@Lord Beric io non credo che i cacciatori della domenica gettino via gli animali che ammazzano , se li mangiano , quindi .....cioè meglio un cinghiale appena sparato che la carne piena di conservanti del supermercato , per qualcuno salutista potrebbe essere considerata fonte di sostentamento
Poi in generale , con la pesca come la mettiamo ? se ti diverti e rilassi no
Ovviamente per caccia intendo quella "sportiva" che coinvolge la stragrande maggioranza dei cacciatori.
Per controllare la numerosità di alcune specie, ci sono metodi molto migliori che cacciarli con tutti i problemi del caso.
Aggiungerei, tra i problemi della caccia, i danni all'udito di chi spara e di chi è vicino a lui. Mio padre, cacciatore in gioventù, ne sa qualcosa.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Va comunque sfatato che la carne di queste prede sia più sana perché di un animale cresciuto libero. Ci sono zone dove in realtà alcune specie, tipo i fagiani, vengono allevati e poi rilasciati in natura qualche giorno prima dell’apertura della stagione della caccia.
Avevo uno zio cacciatore che si occupava appunto di questo “ripopolamento”, lamentandosi perché altrimenti c’era ben poco a cui sparare…
la caccia è un retaggio delle culture primitive e forse anche più antiche. In natura o si era predatori o prede e ogni essere vivente si è ingegnato per essere il primo o quantomeno resistere il più possibile. la necessità di andare a caccia per sopravvivere è scemata con l' avanzare della storia e della civiltà. La società del "primo mondo" non va a caccia per mangiare ma per soddisfare l' istinto predatorio tramandato per secoli. Se poi non si va a caccia l' istinto predatorio si applica in mille altre maniere non meno cruente. Possiamo evitare di andare a caccia? Probabilmente si anche se poi avremo bisogno di qualcuno che riequilibri la nuova catena alimentare. Di sicuro è meglio evitare di andare per boschi durante le battute di caccia..
12 hours fa, ziowalter1973 dice:La società del "primo mondo" non va a caccia per mangiare ma per soddisfare l' istinto predatorio tramandato per secoli. Se poi non si va a caccia l' istinto predatorio si applica in mille altre maniere non meno cruente
Questo é vero, ma vale per molte altre cose: l'istinto stesso della lotta é insito nell'uomo (proprio a livello fisiologico) e questo spesso genera aggressivitá. Non a caso esistono lo sport e il gioco che altro non sono se non un modo per sfogare queste tendenze (e altre, come la curiositá, la competizione, etc) in ambienti "sani" e, si spera, non pericolosi.
La caccia peró non é una "simulazione innocua". Ecco perché fatico a chiamarlo sport.
Concordo tuttavia che l'uomo non é fatto per vivere in un comodo e caldo appartamento, con la pappa pronta appena presa al supermercato e con la schiena curva dalle 8 ore passate fermo in ufficio, impegnato a reprimere ogni manifestazione di rabbia verso i vicini rumorosi, gli altri automobilisti e i colleghi di lavoro. Bisogna trovare un modo per concedere al nostro corpo di sfogare quegli istinti che i milioni di anni e un ambiente altamente selettivo hanno prodotto in noi.
Fortunatamente, esistono le occasioni al giorno d'oggi per farlo, perlomeno per i casi non "patologici"...
Uhm... ma siete proprio sicuri che l'essere umano sia questo che descrivete? Da profana, mi sembra un'immagine che non tiene troppo conto del processo evolutivo. Il tema è molto ampio - e si rischia di andare OT -, ma siete proprio sicuri che la caccia sia un istinto naturale, soppresso dalla civilizzazione, ma ancora latente e quindi bisognoso di essere "scaricato"? Non staremo confondendo "aggressività" con "competitività"? Lo sport - quale esso sia - è uno strumento per scaricare la prima o, seguendo la logica della piramide di Maslow, per soddisfare la seconda?
Nella storia dell'uomo, vedete la caccia come un istinto naturale oppure come un mezzo per procurarsi del cibo (l'unico mezzo probabilmente per una creatura così poco dotata di armi naturali come l'essere umano)?
Può sembrare una riflessione molto generale, ma penso non sia banale per poter decidere se si è favorevoli e contrari alla caccia così come oggi viene praticata (al netto della funzione dl riequilibrio delle popolazioni animali in certi territori, come giustamente è stato indicato).
1 minute fa, Maya dice:siete proprio sicuri che la caccia sia un istinto naturale, soppresso dalla civilizzazione, ma ancora latente e quindi bisognoso di essere "scaricato"
Disclaimer: NON sono, in alcun modo neanche lontanamente sostenibile, un esperto in materia
Io mi rifaccio esclusivamente ad alcune informazioni che ho su alcuni processi (in particolar modo legati all'ansia) e a quello che so delle funzioni di gioco/apprendimento oltre che ovviamente ad un pó di intuito (fallibilissimo) circa i processi evolutivi.
Punto 1: il nostro organismo NON é progettato per vivere la vita che viviamo. Ho sofferto di un mezzo esaurimento/episodi di forte ansia alcuni anni fa, e ancora oggi vedo che, quando sono sotto pressione (in particolar modo al lavoro), vado in pallone. All'epoca mi sono informato un pó circa i sintomi: capogiri, tensione muscolare, solite cose. Una cosa, semplice semplice che ho scoperto é che l'ansia é un fenomeno che permette al nostro corpo di reagire nel migliore dei modi ad un pericolo. E cosa fa, il furbone? Accelera il battito cardiaco, pompa sangue agli arti per prepararlo alla lotta/fuga, togliendolo al cervello (capogiri) , aumenta il livello degli zuccheri nel sangue etc etc. Ho trovato la cosa molto interessante, ma NULLA di tutto questo mi aiuta se improvvisamente combino un pasticcio durante una modifica al db del cliente (beh, potrei sempre iniziare a correre il piú lontano possibile )
Punto 2: alcune predisposizioni alla lotta fisica e all'aggressivitá ci sono innate: basta vedere i bambini che fanno a botte. Io e mio fratello non siamo mai stati violenti (tutt'altro) eppure ce le davamo di santa ragione da bambini "per gioco". Lo fanno anche molti animali, per imparare a difendersi/combattere (per riagganciarmi al discorso piú su: é un gioco/sport solo se non prevede vittime).
Punto 3: un animale con la GIUSTA dose di aggressivitá puó essere piú efficace nella lotta alla sopravvivenza: troppo poca, e non saprá badare a sé stesso, troppa e potrebbe correre rischi eccessivi/non essere accettato nella "tribú".
Ovviamente le mie sono chiacchiere da bar. Eppure sono convinto che il mondo in cui ci siamo evoluti fosse cosí diverso dal nostro che mi sorprenderebbe scoprire che non ci portiamo dentro un'indole che solo a fatica puó essere addomesticata alla vita moderna.
Sono OT? Forse. Ma come hai detto:
16 minutes fa, Maya dice:Può sembrare una riflessione molto generale, ma penso non sia banale per poter decidere se si è favorevoli e contrari alla caccia così come oggi viene praticata
e infatti credo che vada tenuto in considerazione. Peró ripeto che di modi per sfogare queste predisposizioni ce ne sono tanti al giorno d'oggi, e che mi pare che la caccia sia quasi piú una tradizione di famiglia (tra l'altro veniva praticata da praticamente tutte le famiglie nobili inglesi dell'800 come attivitá ricreativa, e non mi pare fossero violenti sanguinari, a dar credito alla mia fonte principale: Downtown Abbey )
In tal caso credo fosse proprio uno status symbol, tant'è che la famosa caccia alla volpe mica si faceva perché la volpe è buona da mangiare ^^" ma proprio per esprimere l'appartenenza a una certa categoria.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
7 hours fa, Maya dice:Uhm... ma siete proprio sicuri che l'essere umano sia questo che descrivete? Da profana, mi sembra un'immagine che non tiene troppo conto del processo evolutivo.
Il tema è molto ampio - e si rischia di andare OT -, ma siete proprio sicuri che la caccia sia un istinto naturale, soppresso dalla civilizzazione, ma ancora latente e quindi bisognoso di essere "scaricato"? Non staremo confondendo "aggressività" con "competitività"? Lo sport - quale esso sia - è uno strumento per scaricare la prima o, seguendo la logica della piramide di Maslow, per soddisfare la seconda?
Nella storia dell'uomo, vedete la caccia come un istinto naturale oppure come un mezzo per procurarsi del cibo (l'unico mezzo probabilmente per una creatura così poco dotata di armi naturali come l'essere umano)?
Può sembrare una riflessione molto generale, ma penso non sia banale per poter decidere se si è favorevoli e contrari alla caccia così come oggi viene praticata (al netto della funzione dl riequilibrio delle popolazioni animali in certi territori, come giustamente è stato indicato).
Dal punto di vista evoluzionistico 100000 anni sono un periodo relativamente breve. Siamo poco più che scimmioni glabri e il nostro cervello è ancora quello di animali abituati a vivere nella savana cercando di non farsi sbranare dal primo leone che passa. Il piacere che una persona può trarre dalla caccia credo possa derivare dal soddisfacimento del bisogno atavico di procurarsi del cibo/risorse utili alla sopravvivenza.
La competitività la si può vedere come una forma di aggressività "incanalata" o ritualizzata in comportamenti socialmente accettabili.
il discorso sull'istinto animalesco è fuorviante oltre che sbagliato
caccia e pesca dovrebbero essere insegnate a scuola ( non per forza con armi da fuoco per la caccia ) , anche perchè carne e pesce non crescono ai supermercati , è come riconoscere un fungo velenoso o saper accendere un fuoco , meglio saperlo fare .
il discorso credo sia sulla caccia sportiva , quella della domenica va
2 hours fa, Loki di Asgard dice:caccia e pesca dovrebbero essere insegnate a scuola ( non per forza con armi da fuoco per la caccia ) , anche perchè carne e pesce non crescono ai supermercati , è come riconoscere un fungo velenoso o saper accendere un fuoco , meglio saperlo fare .
Ci sono sempre i boy scout, oppure i corsi di tecniche di sopravvivenza, se proprio uno vuole essere sicuro di poter sopravvivere in caso gli muoia la macchina in mezzo alla giungla.
Sull'insegnarla un pò a scuola, perchè no, male non farebbe.
Vivere di cacci, pesca e raccolta sono cose che ormai si possono fare solo in posti con pochissime persone. In italia per sfamarsi in questo modo ci sarebbero molti problemi. Poi le battute di caccia alla volpe o simili le possono fare quelli con soldi visto che costano un patrimonio. La caccia in italia ormai è diminuita di parecchio vista i mille problemi burocratici e i costi che ci sono dietro.
Il 21/1/2019 at 16:21, Lord Beric dice:... e no, la natura non si autoregola.
O per meglio dire, spesso l'autoregolamentazione passa per l'estinzione.
A me pare, dai precedenti storici, che la natura si autoregola benissimo. Il problema nasce quando qualcuno (di solito l'uomo) elimina qualche anello della catena, allora sì che avvengono le estinzioni di massa.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
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Fredegond Shove, The River of Life
@Euron Gioiagrigia stai dando un'importanza all'uomo eccessiva , le estinzioni ci sono sempre state , cosi come i cambiamenti climatici ecc......per il pianeta siamo importanti e influenti quanto le locuste probabilmente
E il riscaldamento globale? E l'overfishing? E il disboscamento selvaggio? E l'inquinamento di aria, acqua e terra?
No mi spiace, siamo ben più influenti delle locuste. La caccia è la punta dell'iceberg dello sfruttamento del pianeta.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
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