le migliaia di miliardi sono fioccate.
Allora saremmo in scipero perenne, se dovessimo contare tutti i cervelli impoveriti negli ultimi anni dai mass-media....
E dalle mode passeggere
Io il 15 dovrei avere un esame, se a quell'oraq avrò finito me ne frego lo accendo e chiamo i miei......
da punto informatico un commento interessante:
Cellulari, l'ora dello sciopero
di Massimo Mantellini - L'unica leva a disposizione dei consumatori è quella del non-uso di servizi dalle tariffe spaziali, sebbene spesso scelgano di pagare moltissimo per avere poco o niente
12/07/04 - Stand By - Roma - Ora se capisco bene gli SMS sono beni immateriali. Piccoli treni di bit dentro un network già esistente nato per trasportare solo voce e che dal traffico vocale già (abbondantemente) riceve lauti ritorni economici. Gli SMS, lo dico a mo' di promemoria visto che credo di averne scritti una decina in tutto, sono brevi messaggi di testo che strapaghiamo. Sono una delle ragioni che hanno indotto Intesa Consumatori a proclamare uno sciopero degli utenti dei servizi di telefonia mobile - chi parteciperà si asterrà dall'uso del telefono cellulare per due ore il prossimo 15 luglio - che è il primo del suo genere in Italia.
Alcune cose vorrei dire su questo sciopero. La prima è lapalissiana: l'unica forma di protesta che i consumatori possono come categoria intraprendere è quella di non consumare. Tu mi fai pagare 15 quello che a te costa 1 (in realtà assai meno di 1, ma lasciamo perdere) ed io per protesta per un giorno o per qualche ora non utilizzo il tuo formidabile e costosissimo servizio.
Servirà a qualcosa un segnale del genere? Forse no. Ma si tratta di una forma di manifestazione di sè corretta e capibile. E soprattutto civile. Che potrebbe andare assai più ampiamente utilizzata nell'universo dei servizi e dei consumi.
Tornando agli short message. Meglio sarebbe che i consumatori di SMS smettessero di utilizzare servizi costosi e poco performanti (come gli SMS) ed iniziassero a utilizzare strumenti analoghi meno cari e tecnologicamente più avanzati come per esempio i sistemi di instant messaging via internet. Tanto per fare un esempio che ci tocca da vicino.
Tuttavia siamo un paese nel quale ogni abitante, neonato o ultranovantenne che sia, ha un bel telefonino. E questo da un certo punto di vista è stata una piccola grande sciagura. Da queste parti parlare male degli SMS temo sia quindi una pessima idea. Ci sono editori che indicono concorsi letterari in forma di messaggi da 160 caratteri. Altri che usano gli SMS per mandare formidabili news al costo di 50 centesimi di euro cadauna. E soprattutto tutti li utilizzano. Poi esistono anche gli MMS. Il porno e le favole, i giochi e chissà cosa altro. Una bolgia di servizi dai quali farsi amabilmente avvolgere.
Quello che è certo è che in questo paese siamo indirizzati da una piccola oligarchia delle telecomunicazioni. Piccola di numero, un pugno di soggetti economici, in grado di condizionare non solo il mercato delle telecomunicazioni ma perfino il nostro approccio culturale ad esso. Soldi da spendere per raggiungere lo scopo? A bizzeffe. I media stretti dalla assoluta necessità di non irritare il ricco investitore. E sotto di loro, a leggere i giornali e a guardare la TV, milioni di italiani che navigano dentro un medioevo tecnologico convinti di essere all'interno di una luminescente blade runner del futuro. Potere della pubblicità applicata ad un popolo naturalmente abituato a riflettersi in ogni specchio che incontra.
A saldare se possibile ancora di più questa impasse della comunicazione, nella quale misteriosamente il consumatore sceglie di comunicare poco e male pagando moltissimo, c'è uno sbarramento politico, una vicinanza sospetta (assai più che sospetta in realtà, semmai palese ed accettata come normale) fra chi legifera e chi gestisce simili importanti servizi. E nonostante ciò, più lentamente che altrove, Internet arriva. E gli oligarchi delle comunicazioni, per una volta non ci possono fare molto. Nessuna Megan Gale che indossi i rollerblade per dirci che Internet non serve o che non è alla moda.
Certo i nostri amati amministratori, di qualunque colore politico siano, quello che in questi anni hanno potuto fare per opporsi allo sviluppo di forme di comunicazione controllate dal basso, lo hanno fatto. Prima puntando sulla Internet mobile su UMTS, un altro giochino costoso (per noi ovviamente), pericolosissimo e fortunatamente decotto prima ancora di partire, poi bloccando per quanto possibile il wi-fi, poi eliminando dove possibile le tariffe di accesso a Internet flat, privilegiando gli accessi veloci a quelli lunghi, poi rendendo impossibile un accesso a forfait su rete analogica. Internet per tutti quindi, dipendesse da loro e finche è possibile, nell'anno del mai.
E nonostante tutto questo rallentare, questo allontanare la popolazione dalla Internet di tutti i giorni, quella che davvero ci serve e davvero ci fa crescere, nonostante questo freno a mano volontariamente tirato, i cui effetti gli italiani se possibile pagano di tasca loro perché i nostri politici mai e poi mai si sognerebbero di fare il loro mestiere rendendo l'accesso alla rete "universale" ed economico, dallo sviluppo di Internet non è oggi più possibile prescindere. Per nessuno, nemmeno per i sovrani delle telecomunicazioni. Resta da vedere come le varie telecom ed i loro amichetti in parlamento potranno bloccare servizi come SkypeOut che consentono oggi a chiunque di telefonare da Internet a numeri di rete fissa in USA in Australia o anche solo in Italia a tariffe da 0,014 euro al minuto. Verrà reso illegale? E con quali motivazioni? Siamo curiosi di vedere come l'inclito Ministro delle Comunicazioni potrà far chiudere d'autorità le Wlan dai costi irrisori che un po' dappertutto si stanno creando. La polizia postale in ogni angolo ad impedirci di comunicare come nella Germania di Honecker? O che altro? A quando il carcere per il war-driving?
In un contesto del genere, perfino un piccolo sciopero dei telefoni cellulari significa qualcosa. La minima iniziale presa di coscienza di un consumatore che certo non è "bue" per scelta ma solo per scarsa e cattiva informazione e i cui orizzonti piano piano vanno schiudendosi. Che è seccato perché paga 15 centesimi un servizio che ne costa zerovirgola ma ancora in buona parte ignora che al di là della tariffa indecente pure il servizio ha un discreto grado di sua propria intrinseca indecenza. E che quando lo imparerà, o meglio quando sarà messo nelle condizioni di impararlo, allora sì che saranno guai. Allora sì che il consumatore smetterà finalmente di consumare male. Abbiamo oggi la fortuna di starcene tutti in un universo collegato e l'onda della tecnologia per tutti e utile e intelligente, prima o poi arriva. E non ci saranno santi (in paradiso o in parlamento) che tengano. Anche se da noi accadrà, per il grande potere di alcuni e per la cattiva rappresentanza di altri, magari più poi che prima.