Secondo me, oltre al problema di Theon nell'identificare la figura paterna reale tra quella del genitore biologico e quella del genitore adottivo, il disagio psicologico del personaggio nasce anche dall'assenza di un ruolo o di una funzione specifica all'interno della società e dell'ambiente familiare. A Pyke era il fratello più piccolo, quindi ben lontano dalla successione e da quanto si evince dai suoi ricordi, mancava del tutto una qualsiasi forma di cameratismo o addirittura di affetto tra lui e i suoi fratelli; per ironia della sorte, una volta diventato l'erede di Balon, deve seguire come ostaggio Ned Stark a Grande Inverno. Anche lì, a parte il rapporto con Robb, non riesce a instaurare legami profondi, un po' per differenze di età e di interessi (con le sorelle Stark e i due figli minori), un po' per una sorta di "competizione tra outsider" con Jon Snow che, nonostante la nascita non legittima, ai suoi occhi resta sempre in una posizione privilegiata rispetto alla sua. Il perenne sorriso e l'aria scaltra sono, per certi aspetti, quelli di chi è sempre passato in secondo piano e ha usato questo svantaggio per sviluppare il proprio talento di osservatore critico; Theon tuttavia non riesce nemmeno a coltivare efficacemente questo aspetto (pur restando un eccellente osservatore, cosa che si nota particolarmente nei capitoli di Reek) perché la sua insicurezza non gli permette di sviluppare una personalità indipendente ed autonoma. Il legame con Robb per certi versi avrebbe potuto salvarlo, ma probabilmente l'ascesa dell'amico al trono del Nord lo ha in un certo senso destabilizzato: prima era il compagno e il confidente ed è ora diventato un suddito, la cui sottomissione è tanto più importante in quanto porta con sé quella delle intere isole di Ferro. Lo smacco della conquista di Grande Inverno è poi il primo passo verso il definitivo disgregamento della personalità di Theon: le torture fisiche e psicologiche di Ramsay servono solo a plasmare quel nuovo individuo che diventa per Theon una sorta di "stampella psicologica" a cui appoggiarsi per evitare una follia senza ritorno. L'incontro con Jeyne Poole e i successivi eventi però farebbero ben sperare nella rinascita di un nuovo Theon, questa volta autonomo e privo di condizionamenti ambientali che gli impediscono modalità di azione mature e meditate; nel capitolo SPOILER TWOW
di The Winds of Winter in cui lo vediamo prigioniero di Stannis, a parte l'hint per cui ritorna, anche nel titolo del capitolo, ad essere Theon, traspare una nuova consapevolezza che fa ben sperare nel futuro del personaggio e che, secondo me, non ce lo farà vedere giustiziato da Stannis, anzi, probabilmente ce ne farà seguitare a osservare il percorso fino all'ultimo romanzo...se l'ultimo romanzo uscirà mai, ovviamente.
Il 28/7/2017 at 15:54, JonSnow; dice:Domanda che porta ad un discorso lievemente complesso. Di primo impatto il raffronto Jon-Theon porterebbe con sé facili giudizi basati sul reciproco piano umorale. Di fondo, l'interazione del duo costituisce invece basi molto più complesse. Sono entrambi soggetti, nel vicendevole scontro, ad emozioni rudimentali e pratiche. Jon Snow è esattamente tutto ciò che Theon è in grado di schernire facilmente, nella sua immancabile malinconia ed eccessiva serietà. D'altro canto Theon è esattamente tutto ciò da cui Jon Snow si distanzierebbe in ogni contesto. Rappresenta una mancanza di serietà, una superficialità che lo rende poco affidabile ed inaccettabile per chi, come lui, ha come costante metro di paragone etico e comportamentale la figura di Ned, ancor più di Robb.
Entrambi invidiano poi, consapevoli o meno, le reciproche posizioni. Jon Snow lo status nobiliare di Theon che, per quanto non sia Stark, gli apre possibilità di vita di maggior prestigio rispetto alla posizione di Bastardo. Theon invidia invece Jon per una maggior integrazione e considerazione in quegli stessi Stark di cui, come ogni soggetto importante nella sua vita, ricerca approvazione. Jon, per quanto bastardo, è a livello di empatia e considerazione più vicino a Robb e fratelli di quanto potrà mai esserlo lui.
In conclusione vi sono sempre stati le basi per uno scambio di interazioni interessanti, così come potrebbero essere in futuro altre disposizioni inedite.
Theon,avendo sangue Greyjoy nelle vene, nutre un odio profondo ,conscio o meno, contro i Lord che hanno sconfitto il padre ed ucciso i suoi fratelli. Non solo ma Theon ha nel suo DNA scarsissimo rispetto per le donne: vorrebbe possederle tutte facendone le sue “mogli di sale”.Inoltre il suo cavallo si chiama sorriso , e per inciso il sorriso lo caratterizza nei bei tempi in cui era al sicuro e protetto dagli Stark Il suo sorriso peraltro si tramuta spesso in scherno verso gli umili, i condannati a morte .Egli è Theon è cresciuto come un emarginato in un ambiente che non lo capiva e che lui non solo non capiva ma che probabilmente scherniva nel suo cuore per la seriosità e l’importanza cruciale data alla parola onore Ergo inizialmente è affetto da Narcisismo dilagante : è stato sradicato dalla sua famiglia di origine ed è stato portato in un castello con persone completamente diverse dai componenti della sua famiglia,con assenza dell’etica , quella etica corrente a grande Inverno . A Grande Inverno probabilmente si crede fuori posto e lo è,è in continua ricerca di approvazione ma sa che non è uno Stark e che non lo sarà mai,probabilmente pensa che Robb lo possa sorreggere in qualche modo ma il suo senso di non appartenenza lo divora .Per questo Theon lo vediamo come un ragazzo dal carattere presuntuoso e arrogante, bramoso di successo, vanitoso, donnaiolo, e con la profonda convinzione di essere speciale e unico,noncurante degli altri,di coloro che ritiene non essere alla sua altezza o inutili per i suoi scopi.Forte con i deboli e debole con i forti, è un personaggio che rappresenta lo specchio rovesciato di Jon Snow.Anche Jon Snow non ha senso di appartenenza (anche se ha un ottimo rapporto con i ragazzi Stark,Sansa a parte)e si sente sempre fuori posto anche grazie alla mitica Cat .Eppure cerca di trovare uno scopo nobile nella sua vita,certamente non diventa come Theon,troppo comodo,facile,semplice e anche gratificante in un certo senso fare la vittima.Non ha senso di responsabilità,si lascia andare e trasportare creandosi alibi di vario tipo.A parte Jon…lo stesso Tyrion ha reagito al senso di non appartenza e alla solutudine che esso determina,all’isolamento che esso scatena.Non è uno Stark ( ma non ne ha introitato le regole precise di vita ) e non è un uomo di ferro anche se geneticamente ad essi appartiene…e appartiene a gente che aveva un motto preciso e che viveva in un posto duro e angosciante vessando e derubando,quando era possibile, gli altri.E’ cresciuto nonostante tutto con il desiderio di ritrovare suo padre ,un padre che lo riconoscesse suo erede e che apprezzasse lo status che aveva raggiunto,che fosse fiero di lui.Ma presto Theon realizzerà in modo traumatico che il padre si vergogna di lui perché crede che il figlio è diventato un ibrido poco apprezzabile tra piovra e lupo,il lupo che Balon odia e continuerà ad odiare fino alla fine dei suoi giorni.Per questo Theon decide di dimostrare al padre che lui è pur sempre un uomo di ferro capace di conquistare quello che vuole.Vuole acquistare dignità , considerazione..affetto presso il padre ma va solo incontro ad una serie di fallimenti che culminano della disfatta di Grande Inverno la cui presa ha programmato male e con superficialità
Poi si verifica una svolta nella sua vita , viene preso prigioniero da Ramsay Bolton che lo tortura sistematicamente e a lungo e lui cambia ,cambia radicalmente, perde la sua spocchia e spavalderia un tot al chilo e diventa il remissivo Reek un relitto umano che vive di paura,incubi,angosce tanto che non prende neanche in considerazione l’idea di poter scappare. Theon non ha più identità è un verme del terreno che cerca di non farsi schiacciare del tutto .Ha subito un trauma talmente devastante che non è più in grado di definire la sua stessa identità ergo presenta un disturbo dissociativo profondo dell’identità per il quale,a seguito di quanto subito, prende il sopravvento un’altra identità,non migliore,non fantasiosa, né consolatoria ma qualcosa necessaria per costringersi a sopravvivere in qualche modo. Non solo ma vediamo come diventa estremamente leale verso il suo aguzzino, ergo soffre di Sindrome di Stoccolma ,una precisa condizione di dipendenza psicologica che si manifesta per esempio nei rapiti o in coloro che soffrono di violenza fisica e/o psicologica .Allora si innescano meccanismi di regressione ed identificazione con l’aguzzino rapitore, perché l’io violentato di Theon fantastica di sfuggire all’ira e al danno ,fisico e psicologico che gli può essere ulteriormente inflitto , ponendosi in completa dipendenza da Ramsay,anche “affettivamente”Da una regressione potente del genere in cui il proprio io e le proprie peculiarità sono azzerate non si esce facilmente…meno che mai in un mondo violento e amorale come quello di GoT : Reek deve tornare in contatto con Theon gradualmente,senza traumi e con l’aiuto della famiglia…e degli amici…E’ una parola …
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Se proprio non si può sfuggire dal misurare ogni personaggio col JonSnowmetro ci terrei a precisare una cosa.
Il 31/7/2017 at 19:43, Iceandfire dice:Eppure cerca di trovare uno scopo nobile nella sua vita,certamente non diventa come Theon,troppo comodo,facile,semplice e anche gratificante in un certo senso fare la vittima
Non mi sembra proprio vero. Theon, il saccente vanaglorioso, è tutto tranne che affetto da vittimismo. Theon, come abbiamo sottolineato qua, cerca di stare al posto giusto, col vestito giusto, accanto alle persone giuste. Può essere un arrampicatore sociale, ma in quanto tale, non l'ho mai letto lamentarsi della propria condizione, si gode le gioie della vita, è costruttivo e propositivo e l'abbiamo visto anche nella campagna di Rob e lo è stato anche da voltagabbana fino alla fine, con un tanto di temerarietà.
Se devo confrontarlo con Jon Snow.. il vittimismo è insito nel carattere, nel mood e nelle scelte di Jon Snow. Si lamenta della condizione di bastardo, di come viene trattato tanto da arruolarsi nei Guardiani. Mi fermo qua perché qua finiscono le interazioni con Jon.
Il 31/7/2017 at 19:43, Iceandfire dice:Da una regressione potente del genere in cui il proprio io e le proprie peculiarità sono azzerate non si esce facilmente…meno che mai in un mondo violento e amorale come quello di GoT : Reek deve tornare in contatto con Theon gradualmente,senza traumi e con l’aiuto della famiglia…e degli amici…E’ una parola …
In realtà in ADWD, come hanno scritto in tanti, si è iniziata a vedere la nascita del nuovo Theon all'interno del martoriato Reek, il quale ha tentato la fuga due volte da quando è prigioniero, riuscendoci definitivamente la seconda volta. Addirittura c'è chi ritiene (vedesi topic apposito) che Theon sia lo spetto di grande Inverno. E sicuramente l'essere che si è fiondato dalle mura di Grande Inverno non è più Reek, ma neanche il vecchio Theon.
Questo risultato, questo progresso, è stato raggiunto grazie al suo autorecupero, ai suoi sforzi, al suo sguardo critico. Il contatto nei libri è già avvenuto, senza aiuto di amici, famiglia o chicchessia..
Infine una nota di carattere antropologico.
Il 31/7/2017 at 19:43, Iceandfire dice:è stato sradicato dalla sua famiglia di origine ed è stato portato in un castello con persone completamente diverse dai componenti della sua famiglia,con assenza dell’etica , quella etica corrente a grande Inverno .
Perché mai casa Greyjoy sarebbe priva di etica a differenza di casa Stark?
L'etica di per sé è un concetto vuoto, che prende significato dal luogo ed il tempo in cui è definita.
Nel Nord si osservano determinati valori, tradizioni, riti. Nelle isole di ferro altri. Gli uomini di ferro raziano per vivere, navigano e se alle strette commerciano. Sulle isole di ferro è antietico coltivare, costruire, vendere il proprio lavoro per denaro: sono amorali coloro che vivono sul continente. Sulle isole di ferro le persone vengono giustiziate per annegamento: è antietico decapitarle. Sulle isole di ferro non esistono bastardi, vige una sorta di poligamia ed i figli di sale (bastardi) possono ereditare: è amorale non prendersi cura delle amanti (mogli di sale) come avviene sul continente.
In generale possiamo parlare di etica in relazione a quella che vige dove siamo oggi, ma definire grande inverno la casa del bene, in contrasto con la cloaca di ferro, corrisponde ad una visione Starkcentrica, un poco distorta in sede di ragionamento.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Su Theon ho anche la necessità di aggiungere un'altra considerazione. Egli non è figlio dell'ambiente, bensì della sua indole. Dai vari ricordi emerge quanto egli non fosse incline allo stile di vita degli Uomini di Ferro già nei primi anni dell'infanzia, in cui emergono contrasti con i fratelli con cui, guarda caso, non è riuscito a creare un legame affettivo vero e proprio, al di là della quantità di tempo trascorso insieme. Egli è già soggetto di quello scherno e di quelle accuse che lo perseguiteranno per una vita intera, costringendolo ad un'esistenza atta a mitigare quell'umiliazione di sé che ha sempre avvertito e a dirottarla verso il prossimo. Theon è quindi già inconsistente come IronBorn dai 10 anni in giù, sia come costituzione morale che comportamentale.
La violenza e la rusticità del luogo non influiscono sulla formazione della sua natura, bensì incombono su di essa ottenendo l'effetto contrario. In sostanza lo stesso ricordo che Theon ha dei fratelli non si basa su genuino affetto e su perdita, bensì su quel senso di ammirazione che si riconduce a ciò che egli stesso vorrebbe essere, di modo da entrare nelle grazie dei restanti membri della sua famiglia, come il padre e la sorella.
Ciò è indicativo perché è l'ennesimo tratto che solidifica un'indole che di malvagio ha ben poco, ma che incamera una visione esagerata delle emozioni e della presa di coscienza con cui Theon si affaccia al mondo analitico.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
In realtà il mondo delle Isole di Ferro è molto più variegato e complesso di quello che ne danno certe letture, a partire da quella ipersemplificata della serie televisiva: vi convivono (prima dell'esilio) l'ambiguo e crudele Euron, il granitico Victarion, l'Aeron burlone e giocoso antecedente alla conversione, Rodrik il lettore e, in una società ben poco femminista, anche una leader guerriera come Asha. Per questo credo che Theon, se avesse avuto l'opportunità di maturare nel suo luogo di nascita, avrebbe saputo ritagliarsi un posto nella società degli Uomini di Ferro, anche perché l'intelligenza e il talento per il maneggio delle armi non gli fanno certo difetto. Il punto chiave è appunto la sua ambizione, ma non sappiamo se sia innata nel suo carattere o se paradossalmente sia germogliata e sviluppata in seguito alla sua consegna agli Stark, quando era chiaro ormai che sarebbe stato lui l'erede di Balon.
Gli scherni tra fratelli sembrano essere una costante poi nella famiglia Greyjoy, basti pensare a Victarion; probabilmente la società delle Isole crede nel darwinismo educativo per cui sin da ragazzino devi imparare a cavartela da solo, senza contare su nessuno a partire dai genitori.
Concordo con quest'ultima riflessione di Twinkle ma anche con quella precedente di JonSnow. Una mia collega di fandom (che non è qui perché è cattiva XD) mi fa spesso presente che Theon non era solo meek and shy da ragazzino riportandomi questo passaggio...
Ugly as it was, [Dagmer's] smile brought back a hundred memories. Theon had seen it often as a boy, when he'd jumped a horse over a mossy wall, or flung an axe and split a target square. He'd seen it when he blocked a blow from Dagmer's sword, when he put an arrow through a seagull on the wing, when he took the tiller in hand and guided a longship safely through a snarl of foaming rocks.
E insomma, la mia collega ha ragione: un bambino di dieci o meno anni che maneggia asce e conduce navi non appare come un ironborn inadeguato nato e cresciuto per essere schernito o come qualcuno con una personalità timida e remissiva.
Ho intuito che JonSnow si riferisse più che altro all' ''animo'' di Theon che non alle sue abilità, e concordo sul fatto che non è un personaggio portato alla violenza, ma come dice Twinkle, nulla fa pensare che non avrebbe potuto integrarsi e guadagnare la stima della sua gente se fosse cresciuto lì.
Alla fine Theon ha questo modello di ironborn forte, virile e sanguinario perché è cresciuto lontano da casa, con le sole memorie di bambino (fratelli, zii e padre) su cui basarsi, tra gente che ha una visione delle Isole di ferro negativa perché conosce gli ironborn solo come nemici -- predoni, pirati, stupratori e assassini, tutte cose che sono, ma non (non sempre :P ciao Euron) tra loro. Vale lo stesso discorso per gli wildlings: Jon ne riconosce la brutalità ma arriva a riconoscere anche il loro onore e la loro etica, smettendo di paragonarli a quelli di Westeros. Ogni cosa è diversa, dipende se stai a Nord o a Sud della Barriera, esattamente come gli dice Ygritte.
Theon, sentendosi privo di radici e un intruso tra gli Stark, idealizza il concetto di ''casa''; le Isole per lui diventano una sorta di mito, e le fondamenta del suo sé grandioso, di questa visione narcisistica che ha di se stesso, partono proprio da qui.
I fratelli diventano sia modelli di riferimento che fonte di pericolo da cui proteggersi adottando una personalità più sottomessa (cosa che farà in modi diversi sia con gli Stark, fungendo da loro fedelissimo, che con Ramsay, fungendo da suo servitore). E anche Balon doveva essere un osso duro: Asha deve fargli da figlio (e la cosa le gioca a favore solo perché lei incontra le sue aspettative con naturalezza, pensate se fosse stata un Sam Tarly), tornato a casa dopo un'assenza di dieci anni Theon si vede insultato e ridicolizzato solo per una catenella dorata al collo e qualche vestito... a me non sembra una reazione normale, anche tenendo conto dell'astio e del risentimento che un padre può provare a vedersi l'ultimogenito cresciuto dagli assassini dei suoi figli, amico di quegli assassini, in missione per loro conto allo scopo di ottenere un'alleanza. Mi viene naturale, e qui sfocio nell'ipotesi, pensare a Balon come ad un padre severo, di fronte al quale il più giovane dei figli possa essersi sentito messo alla prova, una sensazione che, se presente in maniera più o meno costante, può far nascere un senso di insicurezza accanto ad un bisogno di protagonismo.
Ma anche al di là del mio headcanon che non è supportato dal testo, si può dire con sicurezza che Theon è un personaggio la cui costruzione ha molto a che fare con rapporti di potere nei quali lui si trova in svantaggio, in due casi su tre rapporti d'abuso. Sono costanti che ti condizionano, e quella di Theon, come sappiamo, è un'identità non completamente formata almeno fino al percorso in ADWD.
Su questo io e la mia collega (sempre quella cattiva che non partecipa alle discussioni su Theon come sarebbe suo dovere morale), approfittando della mia ossessione per i disturbi della personalità, siamo in aperto dibattito: nell'ipotesi non verificata che Theon abbia tratti sia narcisistici che borderline, quali sono quelli maggiormente pervasivi?
Secondo me il narcisismo è supportato esplicitamente dal testo: Theon ignora gli ostacoli reali autoconvincendosi di avere ragione, fa di tutto per primeggiare e per essere ammirato, considera ogni minima mancanza di approvazione come un rifiuto (dopo mesi e mesi ancora ricorda che Robb non l'ha ringraziato per aver salvato Bran) e teme moltissimo di essere deriso e umiliato, senza contare che utilizza il sesso per pomparsi l'ego.
La mia collega è a favore dei tratti borderline invece, che potrebbero ''scavare'' più a fondo: sebbene per lui sia un grande timore, non è effettivamente corretto dire che il timore più profondo di Theon sia quello di venire deriso, umiliato e rifiutato (narcisismo) quando il suo trauma maggiore fa riferimento all'abbandono (borderline) e al sentirsi senza radici, con quest'enorme bisogno di appartenenza che lo porta alla follia della conquista di Winterfell. Quando pensa di aver trovato il suo posto, I must remember this, giura a se stesso, I must never go far from the sea again [Theon I, ACoK], ma quando ormai ha realizzato di non averlo mai avuto, Theon wondered what that would be like, to have a home. [The Prince of Winterfell, ADwD]. Per lui è una consapevolezza schiacciante, l'idea che Winterfell abbia potuto essere solo un surrogato di casa e gli Stark solo un surrogato di famiglia.
Il suo desiderio più grande è non solo essere approvato/apprezzato/stimato dagli Stark (narcisismo) ma anche quello di essere accolto tra loro (borderline), c'è una vena decisamente affettiva accanto a quella egocentrica. E lo nega a se stesso fino alla conversazione con lady Dustin nelle cripte:
Theon stumbled. "Love them? I never … I took this castle from them, my lady. I had … had Bran and Rickon put to death, mounted their heads on spikes, I …"
"… rode south with Robb Stark, fought beside him at the Whispering Wood and Riverrun, returned to the Iron Islands as his envoy to treat with your own father. Barrowton sent men with the Young Wolf as well. I gave him as few men as I dared, but I knew that I must needs give him some or risk the wroth of Winterfell. So I had my own eyes and ears in that host. They kept me well informed. I know who you are. I know what you are. Now answer my question. Why do you love the Starks?"
"I …" Theon put a gloved hand against a pillar. "… I wanted to be one of them …"
Lì lo ammette solo perché lei glielo tira fuori, gli dice tu amavi gli Stark. Anche in ADwD, con tutto il rimorso di cui i suoi pov sono pieni, con tutto il peggio che pensa di se stesso, Theon trova difficile ammettere di amare gli Stark. Preferirebbe odiarli, lo troverebbe più facile, lo aiuterebbe a giustificare le sue azioni contro di loro, avrebbe più senso.
Per altro, rispondendo ad Iceandfire
CitaHa subito un trauma talmente devastante che non è più in grado di definire la sua stessa identità ergo presenta un disturbo dissociativo profondo dell’identità per il quale,a seguito di quanto subito, prende il sopravvento un’altra identità,non migliore,non fantasiosa, né consolatoria ma qualcosa necessaria per costringersi a sopravvivere in qualche modo.
1) la sua identità non è formata già da prima di Ramsay: nello sforzo di adattarsi ad un ambiente sociale a cui non appartiene, tende a venire incontro alle aspettative altrui più che a seguire i propri desideri e bisogni. Da qui la conquista di Winterfell -- è come un figlio adolescente che si ribella ai genitori per la necessità di imporre se stesso, necessità naturale che Theon crescendo come ostaggio ha dovuto reprimere;
2) Reek non è un'identità che lui si crea da solo come avviene per chi soffre effettivamente di disturbo dissociativo, ma un'identità che Ramsay lo costringe ad indossare attraverso delle torture psico-fisiche e alla quale lui è obbligato ad adattarsi per sopravvivere. Quello di Ramsay è un tentativo di gaslighting riuscito a metà: quando è lontano dal suo carnefice, Theon è molto più presente a se stesso, tanto più che i pov titolati ''Reek'' sono solo tre; in più, se Theon si considerasse davvero Reek, non avrebbe bisogno di creare delle rime per ricordarsi il nome. E sull'idea che Reek rispecchi la vera personalità di Theon, no: Theon è sempre stato il contrario di debole (weak), docile (meek) e tetro/triste (bleak). Anche la persona più sicura del mondo inizierebbe a pensare di fare schifo se qualcuno la torturasse ripetendoglielo costantemente, suvvia. Che poi il trauma lo aiuti ad aprire gli occhi su se stesso, questo sì;
3) ecco, qui volevo arrivare ricollegandomi al discorso di prima: Theon trova sopportabile adeguarsi a Reek perché non sopporta di essere Theon Turncloak, omicida di bambini e traditore, disprezzato da tutto il Nord.
'Robb was murdered at the Twins, and Bran and Rickon … we dipped the heads in tar …' His own head was pounding. He did not want to think about anything that had happened before he knew his name. There were things too hurtful to remember, thoughts almost as painful as Ramsay’s flaying knife...
Ok, a parte Ramsay che potrebbe averlo torturato psicologicamente anche per convincerlo che i bambini uccisi fossero davvero Bran e Rickon (sì, gaslighting again), si nota che prova un senso di colpa fisicamente doloroso riguardo il delitto.
“Theon Turncloak,” someone said as he passed. Other men turned away at the sight of him. One spat. And why not? He was the traitor who had taken Winterfell by treachery, slain his foster brothers, delivered his own people to be flayed at Moat Cailin, and given his foster sister to Lord Ramsay’s bed. Roose Bolton might make use of him, but true northmen must despise him.
Qui ci sono tanto il senso di colpa e il disgusto per se stesso quanto l'orgoglio ferito, è un Theon che si svilisce completamente ma che allo stesso tempo odia l'idea di essere davvero la persona che descrive.
His head snapped up. “Who said that?” All he could see were the trees and the fog that covered them. The voice had been as faint as rustling leaves, as cold as hate. A god’s voice, or a ghost’s. How many died the day that he took Winterfell? How many more the day he lost it? The day that Theon Greyjoy died, to be reborn as Reek. Reek, Reek, it rhymes with shriek.
Qui c'è proprio il passaggio dall'orrore per ciò che ha commesso, qualcosa che ora gli appare enorme in tutta la sua tragedia, al nome di Reek.
He was trapped here, with the ghosts. The old ghosts from the crypts and the younger ones that he had made himself, Mikken and Farlen, Gynir Rednose, Aggar, Gelmarr the Grim, the miller’s wife from Acorn Water and her two young sons, and all the rest. My work. My ghosts. They are all here, and they are angry.
Se l'identità di Reek gli appartiene in qualche modo, è solo nel tentativo di sopportare la colpa e la vergogna oltre che in quello di adeguarsi al volere di Ramsay.
CitaNon solo ma vediamo come diventa estremamente leale verso il suo aguzzino, ergo soffre di Sindrome di Stoccolma ,una precisa condizione di dipendenza psicologica che si manifesta per esempio nei rapiti o in coloro che soffrono di violenza fisica e/o psicologica .Allora si innescano meccanismi di regressione ed identificazione con l’aguzzino rapitore, perché l’io violentato di Theon fantastica di sfuggire all’ira e al danno ,fisico e psicologico che gli può essere ulteriormente inflitto , ponendosi in completa dipendenza da Ramsay,anche “affettivamente”
Già che ci sono: la Sindrome di Stoccolma è una reazione psicologica basata sull'istinto di autoconservazione che vede la vittima di rapimento e/o abuso sviluppare sentimenti positivi (in prevalenza affetto, si parla persino di matrimoni tra rapitori e rapiti) nei confronti del rapitore/abuser. Anch'io avevo dubbi a riguardo quando non avevo ancora approfondito la definizione, ma da quando ho chiaro che autoconvincersi di provare affetto sia un fattore fondamentale per poter parlare di Sindrome di Stoccolma non li ho più.
Quando in Reek I Theon definisce Ramsay kind and merciful lo fa perché sta cercando disperatamente di convincersi che non gli scuoierà un dito, non sta cercando di giustificare il suo abuser; invece sì, quando Theon dice a Roose che Ramsay è forte e non ha paura di nulla, effettivamente è un caso di identificazione, ma è l'unico caso che ho trovato e la cosa si ferma lì, non degenera in Sindrome di Stoccolma.
L'unica cosa che Theon prova nei confronti di Ramsay è un misto inscindibile di terrore e di disgusto celato -- anche solo come descrive le sue labbra sempre turgide e lucide di saliva, il modo in cui mangia asciugandosi sulle maniche, il rossore dato dal vino, il modo viscido in cui sorride, tutto di Ramsay dal POV di Theon o fa paura o fa schifo o entrambi.
CitaDa una regressione potente del genere in cui il proprio io e le proprie peculiarità sono azzerate non si esce facilmente…meno che mai in un mondo violento e amorale come quello di GoT : Reek deve tornare in contatto con Theon gradualmente,senza traumi e con l’aiuto della famiglia…e degli amici…E’ una parola …
Dimentichi che Theon è già uscito dalla regressione in Reek: il nocciolo della sua storyline in ADWD è che ritrova il vero se stesso nel mezzo di due false identità, il sé grandioso di ACOK e il Reek di ADWD.
He raised his eyes. "Sister. See. This time I knew you."
Asha's heart skipped a beat. "Theon?"
His lips skinned back in what might have been a grin. Half his teeth were gone, and half of those still left him were broken and splintered. "Theon," he repeated. "My name is Theon. You have to know your name."
Questa è l'ultima volta che lo vediamo nell'ultimo romanzo, è evidentemente traumatizzato ma sorride e dice di essere Theon. L'ultimo POV di ADWD titola Theon, esattamente come il primo suo POV di TWOW. In quest'ultimo, SPOILER TWOW
Theon ha abbastanza presa sulla propria sanità mentale da fare battutine con Stannis e da dargli suggerimenti. Diamogli tempo per riprendersi un minimo dall'ennesima cattura e prigionia e dal quasi assideramento, già a Winterfell con la testa ci stava di più...
Posso capire se mi dici che il trauma sarà sempre presente in lui e che deve ancora digerirlo, ma Martin ha accelerato di molto la ripresa di uno coi traumi di Theon per motivi di trama, gli serviva lucido per salvare Jeyne e probabilmente per ciò che succederà più avanti. Lucido a leggere i suoi capitoli a me pare, salvo i primi tre-quattro che sono davvero angosciosi e spiazzanti (in cui comunque aveva sprazzi di lucidità e capacità di osservazione non indifferenti per un uomo nelle sue condizioni).
Non penso che nei prossimi romanzi GRRM sarà così sprovveduto da tralasciare sintomi psicologici adeguati a ciò che Theon ha passato in Dance, ma sono certa che non seguirà le orme di D&D in questo, dato che tenere vivo un personaggio per farlo utilizzare come sacco da boxe e servetto (e sentire gente che lo spaccia come ''PTSD realistico") non sarebbe di grande utilità alla storia.
Ad essere onesta, tutto quello che hai scritto negli ultimi paragrafi a me ricorda solo GOT e ho citato lo show solo per questo.
You may dress an ironman in silks and velvets, teach him to read and write and give him books, instruct him in chivalry and courtesy and the mysteries of the Faith, but when you look into his eyes, the Sea will still be there, cold and grey and cruel.
Uh che bello! Un'analisi su Theon! Finalmente, ci voleva!
Ora però ci metterò giorni a scrivere un commento ^^"
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Beata te che hai tanto tempo da ben impiegare...
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Quello che non mi è mai andato giù di Theon è la velocità con cui decide di tradire. Se Robb è sempre stato non solo il suo amico (gli vuol bene veramente), ma anche la sua misura di paragone, è perchè Theon si vede come lui, anche proiettandosi in un'ottica futura. Lui è convinto di ereditare le Isole di Ferro un giorno, così come Robb erediterà il Nord. Regneranno "insieme" in un certo senso, fianco a fianco, da alleati. Ora, capisco l'assenza di radici ed il voler compiacere il padre biologico, la voglia di dimostrare di essere un uomo di ferro, ma come può aver pensato di distruggere e "rubare" il regno del suo amico "accanto" al quale avrebbe dovuto regnare? Avrei trovato più naturale che, dinanzi allo scherno di Balon, un figlio ansioso di dimostrare quanto valga e quanto sia cresciuto, se ne fosse andato via indignato e fosse tornato a Pyke alla testa di un esercito per detronizzare il padre e conquistare il trono che agognava.
Eppure Theon, nei panni di Reek, dimostrerà poi di essere intelligente, riflessivo, acuto osservatore, anch'egli empatico in qualche modo (ma forse lo diventa dopo la cura-Ramsay), più sensibile di quanto sembri. Doti che emergono dopo, perchè un uomo nudo ha pochi segreti, ma uno scuoiato non ne ha, ma presenti e latenti già prima. E dimostra inoltre una forza caratteriale ed una resistenza fuori dal comune: credo poco infatti ad una remissività verso Ramsay dovuta a timore, sindrome di Stoccolma e affini, quanto più ad un istinto di sopravvivenza e ad un amore per la vita talmente potente da regalargli una capacità di autocontrollo fuori dal comune anche in circostanze tragiche.
Dunque eccomi qua…
Premetto che come ho scritto altre volte da queste parti Theon, assieme a Robb è uno dei miei personaggi preferiti, anche se all’inizio lo sopportavo poco principalmente per il motivo sopra descritto da SheWolf.
Poi però l’ho rivalutato molto. Il suo percorso è sicuramente tra i più interessanti di ASOIAF, e sicuramente tra i più tragici.
Avete tutti scritto tantissime cose interessanti, quindi lascio solo qualche spunto.
In molti avete citato il rapporto col padre, o meglio la mancanza di una vera figura paterna. Estenderei però questo concetto alla mancanza di una figura di riferimento maschile adulta, che per forza di cose Theon è portato a vedere comunque in Eddard. Eddard l’onorevole, che è ben conscio del ruolo del ragazzo e, nonostante stimi moltissimo il buon Ned, l’unica volta in cui accenna a lui è con Cat e risulta parecchio granitico e un velo cinico: “tieniti vicino il ragazzo, potrebbero servirci le navi di suo padre” o una cosa molto simile. Una specie di croce e delizia per Theon perché da un lato è assurdo vedere in quello che potrebbe essere il proprio boia l’uomo da emulare, nonché l’alleato principale del Re che ha sconfitto suo padre e quindi un nemico. Eppure anche l’uomo che ti ha preso sotto la sua protezione (la figura di Theon oscilla pericolosamente tra il protetto, che già Eddard fu a suo tempo di Jon Arryn e che lui ricorda come un padre anche migliore del suo, e l’ostaggio. Perdipiù Theon è l’ostaggio Greyjoy, la casata più malvista dei Sette Regni, soprattutto al Nord, in cui Ironborn e Northeners sono nemici pressoché atavici). Dall’altro però Theon è comunque naturalmente a identificare in Ned ciò che è più vicino alla figura di riferimento. Suo malgrado, ma non direi poiché egli si rammarica solo della freddezza di Ned, non del suo essere indegno come modello. Il problema è che Ned è uno del Nord, un continentale e uno Stark, tutte cose che cozzano contro il background di Theon. Sarebbe come far allevare il figlio di un fondamentalista islamico da un cattolico osservante. Qualche problemino ne uscirebbe sempre e comunque poiché si tratta di realtà completamente differenti.
Theon comunque pur essendo molte cose non è affatto uno sprovveduto, è un osservatore ed è molto concreto. Si rende conto benissimo di non poter aspirare a quel modello che suo malgrado gli viene fornito ed egli, in qualche modo ammira. Si rende conto di appartenere a un mondo diverso, e finchè è a Grande Inverno lo millanta, nei modi e nei comportamenti. A dire il vero mette in pratica tutte quelle caratteristiche per cui i Greyjoy e gli Ironborn sono famosi, e denigrati al Nord, come tratto identitario, in modo quasi da ritagliarsi una propria alterità rispetto agli Stark. Credo perché lui si rende conto benissimo di non poter essere uno di loro, perciò si protegge dal rifiuto prendendone da solo le distanze. In teoria.
Perché quando ritorna a casa ha un brusco risveglio. Si accorge che tutto ciò che pensava era più o meno sbagliato. In un colpo solo da un lato si ritrova rifiutato perché agli occhi della famiglia è troppo continentale, troppo attaccato a quegli Stark che dovrebbe odiare, in barba ai suoi modi ritenuti inadeguati per uno Stark. Dall’altro lato è lui stesso, ho sempre pensato, ad accorgersi della sua inadeguatezza per quel mondo che sognava gli spettasse di diritto in quanto erede, e per il quale prova in un certo senso distacco ma anche delusione. Theon anche nella presa di GI si ritroverà a disprezzare i metodi dei suoi simili. Questa è la sua maledizione, da un lato è troppo diverso per l’unico mondo cui potrebbe appartenere, dall’altro è lui stesso a non apprezzarlo. Allora che fa? Quello che fanno gli ironborn, ricorre alla forza. Cerca di estirpare questi dubbi con la forza, conquista il castello che per lui è stato una vera casa per dimostrare a suo padre che lui non prova niente per gli Stark, ma non appena è messo alla prova dei sentimenti, fallisce.
Tra l’altro sempre in riferimento alla figura paterna, ho sempre pensato questo di Balon: si comporta malissimo con il figlio ritornato, il suo unico figlio maschio, è quasi come se non volesse vederlo. Forse non è tanto l’inadeguatezza di Theon, ma è soprattutto qualcosa che dipende dallo stesso Balon: Theon rappresenta per lui la prova tangibile del suo fallimento come lord, re e padre. Averlo di nuovo sotto gli occhi è una sorta di rimando continuo a quel fallimento, perciò Balon cerca in tutti i modi di prenderne le distanze e allontanarlo quanto più possibile. Ci mette certo il carico il fatto che il figlio si presenti con una proposta di alleanza con gli Stark e lasci intendere di provare dei sentimenti positivi per loro.
Si diceva inoltre della sua inadeguatezza come ironborn ricordando anche gli episodi da bambino: è vero che tecnicamente sa fare le cose pratiche da ironborn, come illustra il passo citato da Erodiade, ma la mentalità è altra cosa. Lui non è certo come suo padre Balon, né come suo zio Euron, e nemmeno come Victarion o Aeron. Non solo per fatto culturale, vediamo che la stessa Asha che pure è cresciuta a Pyke come futuro erede di Balon depreca alcuni comportamenti come il trattamento riservato alle donne. Probabilmente è un tratto che entrambi i figli minori di Balon hanno ereditato dalla madre, perché vediamo che anche il Lettore è persona certamente più pacata e meno sanguinaria dei Greyjoy anziani. Cosa che invece non possiamo stabilire per Roderick e Maron, i quali dai ricordi di Theon non hanno connotazioni proprio positive, ma certo lui era il più piccolo e non è una novità che i fratelli maggiori tendono a fare le bravate ai più piccoli, specie in un contesto come quello delle Isole di Ferro dove siamo solo un pelo più civilizzati rispetto alla legge del più forte. Insomma non troverei un tratto così dirimente il fatto che Theon piangesse perché i fratelli maggiori lo menavano forte, non è una cosa che sconvolge neanche lui, ma questo certamente ha posto i suoi germi. Perché vediamo che lui, in quanto maggiore, si pone in modo diverso rispetto a Robb, anche se c’è da dire che la situazione è molto differente. Lui cresce con un’educazione diversa a GI, Robb è il figlio del Lord, ma certo non credo che Theon avrebbe alzato le mani su Robb. Anzi, ha un fare protettivo verso di lui, come quando lo trattiene per impedirgli di pestare Joffrey.
Credo si possa dire senza dubbio che Theon provi un genuino affetto per Robb, anche un po’ di invidia certo, soprattutto quando il più giovane e inesperto Robb viene acclamato re. Eppure Theon non gli volta il fianco per questo. Credo che lui sarebbe stato un alleato fidato se Balon avesse accettato l’accordo con gli Stark, magari avrebbe avuto altre pecche come il fare di testa propria e la tendenza a pavoneggiarsi, un po’ quelli che sono difetti anche del giovane Jaime come guerriero.
Poi invece decide di tradire. Come ho scritto, lui cerca di soffocare con la forza, così come dovrebbe fare un vero Ironborn qualsiasi altro scrupolo, conscio ormai pienamente della sua impossibilità di diventare uno Stark. Messo alla prova, agisce con violenza provando a rifiutare quei sentimenti che tanto danno gli hanno causato. Certo accade tutto con velocità, quasi con distacco da parte sua, motivo per cui ho molto apprezzato il modo in cui questo passaggio viene gestito nella serie
SPOILER SERIE, 3x02
ovvero con la famosa scena della lettera che scrive a Robb e che poi decide di bruciare, lui solo nel buio.
Mi fermo qui, perché ho analizzato quei due tre punti che mi premevano. Del rapporto con Ramsay avete scritto già molto e francamente è la parte che per quanto riguarda Theon ho sempre trovato meno interessante, in quanto sì fa emergere quei lati di lui che magari altrimenti non potremmo conoscere, ma è anche quella solitamente più citata , e a me piace soffermarmi sugli indizi che possiamo cogliere già da prima nel testo. Come quel famoso passo citato in rilettura che ripropongo per chi non avesse letto, e che trovo già molto indicativo senza necessità di spellamenti e torture varie, né di scomodare analisi psicologiche di tipo clinico et similia citando sindromi e quant’altro perché comunque non sono una specialista del campo.
Ecco la citazione dal POV di Cat cui accennavo.
Da un lato è un capitolo cui sono particolarmente affezionata, perchè è il momento in cui Robb comincia a sentire il peso della responsabilità, simboleggiata dalla spada che porta al fianco (la mia parte preferita in assoluto è quando comincia a dare ordini riguardo a Bran e Robb parve aumentare di statura), dall'altro mi è sempre piaciuta molto la parte del "concilio segreto" tra Cat, Robb, Maestro Luwin, Ser Roderick e Theon Greyjoy per l'atmosfera quasi "familiare".
In particolare trovo molto interessante (e anche un po' sentimentale dai) proprio come quest'ultimo non solo venga in modo naturale ammesso al concilio riconoscendovi una vicinanza alla famiglia, ma anche come lui stesso si senta parte di questa stessa famiglia e in dovere di parlare, prima arrivando a dubitare delle parole di Cat e poi preoccupandosi per la sicurezza di lady Catelyn.
Vorrei però portare la vostra attenzione su una frase che, col senno di poi, mi ha colpito molto e sulla quale ho avuto modo di interrogarmi più volte.
<<Mia signora.>> Theon Greyjoy mise la mano sull'impugnatura della propria spada. <<Se si arriverà a tanto, grande è il debito che la mia Casa ha nei confronti della nobile Casa Stark.>>
Ora, grosse risate a parte pensando a quel che succederà, un po' fa sorridere l'ingenuità dello stesso Theon che è anni luce dall'interpretare il pensiero del padre Balon e di tutta la famiglia nonchè del suo popolo, mi sono sempre chiesta: quale sarebbe questo grande debito cui allude Theon?
Riflettendoci ho concluso che il suo ragionamento sia più o meno del tipo: mi avete trattato bene e mio padre dovrebbe sentirsene grato... solo che Theon pare essersi dimenticato il motivo per cui si trova a Grande Inverno.
O forse, con pragmaticità, il suo pensiero è comunque che gli Stark lo hanno trattato bene anche se non erano tenuti a farlo e lui comunque si sente grato.
Poi con quella punta di arroganza tipica del suo sangue si espone e la spara grossa, garantendo in pratica un'alleanza... e forse dimenticandosi che l'eventuale aiuto di suo padre potrebbe venire solo per la sua condizione, di inferiorità.
A ben vedere trovo che già in questa uscita di Theon siano presenti i germi di tutta quella che è la sua vicenda personale. Lui, impulsivo e sicuro di sè, che si sente grato, così grato da dimenticarsi che l'alleanza o meglio, la sottomissione della sua famiglia, poggia letteralmente sulla sua testa. Credo anche che il suo modo di porsi durante il concilio indichi la condizione di assoluta parità con cui vede egli stesso all'interno della famiglia, rafforzata forse dall'idea che gli Stark, al momento, non lo hanno ancora cacciato al suo posto. Epperò anche in questo caso, laddove molti muovono le critiche sulla condizione di Theon all'interno della famiglia Stark, vediamo che lui viene incluso nel concilio, gli viene data piena facoltà di parlare, Cat valuta addirittura anche lui come messaggero.
Davvero ritengo che queste poche righe siano dense di significato e sarei curiosa di sentire anche il vostro parere.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Riguardo alla velocità con cui Theon tradisce: stessa impressione di shewolf e anche fastidiosa. Tuttavia, nonostante dentro di sé chiami quasi sprezzantemente Balon ''vecchio'' e non veda l'ora di succedergli, è più il tipo da cercare approvazione da lui che da volerlo sconfiggere.
Riguardo Robb, sinceramente a me non convince molto la scelta di Martin di non parlarci di più del rapporto tra lui e Theon se era qualcosa di così fondamentale. Non solo non lo mostra, non lo racconta quasi, e l'unica volta in cui ci narra una loro interazione completa è un'eccezione, quella del litigio riguardo ai bruti che minacciavano Bran, dove Robb si arrabbia più con se stesso per aver lasciato da solo il fratello che per l'impulsività di Theon, rabbia che Theon ricorderà nel viaggio fino a Pyke.
In questo senso la velocità con cui Theon tradisce ha una spiegazione: un po' Martin fa un salto tra quando Balon annuncia i suoi piani a Theon passando subito a Theon già deciso a seguirli (glissando su eventuali riflessioni in merito, anche se ritengo che non vi abbia ragionato approfonditamente), un po' Theon ha quest'abitudine a tralasciare gli altri e la logica delle loro azioni/reazioni (se vi si fosse soffermato, avrebbe capito che non aveva davvero senso l'idea che lui dominasse al posto degli Stark mentre Robb governava sul Tridente, è come se non avesse proprio voluto pensarci), un po', infine, ha colto il ritorno a Pyke come un'occasione per voltare pagina e ricominciare. Robb è re del Nord e lui vuole essere alla pari diventando re delle Isole, in più Robb ''quella volta'' anziché ringraziarlo l'ha rimproverato... sembra sia risentito per il fatto che Robb non gli abbia dato determinati riconoscimenti che si aspettava.
CitaEpperò anche in questo caso, laddove molti muovono le critiche sulla condizione di Theon all'interno della famiglia Stark, vediamo che lui viene incluso nel concilio, gli viene data piena facoltà di parlare, Cat valuta addirittura anche lui come messaggero.
In effetti è indicativo del livello di riconoscimento di Theon, soprattutto considerando che Catelyn è un po' guardinga nei suoi confronti, ma sbaglio a dire che questo è l'unico caso in cui viene messo a parte di un ''segreto'' Stark o comunque di qualcosa di così privato per la famiglia? Ricordo anche Catelyn valutare Theon per guidare l'esercito del Nord al posto di Robb, ma era solo preoccupata per quest'ultimo.
(Ho trovato il passaggio per chi non fosse fresco di rilettura:
His look grew stubborn. "There was no one else."
"No one?" she said. "Pray, who were those men I saw here a moment ago? Roose Bolton, Rickard Karstark, Galbart and Robett Glover, the Greatjon, Helman Tallhart … you might have given the command to any of them. Gods be good, you might even have sent Theon, though he would not be my choice."
"They are not Starks," he said.)
Theon partecipa anche ai concili di guerra, tuttavia vi è ammesso esattamente come tutti gli altri lord, ricordo un paio di occasioni in cui lui rimane sulla soglia al termine delle riunioni e Catelyn lo ''manda via'' per parlare in privato col figlio... Quando dico che Theon è risentito per dei mancati riconoscimenti non intendo riconoscimenti oggettivi, intendo che occasioni del genere le ricorda con amarezza perché per lui hanno rappresentato un rifiuto.
Una cosa tutti questi esempi indicano con sicurezza, come avete già scritto in molti: Ned, seppur con nobili intenzioni, ha confuso troppo il ruolo di protetto con quello di ostaggio, tanto che Catelyn, pur non provando affetto per il ragazzo, lo considera comunque appendice del nucleo famigliare, e Theon vive un grande conflitto emotivo a causa di questo.
D'altronde lui è quella figura sempre presentata per nome e cognome, in una maniera che da un lato risulta impersonale (segno di diffidenza o freddezza, confermato per Catelyn, Bran, Ned, Luwin e ser Rodrik), e che dall'altro risulta caratterizzante come dicevi tu, venendo identificato e identificandosi come Greyjoy e ironborn.
Su forza caratteriale, resistenza e amore per la vita che lo conducono a sopravvivere fino a e in AdwD di cui dice shewolf: sicuramente è un survivor, inteso sia come ''sopravvissuto'' che come ''colui che sopravvive'', d'altronde ''but rises again harder and stronger'' è per lui. Non negavo questo, o meglio, è ovvio che una persona sottoposta a torture a lungo termine inizi a porsi in un'ottica di sottomissione (non dimentichiamo che probabilmente Theon si è opposto aggressivamente e arrogantemente all'inizio, Ramsay gli ha spaccato i denti solo perché sorrideva), ma anche secondo me poggia su un forte istinto di autoconservazione. Più che altro nel complesso intendevo che Theon, essendo stato preso ostaggio da bambino e avendo già subito angherie da parte dei fratelli, è abituato a porsi nell'ottica della sopravvivenza.
In Dance Martin lascia emergere questo lato di Theon scrivendo di un uomo che attraversa una forte crisi depressiva. Ho letto un sacco di volte nelle opinioni sul web che Theon a questo punto della saga vuole morire, e a prima lettura non si può negare che sia un'idea ricorrente dei suoi pov. Leggendo bene, però, ci si rende conto che l'idea non nasce dalla rassegnazione o da una disperazione tale da portare al suicidio: Theon considera di fuggire, arriva a pensare di gettarsi dalle mura e via nella neve ben prima di farlo davvero nel finale, ma se non lo fa è perché pensa di condannarsi a morte per assideramento. L'unico motivo per cui pensa più volte alla morte nel libro è, paradossalmente, perché vuole essere libero e non prigioniero. Difatti, appena SPOILER TWOW
raggiunge Stannis, fa presente che è stato lui a salvare Jeyne/Arya, è forse questo il suo ringraziamento? Si offre di servire il re e così via, non lo farebbe se volesse morire. Che non abbia paura della morte è un altro discorso, non ne ha, ma se è pronto a morire alla fine del POV di Winds è perché Stannis è deciso a giustiziarlo. Accetta la pena di morte per i suoi crimini, non vuole vivere ancora da prigioniero, ma se gli fosse lasciata una scelta non sarebbe quella.
Sull'inadeguatezza come ironborn di cui dice Lyra Stark: in realtà concordiamo sul fatto che Theon non ha una natura violenta! E mi è piaciuta l'osservazione su di lui che diventa protettivo nei confronti di Robb invece di agire come i suoi fratelli :') nonché l'idea che siano tratti caratteriali derivanti da Alannys. Non nego che sia legato alle sue inclinazioni naturali, assolutamente (alla fine anche Winterfell vuole governarla, non raderla al suolo e passare tutti a fil di spada...) ma per dirne una, Asha ha idee illuminate rispetto a molti ironborn eppure non prova il disgusto di Theon nei confronti delle razzie e del concetto di iron price... Esistono molte sfumature tra un Tris Botley e un Victarion e tutte sono presenti in quest'ambiente. Per quanto Theon possa essere buono, è la stessa persona che ha tradito Robb senza emotività di sorta, non è andato a trovare la madre morente e non ha alcun problema ad uccidere in battaglia, e poco importa che i primi due siano dovuti a metodi di coping, significa che sono insiti in lui tanto quanto la protettività e la ''certain affection'' nei confronti di Robb.
P.S.: oddio, non è che se il bullismo sui fratelli minori è culturalmente accettato perché gli ironborn son convinti che serva a temprare il carattere diventa meno bullismo. Se Theon lo sminuisce, ahimé, è perché è molto duro con se stesso e con quelle che considera come ''debolezze''.
You may dress an ironman in silks and velvets, teach him to read and write and give him books, instruct him in chivalry and courtesy and the mysteries of the Faith, but when you look into his eyes, the Sea will still be there, cold and grey and cruel.
CitaRiguardo alla velocità con cui Theon tradisce: stessa impressione di shewolf e anche fastidiosa. Tuttavia, nonostante dentro di sé chiami quasi sprezzantemente Balon ''vecchio'' e non veda l'ora di succedergli, è più il tipo da cercare approvazione da lui che da volerlo sconfiggere.
Per forza, Theon cerca approvazione da tutta la vita, figuriamoci da suo padre che a differenza di Ned Stark in teoria non dovrebbe rifiutarlo. Però il fatto che non ci pensa due secondi a tradire anche per me è la cosa di lui che ancora oggi mi dà più fastidio.
CitaRiguardo Robb, sinceramente a me non convince molto la scelta di Martin di non parlarci di più del rapporto tra lui e Theon se era qualcosa di così fondamentale. Non solo non lo mostra, non lo racconta quasi, e l'unica volta in cui ci narra una loro interazione completa è un'eccezione, quella del litigio riguardo ai bruti che minacciavano Bran, dove Robb si arrabbia più con se stesso per aver lasciato da solo il fratello che per l'impulsività di Theon, rabbia che Theon ricorderà nel viaggio fino a Pyke.
Su questo però credo c’entri anche il metodo di scrivere di Martin. Molte cose dei personaggi le scopriamo pian piano o attraverso altri, e questo è tanto più vero nel caso di Theon il cui io più profondo ci viene svelato veramente solo molto in là. Un meccanismo per cui caratteristiche, pensieri o azioni ci sono celate per cercare il coup de theatre, basti pensare a Eddard, che in nessuno dei suoi POV manifesta pensieri legati alla madre di Jon o simili. Non è verosimile psicologicamente, ma è un chiaro espediente letterario.
Il rapporto con Robb non poteva non essere importante, altrimenti lui non arriverebbe a dire che sarebbe dovuto morire al suo fianco alle Nozze Rosse. Poi purtroppo qui subentra quell’evanescenza legata alla figura di Robb, motivo per cui appare poco anche nei POV di Theon. Non che appaia molto di più o in modo più approfondito neanche in quelli di Jon per dire.
CitaIn effetti è indicativo del livello di riconoscimento di Theon, soprattutto considerando che Catelyn è un po' guardinga nei suoi confronti, ma sbaglio a dire che questo è l'unico caso in cui viene messo a parte di un ''segreto'' Stark o comunque di qualcosa di così privato per la famiglia? Ricordo anche Catelyn valutare Theon per guidare l'esercito del Nord al posto di Robb, ma era solo preoccupata per quest'ultimo.
Unico caso che noi sappiamo, sempre per il motivo di cui sopra. Martin purtroppo non ci racconta la vita quotidiana per filo e per segno degli Stark, ma il fatto che venga incluso in queste occasioni è significativo.
CitaTheon partecipa anche ai concili di guerra, tuttavia vi è ammesso esattamente come tutti gli altri lord, ricordo un paio di occasioni in cui lui rimane sulla soglia al termine delle riunioni e Catelyn lo ''manda via'' per parlare in privato col figlio... Quando dico che Theon è risentito per dei mancati riconoscimenti non intendo riconoscimenti oggettivi, intendo che occasioni del genere le ricorda con amarezza perché per lui hanno rappresentato un rifiuto.
Concordo, del resto è la storia della sua vita essere rifiutato, ma di riflesso li vedo anche molto significativi del suo desiderio di appartenenza.
CitaSull'inadeguatezza come ironborn di cui dice Lyra Stark: in realtà concordiamo sul fatto che Theon non ha una natura violenta! E mi è piaciuta l'osservazione su di lui che diventa protettivo nei confronti di Robb invece di agire come i suoi fratelli :') nonché l'idea che siano tratti caratteriali derivanti da Alannys. Non nego che sia legato alle sue inclinazioni naturali, assolutamente (alla fine anche Winterfell vuole governarla, non raderla al suolo e passare tutti a fil di spada...) ma per dirne una, Asha ha idee illuminate rispetto a molti ironborn eppure non prova il disgusto di Theon nei confronti delle razzie e del concetto di iron price... Esistono molte sfumature tra un Tris Botley e un Victarion e tutte sono presenti in quest'ambiente. Per quanto Theon possa essere buono, è la stessa persona che ha tradito Robb senza emotività di sorta, non è andato a trovare la madre morente e non ha alcun problema ad uccidere in battaglia, e poco importa che i primi due siano dovuti a metodi di coping, significa che sono insiti in lui tanto quanto la protettività e la ''certain affection'' nei confronti di Robb.
Non ha indole sanguinaria, sul violenta andrei più cauta perchè qualche sbotto lo ha anche lui (leggasi Kyra), ma è comunque un guerriero che conosce le tattiche e i metodi, e non certo un fautore della pace.
Per quanto riguarda il parallelo con Asha e il provare disgusto per razzie e saccheggi, premesso che l’imprinting Neddiano c’è e in minima parte si fa sentire (è un po' come l'elefante nella stanza, veramente ^^), a mio modo di vedere la stessa Asha non è così entusiasta dei modi dei suoi consimili, né dei piani di suo padre. Lei stessa si rende conto che l’Antica Via non è ormai una opzione attuabile.
Theon in più ha vissuto in una condizione diversa, che nessuno dei suoi familiari conosce e ha potuto sperimentare in prima persona un modo di vita e di pensiero differente, perciò ai suoi occhi questa impraticabilità dell’antichità via risulta ancora più evidente. In questo senso parlavo anche di senso di inadeguatezza al suo arrivo a Pyke. E’ come se lui percepisse di essere oltre una certa arretratezza culturale che hanno alcuni, non tutti eh, sulle Isole, tra cui Balon, quasi come se la sua visione romanzata delle Isole si scontrasse con la realtà.
Per quanto riguarda l’episodio di Joffrey, è interessante anche perché poteva lasciare che Robb agisse, non dico per fargli danno, ma anche per puro disinteresse. Invece si fa carico di impedirgli di fare una cavolata. Perché tiene a lui. Altrimenti non lo avrebbe fatto se il suo fosse mero opportunismo.
A questo si ricollega un po’ anche l’episodio di Bran: Theon continua a ripensare che Robb lo ha trattato male (laddove Robb sbotta malamente soprattutto per la tensione accumulata) e non lo ha ringraziato. Perché inconsciamente o no, quello è il gesto più concreto che ha compiuto finora che dimostra il fatto che lui ha un legame con gli Stark. E’ quasi come sbandierare il fatto che lui si sente uno di loro. Ma come risposta viene messo al suo posto. Oltre a questo rifiuto, la beffa. Provate a immaginare cosa direbbe Balon sapendo di questo gesto. Qualcosa tipo “dovevi lasciare che lo uccidessero” o anzi più da ironborn “avresti dovuto mirare allo Stark”. Quindi ci credo che lui continua rimuginare che non è stato ringraziato. Il suo gesto non era affatto scontato, qui Robb si rivela di una leggerezza incredibile. Ma anche in questo caso è perché lui dà per scontato dei legami che non lo sono affatto.
CitaP.S.: oddio, non è che se il bullismo sui fratelli minori è culturalmente accettato perché gli ironborn son convinti che serva a temprare il carattere diventa meno bullismo. Se Theon lo sminuisce, ahimé, è perché è molto duro con se stesso e con quelle che considera come ''debolezze''.
Siamo d'accordo, ma io mi ponevo in riferimento all'ottica medioevale e all'ambiente, dove non era certo rarità che sia alzassero le mani sui bambini. Theon non lo sminuisce, per lui è una cosa normale, come lo è per Balon che non muove un dito. Di certo potendo scegliere lui non lo mette in pratica, ma anche questo è indicativo del suo carattere.
JonSnow; cosa hai fatto! Sono già al secondo post lenzuolo, ma mi fa davvero piacere discutere di un personaggio così interessante!
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sì sì, io criticavo proprio la scelta di Martin di narrare così il rapporto tra Theon e Robb, cioè di non narrarlo -- nel senso, preferisco che se una cosa è importante ci venga mostrata anche solo in un capitolo anziché che ci venga raccontata a sprazzi diversi libri dopo come Theon che in ADwD ricorda qualcosa del passato con Robb ed esprime il desiderio di essere morto al suo fianco. In molti casi apprezzo i POV proprio perché riescono a far conoscere lati diversi degli stessi personaggi visti dagli occhi degli altri, in questo caso invece la mancanza del POV di Robb e il fatto che la storyline di Theon cominci da quando lui lascia gli Stark si fa sentire in negativo per me.
JonSnow; apre sempre le discussioni sui personaggi e anche quando non mi va di partecipare alla fine lo faccio, ne avrò saltata una X°D
You may dress an ironman in silks and velvets, teach him to read and write and give him books, instruct him in chivalry and courtesy and the mysteries of the Faith, but when you look into his eyes, the Sea will still be there, cold and grey and cruel.
Io non sono invece molto rammaricato nel vedere il rapporto Theon-Robb come un'occasione mancata. Sono sempre convinto che lo stesso non sia esente da provare affetto fraterno per Robb, per quanto possa essere comunque un sentimento forse superficiale e non approfondito quanto egli pensa. L'azione di Theon, quel tradimento a tratti poco ponderato e così rapido, è proprio un netto rimando al rapporto tra i due. Talvolta le persone, per quanto legate ad altre, tendono irrimediabilmente a cedere a quelle necessità e quei bisogni che la propria natura di individuo comporta.
L'essere umano, per molti tratti, è creatura egoista. Nella fattispecie non si tratta di un vero e proprio egoismo, ma di un malessere interiore che sfocia in atti deprecabili che esulano da qualsiasi cura o tatto per le relazioni intercorse. La stessa componente interiore che, mista ad altri vuoti, porta Theon ad essere sostanzialmente incapace di ispirare empatia con le persone con cui interagisce e al tempo stesso di riceverne, pertanto non è incline a vivere e creare rapporti profondi. Non mi sorprende, dunque, che sia prevalso il suo malessere su quello di un altra persona. Ed è altrettanto comprensibile se, col senno di poi, si individua in Jeyne l'unico momento in cui la figura di Theon assurge a vera empatia umana.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
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« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Ritengo utile riportare il pensiero di Martin su Theon,perchè in fin dei conti lui ne ha descritto la parabola a tutto tondo ,per cui credo che nessuno meglio di Martin possa giudicare un suo personaggio e anche fare paralleli con altri che,peraltro gli sorgono spontanei
Quello che riporto è estrapolato da una recente sua intervista
"The character I’m probably most like in real life is Samwell Tarly. Good old Sam. And the character I’d want to be? Well who wouldn’t want to be Jon Snow — the brooding, Byronic, romantic hero whom all the girls love. Theon [Greyjoy] is the one I’d fear becoming. Theon wants to be Jon Snow, but he can’t do it. He keeps making the wrong decisions. He keeps giving into to his own selfish, worst impulses.
In some senses, Theon is struggling all the way through to be a hero. They both come out of the same situation: they’re both raised in Winterfell by Eddard Stark, but they’re not part of the real, core family. Theon is a ward, and Jon Snow is a bastard son. So they’re both a little outside, but Jon handles this successfully, and Theon fails to handle this. He is poisoned by his own envy and his sense of not belonging!
Ecco quella dell'invidia che nutre è un suo aspetto, non nuovo solo perchè ne parla Martin , da discutere direi
https://meduza.io/en/feature/2017/08/22/fantasy-needs-magic
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.