Ho già in altre discussioni detto che spendere oltre 14 mld di euro per 90 caccia bombardieri è un'assurdità in questo momento in cui il Governo cerca ovunque denari tra tasse di ogni tipo, tagli alla sanità e al Walfare in generale e mancate indicizzazioni delle pensioni da fame che molti percepiscono. Oltretutto pare che questi Jet funzionino male e che questa spesa debba essere sostenuta più per fare "contento" Obama e la potente Lockheed che per la validità dei contratti. E' vero che i nostri bombardieri Tornado oramai sono alla frutta ma si poteva optare per gli Eurofighter che costano meno e permettevano all'Italia di entrare in una collaborazione tutta europea. Ma in più ora pare che sia stato realizzato uno strumento letale per gli F 35 che molti paesi si apprestano ad acquistare dalla Russia:
COME L' S-400 RUSSO ROTTAMA L'F35
La vendita dei potenti sistemi missilistici terra-aria S-400 alla Cina non solo segna un’altra pietra miliare nelle relazioni Russia-Cina, ma è un notevole esempio di come un’arma relativamente poco costosa può rottamare un programma da miliardi di dollari prima che decolli.
Non capita spesso che un sistema d’arma da difesa aerea relativamente economica possa rottamare un programma per un caccia da miliardi di dollari. Ma il sistema missilistico S-400 da 500 milioni di dollari fa proprio questo al nuovo caccia stealth F-35 degli USA. Nel novembre 2014 Mosca e Pechino firmavano un accordo da 3 miliardi per la fornitura di sei battaglioni del sistema antiaereo/antimissile S-400 che permetteranno di rafforzare in modo significativo la difesa aerea della Cina contro gli Stati Uniti e i loro alleati nel Pacifico occidentale. Con una gittata d’inseguimento di 600 km e la capacità di colpire bersagli a 400 chilometri di distanza ad una velocità di 17000 km/h, più veloce di qualsiasi esistente aereo, l’S-400 è un’arma davvero spaventosa, quando la si affronta. Schierata la prima volata dalla Russia nel 2010, ogni battaglione S-400 ha otto lanciatori, un centro di controllo, radar e 16 missili in riserva. A differenza dell’assai pubblicizzato missile Patriot, che si è rivelato un vero disastro in combattimento, l’S-400 è stato progettato per superare l’Iron Dome. “Data la sua lunghissima gittata e l’efficienza nella guerra elettronica, l’S-400 è un sistema rivoluzionario che sfida le attuali capacità militari operative in guerra“, ha detto aDefense News Paul Giarra, presidente di Global Strategies and Transformation. L’S-400 “muterà un sistema difensivo in un sistema offensivo, ed estenderà l’ombrello A2/AD (area anti-accesso e diniego) della Cina sul territorio degli alleati degli USA e sull’oceano“. Ma prima un po’ di storia. L’S-400 è stato sviluppato per la difesa aerospaziale russa per centinaia di km, anche contro i missili e velivoli di ogni tipo, tra cui stealth. Poiché è un’arma molto potente e precisa che può mutare l’equilibrio di potenza in qualsiasi teatro di guerra, Mosca ha a lungo resistito alla tentazione di esportarne perfino il predecessore, l’S-300, ai tribolati alleati Siria e l’Iran. Un missile di S-300 sparato da, diciamo, Damasco spazzerà via un aereo su Tel Aviv in circa 107 secondi, dando agli israeliani solo il tempo di pregare. Proprio perché i sistemi missilistici della serie S possono sconvolgere così drammaticamente l’equilibrio militare, che Israele fa pressione sulla Russia per non introdurlo nella polveriera del Medio Oriente. Israele ha anche avvertito che avrebbe lanciato sulle batterie di S-300 siriani tutto quello che ha. Tuttavia, il caso della Cina è diverso, perché le probabilità che un altro Paese abbia il coraggio di attaccare i cinesi sono prossimi allo zero. Tale sviluppo è davvero una pessima notizia per l’F-35.
Russia e Stati Uniti hanno tradizionalmente adottato differenti strategie militari. Durante la Guerra Fredda gli Stati Uniti consideravano gli aerei imbarcati per proiettare potenza sul Pacifico occidentale, e la strategia continua ancora oggi. I russi hanno deciso che tali aeroporti galleggianti siano facili bersagli per la loro aviazione a lungo raggio dotata di missili da crociera antinave. In caso di guerra, ondate di bombardieri a lungo raggio, come il Tu-95M Bear, sarebbero decollate da basi sicure nella Russia continentale, avrebbero sparato i loro potenti missili da crociera da distanza di sicurezza e fatto esplodere le portaerei sui mari. I piloti russi sarebbero poi rientrati a guardare i danni sulla CNN! La logica russa era elegantemente semplice. Allora una portaerei a propulsione nucleare costava 1 miliardo di dollari, mentre un missile da crociera antinave 1 milione o meno. Con i soldi che avrebbero speso per un’unica portaerei, i russi capivano di poter costruire un migliaio di missili da crociera. Anche solo una frazione di questi missili sarebbe passata affondando le portaerei statunitensi. I russi erano così sicuri della precisione dei loro missili da crociera che il Backfire trasportava un solo missile a testata nucleare Raduga Kh-22 (nome in codice NATO AS-4 Kitchen). Secondo gli esperti Bill Sweetman e Bill Gunston questi missili potrebbero essere “programmati per entrare per le finestre del Pentagono“. Anche la Cina segue la stessa strada. Ha adottato la strategia russa della guerra fredda per attaccare le portaerei con ondate di bombardieri armati con missili da crociera (imitazioni dei missili russi). Infatti, la completa distruzione di una portaerei non è necessaria; anche un lieve danno può mettere tali grandi navi fuori uso per mesi. E dato che le guerre non durano così a lungo oggi, paralizzandone il braccio armato si costringerà alla capitolazione rapida gli USA, in un conflitto convenzionale. Per contrastare la minaccia missilistica alle loro portaerei, gli statunitensi si affidano al F-35 come killer dei missili da crociera. Più di un miliardo di dollari è già stato speso per tale travagliato progetto. Anche se l’F-35 superasse miracolosamente i suoi difetti, l’S-400 capovolge tale strategia. Lockheed-Martin sostiene che l’F-35 ha una tale elettronica avanzata che può disturbare qualsiasi cosa direttagli contro. Ma l’S-400 non sarà facile da ingannare. “Ha molte caratteristiche specificamente progettate per sconfiggere contromisure e stealth, come un più grande e potente radar assai più resistente alle contromisure. Inoltre in realtà vi sono tre missili dalle varie gittate che garantiscono una difesa a strati sovrapposti“, ha detto a The Diplomat Ivan Oelrich, un analista della difesa indipendente. C’è un altro modo con cui l’S-400 degrada l’efficienza del F-35. Gli aerei di quarta generazione, come Su-30 e MiG-29, hanno cellule in alluminio, ma gli aereistealth hanno la carlinga di materiale composito con rivestimento speciale radar-assorbente, che richiede diverse ore per essere applicato. Per ogni ora di volo, l’F-35 richiede 9-12 ore-uomo di manutenzione. Ma questo nei voli normali. L’usura aumenta di molto durante le manovre evasive, inevitabili se si cerca di sganciarsi dall’inseguimento del radar dell’S-400 (se l’F-35 ha abbastanza tempo per reagire al missile, intanto). Non solo la pelle furtiva richiede nuove tecniche di riparazione, ma ingenti danni richiederanno riparazioni presso le strutture della Lockheed. Perciò l’Eglin Air Force Base in Florida ha 17 meccanici per ogni F-35 .
L’US Navy s’innervosisce
I sostenitori dell’F-35 dicono che il velivolo può emettere frequenze (jamming) confondendo e disattivando l’S-400. Ma l’acquisizione dall’US Navy di 22 velivoli da guerra elettronica Growler suggerisce che lo jamming del F-35 non sia poi così realmente potente. Secondo Air Force Technology, i dati della Marina e dell’industria degli Stati Uniti dicono che la furtività e le capacità da guerra elettronica dell’F-35 non sono sufficienti. “Gli ufficiali del Pentagono sono in una posizione scomoda. Se il Pentagono investe in altri aerei da guerra elettronica come il Growler, indicherebbe sfiducia nella capacità dell’F-35 di penetrare lo spazio aereo nemico. Allo stesso modo, se non investe in ulteriore capacità di guerra elettronica, la vita dei piloti degli F-35 potrebbe essere a rischio con la proliferazione di altre armi avanzate AD/A2 in Paesi come la Cina“. Le armi che inquietano il Pentagono sono chiaramente gli S-300 e S-400. Secondo Air Power Australia, “La famiglia dei sistemi missilistici superficie-aria S-300P/S-400 è senza dubbio il sistema SAM più efficiente in uso nella regione Asia Pacifico. Mentre la serie S-300P/S-400 viene spesso etichettata ‘Patriot della Russia’, il sistema per molti aspetti chiave è più potente della serie Patriot, e le varianti successive offrono prestazioni di mobilità e, quindi capacità di sopravvivenza, assai miglioro di quelle del Patriot“.
Fiducia crescente
L’accordo sul missile indica crescente fiducia tra le leadership politiche di Mosca e Pechino. L’accordo sull’S-400 segue quello sul caccia-bombardiere Su-35 venduto alla Cina l’anno scorso. I negoziati impantanatasi per anni, perché la parte russa voleva proteggere la proprietà intellettuale, furono conclusi dopo che l’occidente ha imposto le sanzioni. La preoccupazione russa era che i cinesi avrebbero comprato un paio di “esemplari” per smontarli e quindi annullare l’operazione dopo aver deciso che potevano produrne loro versioni. Queste copie poi sarebbe state spacciate a prezzi bassi all’estero. In realtà, i cinesi hanno tradizionalmente compiuto retro-ingegneria sulle armi russe. Il loro jet da combattimento J-15, per esempio, è una copia del russo Sukhoi Su-33. Tuttavia, la complessità dell’S-300 e dei motori aeronautici russi s’è dimostrata il maggiore ostacolo alle imitazioni dell’industria di Pechino. Ciò ha rassicurato Mosca sulla vendita di armi avanzate. Inoltre, nel 2008 e 2012 la Russia ha firmato con la Cina accordi per una forte protezione della proprietà intellettuale. Per ora Pechino riceverà soltanto quattro sistemi, ma anche questo piccolo numero sarà sufficiente per avere un super-Iron Dome nei futuri teatri operativi. Se sei un pilota di F-35, ecco un consiglio: starne alla larga.
Fonte: Aurora
Gil Galad - Stella di radianza
Allora, premettendo che l's-400 è indubbiamente un'arma notevole e che l'f-35 non convince a pieno neppure me...l'articolo prensenta vari errori ed omissioni (volontarie o meno) che minano la credibilità dell'articolo:
-l'idea che ondate ed ondate di bombardieri possano essere un modo economico ed efficace per affondare una portaerei è discutibile, una portaerei non naviga mai sola, ma con altre 6 navi di scorta, 4 delle quali impegnate proprio a eliminare le minaccie dal cielo, a questo poi si aggiunge l'obrello protettivo fornito dai caccia che grazie agli awacs imbarcato possono controllare svariate centiania di Km; i bombardieri russi (che non hanno mai avuto capacita stealth, forse il tu-160 ha caratteristiche di bassa osservabilità) avrebbero dovuto penetrare nell'area controllata dall'aviazione imbarcata prima di lanciare i missili da crociera, col rischio di essere tirati giu, se fossero riusciti a lanciare i missili da crociera questi avrebbero dovuto fare i conti con i missili antibalistici e le difese di punta delle navi (considera che con un'awacs in cielo non puoi sfruttare la curva della terra per evitare i radar delle navi, quindi è più difficile che il missile venga rilevato quando è troppo vicino alle navi). Molti bombardieri da svariati milioni sarebbero stati abattuti ancor prima di lanciare i missili, e quei missili che fossero stati lanciati sarebbero stati intercettati.
-l's-400 avrà anche una gittata da 400 km, ma se prima non individui l'aereo in avvicinamento sta gittata non ti serve a nulla, un f-35 potrà anche non essere stealth come un f-22, ma comunque ha una ridottissima rilevabilità, quindi col cavolo che lo riescono a rilevare a 400 km di distanza, è più probabile che lo rilevino solo dopo che è a gittata per lanciare un missile o una sdm contro la batteria di s-400, a meno che non integrino un sistema di guida ad infrarossi (campo in cui i russi non hanno eguali).
Detto questo anche io non son troppo entusiasta del programma f-35, sembra davvero avere caratteristiche sotto le aspettative, e il costo stà davvero salendo troppo, però finchè noi Europei non ci decidiamo ad unirci, non abbiam molte alternative, per fare un'esempio: l'alternatva all'f-35 sarebbe stato il tornado 2000, una versione aggiornata del tornado, non proprio il massimo.
Stesso discorso per la marina, senza f-35 a che le usavamo la Cavour e la Garibaldi? discorso diverso sarebbe stato se avessimo una marina Europea con portaerei di tonnellaggio più elevato, avremo potuto imbarcare i Rafale o progettarci un nuovo aereo.
Finalmente un analisi equilibrata e ben motivata. Grazie Lord.
Aggiungo solo un paio di cose che esulano dal discorso più strettamente militare:
1 - Si dice spesso che l'adesione a questo programma porterà enormi benefici in termini di progresso tecnologico per il settore. Ora io non so se le cose siano cambiate nel frattempo, ma ad ottobre 2013 l'Amministratore Delegato di Finmeccanica Alessandro Pansa dichiarò...
Questo non è un programma di Finmeccanica. Lo ripeto ancora: è un programma in cui Finmeccanica fa, o cerca di fare, l’esecutore intelligente di scelte vincolate, fatte da altri in tempi precedenti. Forniamo asset che ci vengono richiesti per perseguire obiettivi diversi da quelli che ci fissiamo come impresa industriale quotata in Borsa. Uno statement corroborato questa seconda volta da un’importante sottolineatura: la proprietà (industriale e intellettuale) del Joint Strike Fighter non è nostra, ma altrui. Non e' con la fornitura di parti di aerei di grandi dimensioni che Finmeccanica costruisce il suo futuro di operatore tecnologico d'avanguardia.
2 - Un'altra cosa spesso citata tra i pro dell'operazione F35 è il ritorno in termini occupazionali. Anche qui non so cosa sia cambiato nel frattempo, ma mi pare di ricordare che dai 10.000 posti paventati all'inizio, si sia ben presto passati ad un comunque ottimistico bilancio di 5.000 posti. Ottimistico perchè, sempre secondo Finmeccanica, quel conteggio va riferito a una fase successiva alla produzione industriale, cioè alla manutenzione e alle altre attività tecniche che accompagneranno la vita operativa degli aerei, mentre per la fase produttiva probabilmente a Cameri, almeno fino al 2018, il totale degli addetti tecnici e impiegatizi non raggiungerà le 600 unità; senza contare che tali stime si basavano sul presupposto di utilizzare le infrastrutture create per la costruzione delle componenti e l’assemblaggio del velivolo anche per attrarre la manutenzione della parte avionica e elettronica dei velivoli inglesi, olandesi e norvegesi oltre a quelli statunitensi di stanza in Europa: prospettive che quindi sono solo auspicabili e/o potenziali, poichè vincolate all’eventualità che buona parte dei possibili clienti delle future officine di manutenzione di Cameri preferiscano provvedere da sé.
Io sono contrario perché la ritengo una spesa fuori dal cielo ed inoltre per quanti anni questi aerei avranno bisogno di denari per manutenzioni e riparazioni? Probabilmente sarà più il tempo in cui rimarranno a terra per essere soggetti ad aggiustamenti che quello che saranno in volo. Non sono un pacifista fondamentalista di quelli che spesso strumentalmente dicono mai a nessuna guerra. Mi ritengo un pacifista nel senso che come chiunque abbia senso d'umanità non può amare la guerra fine a se stessa, ma purtroppo talvolta per difesa e sicurezza e in rari casi per salvagurdare un bene superiore si rende necessario utilizzare le armi compresi questi strumenti letali. Tuttavia bisognerebbe spendere cifre equilibrate per aerei certo efficenti ma che non siano dei colabrodo volanti e soprattutto tra un bombardiere ed il taglio di un ospedale credo che nessun cittadino ora avrebbe difficoltà a scegliere. Ovviamente ripeto capisco le esigenze delle forze armate e della sicurezza nazionale ma questa spesa enorme per gli F35 non mi pare rientrare nelle due categorie, per me vi sarebbero state alternative migliori. Si è trattato di una scelta prettamente politica per non mettersi in una situazione di contrasto con l'amministrazione Obama e per dimostrare per l'ennesima volta il nostro servilismo agli USA. Questa almeno è la mia opinione sbagliata o vera che sia.
Gil Galad - Stella di radianza
Rispondo direttamente alla domanda del topic: Sì.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
NO
o meglio c'è di meglio,ci vendono sempre quello che non usano piu,però almeno montiamo noi le ali(lavoro per operai e ingegneri)
L'argomento va trattato in modo serio. Argomentare che "questi Jet funzionino male" significa non sapere niente del programma e di come avvengono i test. E non parliamo proprio del discorso della trasparenza che c'è su questo programma che altri progetti se lo sognano.
Comunque, grossomodo, le argomentazioni prinicipali contro l'aereo sono:
a) Non funziona
b) Costa troppo
c) Non serve
Rispondendo in breve,
a) abbastanza da ridere. Sono anni che seguo il programma e le barzellette che sono uscite in proposito mi fanno ancora ridere. In sequenza: scioglie le portaerei, non si aggancia, cuoce gli omini dell'assistenza, ha paura dei fulmini. Ad oggi di questo aereo sono usciti centinaia di velivoli e non si è ancora avuta una perdita. Del Master, aereo italiano, sono caduti 2 prototipi su tre e nessuno ha fiatato. Fate voi, il punto è cassato.
b) anche questo punto risibile. I costi sono in discesa come giustamente avviene per le fasi che vanno dalla produzione prototipale ai preserie ai velivoli di serie. L'EFA in proposito, aereo di vecchia generazione rispetto all'F35, costa anche di più. Per cui, fate voi, anche il punto ci vuole poco a cassarlo.
c) non serve... e chi lo dice? Mastrolindo? Quale analisi seria è stata fatta a supportare questo punto sulle minacce negli scenari da qui ai prossimi 50 anni? Nessuna. Per cui, il punto è più che risibile.
Ci sono poi considerazioni accessorie circa il numero, ma l'analisi da fare è questa. La difesa ha un budget che è proporzionale al PIL. In Italia tale percentuale è ridicolmente bassa, attorno all'1%. E questa cifra finisce quasi tutta al personale. Siamo vicini a proporzioni del tipo 70% personale, 10% esercizio, 20% investimento. Mentre cifre sostenibili viaggiano attorno al 40-30-30.
Insomma, la vergogna è che i soldi vengano tutti assorbiti in spese che sempre meno hanno a che fare con le forze armate.
Per cui, rispondendo alla domanda:
NO!
PS nota a margine, tra i motivi che hanno portato al calo di benefici economici in Italia c'è stato proprio questa serie di di finte ritirate sul programma per far contenti i populisti. Risultato? Diverse commesse su altri programmi saltate (basti pensare al C27J). E da persone che sono vicine al programma mi sono arrivate lagnanze da parte degli altri partners perché a fronte di ritorni economici e tecnologici già avvenuti, l'Italia ha cominciato a fare melina per scopi prettamente di politica di partito. Insomma, tanto per cambiare ci facciamo la figura da niente.
Notizia vecchia ma indicativa dal Sole 24 Ore e direi dal Canada, quindi non "Mastrolindo":
Troppo cari e con performance non all'altezza delle previsioni. Con queste motivazioni il Governo canadese guidato da Stephen Harper ha annunciato di rinunciare ad acquisire 65 cacciabombardieri F-35 prodotti dalla statunitense Lockheed Martin.
La decisione di Ottawa è giunta dopo un lungo dibattito che ha coinvolto le istituzioni e l'opinione pubblica canadese. La commessa, necessaria a rimpiazzare i 77 CF-18 attualmente in servizio con l'aeronautica, è stata a lungo sostenuta dal ministro della Difesa Peter MacKay, che ne annunciò il varo nel luglio 2010 definendo l'aereo «l'unico tipo di cacciabombardiere che risponde alla perfezione ai bisogni delle Forze armate canadesi».
I costi annunciati da McKay per 65 velivoli nella versione convenzionale A, 9 miliardi di dollari, vennero aggiornati l'anno scorso dal Governo a 16 miliardi da spalmare sui bilanci di 20 anni. Cifre contestate da un rapporto del General Account Office (la Corte dei conti canadese) e del tutto smentite dal rapporto commissionato dal Governo alla società di ricerche Kpmg che ha evidenziato anche i costi di gestione degli F-35 Lightning 2 giungendo a una cifra complessiva per 45,8 miliardi di dollari nei prossimi 42 anni.
Il costo di ogni singolo velivolo "nudo" (cioè esclusi ricambi ed armamenti) è valutato oggi 88 milioni di dollari contro i 65 previsti inizialmente ma nuovi rincari sono in arrivo considerati i ritardi del programma e i tagli agli ordinativi annuali anche da parte del Pentagono che stanno facendo lievitare ulteriormente i costi. I jet della versione A costeranno infatti 90 milioni di dollari ma solo nel 2017 mentre quelli prodotti nei prossimi tre anni avranno un costo progressivamente in calo da127 a 95 milioni di dollari. Abissale inoltre la differenza tra i costi di manutenzione della flotta di F-35 annunciati dal Governo (8,9 miliardi) e rilevati da Kpmg (15,2) che ha valutato costi operativi in 19 miliardi contro i 9 stimati dal ministero della Difesa. Le valutazioni di Kpmg sono state confermate dal colonnello Melinda F. Morgan, portavoce del Pentagono, che le ha definite «in linea con le previsioni del Pentagono circa i cisti del velivolo».
Oltre ai costi il velivolo non è ancora stato messo a punto ma mostra già carenze sotto il profilo dell'autonomia e delle prestazioni "stealth" , cioè della capacità di risultare invisibile ai radar nemici, che doveva costituire l'asso nella manca del caccia americano. L'ex comandante dell'aeronautica canadese, generale Steve Lucas, ha ammesso che nel raccomandare l'adozione dell'F 35, nel 2006, i vertici militari non fornirono alcune «informazioni chiave» sul velivolo. La rinuncia al jet di Lockheed Martin riapre quindi la gara per il nuovo cacciabombardiere della Royal Canadian Air Force facendo tornare in pista la nuova generazione di F-18 di Boeing (Super Hornet) il francese Dassault Rafale (impostosi nella recente gara in India) e il Typhoon prodotto dal consorzio europeo Eurofighter di cui fa parte anche Alenia Aeronautica del gruppo Finmeccanica. Il Typhoon è già in servizio in Italia, Gran Bretagna, Austria, Germania e Arabia Saudita ma potrebbe venire acquisito presto anche da Oman, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. L'analisi dei costi effettuata dai canadesi può essere utile anche per valutare quanto costeranno complessivamente gli F-35 italiani, considerato che noi ne acquisiremo 90 e che di questi ben 30 sono nella versione B a decollo corto e atterraggio verticale, molto più costosa della versione A, 127 milioni contro 164 per i velivoli in acquisizione nel 2013.
Il programma F-35 è il più costoso mai realizzato in ambito militare e (è stato ribattezzato «l'aereo da un trilione di dollari» dal Wall Street Journal) e coinvolge una dozzina di Paesi inclusa l'Italia, che dovrebbe acquistarne 90. In totale gli Stati Uniti prevedono di acquistare 2.443 velivoli e almeno altri 700 dovrebbero essere acquisiti dagli alleati, ma i tagli al Pentagono e soprattutto il ripensamento del Canada potrebbero influire sul futuro del velivolo determinando un "effetto domino" su altri Paesi che hanno mostrato perplessità nei confronti dell'F-35, soprattutto sul fronte dei costi in crescita costante, come Australia e Olanda, mentre la Gran Bretagna prende tempo e non effettuerà ordini fino al 2015.
Washington non ha velivoli alternativi all'F 35 per rimpiazzare la sua flotta di F-16, A-10, Harrier ed F-18 di Aeronautica, Marines e Marina mentre l'uscita di altri Paesi dal programma potrebbe aprire nuovi mercati ai cacciabombardieri europei Typhooon, Rafale e Gripern.
Gil Galad - Stella di radianza
Io sono favorevole perchè dovrebbero creare posti di lavoro, si parla di circa 6000.
Se poi costruiscono la pista di decollo in salita, pare si raggiungano anche gli 8000.
a) abbastanza da ridere. Sono anni che seguo il programma e le barzellette che non uscite in proposito mi fanno ancora ridere. In sequenza: scioglie le portaerei, non si aggancia, cuoce gli omini dell'assistenza, ha paura dei fulmini. Ad oggi di questo aereo sono usciti centinaia di velivoli e non si è ancora avuta una perdita. Del Master, aereo italiano, sono caduti 2 prototipi su tre e nessuna ha fiatato. Fate voi, il punto è cassato.
Beh, mica tanto. Su AnalisiDifesa.it qualche perplessità ce l'hanno:
"Al di là delle cause del recente incendio sulla base di Eglin ci sono infatti molti dubbi circa il fatto che il jet di Lockheed Martin risulterà così “stealth” come si dice. O che disporrà di un motore affidabile dopo che Barack Obama nel 2012 cancellò lo sviluppo di un propulsore alternativo (sviluppato anche dall’italiana Avio) e forse migliore di quello di Pratt & Whitney. Di sicuro la concorrenza avrebbe ridotto i costi pari oggi a 29 milioni di dollari a esemplare. Problemi a cui aggiungere ritardi e difficoltà nello sviluppo del sistema di combattimento che stanno inficiando le prestazioni e l’operatività del velivolo confermando il fallimento dell’iniziativa mai tentata prima d’ora di iniziare a produrre il velivolo prima di averne completato lo sviluppo. I problemi al motore dovrebbero preoccupare soprattutto la Us Navy che con l’F-35 (aereo joint comune a Navy, Marines e Air Force pur se con diverse versioni) è costretta a rinunciare a imbarcare jet bimotori (lo erano tutti quelli impiegati negli ultimi decenni) affidandosi a un monomotore che potrebbe far registrare non poche perdite a causa di guasti negli spazi oceanici dove operano le portaerei."
anche questo punto risibile. I costi sono in discesa come giustamente avviene per le fasi che vanno dalla produzione prototipale ai preserie ai velivoli di serie. L'EFA in proposito, aereo di vecchia generazione rispetto all'F35, costa anche di più. Per cui, fate voi, anche il punto ci vuole poco a cassarlo.
Anche questo punto mi pare tutto fuorchè cassato. Sempre da AnalisiDifesa:
"Restando in Italia basta invece dare un’occhiata ai bilancio della Difesa dei prossimi anni per rendersi conto che l’F-35 non possiamo permettercelo. A Roma si riempiono la bocca con le “Linee guida” del Libro Bianco ma è tutto fumo perché non ci sono e non ci saranno risorse per mantenere l’attuale struttura militare già alla paralisi, figuriamoci se potremmo permetterci qualcosa di meglio o forze aeree basate su due macchine da combattimento costose come il Typhoon e l’F-35. Basta leggere la tabella riportata nel Documento Programmatico Pluriennale del Ministero della Difesa (che sarà oggetto di un prossimo approfondimento) per rendersi conto che nei prossimi anni i fondi per la Funzione Difesa scenderanno sotto i 14 miliardi annui. La percentuale del PIL dedicata alla Difesa calerà dall’attuale 0,87 allo 0,80 nel 2016 e ben difficilmente il governo Renzi dedicherà la necessaria attenzione alle forze armate, forse considerate utili per i buonismi da Mare Nostrum ma non percepite come strumento per la tutela degli interessi nazionali dall’approccio da boy-scout che caratterizza l’attuale esecutivo. Ebbene, le spese per il Personale aumenteranno da 9,55 miliardi di quest’anno a 9,78 negli anni 2015 e 2016 raggiungendo il 70 per cento dello stanziamento per la Funzione Difesa. Se poi si tiene conto che l’aumento di questa voce di spesa risulta contenuto dal pagamento con ritardi biblici di ogni forma di straordinario e indennità d’impiego e soprattutto dal blocco degli stipendi dei militari e di quasi tutti i pubblici dipendenti in atto ormai da quattro anni appare chiaro come ogni ipotesi di riformare lo strumento militare con le risorse oggi disponibili risulti del tutto inattendibile."
E ancora...
"Dovremmo rassegnarci all’idea che la Difesa si inginocchi agli ordini del Pentagono, compri 90 (o 65) F-35 ma continui a non adeguare gli stipendi dei militari e a ritardare all’infinito il pagamento di indennità e straordinari? I fondi per l’Esercizio (cioè l’addestramento e la gestione di strutture ed equipaggiamenti), che costituiscono la nota più dolente, scenderanno da 1,34 miliardi di quest’anno a 1,25 nel 2016. Previste riduzioni anche ai fondi per acquisire nuovi mezzi che scenderanno da 3,22 a 2,86 miliardi annui. Fondi che peraltro potrebbero venire ulteriormente decurtati nelle prossime Leggi Finanziarie o con provvedimenti improvvisi di austerity.
Forze armate che hanno budget tripli ai nostri, come quelle di Germania e Francia, configurano le flotte di aerei da combattimento su un solo velivolo (Typhoon e Rafale) e noi italiani vogliamo averne due? Come Analisi Difesa ha più volte ribadito se anche riuscissimo a comprare un numero adeguato di F-35 non avremo i soldi per fare il pieno di carburante e per la manutenzione che sarà molto più costosa di quanto previsto inizialmente. Il governo spagnolo ha appena respinto con realismo l’ipotesi di acquistare una ventina di F-35 B per rimpiazzare gli Harrier imbarcati che verranno aggiornati per prolungarne la vita utile. Una strada che dovrebbe forse percorrere anche la nostra Marina per gestire meglio le magre risorse e perché l’AV-8B ammodernato sarà ancora a lungo sufficiente a colpire con efficacia ogni nostro potenziale nemico."
non serve... e chi lo dice? Mastrolindo? Quale analisi seria è stata fatta a supportare questo punto sulle minacce negli scenari da qui ai prossimi 50 anni? Nessuna. Per cui, il punto è più che risibile.
Io non ho idea di quale saranno gli scenari dei prossimi 50 anni, ma su AnalisiDifesa fanno notare....
"Se l’F-35 diverrà davvero operativo e manterrà le promesse circa caratteristiche e prestazioni, le capacità di cui tanto si parla saranno quelle di mettere le nostre forze armate per i prossini 50 anni in condizione di totale sudditanza e dipendenza dagli Stati Uniti. Una superpotenza che mai come oggi opera su scala globale contro gli interessi dell’Italia e dell’Europa come è apparso chiaro negli ultimi anni a chiunque non sia cieco o in mala fede guardando al ruolo di Washington dalla Libia alla Siria, dall’Ucraina all’Iraq. Come abbiamo più volte ribadito gli interessi italiani, strategici e industriali, si tutelano completando la commessa degli Eurofighter Typhoon che sono perfettamente in grado di compiere operazioni di attacco come ben sanno tutte le aeronautiche che lo impiegano tranne la nostra, che finge di non saperlo e dice di considerarlo solo un caccia ma poi gli imbarcherà sopra il missile da crociera Storm Shadow, arma strategica per l’attacco a lungo raggio contro obiettivi terrestri che non entra nella stiva dell’F-35 progettata (ma guarda un po’) per imbarcare solo armi americane.
Ma a chi dobbiamo fare la guerra? Pensiamo di effettuare un first strike nucleare su Mosca o Pechino? Di attaccare basi aliene? Perché se questi obiettivo non sono compresi nelle opzioni strategiche italiane tutte le altre missioni di attacco aereo a obiettivi terrestri possiamo tranquillamente effettuarle col Typhoon e con una forza aerea composta da 120 velivoli di questo tipo (la Germania con finanze ben più consistenti avrà una forza aerea di 160 Typhoon, forse meno)."
c'è di meglio,ci vendono sempre quello che non usano piu,però almeno montiamo noi le ali(lavoro per operai e ingegneri)
Altro punto tutt'altro che assodato...
"Sul piano dei ritorni industriali la situazione non è migliore: produrremo poche ali (l’unico contratto firmato finora da Alenia Aermacchi riguarda una ventina di ali per 140 milioni di dollari contro le 1.200 ali promesse) e qualche “bullone” realizzato da una quarantina di piccole e medie imprese. Nulla di sofisticato e non avremo ritorni nel campo del know-how dal momento che le tecnologie avanzate del velivolo verranno trattare solo da personale statunitense in aree “US Only” (ma pagate dai contribuenti italiani) dello stabilimento di Cameri. Persino il numero di aerei che verranno assemblati alla FACO è talmente ridotto da rendere lo stabilimento improduttivo: l’Italia scenderà da 131 esemplari a 90 o ancor meno e l’Olanda è già scesa da 85 a 37 la cui manutenzione verrà forse effettuata in Gran Bretagna. La decisione del governo italiano di prendere tempo per valutare l’entità della commessa di velivoli non potrà che peggiorare tale situazione e benché il Pentagono, i fans italici dell’F-35 e Lockheed Martin continuino a riferire di oltre 6 mila “nuovi” posti di lavoro e più di 15 miliardi di commesse nei prossimi 20 anni all’industria nazionale la situazione reale risulta ben diversa.
A far chiarezza sui numeri ha provveduto il segretario generale della Cisl Piemonte Orientale, Luca Caretti, che preoccupandosi del possibile impatto sulle attività produttive di Cameri dello stop ai voli decretato dal Pentagono, ha riferito di poco più 200 persone impiegate alla FACO: un’ottantina sono giovani diplomati del territorio novarese e altri 130 sono stati trasferiti dallo stabilimento Alenia di Caselle Torinese. Questi ultimi non costituiscono “nuovi” posti di lavoro ma sono maestranze dirottate dal programma Eurofighter Typhoon ridimensionato già dall’ultimo governo Berlusconi rinunciando all’ultima Tranche di 25 velivoli (i più avanzati)."
La mia contrarietà è solo accresciuta dai problemi tecnici. Io fossi un politico di Governo mi vergognerei difronte ai pensionati che non vengono indicizzati da anni, difronte ai nostri ospedali e pronto soccorsi dove la gente è costretta a bivaccare nei corridoi spesso per giorni, difronte ai disabili a cui tagliano sovvenzioni o persino i pulmini per il trasporto, difronte alle scuole che cadono a pezzi e difronte ad un paese che con un po' di pioggia o qualche scossa di terremoto cade a pezzi con tragedie spaventose a dirgli guarda bisogna spendere vagonate di mld per bombardieri pure inaffidabili. E' una questione di priorità e quelle citate mi paiono cose molto ma molto più importanti dei caccia F35.
Gil Galad - Stella di radianza
Le due principali questioni (al di la del giudizio tecnico che non sono in grado di dare e per cui mi fido di quello che avete riportato) sono due e continuano a sfuggire ai più e spesso i nostri politologi tuttologi ci girano attorno preferendo dati e populismo (da una parte e dall'altra):
- Posti di lavoro: qualunque progetto con quei finanziamenti da posti di lavoro. Qualunque. Non è necessario farlo con commesse militari ancor di più commesse militari al di fuori dalla zona euro.
- I nostri "possibili avversari" o sono più arretrati tecnologicamente (anche!) di noi (i paesi sul mediterraneo) oppure (a livello mondiale) non possiamo minimamente sperare di anche solo colmare il gap infrastrutturale e tecnologico che ci separa da loro (se non tramite soluzioni drastiche stile germania pre seconda guerra mondiale).
Questi due punti inoppugnabili sono i due principali motivi per cui gli f 35 sono inutili giocattoli costosi.
Non c'entra essere pacifisti o fricchettoni.
I nostri possibili avversari sono i possibili avversari della NATO: tra tutti i russi. E i nostri aerei si confrontano già con aerei russi, per cui, pure questo punto è allegramento cassato. Tralasciamo inoltre il fatto che i paesi del nord africa non sono la miseria che si vuole credere.
Sui posti di lavoro, saremmo anche d'accordo, la questione è che la ricerca in campo militare ha sempre prodotto ripercussioni sul civile. A questo si aggiunge pure che la difesa piaccia o non piaccia fa parte dei doveri di una nazione sovrana.
Poi analisi difesa che attacca l'F35... quando non ha minimamente fiatato quando 2 prototipi su tre del master sono finiti ai pesci, proprio il massimo :)
Un pò di dati su ordini e partner: a parte che nessun paese finora ha abbandonato in blocco le commesse fatte, ci sono state le nuove commesse da parte di:
- Israele
- Singapore
- Giappone
E l'aereo è in fase di pianificazione da parte della Corea.
Che di certo hanno dati più affidabili di quelli presentati che descrivevano scioglimenti fantozziani, aerei che non si agganciano e così via. Basta contare quanti qua sanno cos'è un master :)
Sui posti di lavoro, saremmo anche d'accordo, la questione è che la ricerca in campo militare ha sempre prodotto ripercussioni sul civile.
Pansa, Amministratore Delegato di Finmeccanica, ha detto testuale che "Questo non è un programma di Finmeccanica. Lo ripeto ancora: è un programma in cui Finmeccanica fa, o cerca di fare, l’esecutore intelligente di scelte vincolate, fatte da altri in tempi precedenti. Forniamo asset che ci vengono richiesti per perseguire obiettivi diversi da quelli che ci fissiamo come impresa industriale quotata in Borsa. Uno statement corroborato questa seconda volta da un’importante sottolineatura: la proprietà (industriale e intellettuale) del Joint Strike Fighter non è nostra, ma altrui. Non e' con la fornitura di parti di aerei di grandi dimensioni che Finmeccanica costruisce il suo futuro di operatore tecnologico d'avanguardia."
A questo si aggiunge pure che la difesa piaccia o non piaccia fa parte dei doveri di una nazione sovrana.
Ma infatti qui nessuno sta dicendo "mettiamo fiori nei nostri cannoni". Questa continua "reductio ad frikkettonum" non è nè piacevole ne costruttiva per la discussione.
Un pò di dati su ordini e partner: a parte che nessun paese finora ha abbandonato in blocco le commesse fatte, ci sono state le nuove commesse da parte di:
- Israele
- Singapore
- Giappone
E l'aereo è in fase di pianificazione da parte della Corea.
Non ho dati per Singapore, ma mi risulta che:
Giappone: il gruppo aerospaziale Mistubishi Heavy Industries ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di investire di tasca sua, come le ha chiesto il governo, nelle necessarie infrastrutture produttive, congelando di fatto ogni piano industriale nipponico relativo al caccia americano.
Corea: monta l’opposizione, anche fra i militari, ai primi accordi contrattuali firmati a settembre, quando la Pratt & Whitney e il Pentagono non avevano ancora fornito rassicurazioni dopo il fermo flotta di giugno a seguito dell’incendio a un motore di F-35. “Il buon senso” ha dichiarato un “official” della Difesa sudcoreana, “avrebbe suggerito di aspettare a firmare i contratti di acquisto o di cercare di ottenere nuove concessioni. Non c’è ragione per cui il governo vada avanti nelle trattative semplicemente spingendo gli Stati Uniti a risolvere tutti i problemi di questo aereo”.
Israele: Gerusalemme vorrebbe 75 JSF, possibilmente anche 100, ma le difficoltà e le incertezze del programma hanno creato malumori all’interno dello stesso governo. Il 5 novembre un Ministerial Equipment Committe composto da tre membri dell’esecutivo (tra i quali un ex colonnello dall’aviazione, oggi ministro dell’agricoltura) e da alcuni comandanti della Israel Defence Forces, si è detto contrario all’acquisto di ulteriori 25 F-35: i 3 miliardi di dollari necessari – questa la conclusione del comitato – andrebbero spesi meglio in nuovi velivoli Unmanned e sistemi missilistici di difesa.
“Questo aereo non costituisce una priorità per le nostre forze armate”, ha dichiarato a margine dei lavori del Committee Moshe Arens, già ministro del Difesa di Israele.
En passant...proprio l'ampliamento degli ordini di Israele non dovrebbe essere una buona notizia per noi, perchè mi risulta che nell'accordo con gli USA sia compreso un investimento di 2,5 miliardi di dollari che fin d’ora contemplano la costruzione a cura della Israel Aerospace Industries di ben 811 set di ali per il JSF.
Vabbè, cioè alla fine il problema è che FINMECCANICA non ci mangia abbastanza
Questo è un bene, c'è la speranza almeno che gli aerei non cadano come insetti. M346: 2 prototipi su tre persi. AMX: un fallimento di progetto. EFA: doveva nascere come aereo di quinta generazione e sono riusciti a sfornare un aereo di quarta generazione che ha un market d'esportazione nullo. Ma di che stiamo a parlare? :)
Sulla questione della commessa d'israele e delle ali, questo è quanto dicevo. Abbiamo fatto un accordo a suo tempo e in base a quello ci è stata data la FACO, una serie di commesse (lavoro) su altri progetti etc. etc. Mo di punto in bianco cominciano le storielle no, si, ma abbiamo l'EFA (che è aereo di superiorità di vecchia generazione ma fa niente), e così via. Risultato? E' ovvio che se veniamo meno noi cominciano a venire meno anche gli altri. E saltano le commesse e con quelli i posti di lavoro. Solita facioneria italiana e solito piagnisteo successivo. :)
Sulla questione della "reductio ad frikkettonum" è quello che avviene quando si parla di progetti di cui non si ha la minima conoscenza. Ad esempio quando si parla di aereo non funzionante e così via. Ma del resto di barzellette su questo aereo da parte di ignoranti in materia ne ho lette a iosa. Che non atterrava, che non si attaccava al gancio, che squagliava i ponti e così via :)
Il che non è costruttivo ma è molto piacevole da leggere per farsi una bella risata.
Capitolo commesse. Il mercato dell'aereo è in espansione. E questo per noi è un bene visto che siamo tra i fautori del progetto. In un mondo sensato la questione si sfrutta per avere un ritorno economico e reinvestire per colmare il gap che abbiamo. In un mondo poco sensato in cui non si hanno capacità di investire nel futuro ma si usano le commesse di nuovi progetti per coprire le falle di vecchi progetti si riesce solo ad attivare le lagne greche. Chi ha occhi per leggere capire quanto ho scritto :)
Su Singapore ricordavo male, o per lo meno non si sono ancora ufficializzate le commesse. Che stanno per arrivare:
http://thediplomat.com/2014/03/why-singapore-wants-the-f-35/
Sugli altri paesi, giappone e israele ha già effettuato ordini. Ossia prima ancora che l'aereo fosse arrivato a una fase matura già ci sono commesse da paesi esterni al programma. Fate voi :)