Sappiamo che la genetica riveste una parte importante in ASOIAF, e lo vediamo fin dal primo libro, con la questione dei piccoli Lannister-Baratheon, della “forza del seme”, e con le puntualizzazioni sui tratti somatici dei personaggi.
Da altre opere di fantascienza di Martin, sappiamo che è molto ferrato in genetica, e che è uno dei temi che lo appassionano di più.
Forse, nella storia delle Cronache, la genetica ha ancor più rilevanza di quanto si possa pensare.
Vediamo dove possiamo trovarla.
(metterò alcune cose, ma ne dimentico o non conosco sicuramente altre: aggiungete pure quello che mi sono perso).
Targaryen e Draghi:
- I draghi hanno caratteristiche genetiche che gli permettono di cambiare sesso.
- I Targaryen pensano di avere una connessione genetica con i draghi.
- I Targ sono riconoscibili per tratti genetici particolari.
- I Targ valutano la purezza genetica, tramite l’incestuoso accoppiamento famigliare.
- La possibilità di cavalcare i draghi sembra essere associata alla genetica.
- C’è la possibilità che far nascere i draghi sia una caratteristica genetica, più rara di quella che permette di cavalcarli.
- Forse la capacità dei sogni di drago, è genetica.
Stark:
Gli Stark hanno la caratteristica di metamorfizzarsi, che sembra di natura genetica (derivante forse dalla genetica dei primi uomini).
In generale, anche la telecinesi (usata dagli Estranei per “resuscitare” i morti?) e telepatia, ovvero la possibilità di trasportare la propria coscienza nello spazio (come fanno i metamorfi con gli animali) e nel tempo (cosa che dovremmo veder fare a Bran a breve), potrebbe essere una caratteristica genetica (anche di qualche altro personaggio non Stark, ovviamente), ed in effetti anche questo è un tema già più utilizzato da Martin in altre opere di fantascienza del passato.
Azor Ahai:
Una delle profezie implica che AA proverrà da una specifica linea genetica: quella Targaryen di Aerys II e Rhaella.
Personaggi principali.
Su molti personaggi abbiamo puntualizzazioni di natura genetica, in particolare con riferimento a tratti somatici dominanti o recessivi, e la loro genealogia sembra essere importante a più livelli.
Focalizzandosi su quelli che sono considerati i tre personaggi principali, che danno anche la sensazione di essere “speciali”:
- Daenerys è legata alla genetica Targaryen, ai draghi, alla caratteristica genetica che permette di cavalcare e far nascer draghi (c’è chi si è fatto un’idea dei cromosomi che permetterebbero la possibilità di far nascere i draghi, che sarebbero riscontrabili solo in alcune femmine della specie e, seguendo l’albero genealogico, è arrivato ad individuare il passaggio del raro cromosoma in Egg e poi attraverso Aerys II e Rhaella, fino a Daenerys).
- Jon è molto probabilmente il centro di tutta la storia e, guarda caso, è anche il fulcro della questione genetica, avendo in sé le caratteristiche genetiche dei Targaryen e quelle degli Stark.
- Tyrion richiama alcune particolarità genetiche. Per esempio, gli occhi di colore diverso. Una motivazione per spiegare l’eterocromia, è la possibilità di una chimerismo genetico, che avviene quando due embrioni si fondono insieme (o uno assorbe l’altro). Anche Tyrion potrebbe avere in sé due caratteristiche genetiche associate (anche femminile, se il gemello mai nato fosse stato femmina).
Tra l’altro, sappiamo che Martin conosce questo fenomeno, perché lo descrive in un Targaryen: Maelys Il Mostruoso.
Esiste la possibilità che Tyrion abbia sangue Targaryen. Sembra fare i sogni di drago.
Estranei, Re della Notte, Lunga Notte.
L’unica leggenda che spiega l’avvento della Lunga Notte, è quella Yi Ti, che lo associa ad un atto talmente vergognoso “che il sole nascose il proprio volto alla terra per la durata di un’intera vita umana”.
Potrebbe questo atto riprovevole essere una ibridazione genetica, un accoppiamento tra specie diverse?
Sempre nella leggenda Yi Ti, si narra dell’inizio della Lunga Notte, in seguito ad un “Tradimento di Sangue”. L’atto sarebbe un assassinio, ma il concetto di tradire il proprio sangue, fa pensare anche al mescolare le proprie caratteristiche genetiche con altre.
Anche nel caso del Re della Notte torna l’idea dell’impurità a causa dell’accoppiamento con una razza differente (la “donna cadavere”), che conduce poi ad una guerra.
Gli Estranei hanno una connessione con la Lunga Notte, e quindi possibilmente con la causa genetica. Inoltre, ci sono indizi che suggeriscono che le loro motivazioni possano aver a che fare con la genetica: sembrano non essere in grado di riprodursi, e aver bisogno di persone con particolari caratteristiche genetiche (Stark?).
Loro stessi potrebbero essere un’ibridazione genetica dell’uomo con qualche altra razza o una particolare mutazione.
Sappiamo che Martin trova ridicola l’idea di “cattivo” riferita ad un’intera razza o specie, ed è molto probabile che, come ha già fatto in altre opere, voglia mostrare che ciò che è “altro”, che sembra completamente diverso da noi e fa paura, in realtà è molto più simile di quello che pensiamo (non a caso gli Estrani sono “the Others”, gli Altri).
Il concetto di uomini divisi dalla genetica, che combattono e poi trovano la pacificazione, non sarebbe una novità come tema Martiniano.
L’idea di una battaglia finale tra bene e male è altrettanto Non-Martiniana. Così come ciò che va nella direzione della fede religiosa e della predestinazione, che Martin ha sempre soppiantato con quelle di libero arbitrio e scelta individuale.
Quindi, se debbono esserci uno o più eroi, è possibile che il loro contributo sia verso la pacificazione con quello che non è il Male, ma soltanto qualcosa di sconosciuto con cui ci si può conciliare. Restando in argomento, questa conciliazione potrebbe essere qualcosa che riguarda proprio la genetica: per esempio, una unione tra specie, che sia già avvenuta o che debba avvenire.
L’alternativa alla leggenda-clichè dell’eroe buono che sconfigge i cattivi con la spada fiammeggiante, è quella del popolo Rhoyne, che spiega la fine della Lunga Notte, con l’azione di pacificazione dell’eroe, che ha permesso di cantare la Canzone (Song) che ha riportato la luce del giorno (l’armonia).
Quindi, la genetica Martin ama così tanto, potrebbe essere la causa di tutto, non solo a livello di microcosmo politico, ma anche nel macrocosmo che fa da sfondo alla storia. É cominciato tutto con l’ibridazione genetica? Le azioni degli Estranei, di Bloodraven, dei Figli della Foresta e di altri personaggi, sono legati ad una guerra tra il “gene del ghiaccio e quello del fuoco” o forse al tentativo di mescolarli, o semplicemente di far sopravvivere una specie?
E la genetica potrebbe essere anche la risoluzione, la fine di tutto?
C’è forse qualcosa che accomuna Draghi ed Estranei, Targ e Stark, cospiratori e personaggi importanti?
Esiste una “teoria unificata della genetica” che spiega tutto quello che Martin ci sta raccontando?
Se sì, quale potrebbe essere?
Da altre opere di fantascienza di Martin, sappiamo che è molto ferrato in genetica, e che è uno dei temi che lo appassionano di più.
Non ho letto altro di Martin, anche se in molti mi hanno detto che come scrittore di fantascienza merita molto, quindi non è detto che prima o poi mi venga la voglia. Però la genetica che ci racconta in ASOIAF, almeno per certi aspetti, è semplicistica. I Lannister sono tutti biondi occhi azzurri, l'unica figlia di Ned e Cat che assomiglia alla madre nel carattere le assomiglia anche nell'aspetto; le somiglianze fisiche spessissimo sono legate a somiglianze caratteriali, cosa che ha poco a che vedere con la realtà. Ci sta che determinate caratteristiche siano passate di padre in figlio per generazioni, soprattutto tra nobili dove i matrimoni tra consaguinei sono la regola, esempio: https://it.wikipedia.org/wiki/Mento_asburgico, ma con così poca variabilità è difficile...
Però sicuramente aiutano in lettore a farsi un'idea dei personaggi e a ricordarli meglio.
L'idea che in qualche modo (magia magia) la gente di Valyria abbia modificato il proprio DNA in modo da rendersi capace di addomesticare i draghi è interessante... Il modo in cui questa capacità è distribuita tra i membri della famiglia reale ricalca la distribuzione di molte malattie genetiche. Per il metamorfismo sono meno convinta, perché è estremamente raro, troppo raro rispetto a una classica caratteristica a trasmissione genetica; in ogni caso c'è una mix di scienza e soprannaturale quindi non mi aspetto che Martin abbia ricalcato pedissequamente la genetica nel distribuire caratteristiche varie.
Così come ciò che va nella direzione della fede religiosa e della predestinazione, che Martin ha sempre soppiantato con quelle di libero arbitrio e scelta individuale.
Invece uno scenario di questo tipo porta nella strada della predestinazione, non tanto come "voluta da forze superiori" come un Dio della luce o altro, ma perché determinati personaggi hanno caratteristiche che gli permettono di agire nella storia come nessun altro personaggio potrebbe fare. Abbiamo degli individui con capacità praticamente uniche e dotati di libero arbitrio, ma qualsiasi scelta facciano, sono gli unici a poter scegliere.
Esiste una “teoria unificata della genetica” che spiega tutto quello che Martin ci sta raccontando?
Alla fin fine, le carte sono già sul tavolo: ci sono famiglie i cui membri possono ereditare determinati geni e quindi particolari eredità (che sia quella di cavalcare un drago o la follia o il metamorfismo o che altro). Ovviamente i personaggi parlano non di DNA ma di "sangue": il sangue di re, il sangue Stark (che scorre in buona parte della nobiltà del nord), ecc.
I white walkers non saranno il male, ma di sicuro possono essere visti come "il male" da una prospettiva umana: cioé, dove arrivano loro la gente muore, quindi, anche se poi potremmo relativizzare tutto e dire che alla fin fine sono pur sempre una specie con loro usi e cultura, al momento sono i cattivi. Poi boh, l'idea della conciliazione/ unione tra le due specie umana e di ghiaccio... Non mi convince. Ma vedremo. Forse. Tra anni...
I white walkers non saranno il male, ma di sicuro possono essere visti come "il male" da una prospettiva umana: cioé, dove arrivano loro la gente muore, quindi, anche se poi potremmo relativizzare tutto e dire che alla fin fine sono pur sempre una specie con loro usi e cultura, al momento sono i cattivi. Poi boh, l'idea della conciliazione/ unione tra le due specie umana e di ghiaccio... Non mi convince. Ma vedremo. Forse. Tra anni...
Gli Estranei sembrano un popolo in guerra. Combattono e uccidono i nemici. Come qualsiasi esercito di Westeros ed Essos. Usano soltanto armi diverse.
Cosa li rende più malvagi?
Non sono più malvagi, sono solo alieni. O comunque hanno una parentela con l'umanità così distante da renderli qualcosa di diverso. Forse il loro essere alieni li pone al di là del bene e del male per quelli che sono i nostri parametri - forse per loro uccidere uomini è come per noi andare a caccia di animali, qualcosa che nella loro cultura è perfettamente normale. Ciò non toglie che in un'ottica umana è un o noi o loro, e preferirei fosse un noi.
Non si limitano a combattere e uccidere i nemici: dove passano loro arriva il freddo, muoiono gli animali, volano via gli uccelli, la vita scompare coperta dalla neve. Con un po' di fantasia riesco a vedere un'analogia con certi scempi fatti da eserciti nostrani... Tipo l'utilizzo estensivo del Napalm. Rimane il dubbio però che l'esistenza degli estranei sia incompatibile con quella degli altri esseri viventi.
Forse vado un po' OT, ma la risposta dipende molto da come si considerano gli estranei, e da che grado comunicazione si potrà avere tra loro e gli abitanti di Westeros. D'altra parte sappiamo pochissimo di loro, e quel poco è per metà leggenda. Non sappiamo nulla dei loro scopi: perché sembrano odiare tutto quello che è vita? Quale è il loro obbiettivo? Come fanno a zombificare i morti?
Alla fine, qualsiasi esercito di Westeros o Essos combatte per gli stessi motivi, o quasi. Per difendere la propria terra, per accaparrarsi le risorse di qualcun'altro. Per motivi che sono comuni a tutti gli esseri umani, o quantomento comprensibili. Ci può essere pace perché c'è terreno comune, c'è la possiblità di un accordo nel nome di un benessere condiviso.
Ma con gli estranei? L'unico esempio di negoziazione con loro è quello di Craster, e un commercio basato sul baratto bambini - sopravvivenza, non è sostenibile.
Appunto. Il problema è la diversità e l'incomunicabilità (almeno per ora). E credo sia il punto che voglia sottolineare Martin. Seguita dall'idea che l'Altro non è poi così diverso, non è per forza il Male, e che riuscendo a comunicare si possa giungere ad una soluzione pacifica.
Jon potrebbe essere colui che può permettere questa comunicazione: si è "allenato" a comunicare con "altri Altri" (i Bruti) e ora, in un certo senso, anche lui è qualcosa di diverso da un uomo (essendo morto e risorto).
Inoltre, Martin ha una mentalità molto hippy, e il suo scopo, come si vede in altre opere, è dimostrare che la guerra non porta mai a niente di buono, mentre la conoscenza e il compromesso portano pace e benessere.
Riguardo agli Estranei, è probabile che il loro scopo non sia la distruzione di tutto, ma qualcosa di più "tranquillo": la sopravvivenza della propria specie, o il bisogno di raggiungere qualcosa e qualcuno, e dopo aver raggiunto il loro obiettivo, essere pronti a tornare da dove sono venuti.
Forse non sono in grado (o il loro leader non è in grado) di provare a fare ciò in modo più pacifico.
D'altro canto, anche i Bruti volevano passare la Barriera per motivi fondamentalmente non violenti: sfuggire agli Estranei e salvare la pelle, ma finchè non è entrato in gioco Jon, l'unico modo con cui Bruti e Westerosi sono riusciti a confrontarsi, è stata la guerra e violenza (sempre dettata da incomunicabilità e pregiudizi).
Riguardo alla predestinazione: l'idea di una nuova Battaglia per l'Alba, con un eroe che sconfigge il male, oltre ad essere una cosa che lo stesso Martina ha definito sciocca, sarebbe l'emblema stesso della predestinazione, visto che sembra che la profezia spinga per questo "ritorno ciclico", e che tutti siano trasportati dalla corrente del destino verso questo epilogo (in particolare, l'eroe o gli eroi della profezia).
Martin è nato nel 1948, a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e di un periodo di dittature che avevano fatto della genetica ( o meglio dell'eugenetica) un tratto portante per giustificare genocidi e invasioni militari. Per questo penso che, un po' come tutti gli autori di quella generazione, abbia qualche remora a presentare stirpi "eccezionali" e destinate a coprire ruoli/missioni chiavi solo per motivi di ereditarietà; mi dà da pensare specialmente il fatto che, accanto a queste famiglie dotate di superpoteri :) introduce sempre dei personaggi "mine vaganti" che sembrano smentire l'esclusività di certe caratteristiche per determinati clan familiari: quindi abbiamo i piccoli Stark metamorfi (con Bran più dotato e altri, Sansa in primis), ma anche Varamyr Seipelli e altri, visto che tra i Bruti queste figure sembrano essere sempre stati presenti; cavalcare i draghi nemmeno sembrerebbe essere un'esclusiva Targaryen, visto che nel racconto "La principessa e la regina" (metto sotto spoiler, non so se tutti lo hanno letto)
una ragazza di origine "bastarda" (in alcuni siti si dice Targaryen, ma Martin non lo afferma affatto, anzi la descrizione fisica è diametralmente opposta a quella dei "classici" Targaryen, Nettles riuscì a sellare e cavalcare il drago Ladro di Pecore dopo averlo pazientemente "addomesticato" servendogli ogni giorno una pecora da mangiare , quindi praticamente con la stessa tecnica con cui si addestrano i cani
. C'è poi il paradosso di Ben Plumm il Marrone che, anche se non legato geneticamente ai Targaryen, sembra andare abbastanza a genio ai draghi di Dany, mentre il povero Quentyn Martell, che vantava una parentela anche se lontana...vabbè, si sa come è andata. Mi sembra insomma difficile che Martin assegni dei ruoli chiave a determinati personaggi solo attraverso una genetica particolare o superiori - mi sembra piuttosto che preferisca siano gli eventi ad attribuire certi ruoli e funzioni a determinati personaggi.
Le caratteristiche fisiche tipiche di certi clan familiari invece, secondo me, o sono funzionali allo svolgimento della trama, come i capelli neri dei Baratheon oppure gli occhi chiarissimi dei Bolton, oppure servono semplicemente come elemento identificante per personaggi che altrimenti potrebbero essere dimenticati (ad esempio le orecchie a sventola dei Florent, che vengono sempre ricordate quando si parla di Edric Storm)
Targaryen, Nettles riuscì a sellare e cavalcare il drago Ladro di Pecore dopo averlo pazientemente "addomesticato" servendogli ogni giorno una pecora da mangiare , quindi praticamente con la stessa tecnica con cui si addestrano i cani
. C'è poi il paradosso di Ben Plumm il Marrone che, anche se non legato geneticamente ai Targaryen, sembra andare abbastanza a genio ai draghi di Dany, mentre il povero Quentyn Martell, che vantava una parentela anche se lontana...vabbè, si sa come è andata.
Ben Plumm il Marrone è convinto di avere qualche goccia di sangue Targaryen, e Tyrion pensa che ne abbia più di qualche goccia, sospettando sia figlio di Viserys Plumm, e legato ad una linea Targaryen.
Riguardo a Nettles, non si sa quale sia la sua origine, ma visto che "sappiamo chi" la sceglie per "sappiamo cosa", io propenderei per una bastarda con qualche goccia di sanghe Valyriano.
Riguardo Quentyn ed altri, il fatto è che la genetica (il sangue Valyriano) sarebbe condizione necessaria ma non sufficiente, ovvero solo i Targ potrebbero cavalcare un drago, ma non tutti quelli che hanno sangue Targ possono farlo automaticamente, perchè come e più di altri animali, i draghi riconoscono il carattere e la forza del candidato cavaliere, e decidono se farsi domare o no. Inoltre, ci sono quelli più docili e quelli più ritrosi, come quello selvatico di cui Nettles acquista pazientemente la fiducia.
Per Plumm e Nettles mi ha preceduto Metamorfo :)
Gli Stark, il popolo del nord e i bruti sono tra loro imparentati, vista pure l'abitudine dei bruti di rapire donne da oltre la barriera. Il metamorfismo sembra essere associato alla discendenza dei Primi uomini, e i bruti discendono principalmente da loro.
Quentyn Martell potrebbe non essere stato abbastanza fortunato da ereditare i geni giusti, o in lui questi sono rimasti "quiescenti". La genetica è una scienza probabilistica e, avendo noi una copia di tutti i geni (tranne gli Y maschili), anche due individui geneticamente identici potrebbero avere fenotipo diverso. Quindi sì, decisamente la genetica è "condizione nevessaria ma non sufficiente". L'attivazione o meno dei geni, così come la disponibilità del drago a farsi addestrare, può essere decisa da condizioni ambientali e psicologiche.
L'ipotesi genetica o comunque ereditaria regge... Certo, senza determinati eventi le cose avrebbero preso un altro corso (se Drogo non fosse morto, Dani avrebbe fatto nascere i draghi? Se Bran non avesse perso le gambe, avrebbe conosciuto il corvo con tre occhi? E se Jon non si fosse unito ai guardiani?) ma allo stesso tempo, c'erano delle capacità latenti che hanno avuto modo di svilupparsi, ma che già erano lì.
Non che mi piaccia particolarmente, comunque, nel senso che preferisco pensare anche io che siano gli eventi e il carattere di ciascuno a determinarne il destino. Infatti tra i miei personaggi preferiti ci sono Jaime, Sansa e Sam, che senza particolari doni devono trovare la loro strada.
Sicuramente non credo né spero in un finale tipo prescelto che sconfigge il male. Mi piace come Martin gestisce il tema "profezie", lasciandole sempre come arma a doppio taglio ché magari spesso era meglio non sapere nulla e vivere felici, o anzi, come per Cercei, la conoscenza della profezia fa prendere decisioni che la rendono vera.
L'avere un dono, un punto di partenza migliore degli altri, è una cosa che fa parte della realtà di sempre dell'uomo. C'è chi nasce ricco, c'è chi nasce figlio di potenti, c'è chi nasce con particolare un particolare talento.
Per questo credo che Martin non abbia remore nel mostrare persone con un "dono". Perchè la cosa più importante rimane: il come si sfrutta quel dono.
Per portare all'estremo l'idea dell'anti-predestinazione, riguardo alle profezie, esiste una teoria secondo cui insieme ai sogni profetici avrebbero lo scopo di portare i personaggi a compiere determinate azioni (si può pensare a Dany, a Cersei, e ad altri, le cui azioni sembrano essere influenzate da tali profezie - con rischio che vengano spinte a realizzarle -).
Secondo questa teoria, sarebbero personaggi con poteri simil-metamorfo, ma più potenti ad influenzare le menti con i sogni (sarebbero i Figli della Foresta, Bloodraven, ed altre entità che hanno maggiori conoscenze del presente, e quindi sembrano poter conoscere il futuro, oltre alla volontà di confondere e manipolare le menti per i propri scopi).
E' soltanto una teoria, ma anch'essa basata su temi già scritti da Martin (l'idea di qualcuno con poteri psichici che manipola le menti degli uomini è presente in vari scritti di fantascienza).
L'avere un dono, un punto di partenza migliore degli altri, è una cosa che fa parte della realtà di sempre dell'uomo. C'è chi nasce ricco, c'è chi nasce figlio di potenti, c'è chi nasce con particolare un particolare talento.
Per questo credo che Martin non abbia remore nel mostrare persone con un "dono". Perchè la cosa più importante rimane: il come si sfrutta quel dono.
Per portare all'estremo l'idea dell'anti-predestinazione, riguardo alle profezie, esiste una teoria secondo cui insieme ai sogni profetici avrebbero lo scopo di portare i personaggi a compiere determinate azioni (si può pensare a Dany, a Cersei, e ad altri, le cui azioni sembrano essere influenzate da tali profezie - con rischio che vengano spinte a realizzarle -).
Secondo questa teoria, sarebbero personaggi con poteri simil-metamorfo, ma più potenti ad influenzare le menti con i sogni (sarebbero i Figli della Foresta, Bloodraven, ed altre entità che hanno maggiori conoscenze del presente, e quindi sembrano poter conoscere il futuro, oltre alla volontà di confondere e manipolare le menti per i propri scopi).
E' soltanto una teoria, ma anch'essa basata su temi già scritti da Martin (l'idea di qualcuno con poteri psichici che manipola le menti degli uomini è presente in vari scritti di fantascienza).
Come la Seconda Fondazione influenzava la storia della Galassia nel ciclo di Asimov tramite la manipolazione emotiva? Asimov stesso comunque sottolineava l'importanza dell'addestramento per acquisire determinate facoltà, il "dono" già sviluppato per puri motivi genetici sembra averlo solo il Mulo (gli sviluppi successivi con Gaia li considero una forzatura). Del resto se Bran potrebbe avere il gene del metamorfismo vista la conclamata discendenza dai primi uomini da parte degli Stark, non possiamo averne la certezza per Bloodraven (non ricordo chi fosse sua madre tra l'altro -allora in quel caso si potrebbe parlare di"mutazione spontanea" magari associata all'albinismo?) In questo caso si creerebbe davvero un parallelo con la Fondazione di Asimov con Bloodraven=il Mulo.
Ci sono poi altri due casi di personaggi tormentati da sogni e visioni: Shoreen e Macchia. Nel caso di Macchia, per cui non sappiamo se esista o meno la "componente genetica" , il risveglio di questa capacità sembra essere causato da un'esperienza di morte-resurrezione. Macchia stesso poi apparentemente non sa indirizzare o sfruttare consapevolmente questa capacità, quindi anche in questo caso l'esercizio del dono sembrerebbe fondamentale.
Una nota sulle uova di Dany e sulla nascita dei draghi: oltre alla componente Targaryen, personalmente credo che siano stati fondamentali anche i sacrifici di vittime umane (Mirri Maz Dur, Dtogo e Rhaego) che l'hanno accompagnata.
p.s. la discendenza Targaryen di Ben Plumm l'ho sempre considerata una sua fanfaronata.
Volevo inserire una nota su Shireen, ma non riesco a utilizzare la funzione spoiler dal cellulare - si tratta comunque di un passaggio di A Clash of Kings associato alla quinta stagione della serie televisiva.
Senza scomodare Asimov e l'ottimo ciclo della fondazione, l'idea di razze con capacità genetiche telepatiche che utilizzano la suggestione mentale per influenzare (o addirittura schiavizzare) gli uomini, è presente in almeno 4/5 opere di fantascienza di Martin (in una usano anche la telepatia sui cadaveri per farli muovere ed utilizzarli a loro piacimento).
Sappiamo che in ASOIAF esiste la telepatia, perchè l'abilità metamorfica è fondamentalmente telepatia.
Tornando più in tema genetica.
Se il Re della Notte, come probabile, era uno Stark, è possibile che quello Stark, passato alla storia come un mostro,, avesse inizialmente uno scopo nobile: la volontà di unire il popolo Estraneo (con caratteristiche genetiche in parte umane - perchè Martin nelle altre opere è sempre stato attento a non far procreare specie diverse) e quello umano.
Sarebbe questo “accoppiamento mostruoso” il motivo per cui è stato cancellato il suo nome? D’altro canto, di semplici ribellioni è pieno il mondo, e nessun nome di ribelle o traditore è stato cancellato dalla storia.
Volendo fantasticare, si potrebbe pensare che la discendenza di quella unione, ovvero il sangue con le caratteristiche genetiche Estraneostarkiano, sia ancora in giro...
L’unica leggenda che spiega l’avvento della Lunga Notte, è quella Yi Ti, che lo associa ad un atto talmente vergognoso “che il sole nascose il proprio volto alla terra per la durata di un’intera vita umana”.
Potrebbe questo atto riprovevole essere una ibridazione genetica, un accoppiamento tra specie diverse?
Sempre nella leggenda Yi Ti, si narra dell’inizio della Lunga Notte, in seguito ad un “Tradimento di Sangue”. L’atto sarebbe un assassinio, ma il concetto di tradire il proprio sangue, fa pensare anche al mescolare le proprie caratteristiche genetiche con altre.
Il mito di Yi Ti lo ricordavo diverso e infatti, andando a riguardare "Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco" , il "Tradimento di Sangue" è riferito al fatto che un principe di Yi Ti assassinasse la sorella maggiore per usurpare il trono (questione affine a quella che scatena la Danza dei Draghi) e si dedicasse poi al cannibalismo e alla magia nera , fondando un culto deviato, la "Chiesa della Saggezza Stellare". La divinità legata all'oscurità (il "Leone della Notte") scatenò quindi le tenebre e i suoi servitori per punire gli uomini. Quindi l'abominio per cui il sole ("la vergine di luce") si nascose sarebbe stato la corruzione morale collettiva, e non un singolo atto - è vero che si accenna anche all'adorazione di "una pietra nera caduta dal cielo" (ops! ) e al matrimonio dell'imperatore malvagio con una "donna tigre", ma non si accenna ad eventuali progenie, e questi esseri, unioni a parte,sembrerebbero coesistere senza problemi con l'universo umano (le leggende della Cina, a cui Yi Ti è chiaramente ispirate, sono piene zeppe di "donne volpi", spiriti della natura che possono assumere sembianze umane e unirsi ad uomini).
Non mi pare di ravvisare eventuali spunti per una "teoria genetica" almeno in questa leggenda - l'accoppiamento innaturale è una manifestazione della corruzione, non la causa. Al massimo la presenza del culto del meteorite può far ipotizzare legami con una razza aliena, ma i demoni della notte scatenati dal Leone sembrerebbero piuttosto appartenere a una dimensione parallela da cui sono usciti senza poter più far ritorno (o perdendo il contatto con le forze che li controllano). Anche per gli Estranei non si sa per certo se siano una causa o l'effetto dell'avvento dell'inverno: nel primo caso, ovviamente sarebbe impensabile una loro eliminazione definitiva,ma si dovrebbe ipotizzare un loro controllo (da parte di chi poi? Martin non sembra molto propenso a far intervenire nello scenario generale delle divinità). Circa la discendenza del Re della Notte: a parte il fatto che, almeno secondo la vecchia Nan, non sarebbe stato l'unico a generare dei figli con gli Estranei, non si spiegherebbe perché la presenza dei geni "alieni" (con conseguenze tipo il metamorfismo) sia rimasta sopita per tante generazioni per poi spuntare fuori nei figli di Eddard (su Jon non mi pronuncio finché non sarà chiarita del tutto la sua origine e la storia antecedente), oltretutto non sposato con una donna del Nord. Parlando poi di caratteristiche fisiche, direi che se c'è una stirpe del nord ad avere legami genetici con gli Estranei, quelli sono i Bolton (so che c'è una teoria abbastanza fantasiosa in giro su Roose, ma mi trova abbastanza scettica).
Discussione interessante :) di sicuro mi ha fatto venire voglia di leggere qualche altra opera di GRRM (così inganno l'attesa fino al 24 aprile) ;)
Entrando nel merito, sebbene alcuni spunti siano interessanti, il voler ricondurre tutto a fattori genetici potrebbe essere limitativo. Ricordo che una volta lessi un'intervista a GRRM (perdonatemi se non ho la fonte da citare) in cui egli parlava della sua visione della storia: a lui non interessano tanto le dinamiche complessive (in stile materialismo meccanicistico) ma come le decisioni dei singoli individui, giuste o sbagliate che siano, influenzino il corso degli eventi. È evidente che una predestinazione di stampo genetico mal si accompagna ad una visione individualistica come questa.
Al più, la genetica potrebbe essere responsabile di alcuni "doni" legati al sangue (il metamorfismo per i Primi Uomini, il legame con i draghi per le genti valyriane, ecc.)
Faccio un esempio su uno degli argomenti su cui abbiamo più elementi: il metamorfismo. Sappiamo con una ragionevole certezza che:
- il "dono" è legato al sangue dei Primi Uomini (anche Bloodraven lo è, per parte di madre: Melissa Blackwood)
- è un dono raro: secondo Jojen, uno su mille lo possiede, e tra questi solo uno su mille ha un potere talmente forte da diventare un greenseer
- si manifesta in modo per lo più casuale: Varamyr è l'unico della sua famiglia ad averlo e nessuno dei suoi tanti figli lo eredita.
Fin qui l'idea della mutazione genetica favorevole sul DNA dei primi uomini ci starebbe: però, se si trattasse solo di questo diventerebbe inspiegabile che tutti i 5 figli di Ned, più Jon Snow, abbiano un dono così raro. In termini di calcolo delle probabilità non funziona ;)
Io credo che non dobbiamo dimenticare che il mondo di ASOIAF è fantasy, quindi ci saranno giocoforza dei punti che verranno spiegati da elementi magici (per esempio, il legame con i draghi è un ottimo candidato). Del resto, fin dall'inizio si sottolinea il rafforzarsi della magia nel mondo.
Invece, quello che mi piace molto di questa teoria è l'idea della conciliazione finale. Non so se veramente andrà a finire così, ma è sicuramente molto più affascinante della battaglia finale tra il bene ed il male.
Senza scomodare Asimov e l'ottimo ciclo della fondazione, l'idea di razze con capacità genetiche telepatiche che utilizzano la suggestione mentale per influenzare (o addirittura schiavizzare) gli uomini, è presente in almeno 4/5 opere di fantascienza di Martin (in una usano anche la telepatia sui cadaveri per farli muovere ed utilizzarli a loro piacimento).
Sappiamo che in ASOIAF esiste la telepatia, perchè l'abilità metamorfica è fondamentalmente telepatia.
Tornando più in tema genetica.
Se il Re della Notte, come probabile, era uno Stark, è possibile che quello Stark, passato alla storia come un mostro,, avesse inizialmente uno scopo nobile: la volontà di unire il popolo Estraneo (con caratteristiche genetiche in parte umane - perchè Martin nelle altre opere è sempre stato attento a non far procreare specie diverse) e quello umano.
Sarebbe questo “accoppiamento mostruoso” il motivo per cui è stato cancellato il suo nome? D’altro canto, di semplici ribellioni è pieno il mondo, e nessun nome di ribelle o traditore è stato cancellato dalla storia.
Volendo fantasticare, si potrebbe pensare che la discendenza di quella unione, ovvero il sangue con le caratteristiche genetiche Estraneostarkiano, sia ancora in giro...
Sbaglio o gli stessi primi uomini, dopo la pace coi figli della foresta, fecero matrimoni misti con questa razza, da cui potrebbero tra gli altri discendere i Reed? E questo spiegherebbe perché tra gli Stark e i bruti, discendenti appunto dei primi uomini, abbiano capacità magiche che Andali e altri non hanno. Magari il 13 lord comandante, sapendolo, ha provato a rifare la stessa cosa con gli estranei, piuttosto che continuare a combattere.
Un altra domanda: ma i Targaryen sono mezzo-draghi mezzo-umani? Il fatto che si incrocino solo tra loro e non abbiano grandi ripercussioni genetiche, a parte che qualcuno nasca pazzo, e che Dany sembra che stesse partorendo un drago piuttosto che un bambino mi hanno sempre fatto pensare a questa cosa...