Vai a colpo sicuro sono due libri fantastici se ti piace il genere è un must!!!!
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la più bella storia che abbia mai letto dopo il mio trio personale delle meraviglie Tolkien, Martin e Jordan.
Vabbè se dici così me la procuro per forza eheh
Si confermo una saga veramente bella che acchiappa e ti tiene incollato alle pagine come una droga. Spero che il terzo ed ultimo volume esca presto perché sono anni che sono in attesa. Rothfuss è più lento di una tartaruga, si può dare la mano con Martin. Comunque è impossibile che questi libri non piacciano.
Gil Galad - Stella di radianza
Sto per finire il primo volume e vorrei proseguire poi col secondo, solo che ho cercato su internet e non riesco a trovare "la paura del saggio". Devo aspettare l'uscita con mondadori (qualcuno sa quando è prevista?) o c'è un altro modo per reperire il volume (a parte prenderlo in prestito in biblioteca)?
Non ti so dire quando Mondadori pubblicherà il volume, per il resto potresti comprarlo su ebay solo che è molto caro:
Gil Galad - Stella di radianza
Grazie comunque. A questo punto penso proprio che lo prenderò in prestito in biblioteca, per poi comprarlo una volta che sarà pubblicato da mondadori.
Comunque, sono l'unica a non sopportare "a pelle" Denna, praticamente dalla sua prima apparizione?
Sul fronte femminile devo dire che pur essendo pochi ho apprezzato quasi tutti i personaggi (Fela, Devi e Auri) ma detesto cordialmente Denna
Mi auto-quoto per dirti che no, non sei decisamente l'unica
Per la tua domanda non saprei aiutarti, io li avevo presi entrambi in prestito in biblioteca... Ma non pensavo proprio che adesso costasse così tanto
Rileggendo il secondo posso.dire che
la.parte con felurian è eccessivamente lunga...non finiva più
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Ho concluso ieri il primo volume della trilogia e sono in attesa che la biblioteca mi procuri il secondo; nel mentre vorrei raccogliere un po' delle impressioni che ho avuto leggendo "Il nome del vento".
Partiamo dai pro:
- è una lettura coinvolgente, l'ho letto in pochi giorni e sono curiosa di leggere il proseguo;
- mi piace l'architettura narrativa, l'idea del racconto nel racconto, i salti temporali tra presente e passato;
- ho apprezzato lo stile dell'autore; non lo ritengo al livello di Martin, tanto per citare uno scrittore che tutti, o quasi, abbiamo letto in questo forum, però credo che Rothfuss abbia una buona prosa, né troppo semplice né eccessivamente complessa, facile da seguire ma non elementare. I dialoghi non sono brillanti, ma tutto sommato coerenti e accessibili per il lettore;
- ho apprezzato molto il personaggio di Kvothe adulto, e sono curiosa di scoprire i motivi per cui è diventato ciò che è diventato. Il Kvothe quindicenne è piuttosto credibile: impulsivo, testardo, desideroso di emergere, con una colossale cotta per la classica ragazza sfuggente e desiderata da tutti, insomma un adolescente nel pieno del suo splendore;
- alcuni personaggi sono piuttosto interessanti: Elodin, Auri, Devi e Bast su tutti;
- l'attenzione data al denaro e alla necessità di procurarselo;
- i due tipi di magia, la simpatia e l'onomazia, che trovo entrambi interessanti.
Contro:
- Kvothe ha troppe capacità per i miei gusti! Ho capito che viene presentato come un genio, a cui basta pochissimo per apprendere qualsivoglia nozione, però avrei preferito che il suo eccellere fosse limitato ad un unico campo, mentre per il resto rientrasse nella normalità;
- tutta la storia dell'innamoramento/corteggiamento tra Kvothe e Denna l'ho trovata decisamente noiosa! Tutto sommato credibile, in quanto il protagonista è comunque un adolescente, ma davvero difficile per me lettrice da apprezzare;
- Denna trovo sia un personaggio davvero fastidioso, la classica tipa sfuggente che attrae gli uomini e poi scappa, che ha un passato difficile alle spalle che giustifica, in parte, questo suo atteggiamento. Visto e rivisto! Ho sperato per metà libro che Kvothe si liberasse dalla sua cotta e rivolgesse le sue attenzioni altrove.
Nel complesso, comunque, una lettura piacevole, con più pregi che difetti, una buona base di partenza per una trilogia. Spero che nel prossimo libro alcuni personaggi trovino più spazio, e che si scopra qualcosina in più sui famosi Chandrian!
Ciao!
Anche io mi sono avvicinata a Rothfuss proprio di recente, e ho divorato in pochissimo tempo entrambi i libri!
Mi aggrego a chi la consiglia, tuttavia ammetto che ci sono stati alcuni elementi che non mi hanno convinta del tutto ;)
Come eveline mi sembra giusto fare un elenco di pro, contro (tante cose coincidono, mi perdonerete la ripetizione!) e vie di mezzo ;)
Metterò sotto spoiler ciò che è relativo al secondo libro, ovviamente in questi casi si parla più di episodi specifici che dell'opera nel complesso ^^
PRO:
- coinvolgente, come detto da tanti. Ho trovato lo stile non banale, ma comunque fruibile e capace di trasportare il lettore. L'ho apprezzato in entrambe le lingue, avendo letto il secondo in lingua originale, anche ho appena iniziato lo spin off su Auri e in quello sto faticando un po' di più, ci sono svariati termini a me oscuri ^^' (ma è giusto che sia così vista la natura del racconto e del personaggio)
- piuttosto realistico, soprattutto grazie al forte accento dato alla questione denaro, ma anche più in generale per l'eterno contrasto tra nobile/povero, forte/debole e per la parte 'scientifica'/accademica, che ho adorato
- ho apprezzato l'idea del racconto in prima persona contestualizzato in un presente altrettanto interessante (se non di più!) nonostante presentato a sprazzi; uno dei motivi per cui mi piace di più questa struttura è che permette al locandiere di fare commenti sul suo passato in modo del tutto naturale (senza che si abbia quella sensazione di 'narrazione onnisciente' che spesso disturba il normale scorrimento degli eventi, almeno secondo me)
Eppure... vedi i contro ;)*
- ho apprezzato tantissimo l'assenza di infodump: l'ultimo libro fantasy che ho letto è il primo di Terry Brooks su Shannara, che oltre ad avere a mio avviso una trama prevedibilissima rovina in continuazione la lettura con pagine di infodump, a volte operato tramite la voce di un personaggio (sia chiaro, dopo la quinta riga ti scordi che è un dialogo, ma almeno è giustificato) a volte da una sorta di narratore onnisciente, cosa che come già detto mi disturba alquanto
- ultimo ma forse più importante, ho gradito tantissimo come è stata presentata la magia: anche io nella mia mente come tanti la divido in una magia 'scientifica' fondata in un certo senso sulla fisica (e la logica) e una magia 'magica' fondata su qualcosa di molto più astratto e profondo. Ho adorato entrambe le versioni :)
- la cultura degli Adem (e i personaggi Adem): sia chiaro, non credo riuscirei mai a sentirmi a mio agio in un ambiente simile, ma le idee che ci sono dietro secondo me sono geniali, a partire dalla 'lingua dei segni' a sostituire le emozioni per arrivare all'assenza di pudore
CONTRO:
- * La narrazione in prima persona: per quanto Kvothe abbia buona memoria, trovo abbastanza irrealistica la ricchezza di dettagli con cui racconta la sua storia: se l'avesse scritta mi starebbe bene, ma a voce...
- Kvothe 'Gary Stu': come dice eveline, Kvothe sa fare TROPPE cose meglio di tutti gli altri, il che ai miei occhi lo rende un vero e proprio 'Gary Stu'. è il miglior simpatista del corso, ha bruciato le tappe all'Accademia nonostante l'età, è il miglior musicista in circolazione, ha una memoria eccezionale, è incredibilmente intelligente, a quanto pare è pure un bel ragazzo,
fa 'innamorare' Felurian e poi frotte di donne cadono ai suoi piedi – almeno nel primo libro era un incapace con le donne! Alla fine anche con gli Adem nonostante le difficoltà riesce molto probabilmente meglio di quanto qualsiasi suo coetaneo 'barbaro' avrebbe fatto...
Come se non bastasse, anche nel presente – dove sembra molto più modesto e 'ridimensionato' – ci viene comunque presentato come in grado di uccidere 5 terribili scrael da solo,
però poi si arriva alla contraddizione che non riesce ad avere la meglio di due soldati, anche se qui non dobbiamo escludere del tutto che l'abbia fatto in parte di proposito per qualche strana ragione. D'altronde anche Bast si sorprende di questa incongruenza, quindi non è che l'autore non ne sia consapevole, anzi. Nell'incapacità di usare la magia invece non ci vedevo una contraddizione, perché poteva aver battuto gli scrael 'solo' con forza fisica e astuzia/conoscenza
Lo trovo comunque in generale un personaggio realistico nel suo modo di agire, nei suoi successi e nei suoi fallimenti, nel suo essere adolescente, nel suo crogiolarsi nella notorietà, però l'avrei preferito con meno capacità.
- Alcuni dettagli 'pratici' dell'Accademia: ad esempio, per me non si capisce bene se tutti i Re'lar abbiano chiamato il nome di X almeno una volta, perché da una parte la capacità di Qvothe sembra piuttosto rara, ma dall'altra i Re'lar – per non parlare delle categorie superiori – non sono certo pochi. Dovremmo quindi dedurre che siano stati tutti in grado di chiamare un nome? Ma allora – età a parte – cosa c'è di così unico e speciale in quello che ha fatto Qvothe?
Altro esempio: se uno studente ha frequentato e vuole continuare a frequentare solo alcune materie, perché ai vari test di ammissione bimestrali gli fanno domande su tutto, e non solo sui programmi delle lezioni che vorrà seguire (in base al suo livello)?
Se vuoi che uno studente sia preparato su tutte le materie, allora dovresti obbligarlo a seguire tutte le materie. Se invece gli lasci scegliere che materie frequentare, non sarebbe più giusto che le domande di ammissione vertano solo sui corsi che vorrà seguire?
Per esempio, se io volessi accedere al corso di (modernizzo) 'Analisi II' sarebbe giusto che al test di ammissione valutino la mia conoscenza di 'Analisi I', ma perché dovrebbero chiedermi Storia dell'Arte?
Anche la 'quota d'iscrizione' per me dovrebbe essere commisurata alla quantità di corsi che si vogliono seguire...
- Felurian: oh mamma che noia mortale quella parte, non sono nemmeno riuscita a leggerla tutta! Tra l'altro per me è stata la ciliegina sulla torta sul Kvothe 'Gary Stu' di cui sopra; mi consolava sapere che almeno con le donne fosse un incapace ^^
VIE DI MEZZO:
- I personaggi: alcuni mi piacciono molto (tanti Maestri, ad esempio, ma anche Bast e Devi), altri li trovo piuttosto stereotipati (Denna, Simmon, Fela, Ambrose, Qvothe stesso, alcuni paesani qua e là) oppure mi richiamano troppo personaggi di altre opere: di nuovo Simmon (per la storia familiare ricorda molto Sam di ASOIAF), Auri (che a suo modo mi ricorda Luna Lovegood di HP). Nel complesso hanno tutti una loro personalità, ma secondo me non tutti una loro profondità...
- La storia con Denna: io sono una che tende sempre ad apprezzare la coppia 'canonica' presentata dall'autore, se è bravo/brava a farmi sentire tutte le sensazioni dei personaggi, il loro tira e molla etc etc; questo caso non fa eccezione, quindi fin dall'inizio mi sono trovata a 'tifare' per loro (a differenza di tanti altri), però più si va avanti
e più sembra trita e ritrita, e soprattutto più sa di stereotipo della friendzone: ormai sia che si metteranno insieme sia che non lo facciano non credo riuscirò a pensare 'uh, è originale'
Ok, credo di avervi ammorbato abbastanza xD
Detto ciò, la prossima volta che inizierà una saga mi accerterò che sia finita o quanto meno che l'autore pubblichi le opere con una certa rapidità, perché ovviamente ora non vedo l'ora che esca il terzo!!!
Concordo con Arya Nymeria Stark riguardo alla poca chierazza sulle modalità di avanzamento di grado all'interno dell'accademia. In teoria, se Re'lar vuol dire "colui che pronuncia", per passare a quel livello uno dovrebbe dimostrare di conoscere almeno un nome, chiamandolo appunto. Tuttavia, da quello che ho intuito, al tempo in cui Kvothe frequenta l'accademia le cose sono cambiate, quindi per passare di livello non è più necessario dare dimostrazione di quella particolare abilità. Si intuisce dal discorso di Elodin, quando il maestro dice che, un tempo, l'Arcanum era liquore forte, mentre ora è diventato vino annacquato. Insomma del "vecchio" Arcanum faceva parte solo una ristretta cerchia di persone che conoscevano i nomi delle cose; col tempo, poi, le cose sono cambiate, e ora non è più necessario conoscere i nomi per divenire Re'lar. Per questo ciò che dimostra di poter fare Kvothe, e cioè chiamare il vento, è considerato ormai come qualcosa di insolito.
Grazie della spiegazione! Anche io ho immaginato una cosa simile (cioè che attualmente non tutti i Re'lar abbiano pronunciato un nome), però mi resta la curiosità di sapere se l'ipotesi sia corretta ;)
Ma come mai è così difficile trovare una copia del secondo libro? Dovrebbe amche essere piuttosto popolare questa saga...
Non ti saprei dire eppure l'anno passato Fanucci, quando aveva ancora i diritti, ristampó i due volumi.
Gil Galad - Stella di radianza
Io ho girato diverse librerie e niente, si trova solo "il nome del vento", anche su amazon e ibs lo da esaurito l'unica opzione resta ebay
E non ho buone esperienze con l'acquisto di libri usati su ebay