Credo in effetti che la fantasy nasca da un'evoluzione delle concezioni romantiche di fine 900 (ed è per questo forse che è diventato il mio genere); il sogno (premonizioni e magia, tutto ciò che può succedere nel sogno); la fantasia, la natura (un tema che spesso domina nella fantasy è il ritrovato contatto con la natura, lo noto anche in quel che scrivo io stesso) e via dicendo, son tutte cose che permeano la fantasy.
Eehheeh,concordo in parte
Credo che il fantasy odierno sia stato ridisegnato in toto da Tolkien,che a sua volta attinge liberamente dai poemi epici medievali, dalle leggende di Re Artù, dalle mitiche imprese dei guerrieri Vichinghi, dalle leggende e superstizioni popolari.Folkrore celtico,mitologia nordica e medievale,si fondono con alcuni ideali romantici (da te citati ) dando vita a questo particolare genere che credo tutti qui adorino
Martin comunque mi pare leggermente diverso e,in parte,innovatore.C'è molto più realismo nelle cronache che negli altri romanzi...almeno a mio parere
Spero di non aver scritto dabbenaggini, non rileggo mai i miei post
al più insultatemi
Tranquillo vale lo stesso per me
Avevo letto alcuni anni fa un saggio sulla storia della Fantasy, nella prefazione di un libro di un mio amico che non ho più rivisto. Non sono in grado di citarvi il libro, ma qualcosa mi ricordo.
La fantasy nasce come estrema espressione del mondo romantico ottocentesco, dove l'eroe armato solo della propria spada va e sconvolge il mondo. Con Lovercraft, anche se non è propriamente fantasy, l'elemento psicologico prende il sopravvento.
Tolkien costituisce una pietra miliare del genere fantasy, segnando uno spartiacque tra qualle che potremmo definire fantasy "antica" e "moderna". Un esempio stilistico, anche se non corretto cronologicamente, del prima e del dopo Tolkien, sono Tanith Lee e Patricia McKillip...
Con Tolkien si entra in una nuova fase... Da Terry Brooks a Weis e Hickmann, abbiamo un ripetersi di schemi sempre simili se non uguali...
Proprio con gli ultimi due, però, le cose iniziano a cambiare nuovamente: in primo luogo, con il ciclo di Death Gate, portano per la prima volta alla ribalta la creazione di un mondo rispetto al plot della vicenda. Secondariamente, scrivono libri a partire da un gioco di ruolo, e questo costituisce ovviamente un rovesciamento dei canoni consueti: le informazioni messe a disposizione devono essere necessariamente di più...
Ora si punta al realismo estremo, e credo che Martin si possa proporre come il maestro indiscusso di questo nuovo filone della fantasy.
Per tornare però a quello che era il tema originale del post, non credo che l'adesione al filone realista della fantasy da parte di Martin sia una scelta consapevole: credo piuttosto sia dovuta a una predisposizione istintiva, a un bisogno di controllare, di ordinare...
La parola agli psicologi: quali sono i traumi infantili che possono dare origine a una simile nevrosi?
Riesumo questa discussione che fu, imho, un po' troppo breve e aspetto con fiducia la nuova linfa dei nuovi utenti.
Mi raccomando, ho fiducia in voi
Ciauz