Per gli studenti di tutte le età, le vacanze sono anche il tempo da dedicare alla lettura. Di solito gli insegnanti danno tre libri (uno a mese) da leggere su una rosa che creano apposta.
Ai miei tempi erano al 90% mattoni noiosisimi che leggevo solo perchè erano appunto obbligatori, lasciandomi però ancora adesso una forma di antipatia per quei titoli, che magari ora apprezzerei maggiormente.
In questi giorni se ne è un po' parlato su alcune testate nazionali: non trovo i link adesso, ma in pratica si discuteva se non era il caso di cambiare letture per i ragazzi e osare qualche titolo più accattivante per far tornare i ragazzi ai libri.
Sono molto curiosa di sapere la vostra esperienza scolastica, ma anche esperienze lavorative per gli insegnanti qui presenti, o esperienza di genitori o anche semplicemente che ne pensate voi da lettori e cittadini. C'è da restare sui grandi classici o meglio svecchiare le letture? E quali testi secondo voi sarebbero più adatti?
Io mi ricordo molto bene i tempi delle medie: la nostra insegnante ci dava una lista e ne dovevo scegliere tre. quello che mi era piaciuto di più è stato Cristo si è fermato ad Eboli, nonostante la pesantezza in alcune parti. alle superiori cambiavo insegnante di italiano ogni anno, quindi niente compiti, anche se ho sempre continuato a leggere.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Io mi ricordo I Malavoglia di Verga o Fontamara di Ignazio Silone, all'epoca mi parvero due palle pazzesche ma a rivederli oggi sono due romanzi eccezionali sullo spaccato della società meridionale di una volta con pregi e difetti ancora attuali.
Gil Galad - Stella di radianza
Eh, ma è una lettura che hai rivalutato da adulto. Allora forse è giusto che i ragazzi leggano cose più abbordabili?
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Anche io lessi per scuola i due classici citati da Gil..e io sono uscita da liceo 3 anni fa. Ammetto che a me piacquero, soprattutto i Malavoglia. Io ho sempre letto tutto ciò che assegnavano a scuola, ma alcune cose (tipo La Coscienza di Zeno) le ho trovate troppo.
Secondo me sarebbe giusto trovare una via di mezzo, basterebbe anche un Salgari per dire. Cioè leggere sì classici, ma anche qualcosa di appunto più abbordabile.
Un autore che ho trovato una bella via di mezzo ad esempio è stato Valerio Massimo Manfredi. Non è per tutti come genere, ma ho notato che ad esempio Lo Scudo di Talos si fa leggere spesso e conosco gente con pareri discordanti su quel romanzo.
Oppure anche qualcosa di letteratura contemporanea. Insomma in sistesi secondo me bisognerebbe spaziare, dai classici a qualcosa di più leggero e abbordabile per ragazzi.
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"Different roads sometimes lead to the same castle"
- Jon Snow
SPOILER TWOW
"It may be that we shall lose this battle," the king said grimly. "In Braavos you may hear that I am dead. It may even be true. You shall find my sellswords nonetheless."
The knight hesitated. "Your Grace, if you are dead..."
"... you will avenge my death, and seat my daughter on the Iron Throne. Or die in the attempt."
- Stannis Baratheon
Fondatrice di T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito)
Fondatrice del Comitato Pro Shireen: perché noi la vogliamo mora
G.E.P.M.D.: Grenn e Pyp mai dimenticati
Comitato Pro Draghi
C.K.P.K.: Comitato Kitters per Kit: perché a noi ci piace
Membro sbavante del CP Jon Snow
G.M.S.S.: Giù le Mani da Sansa Stark, in difesa della giovane lupa
I.S.C.O.M.: Io sto con Oberyn Martell
H.H.H.: Hodor Hodor Hodor
C.A.P.R.: Comitato di Accoglienza per Personaggi Rovinati da D&D
C.P.S.: Comitato Pro Stannis, the One True King
Eeeh...guarda, ho "amato" cosi' tanto i libri che mi ordinavano di leggere alle scuole, che fatico pure a ricordarmene i titoli...mi sovvengono un Ma non uccidere, di cui lessi il titolo, il rovescio di copertina, e quasoca del primo capitolo, e Il mozzo della Santa Maria, guardato ancora meno.
Ma a quarant'anni sono andato a ripredere e rileggere Il libro della Jungla, che ci faceva leggere in classe la maestra delle elementari...forse perche' ne sapeva piu' lei, dei libri che ci sarebbero piaciuti anche ad anni di distanza, che tanti pseudo/professori che ho trovato dopo.
E ricordo con piacere l'estate di seconda liceo, quando il professore di storia ci consegno' una lista tra cui scegliere alcuni libri da leggere (possibilmente tutti), e che mi vide divorare: I Miserabili, I Buddendrook, I turbamenti del giovane Torless, Justine....
A me vengono in mente Se questo è un uomo, Un'anno sull'Altipiano, Il fu Mattia Pascal, Il sentiero dei nidi di ragno, La lettera scarlatta per quanto riguarda il periodo delle superiori.
Prima, invece, alle medie e negli ultimi due anni delle elementari letture più leggere, chiaramente, Sandokan, L'ultimo dei Mohicani, Il Corsaro Nero, Robin Hood, L'Isola del Tesoro, Ivanoe, La freccia nera, Il giardino segreto... Delle letture fatte in quel periodo in classe, come quelle che ho citato, ne avevo già lette e rilette per conto mio credo il 90%, ma erano storie che trovavo ugualmente entusiasmanti, e le seguivo comunque con piacere.
Bella discussione, che sento molto come mia. Non sono mai stato un lettore compulsivo, ma i miei 2 libri al mese, da ragazzo quando il tempo c'era, me li facevo (metá romanzi e metá saggistica).
Ma i libri che ci davano a scuola (soprattutto alle superiori) mi avrebbero portato ad odiare la lettura, se non la avessi scoperta prima grazie al fatto che mio padre lavora in una biblioteca e potevo avere una grande quantitá di titoli tra cui scegliere.
Ricordo, a scuola, cose come la Coscienza di Zeno (che non sono mai riuscito a finire) e Il Processo (che ho finito con grandi sofferenze fisiche e psicologiche ). Certo, c'erano anche i Fu Mattia Pascal che mi piacque, ma erano le eccezioni.
Ora faró una affermazione forte: la scuola é corresponsabile delle scarsa propensione alla lettura dei giovani italiani. É piú importante incoraggiare alla lettura, o far leggere 4 o 5 classici? Senza dubbio la prima, altrimenti il rischio é che quelli siano gli unici libri che mai verranno letti (e conosco amici miei che davvero non hanno mai letto nulla oltre ai libri assegnati dalla scuola).
Ergo: si, sono assolutamente e totalmente d'accordo che tra i libri da leggere almeno alcuni possano essere scelti tra titoli di piú facile richiamo: Tolkien, Verne, Salgari, Wells etc. Chiamiamoli "libri esca", se vogliamo
Poi, mica serve che siano sempre mattoni di 500 pagine... Il processo di Kafka, piú che un processo era una condanna
Sono pienamente d'accordo con l'ultimo ragionamento di Manifredde.
Io conosco persone che nemmeno hanno letto tutti i libri che assegnavano a scuola, figuriamoci tanti altri per conto loro. È vero, poi, che rischi siano gli unici che leggeranno, prendo come esempio mio fratello (classe 1998): gli unici libri che io lo abbia visto finir di leggere sono La Fabbrica di Cioccolato, Zanna Bianca (assegnati dalla scuola e buoni compromessi a parer mio), e la biografia di Valentino Rossi. Lui non è appassionato li lettura e di certo certi libri che assegnano a scuola non lo invogliano.
P.S.: leggilo tutto La Coscienza di Zeno. Non mi piace eh, ma le ultime pagine sono la parte migliore del libro.
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Premessa: ritengo che l' imposizione di qualcosa sia il modo migliore per farla odiare. Detto questo, anche io - che sono una lettrice appassionata da sempre - ho avuto esperienze controverse. Ho vissuto sempre molto male le letture imposte a scuola perché, intanto erano mattoni improponibili, e poi perché avevo sempre una rosa di libri che io volevo leggere e non potevo farlo perché dovevo invece "pipparmi" quelli imposti.
C'è poi un problema di fondo, vale a dire la diffusa convinzione che siano valide letture formative per i giovani studenti solo i cosiddetti "classici", mentre invece tanta ottima (e a volte anche migliore) letteratura più moderna non lo è.
A mio avviso è un vero peccato che raramente siano proposti autori come Ken Follett, Stephen King, Raymond Carver, Agatha Christie, Daniel Pennac, John Irving, Andrea Camilleri, Umberto Eco, Alessandro Baricco, Isabell Allende e molti altri meno popolari, autori di autentici capolavori contemporanei.
C'è, a mio avviso, un'assurda discriminante per cui solo "un certo tipo di letteratura" è valida e quindi si può proporre/imporre. Questo approccio è, second me, non solo ingiusto, ma deleterio soprattutto perché le nuove generazioni - già di loro sempre meno attratte dai libri - perdono così definitivamente interesse per la lettura.
L'idea di comandare letture più accattivanti è buona.
Io procederei in due direzioni: autori contemporanei di rilievo, come alcuni che avete già citato e autori non contemporanei trattati marginalmente ma comunque importanti, che durante i corsi vengono accantonati a favore degli "indispensabili".
Comunque io devo molto alle letture consigliate per le vacanze, specie nei casi in cui avevo un ventaglio di opzioni.
Non avrei letto altrimenti Tozzi, Svevo, Pasolini, Voltare. ..
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Ricordo che aspettavo con curiosità l'elenco dei libri tra cui scegliere. Alcuni sono stati una piacevole scoperta come Piccolo mondo antico, altri una faticaccia terribile come Le terre del Sacramento e Il garofano rosso anche se contemporaneamente mi rendevo conto che trattavano tematiche importanti.
Forse i professori dovrebbero proporre in parte classici e in parte libri più attrattivi. I classici perché comunque anche i libri "difficili" aiutano a formarsi e penso che molti adolescenti di loro iniziativa finirebbero per non leggerli mai, i libri più accattivanti invece per invogliare appunto i più restii alla lettura. Magari gli insegnanti potrebbero pure finire per scoprire tramite gli studenti nuovi generi di letteratura ed allargare le loro conoscenze.
P.S. Ma solo a me è piaciuta La coscienza di Zeno?
È piaciuto anche a me
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
48 minutes fa, Maya dice:
A mio avviso è un vero peccato che raramente siano proposti autori come Ken Follett, Stephen King, Raymond Carver, Agatha Christie, Daniel Pennac, John Irving, Andrea Camilleri, Umberto Eco, Alessandro Baricco, Isabell Allende e molti altri meno popolari, autori di autentici capolavori contemporanei.
Ecco, qui secondo me ci sarebbe da fare peró un distinguo: a parte alcuni (ad es. la Christie) gli scrittori "contemporanei" sono troppo giovani per aver avuto una vera influenza, rilevante e duratura, nella letteratura successiva perché... non c'é una vera letteratura successiva.
Non sto dicendo che non dovrebbero essere letti a scuola, ma che capisco l'esigenza di far leggere "i classici", cioé quelle opere che hanno giá avuto decenni e decenni di analisi, elaborazioni, impatto culturale etc etc. Quindi, per mantenere integro lo scopo delle "letture scolastiche" forse bisognerebbe individuare qualcosa di appetibile, ma che mantenga queste caratteristiche. King puó piacere ed é (quando ci si mette) uno scrittore strepitoso, ma non é Mary Shelley. Martin é bravissimo, ma non é Tolkien. E il miglior Chrichton mi piace un sacco, ma non é Verne.
Ovviamente, parlo sempre di importanza che ha avuto sulle generazioni successive.
Poi, ovviamente, si puó discutere suila necessitá o meno che i libri assegnati siano sempre ed inevitabilmente dei "classici", ma credo che sia importante fare questa distinzione.
Non sono molto d'accordo.
Intanto non penso ci sia competizione tra le due tipologie di testo: inserire nella rosa delle letture consigliate testi contemporanei non toglierebbe nulla al valore di alcuni classici.
Dal punto di vista del valore formativo poi credo fermamente che il fatto che un testo abbia avuto un impatto su un maggior numero di generazioni sia abbastanza irrilevante. Direi che il vino, un certo tipo di vino, è un po' l'unica cosa che migliora invecchiando. Il resto è buono o meno fin dall'origine.
In ogni caso, per me e parlo solo per me, gli obiettivi che la scuola dovrebbe perseguire con questo tipo di "compiti" sono: primo e ormai più importante ed urgente, riportare i ragazzi alla lettura; secondo, offrigli testi che li aiutino a pensare, ad aprire la mante ed anche a migliorare la scrittura. Ci sono tanti ottimi testi ed autori contemporanei che, come diversi classici, possono assolvere egregiamente ai due obiettivi di cui sopra, quindi... perché no?
Ma infatti sono d'accordo con te: non avrei nulla in contrario nell'inserire testi nuovi. Ma c'é una componente, che nulla ha a che fare con la qualitá o la capacitá di intrattenere, che verrebbe persa, e cioé l'importanza storica.
Come ho detto nel mio primo intervento, ritengo piú importante invogliare alla lettura che collezionare un tot di classici (quindi la penso esattamente come te), peró ci sono alcuni "classici" che forse potrebbero assolvere ad entrambi gli scopi, mentre la narrativa recente non potrebbe. In questo senso, e solo in questo, dico che emerge una distinzione.