E poi c'e' Mordred....
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
E la storia di Artù di solito finisce con lui che muore/scompare/subisce ferite molto gravi, Excalibur viene sepolta con lui/persa per sempre/restituita alla dama del lago, e i sassoni che dilagano in tutta la britannia. Non proprio un finale allegro
Martin prende spunti da vari personaggi piu' o meno storici ,piu' o meno leggendari,ma poi elabora ,modifica e costruisce a modo suo
Del resto Jon potrebbe essere anche altro, sempre ripreso dal ciclo di Artù ,per esempio Galahad
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Galahad
Quello che e' impressionate e' l'uso che Martin fa delle leggende celtiche,scozzesi etc...persino i figli della foresta sono tratti da esse
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Re Artù,come il biblico Mosè, era simultaneamente Re, Sacerdote e Iniziato, esperta guida politico-militare ma anche tramite tra il suo popolo e la divinità.
Era, dunque, il modello perfetto del reggitore di popoli, la versione terrena del Re del Mondo di Agharti, e a lui si ispirò, tra gli altri, Federico II° Hohenstaufen, che edificò un palazzo ricco di simboli ermetici, Castel del Monte, su ideale modello di Camelot... I miti di Artù avrebbero stretto collegamento con lo Zoroastrismo, la religione fondata da Zarathustra... Il nome stesso di Artù deriverebbe da quello del Dio Solare Ahura Mazda, o da Atur Gushnasp, il guardiano del "Fuoco Reale" della religione Zoroastriana; il nome Parsifal sarebbe una specie di commistione tra "Parsi", la denominazione tarda dei seguaci di Zarathustra, e "Fal", la "Pietra della Conoscenza" della tradizione celtica... Il castello del Graal, descritto da Wolfram, sarebbe, inoltre, sorprendentemente simile al complesso Takht-I-Sulaiman, il principale centro del culto di Zoroastro, edificato in Iran nel VI° sec. a.C...
Takht-I-Sulaiman. Il Castello del Graal descritto, al solito, da Wolfram Von Eschenbach, è sorprendentemente simile a Takht-I-Sulaiman, il principale centro del culto di Zoroastro... Qui, prima di venire dispersi e allontanati, i seguaci di Zarathustra adoravano il simbolico "Fuoco Reale", fonte della conoscenza dell'"Artù e il dio del fuoco"...Takht-I-Sulaiman potrebbe essere dunque la mitica Sarraz, da cui il Graal, il Fuoco Reale?, giunse, a cui ritorno', e dove forse si trova ancora...
http://www.capodorlandonline.it/new/freedom/viagginini/viaggimito1.htm
https://it.wikipedia.org/wiki/Zoroastrismo
E qui il parallelo con R'hllor, il signore della luce, il cuore di fuoco, il dio delle fiamme e delle ombre sembra calzare a pennello
Alcune credenze religiose in GoT " si basano su una visione manicheista del mondo: Rhllor, il Dio della Luce, del Calore e della Vita, e la sua antitesi, Colui il cui nome non devessere pronunciato, il Dio dellOscurità, del Gelo, della Morte. Essi sono bloccati in una lotta eterna per la sorte del mondo, una lotta che, secondo le antiche profezie riportate nei libri di Asshai, finirà solo quando la figura messianica di Azor Ahai risorgerà brandendo una spada fiammeggiante, la Portatrice di Luce ovvero la Spada Rossa degli Eroi, colei che solleverà i Draghi dalla pietra. Secondo Martin, questa fede si basa, grosso modo, sul culto del fuoco proprio dello Zoroatrismo, da cui trae questo aspetto dualista. Per la concezione di questa religione, lo scrittore si è basato anche sul Catarismo, movimento eretico dellEuropa medievale, annientato durante la Crociata contro gli Albigesi"
http://wiki.ghiaccioefuoco.com/view/R'hllor#cite_note-Rasos25.7B.7B.7B3.7D.7D.7D-2
Ma chi è Azor Ahai?Re Artù certamente, nei libri di Martin molto probabilmente AA è Jon (Aegon) Targaryen e anche qui esiste un parallelo molto stretto tra la leggenda su re Artù e la figura anche essa reale-messianica di Jon .spada "magica" e simbolo di potere acclarato compresa
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Fermo restando che quello della leggenda di Artù reinterpretata, modificata e adattata è un topos direi peculiare dell'opera di Martin (più che la guerra delle due rose),continuiamo il nostro viaggio nel parallelismo Artù- Jon- leggende celtiche
Viene da chiedersi chi in GoT ricopra il ruolo di Mordred
https://en.wikipedia.org/wiki/Mordred
In termini di tradimento, potremmo considerare nel ruolo di Mordred tutti i confratelli dei Guardiani della Notte che accoltellano Jon
Nella serie Tv, nello specifico Mordred sarebbe Olly,il Bruto di Cesare-Jon
Tu quoque Brute fili sembra esprimere il viso di Jon mentre Olly lo accoltella al cuore con la vera pugnalata mortale e se ci si fa caso,Olly,nonostante abbia ammazzato Ygritte ( ma lo ha fatto per salvare Jon tenuto sotto mira dalla freccia di Ygritte)è diventato il figlio adottivo di Jon che gli insegna come combattere ,inoltre egli,,prendendolo come assistente di fatto ne fa una sorte di suo successore-erede,eventualmente
Olly si sente tradito da Jon che vuole aiutare i bruti tra le cui fila ci sono coloro che hanno massacrato i suoi genitori ,aderisce alla congiura ma ammazza Jon piangendo lacrime salate.Non ha rimpianti, proprio come un figlio ingrato che ha partecipato all'assassinio di Jon convinto di fare la cosa giusta
Mordred viene citato anche da Dante Alighieri che nell'inferno lo usa come esempio, un po' didascalico, di traditore dei parenti, quale figlio di Artù che volle uccidere con l'inganno; In particolare viene riportato il dettaglio della spada di re Artù che gli fende il petto così profondamente che un raggio di sole lo attraversa, bucando anche la sua ombra .In Got Olly viene in un certo senso ucciso dalla Lungoartiglio ma in un modo diciamo disonorevole ,nessuno dei congiurati è stato ritenuto degno di essere passato a filo di spada.Nei libri non sappiamo cosa succederà ai congiurati,purtroppo Martin scrive molto lentamente
Ma , sempre in termini di tradimento lo stesso Jon potrebbe essere Modred,ha tradito la sua famiglia,i suoi fratelli nel momento in cui,rinato, ha deciso di non far parte più della sua al momento unica famiglia
Ovviamente questa cosa è un poco forzata
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Interessante notare che anche ad altri certi paragoni vengono in mente
Melisandre potrebbe essere l'equivalente della fata Morgana nel ciclo di Artù
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Scovato ora questo bellissimo topic su una saga , quella arturiana, che mi appassiona da molti anni, o per megli dire mi appassionea da quando lessi e rilessi circa 25 anni fa per la prima volta, i 4 romanzi capolavoro di Mary Stewart, forse meno famosa di Marion Zimmer Bradley, ma quella che, pace all'anima sua, più si avvicinò sia alle fonti storiche su Artù, sia alle fonti originarie del mito, ovvero non quello cortese di Chretièn de Troyes, ma quello di Goffredo di Montmouth, che, nel suo Historia Regum Britanniae, a sua volta aveva raccolto varie leggende orali bretoni sul bardo Myrddin Emrys, che altri non sarebbe che Merlino Ambrogio, figlio di Ambrogio Aureliano, il re romano-britanno semi-leggendario, ma con base storica, che sarebbe il fratello di Uther (la Stewart usò come fonte anche la Morte D'Arthur di Sir Thomas Malory). Quindi nei romanzi della Stewart Merlino è il cugino di Artù, sebbene più vecchio di lui di parecchi anni, che scopre da ragazzino la sua vera origine, disprezzato fin da bambino dalla famiglia materna. non è un guerriero, ma è saggio e sa di non poter regnare, così cede il suo diritto allo zio Uther e ne diviene consigliere (non ricorda un po' Tyrion?).
Se dovessi basarmi sui romanzi della Stewart, forse Jon avrebbe a che fare parecchio invece con Artù (in questa storia non esiste Lancillotto che è un personaggio della saga cortese): Uther di innamora e seduce Ygraine, all'epoca sposata con il duca Gorlois (e ciò scatena una guerra), introducendosi con l'inganno (Merlino lo aiuta facendogli assumere le sembianze del duca) nella fortezza di Tintagel. In seguito il duca muore, e uther sposa Ygraine, ma Artù. inizialmente considerato un bastardo di Uther, viene portato via in fasce da Merlino che lo porta presso una famiglia nobile del nord, da Ector di Galava, e qui, il ragazzo, pur sapendo di essere il bastardo di qualcuno, cresce assieme al figlio di Ector, Bedwyr (figura storica è Bedivere), come se fossero fratelli. Merlino si finge un sacerdote della foresta e veglia su di lui fino ai quattordici anni, quando viene convocato da Uther morente, che nel frattempo non ha avuto altri eredi legittimi da Ygraine, ma Artù, essendo comunque figlio del re e della regina, viene legittimato (e Merlino trova per lui la spada Caliburn, appartenuta al leggendario condottiero romano Macsen, Massimo, da cui discende Artù, e fa in modo che la estragga da un altare. Da notare che Artù avrà a che fare con ben due sorelle, Morgana, figlia anche di Ygraine, e Morgause (con cui avrà un rapporto incestuoso senza saperlo! altro elemento, incesto, ripreso in Got! da cui avrà il figlio Mordred) figlia bastarda di Uther. due spine nel fianco del futuro re.
All'inizio del secondo romanzo, Le Grotte nelle Montagne, c'è una bella poesia che recita così:
Un Bambino Nacque
Un re d'inverno.
Prima del mese nero
Nacque,
E fuggì nel mese scuro
per trovare rifugio tra i poveri.
Verrà con la primavera
Nel mese verde
E nel mese d'oro
E splendida
Arderà
La sua stella.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (E.Roosvelt)
Certo che ci sono similitudini... e ne troverete con tante altre saghe.
Dal Signore degli Anelli, a Harry Potter a Star Wars.
La ragione è molto semplice... the Hero's journey.
L'antropologo J. Campbell ha spiegato decenni fa come tutte le sage, i racconti mitologici e persino religiosi
prodotti da diverse società - spesso distanti nel tempo e nello spazio e non in relazione tra di loro -
"producono" racconti che rispondono agli stessi "bisogni" psicanalitici e usano pertanto la stessa simbologia
e gli stessi archetipi.
Da allora in poi, chi scrive usa il modello che Campbell ha ricavato e descritto, oltre che conoscenze/preferenze
personali per trarre inspirazione.
Lucas negli anni 70 è stato il primo a usarlo consapevolmente per scrivere una sceneggiatura prima
e un'intera saga cinematografica poi (Star Wars nasce al cinema, non ha una fonte letteraria) e a partire
dagli anni 90 gira ad Holliwood un vademecum poi diventato libro (di Vogler, sceneggiatore del Re Leone) su come
scrivere sceneggiature che seguano pedissequamente il modello di Campbell.
Parlando di 2 film usciti quest'anno apparentemente diversissimi tra loro come Coco
e Black Panter in realtà hanno la stessa "struttura" e usano entrambi varianti simboliche diverse degli stessi archetipi.
Sono due esempi di Hero's journey. Nel primo c'è la chitarra al posto della spada (tanto per dirne una);
la figura "maschile" problematica per l'eroe è il nonno anziché il padre
(che però è il padre di Coco, la vecchietta che da il nome al film) ma per il resto è il tipico viaggio dell'eroe.
Ecc...