Si tratta di un tema piuttosto discusso ultimamente in politica, ma di cui già si sentiva parlare in precedenza, quindi mi piacerebbe che non si facesse anche una riflessione più ad ampio respiro, magari svincolata dai vari schieramenti politici, e non ci si limitasse a dare un giudizio solo sulla proposta attuale.
Tuttavia, linko un articolo molto generico a riguardo come punto di partenza:
Cosa pensate del tema?
Ritenete che le aperture domenicali libere tolgano diritti ai lavoratori? Ritenete la questione importante per la loro qualità della vita? Pensate che si tratti di un'esigenza necessaria per i consumatori? O pensate forse che sia un diritto dei gestori stessi delle attività commerciali, in nome del libero mercato?
Temete ripercussioni dal punto di vista occupazionale? Cosa ne pensate delle obiezioni secondo le quali questo non farà altro che favorire aziende come Amazon, che vendono tutto online?
Avete posizioni estreme in merito (chiudere tutto tutte le domeniche vs libertà totale) o preferireste una sorta di compromesso, con soluzioni intermedie?
Visto che oggi è domenica mi è venuta l'ispirazione
Non ricordo dove ma probailmente sul corriere hanno pubblicato un sondaggio per cui gli intervistati vorrebbero i centri commerciali aperti con una percentuale del 60 % circa. Tra le varie interviste nei tg o nei giornali tra pro e contro la posizione più equilibrata era quella che indicava di dare uno sguardo al rispetto dei contratti di lavoro. Conosco una commessa che lavora in un centro commerciale e saranno 10 anni minimo che la domenica la passa in negozio. Per quanto mi riguarda l' apertura dei centri commerciali la domenica è una comodità ormai irrinunciabile ma senza calpestare i contratti dei commessi.
Esatto bisognerebbe garantire delle turnazioni, magari anche assumendo più personale. So che esistono poi alcune figure assunte ad hoc proprio per lavorare nei weekend.
Per quanto riguarda l'opportunità non la trovo dannosa di per sè, come tutte le cose dipende dall'uso che se ne fa.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sono assolutamente contraria alle aperture nei giorni festivi tipo il 25 dicembre o il giorno di Pasqua.
Per quanto riguarda la domenica sono invece abbastanza favorevole. Personalmente per me è molto complicato, fondamentalmente per gli orari di lavoro, riuscire ad andare a fare la spesa/shopping in settimana ed il sabato mattina per cui avere l’opzione della domenica è fondamentale. Ovvio che la cosa deve essere regolamentata come si deve ma come già detto facendo dei turni se capita di dover lavorare una domenica non ci vedo nulla di tragico, così come succede in altri settori.
Io ho una collega che lavora con me in ufficio dal lunedì al venerdì mentre tutte le domeniche e i festivi lavora come commessa in un grosso centro commerciale: ha un contratto ad hoc solo per questi giorni e con lei tutti i commessi della domenica. Per lei la chiusura dei supermercati la domenica comporterà la perdita di quell’entrata.
A me personalmente cambia il fatto che avendo la settimana e il sabato mattina impegnati mi resta il sabato pomeriggio per andare a fare la spesa: se i negozi dovessero chiudere la domenica o mi tocca prendere un giorno di ferie o effettivamente potrei dover rivolgermi agli acquisti online anche per cose che attualmente compro in negozio il fine settimana.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Per quanto mi riguarda, per far quadrare la quesitone è imperativo aumentare la retribuzione oraria di chi lavora la domenica e dare più riposo in settimana, o fissare un massimo di domeniche che ogni dipendente può fare al mese. Dare maggiori benefici ai lavoratori, insomma.
Sulla comodità, beh, certo comodo è comodo, "irrinuciabilmente comodo", non saprei. Quando non c'erano le domeniche aperte a casa la spesa, pur lavorando tutti dal lunedì al venerdì e anche sabato mattina, la si faceva tranquillamente in settimana, in genere il sabato pomeriggio, o in in qualche occasione la sera dopo il lavoro, approfittando degli ipermercati aperti fino alle 9 di sera. Insomma, si trattava di organizzarsi un'attimo. Un parente di mio padre gestisce un negozio all'interno di un centro commerciale, e afferma che il 90% delle persone che vede la domenica va al centro commerciale per farsi un giro e basta; mangia una pizza, beve qualcosa, si incontra con qualche amico, gironzola per i negozi e fa un pò di shopping, ma di gente che fa la spesa settimanale non ne vede moltissima. L'apertura domenicale è diventata più che altro un'occasione per uscire un pò, buona cosa senz'altro, ma a sentire certi politici e molti cittadini sembra quasi che la chiusura domenicale possa gettare nel caos economia e vita famigliare in un sol colpo... Insomma, mi pare un pò esagerato.
A livello strettamente personale a me la cosa è abbastanza indifferente, nel senso che ho la possibilità di fare la spesa sia in settimana dopo il lavoro (certo, non da poterci passare 5 ore, ma di questo sinceramente nemmeno ne senso il bisogno...) sia nel week-end, che ho sempre libero. Però visto che ognuno ha la propria situazione e che magari qualcuno davvero ha difficoltà a fare acquisti in un giorno diverso dalla domenica, tenere tutto sempre chiuso in quel giorno mi sembrerebbe eccessivo. Oltre al fatto che un incremento in sé della libertà e delle comodità nel fare acquisti non è certo di suo una cosa malvagia.
Al tempo stesso, anche la liberalizzazione totale non la vedo molto di buon occhio. Secondo è giusto che un commesso più di una domenica al mese non sia costretto a lavorare. E anche se si potrebbe obiettare che nessuno costringe nessuno, nei fatti spesso le cose sono più problematiche. Che ci sia gente a cui magari fa pure piacere lavorare anche tutte le domeniche non lo metto in dubbio, ma nella pratica sappiamo benissimo che spesso queste cose finiscono per diventare una sorta di ricatto verso chi ha altre esigenze, della serie "o ti adatti o non lavori, perché qualcuno disposto a fare quello che non vorresti fare tu lo troverò sempre". Purtroppo mi sembrano anche cose difficili da tenere sotto controllo.
Quindi sarei più favorevole a una qualche via di mezzo. Magari fare una turnazione nell'apertura domenicale tra i supermercati di una certa area. In teoria potrebbe andare bene anche fare semplicemente la turnazione tra il personale, tenendo gli esercizi commerciali in sé sempre aperti, se solo ci fosse un sistema per garantire al 100% che tale principio di turnazione venga sempre rispettato.
Concordo con Menevyn riguardo al fatto che c'è anche l'usanza di andare al centro commerciale solo per passare il tempo, anche se magari non ha intenzione di comprare niente. Abitudine che tra l'altro mi lascia parecchio perplessa, e soprattutto non concepisco come tale attività possa essere vista da qualcuno come l'unico o uno dei pochi modi per passare il proprio tempo Poi per carità, non dico che bisogna "educare" chi apprezza tale passatempo, ma diciamo che questo interesse non mi sembra certo un diritto prioritario da tutelare.
Detto questo, capisco benissimo le posizioni favorevoli alla liberalizzazione totale e diverse perplessità di fronte all'idea della chiusura domenicale, ma tra queste ci sono un paio di argomenti sentiti a riguardo che mi lasciano perplessa:
- "Ci sono tanti altri mestieri che prevedono il lavoro domenicale, non vedo perché i commessi no". A parte che spesso si tratta di campi dove l'attività continua è una vera e propria necessità per l'efficacia del servizio in sé, non capisco perché si debba sempre giocare al ribasso e prendere come esempio per forza le situazioni (almeno sotto questo aspetto) "più scomode". Si possono benissimo citare altri ambiti lavorativi in cui tutti i week-end sono di riposo e che magari offrono pure servizi di gran lunga più essenziali di un Accessorize o di un GameStop. Ma questo è un problema più ampio, un approccio che riscontro spesso riguardo a molti argomenti legati al mondo del lavoro. Una specie di guerra tra poveri in cui chi vorrebbe migliorare un minimo la propria situazione viene visto come pigro, schizzinoso o poco rispettoso nei confronti di chi magari sopporta una situazione altrettanto o più difficile. La trovo una mentalità a lungo andare "pericolosa", perché implica che uno per non sentirsi in colpa debba chinare la testa sempre di più, accettando con facilità ogni privazione di diritti e magari anche ringraziando.
- "Volere la chiusura domenicale è sintomo di una mentalità anacronistica, nostalgica dell'Italia di un tempo in cui la domenica era concepita come giorno in cui fare pranzi da 3 ore con tutte la famiglia e andare in chiesa. Basta con questa nostalgia! Siamo nel 2018!". Considerazione che mi pare un po' fuori dal mondo, perché ci sono un'infinità di altre ragioni, che non c'entrano nulla con il tradizionalismo, per cui la domenica libera può rappresentare una comodità importante (organizzare qualcosa con persone che hanno sempre per certo quel giorno libero, portare a fare un'escursione il figlio che negli altri giorni deve andare a scuola, programmare qualche attività che necessita mesi di anticipo sapendo già per certo di avere a disposizione un giorno specifico...).
42 minutes fa, AryaSnow dice:Abitudine che tra l'altro mi lascia parecchio perplessa, e soprattutto non concepisco come tale attività possa essere vista da qualcuno come l'unico o uno dei pochi modi per passare il proprio tempo
Verissimo, lascia basito anche me tutta 'sta calca di domenica nei centri commerciali (sarà che cerco di frequentarli lo stretto necessario anche negli altri giorni...).
46 minutes fa, AryaSnow dice:Una specie di guerra tra poveri in cui chi vorrebbe migliorare un minimo la propria situazione viene visto come pigro, schizzinoso o poco rispettoso nei confronti di chi magari sopporta una situazione altrettanto o più difficile. La trovo una mentalità a lungo andare "pericolosa", perché implica che uno per non sentirsi in colpa debba chinare la testa sempre di più, accettando con facilità ogni privazione di diritti e magari anche ringraziando.
Ecco, direi che alla fin fine tutto si riduce non tanto ad una valutazione "matura" dei pro e contro della situazione, ma ad una baruffa tra chi è semplicemente pro e chi è semplicemente contro. E come dici anche tu, si applica alla perfezione anche ad altri ambiti od argomenti.
Il 5/10/2018 at 19:59, AryaSnow dice:- "Ci sono tanti altri mestieri che prevedono il lavoro domenicale, non vedo perché i commessi no". A parte che spesso si tratta di campi dove l'attività continua è una vera e propria necessità per l'efficacia del servizio in sé, non capisco perché si debba sempre giocare al ribasso e prendere come esempio per forza le situazioni (almeno sotto questo aspetto) "più scomode". Si possono benissimo citare altri ambiti lavorativi in cui tutti i week-end sono di riposo e che magari offrono pure servizi di gran lunga più essenziali di un Accessorize o di un GameStop. Ma questo è un problema più ampio, un approccio che riscontro spesso riguardo a molti argomenti legati al mondo del lavoro. Una specie di guerra tra poveri in cui chi vorrebbe migliorare un minimo la propria situazione viene visto come pigro, schizzinoso o poco rispettoso nei confronti di chi magari sopporta una situazione altrettanto o più difficile. La trovo una mentalità a lungo andare "pericolosa", perché implica che uno per non sentirsi in colpa debba chinare la testa sempre di più, accettando con facilità ogni privazione di diritti e magari anche ringraziando.
Però attenta, questa argomentazione è stata usata non in sé e per sé, ma come risposta alla "provocazione" secondo cui i supermercati aperti la domenica distruggono [sic!] le famiglie.
Non scomodiamo medici e infermieri, ma allora la famiglia di un cameriere di una trattoria merita di più di essere distrutta? O quella di uno steward del San Paolo (esempio a caso, ogni riferimento è puramente casuale)?
Non è questione di guerra tra poveri, è questione che se la ragione del provvedimento è quella, allora stai discriminando le famiglie italiane.
Passando a livello del tutto generale, francamente non sto ad arrovellarmi quanto un simile provvedimento possa essere etico o meno. Ritengo che semplicemente sia inefficace, che semplicemente porterà più gente ad avvalersi di altri tipi di servizi. Senza andare sul discorso on-line, magari qualcuno deciderà di avvalersi di quei supermercati che consegnano la spesa a domicilio, con il risultato che qualche cooperativa di trasporti lavorerà di più e il cassiere diventerà un esubero. Un supermercato dovrà attrezzarsi per offrire questo tipo di servizio andando incontro a spese maggiori per avviarlo e mantenerlo, o rischiare di perdere una fetta di clientela. Eccetera eccetera.
Limitandosi all'input originale 'i supermercati aperti la domenica rovinano le famiglie'...parliamone! Io ho un sacco di colleghi che la domenica portano la famiglia al centro commerciale: perché d'inverno è caldo e comodo e gratis; perché c'è sempre un settore gastronomia in cui appunto una famiglia intera può mangiare fuori tutta insieme e con calma senza vendere un rene come ad un ristorante normale; perchè hanno sempre l'accesso disabili cosa che in Italia in altri ritrovi più 'desiderabili' non è scontata (si, parlo dei musei); perché bisogna rendersi conto che non tutte le realtà urbane sono vivibili con i bimbi piccoli: smog, buche, no verde, no spazi...in quest'ottica li capisco benissimo, piùdi chi in effetti potrebbe passare il pomeriggio in trekking o al teatro. Quindi boh. Costringere la gente a spendere altrove è tanto più etico?
Sul fatto 'i commessi hanno diritto di stare la domenica a casa loro' sono molto parziale, sai com'è, con un ex infermiere, un ex turnista e una sorella che lavora in autogrill...no, non ce l'hanno questo diritto, se quando hanno accettato il lavoro il turno di domenica era previsto. Hanno il diritto di essere strapagati in quel turno, e il diritto di scegliersi con facilità un lavoro/contratto diverso se di festivo vogliono stare a casa, ma ad uno che ha il partner che lavora solo di festivo non fai un favore eh.
Nota polemica: in questo suggerimento anche io come i politici 'contro' non riesco a non vedere la propaganda e il desiderio (anacronistico e per me offensivo) di tornare indietro ad un mondo a misura di famiglie...di un solo tipo: uomo-donna-bimbi, con un bel lavoro statale 9-17 lui e lei casalinga, così la spesa la fa di feriale...ma sicuramente sono prevenuta io.
Pienamente d'accordo. Quoto e sottoscrivo in toto.
Sia perché anche io capisco molto bene l'opportunità che questa alternativa offre (e non dimentichiamo alle argomentazioni portate il fattore parcheggio gratuito e il tutto a portata di mano che è solo un incentivo) e non la trovo così scandalosa soprattutto in una realtà in cui sono previsti orari di lavoro spalmati su 5 giorni, 8 ore al giorno (quando va bene), sia perché appunto ci sono tante altre professioni che prevedono turnazione anche nei giorni festivi. Anzi, forse anche per esperienza personale io la vedrei come un'opportunità per creare lavoro, non come un fenomeno da demonizzare.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Sinceramente penso che il focus della questione sia da centrare su un punto: se il mondo della vendita al dettaglio “tradizionale” oggi non inizia a ragionare con finestre di accesso ai punti vendita più “aperte” e soprattutto in linea con le mutate esigenze ed aspettative del consumatore semplicemente è destinato a morire sotto i colpi del commercio digitale. A quel punto - volendo essere cinici - ci saranno un sacco di domeniche libere, ma anche di lunedì, martedì ecc.
Mentre discutiamo se sia opportuno tenere aperti i negozi di domenica, Internet è aperto 24h, mi porta tutto dove è sempre più quando lo dico io (si va verso politiche commerciali che favoriscono il groupage degli ordini e permettono però anche di ricevere la merce acquistata di domenica, dopo le 19 ecc.) a prezzi talvolta più competitivi e con politiche di reso molto vantaggiose (laddove esistono ancora negozi fisici che non fanno reso, per dire). Questo non è un punto marginale. È centrale. Il commercio digitale erode fette notevoli di pubblico ai negozi tradizionali ogni anno ed anche se questi ultimi mantengono ancora una presenza forte nelle abitudini di consumo degli italiani, ignorare questa evoluzione è ingenuo e pericoloso.
Non so se questa tendenza ad andare nei cc la domenica sia una moda perversa, un segno di decadimento sociale e culturale o solo un nuovo bisogno dettato da un diverso worklife balance. È però così.
Poi concordo pienamente con la riflessione sulle famiglie e sul fatto che un certo impegno da parte del dipendente va remunerato e regolamentato.
Viviamo in un'epoca cliente-centrica. Non possiamo non adeguarci a questa realtà, buona o meno che sia.
Sì ma tutto questo è un falso problema perchè c'è già. Ma sono le persone che scelgono diversamente.
E sinceramente pensare che la gente vada al centro commerciale solo per fare la spesa spiccia lo trovo semplicistico. Ci va per diversi fattori: per fare la spesa, ma per comprare anche altro nei negozi attigui essendoci una grande diversificazione e senza impazzire a trovare parcheggio e lo fa sabato o domenica perché tutta la famiglia di solito è libera, quindi si prendono più piccioni con una fava. Lo fa inoltre perché magari può mangiare fuori casa senza bisogno di spignattamenti e sporcare, quindi per relax, lo fa perché ci sono i giochi per i bambini.
Lo fa per uscire di casa. Altrimenti finisce che perché esiste l'e-commerce uno, dopo il lavoro, vive chiuso in casa ^^".
Sinceramente non sarà una grande alternativa ma allora io preferisco il centro commerciale.
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Questo però è uno dei possibili scenari, ma non l’unico. Banalmente c’è chi va il week end trascinando tutta la famiglia perché non ha scelta.
Il punto non è capire perché le persone fanno così. Il punto è che lo fanno. Alcuni sono “visitatori”, altri “consumatori”. Tuttavia, come ci sono altre forme di intrattenimento, ci sono anche canali di acquisto alternativi. Le persone possono quindi tranquillamente spendere altrove ed altrimenti, non devono aspettare che il cc sia aperto per soddisfare il primo bisogno sia esso “shopping” o “intrattenimento”.
Io di base sono contraria all'apertura domenicale dei negozi, ma non perché distruggono famiglie o stupidaggini simili, semplicemente perché molti (non tutti, ma una buona parte) commessi hanno a volte turni impossibili, mai libero il weekend, insomma non esistono turnazioni. Se i contratti fossero migliori, come dicevano altri su, sarei la prima ad essere favorevole! Ora come ora, però, le condizioni non sono ottimali. Sono invece contraria all'apertura a Natale e Pasqua.
Qui in Germania i negozi la domenica sono chiusi e la gente così è abituata. Non mi pare si ritorni al Medioevo. L'esempio di come funziona bene qui lo vedo con mio fratello. Lui lavora da un benzinaio e capita lavori la domenica, generalmente ne ha una libera al mese, a volte due. Chi lavora la domenica e festivi ha anche un aumento, seppur minimo, del salario per quelle ore.
Un sistema del genere in Italia sarebbe quelli che ci vuole, ma non solo per i negozi, ma anche per banche e poste. Chi non può fare la spesa la settimana, non riesce di solito nemmeno a sbrigare commissioni nei due edifici menzionati.
Volevo anche aggiungere che il paragone con (alcune) altre categorie professionali lo trovo A TRATTI abbastanza fuori luogo (si scrive attaccato? Ho un lapsus), per il semplice fatto che un cameriere sa fin da subito che lavorerà weekend e festivi, ma un commesso, prima delle aperture domenicali, magari aveva la settimana organizzata con i figli o genitori o chi per loro tenendo in condizione la domenica libera. Una persona che viene assunta ora per la mansione ovviamente lo sa, chi lo faceva da prima no.
"Different roads sometimes lead to the same castle"
- Jon Snow
SPOILER TWOW
"It may be that we shall lose this battle," the king said grimly. "In Braavos you may hear that I am dead. It may even be true. You shall find my sellswords nonetheless."
The knight hesitated. "Your Grace, if you are dead..."
"... you will avenge my death, and seat my daughter on the Iron Throne. Or die in the attempt."
- Stannis Baratheon
Fondatrice di T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito)
Fondatrice del Comitato Pro Shireen: perché noi la vogliamo mora
G.E.P.M.D.: Grenn e Pyp mai dimenticati
Comitato Pro Draghi
C.K.P.K.: Comitato Kitters per Kit: perché a noi ci piace
Membro sbavante del CP Jon Snow
G.M.S.S.: Giù le Mani da Sansa Stark, in difesa della giovane lupa
I.S.C.O.M.: Io sto con Oberyn Martell
H.H.H.: Hodor Hodor Hodor
C.A.P.R.: Comitato di Accoglienza per Personaggi Rovinati da D&D
C.P.S.: Comitato Pro Stannis, the One True King
23 hours fa, Lady DragonSnow dice:TRATTI abbastanza fuori luogo (si scrive attaccato? Ho un lapsus),
Staccato in questo caso.
Nella forma attaccata deriva da attrazione: attratti verso qualcuno o qualcosa.
Il problema a delle aperture è solo la giusta ripartizione e il giusto salario. Siccome queste due cose non ci sono, ecco che nascono i problemi.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )