In un topic su got riflettevo sul fatto che a westeros tutti parlano la stessa lingua mentre ad essos ci sono tante lingue diverse. Nello specifico mi chiedevo come mai non ci sia nelle cronache una qualche forma di lingua comune arcaica precedente alla conquista di aegon o quantomeno all' inizio delle cronache. La spiegazione che mi sono dato è che gerge si è semplificato il lavoro ma d' altro canto considero questa uniformità di lingua di westeros una forzatura. Ad essos ci sono parecchie lingue e per parlare usano la lingua comune che è quella di westeros. Sappiamo bene che in italia abbiamo un dialetto per ogni paese ma a westeros questo non accade pur essendo più isolati del mondo odierno e reale. nel regno uito odierno, a cui s' ispira george, la lingua si dialetizza a seconda di dove ci si trovi e passare dal gallese allo scozze potrebbe non essere agevole. Avete mai affrontato l' argomento?
oltre la barriera tra i bruti ci sono diverse lingue, derivate da quella portata dai primi uomini, ben diversa dalla lingua comune che è diffusa in tutto il resto di westeros!
a essos la lingua parlata maggiormente non è quella comune, ma un derivato dell'alto valyriano(le citta libere bravoos a parte sono colonie dell'impero di valyria), che in ogni citta libera è parlato con versioni diverse, un dialetto e un lessico differente!
una versione piu grezza del valyriano è usata anche nelle citta della baia, anche se sicuramente molti vocaboli deriveranno dalla lingua che veniva utilizzata durante l'impero dell'antica ghis....
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Quando jon viene catturato dai bruti parla con tutti quelli che incontra a parte i giganti. Non ricordo un passaggio in cui i bruti parlino in una lingua incomprensibile a jon. Riguardo ad essos adesso i dubbi sono aumentati visto che come dici tu parlano in un antico valyriano dialettizzato ma poi hanno pure una lingua comune che possono comprendere pure quelli di westeros come ser jorah o barristan selmy. Fa eccezione il dothraki. In got missandei parla parecchie lingue mentre nelle cronache sono un pò di meno http://wiki.ghiaccioefuoco.com/view/Missandei
Certo che avere una lingua comune conosciuta da parecchie persone è notevole visto come ci viene descritto essos.
alcuni bruti la parlano, ma in ASOS jon nota che la maggior parte non conosce una parola della lingua comune, e anche in GOT mance gli dice che c'è un miscuglio di lingue all'interno del suo esercito...
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
Tocca rileggere le cronache..
La Lingua Comune viene "importata" in Occidente da Andali e Rhoynar, e i due popoli avevano forti contatti, quindi è essa stessa una lingua orientale. La lingua autoctona in Occidente sarebbe la Lingua Antica parlata dai Primi Uomini. Sia nei libri che nella serie alcuni personaggi fanno riferimento all'accento (quello di Approdo, quello dei Dorniani), sicchè si intuisce che ci sia una differenza geografica, come accade nella realtà. Comunque la società Occidentale è molto più vecchia di qualsiasi altra società o civiltà esistente, gli Andali sono arrivati in Occidente tra i 2000 e i 6000 anni fa, perciò la cultura e la lingua hanno avuto parecchio tempo per sedimentarsi.
Piccola nota linguistica: tecnicamente e concettualmente è sbagliato pensare ai dialetti come costole di una lingua, sono tutti lingue dal punto di vista della linguistica. Fine nota.
Comunque secondo me è strano che non vi siano se non proprio lingue, almeno alcuni termini peculiari a seconda delle zone. Per esempio al Nord o sulle Isole di Ferro che sono realtà culturali più isolate e restie all'integrazione. Però tutto sommato non mi pare vi sia questo tipo di fenomeno.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Secondo me è proprio una semplificazione di o forzatura di george. In effetti pensare ai termini del linguaggio comune dei dorniani di sale e alle popolazioni di skagos (mai visti e sentiti) stona parecchio con la realtà di tutti i giorni. Guardando un programma di cucina il cuoco chiamava una spatola con un nome mentre gli venivano spiattellati parecchi altri nomi usati nelle varie regioni d' italia.
Dunque l'Italia è una situazione molto particolare dal punto di vista linguistico, non la prenderei a esempio.
Martin ha presente il modello Britannico dove vale di piú la questione dell'accento, ma comunque anche in quel contesto vi sono alcune peculiarità linguistiche vedi Scozia e Galles per citare le maggiori che secondo me richiamano Nord/Isole di Ferro.
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Gli Ironborn hanno regnato per moltissimo tempo anche sul continente, però, le Terre dei Fiumi erano parte integrante dei loro domini, senza contare che un popolo di navigatori resta culturalmente isolato fino ad un certo punto...
Beh ni, vedi l'esempio dei Vichinghi o dei Veneziani: ci sono molte influenze linguistiche sia importate che esportate e alcune peculiarità rimaste. Quanto agli Ironborn rappresentano un'enclave anche dal punto di vista religioso cosa che mi potrebbe far pensare a fenomeni linguistici peculiari quantomeno legati al frangente rituale, ma nada neanche in quel campo.
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E' un'altra delle cose che Martin ha, giustamente, a mio avviso, preferito evitare di approfondire troppo, non è Tolkien, che ha creato un mondo immaginario con fare quasi biblico,
Tolkien d'altronde era anche un linguista non uno scrittore di serie TV
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Per fortuna... te lo immagini come sarebbe venuto fuori Il Signore degli Anelli se fosse stato scritto coi canoni televisivi di adesso?
Direi che già con lo Hobbit ne abbiamo avuto un esempio
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