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Le Cronache dell'Assassino del Re - Patrick Rothfuss
A di Akyan
creato il 10 dicembre 2014

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Inviato il 10 dicembre 2014 21:22 Autore

Da poco ho concluso la lettura de Il Nome del Vento, primo libro de Le Cronache dell'Assassino del Re, una recente trilogia fantasy (ancora da ultimare, sono usciti i primi due libri fin'ora), scritta dall'esordiente americano Patrick Rothfuss. Mi è piaciuto così tanto che ho iniziato all'istante il secondo, La Paura del Saggio, che sembra molto meglio del primo che è davvero una chicca. Per chi non conoscesse questo ciclo di romanzi fantasy lo consiglio vivamente.

 

In poche parole la storia è narrata in prima persona da Kote, il proprietario della Pietra Miliare, una locanda di un paesino sperduto chissà dove. Il racconto si articola in tre giorni (ad ogni giorno di narrazione corrisponde un libro). In realtà dietro al docile e appartato locandiere si nasconde Kvothe, abile musicista, assassino e non si capisce ancora cosa (per ora...) protagonista di mille storie, conosciute in quasi tutto il mondo civilizzato.

Vi lascio la descrizione che da Kvothe di se stesso, che credo renda il tutto meglio di quanto abbia fatto io:

 

"Ho sottratto principesse a re dormienti nei tumuli. Ho ridotto in cenere la città di Trebon. Ho passato la notte con Felurian e me ne sono andato sia con la vita, sia con la sanità mentale. Sono stato espulso dall’Accademia a un’età inferiore a quella in cui la maggior parte della gente viene ammessa. Ho percorso alla luce della luna sentieri di cui altri temono di parlare durante il giorno. Ho parlato a dèi, amato donne e scritto canzoni che fanno commuovere i menestrelli. Potresti aver sentito parlare di me."

 

Ciò che mi è piaciuto fin da subito è che si discosta completamente dal resto del genere. Innanzitutto il modo in cui è raccontata la storia del protagonista, presentata in una cornice che si svolge nel presente, nella quale sono inseriti numerosi "teaser" che incuriosiscono ancora di più.

Altro aspetto particolare è la magia (ovvio, siamo in un fantasy). Ma non è la solita magia che avete sempre incontrato. Innanzitutto esistono due tipi di magia: la Simpatia, che io definisco una "magia scientifica" (per capire di cosa parlo leggete, è qualcosa di geniale). E' descritta così bene che non vedo perché non potrebbe esistere per davvero. E poi c'è l'Onomanzia, o "magia dei nomi", che non è qualcosa di mai visto, ma è particolare e anch'essa intrigante, forse questa un po' più magica dell'altra. Dà inoltre il nome al titolo del primo libro.

Per ultimo il denaro. Sì il denaro. Potrebbe sembrare qualcosa di inutile in un fantasy, ma Rothfuss rende la questione dei soldi e delle valute centrale nella trama e nell'ambientazione. E anche questa differenzia la storia, e la rende sotto un certo aspetto interessante, proprio ora che i fantasy sono un po' tutti gli stessi (mi riferisco alla maggior parte di essi, non tutti ovviamente).

 

Diciamo che ciò che mi ha colpito più di tutto però è lo stile della narrazione. Il Nome del Vento non si distingue per nulla per trama o personaggi, anzi c'è sicuramente di meglio. Ma nella scrittura c'è qualcosa di nascosto, di impercettibile che ti fa continuare a leggere, e non sai perché (inoltre questo è coadiuvato dalla traduzione, che mi sembra fatta bene, ma prendete la mia considerazione con le pinze, davvero).

Menzione speciale al modo in cui sono veicolate le emozioni, attraverso la musica sopratutto, che non puoi sentirla (ovviamente) ma in qualche modo Patrick te la fa sentire. Non capisco ancora come, ma Pat avrà qualche mossa segreta. BOOH.

 

Be se vi ho convinto iniziate pure la lettura. Se avete già letto si può discutere qua delle vostre considerazioni, senza spoilerare chiaramente. Se proprio ne avete la necessità mettete tutto sotto la dicitura SPOILER, indicando il libro in questione.

 

 

Le Cronache dell'Assassino del Re:

  • Il Nome del Vento (2007)
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  • La Paura del Saggio (2011)
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  • The Doors of Stone (ancora da ultimare)

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Inviato il 10 dicembre 2014 23:34

Letti molto molto belli, peccato che sono anni che attendiamo il terzo. Rothfuss se la batte con Martin quanto a lentezza nello scrivere, forse addirittura peggio.


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Inviato il 11 dicembre 2014 0:11 Autore

Si hai ragionissima. Mi pare di aver capito anche che in realtà lui aveva già scritto tutto in unico librone, ma essendo troppo lungo ha dovuto spezzettarlo nei tre libri in progetto ora. Quindi è vero, è peggio di Martin, in pratica quello che sta facendo è solo rivedere e riscrivere il tutto. E inoltre per quanto siano belli questi due libri è chiaro che sono molto meno complessi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Bah, ora effettivamente capisco che probabilmente tutti noi esageriamo nell'accusare Martin.

 

Ma fortunatamente Kvothe l'ho scoperto da poco e probabilmente non aspetterò molto per il seguito. Che poi in tutto sono "solo tre", non sette (o otto) come con lo Zione.



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Inviato il 14 dicembre 2014 19:16

Belli entrambi. A volte, però, Rothfusss divaga un bel po' e si ha la sensazione che allunghi il brodo per niente. A livello stilistico, non è ai livelli di Martin, ma tutto sommato la lettura te la godi lo stesso e l'idea alla base è davvero interessante.

Speriamo che il terzo libro esca presto.


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Inviato il 12 gennaio 2015 16:18 Autore

Ho finito di leggere ieri sera il secondo libro. Che dire? Mi è piaciuto tre volte di più del primo (che già avevo adorato) e ora mi unisco agli altri che sono in attesa. E il prossimo è l'ultimo, che si prospetta davvero figo, davvero figo. Sarà la fine, scopriremo tutto, ma non ci verrà spiattellato in faccia, ne sono sicuro. Sarà lento a scrivere, ma alla fine Pat sforna sempre qualcosa di meraviglioso.


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Inviato il 12 gennaio 2015 17:02

Su Amazon la data di uscita è 9 Marzo 2017

Ho finito di leggere ieri sera il secondo libro. Che dire? Mi è piaciuto tre volte di più del primo (che già avevo adorato) e ora mi unisco agli altri che sono in attesa. E il prossimo è l'ultimo, che si prospetta davvero figo, davvero figo. Sarà la fine, scopriremo tutto, ma non ci verrà spiattellato in faccia, ne sono sicuro. Sarà lento a scrivere, ma alla fine Pat sforna sempre qualcosa di meraviglioso.

Si ma ora sarebbe il momento di concludere, sono anni che aspettiamo.


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Inviato il 12 gennaio 2015 21:20 Autore

Si ma ora sarebbe il momento di concludere, sono anni che aspettiamo.

Vabbe dai, capisco la fretta, ma tutto sommato io la reputo accettabile l'attesa.

Si è vero, io dovrò aspettare molto di meno di tutti gli altri, ma riesco comunque a mettermi nei vostri panni e io rispetterei i ritmi dell'autore, e soprattutto se i risultati sono questi mi andrebbe anche bene.

 

La cosa buona è che probabilmente Doors of Stone e TWOW usciranno nello stesso periodo. Sarà un anno scoppiettante. Mi dispiace per Kvothe ma le Cronache restano il mio amore (oddio non dovrei dire Cronache, forse è meglio la "canzone" per evitare confusioni)


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Inviato il 12 gennaio 2015 22:37

Non avevo ancora letto questo topic... Il primo post di Akyan mi ha decisamente incuriosito e l'ho prenotato in biblioteca, quando lo leggerò vi farò sapere :)


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Inviato il 25 febbraio 2015 15:09

Finito il primo libro della trilogia! Che dire... Grazie Akyan per aver aperto questo topic e avermela fatta conoscere :D

Mi piace molto il fatto che la magia della Simpatia sia in qualche modo scientifica e legata agli elementi, ma trovo decisamente affascinante l'Onomanzia pur essendo più astratta.

Anche lo stile di scrittura, con gli intermezzi che tornano al presente e i lunghi racconti del passato, mi è piaciuto molto. Ho apprezzato in particolare il fatto che pur raccontando le sue gesta, Kvothe ribadisca più volte che il suo racconto è diverso da una favola (spesso dice "A questo punto se fossimo in un racconto succederebbe così, e invece è successo che..."), in questo modo il racconto viene reso più "reale" (non è il termine migliore, ma non so bene come spiegarlo: intendo che questa specie di imperfezione ti fa sentire più vicino e ti rende più credibile il racconto.)

Anche i personaggi trovo che siano ben caratterizzati e interessanti: oltre a Kvothe quelli che mi hanno incuriosito di più e di cui mi è piaciuto di più leggere sono Elodin e Lorren, e anche Bast mi ha intrigato... Sul fronte femminile devo dire che pur essendo pochi ho apprezzato quasi tutti i personaggi (Fela, Devi e Auri) ma detesto cordialmente Denna :ehmmm: Scommetto che ci saranno guai in vista (e chissà chi sarà

il misterioso Frassino che le fa da mecenate... Anche lì non prevedo nulla di buono.

)

Nel complesso sono molto soddisfatta e ho già prenotato il secondo volume (che ho visto avere più di mille pagine!)


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Inviato il 25 febbraio 2015 15:34

Concordo con tutto ciò che hai scritto ed il secondo libro vedrai ti piacerà ancor di più. Ma quando cavolo Rothfuss finirà il terzo?


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Inviato il 25 febbraio 2015 17:28 Autore

Io ho sentito che quest'anno sicuramente no. Molto probabilmente l'anno prossimo.

 

Rothfuss a quanto pare una volta finito di revisionare il libro lo revisiona una seconda volta e poi ancora una terza.

Questo è un suo commento per il suo secondo libro. E' molto meticoloso.

 

Well, it's done. And it's been a long time coming...

 

Back in late 2009 I finally got the book to the point where I was satisfied with it. It was an okay book. It was a book that if I had to publish it, I knew it wouldn't embarrass me.
By May 2010 I'd re-written the book to the point where I was happy with it. It was a good book. It was a book I was pleased with.
By my final deadline in November 2010, I'd revised things to the point where I was excited about it. It was a great book. It was finally a book I was proud of....
I'm glad my editor gave me enough time for this. I'm glad I have a book I'm excited to have on the shelves.

 

 

Emma, per quanto riguarda il secondo libro concordo con Gil Galad. Sicuramente ti piacerà di più.


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Inviato il 25 febbraio 2015 17:50

Mi fido di voi :D Non vedo l'ora di iniziarlo!


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Inviato il 10 marzo 2015 19:58

Patrick si è meritato una citazione alla fine di un episodio di Criminal Minds :D

In italiano è: "Ci sono volte in cui la mente riceve un tale colpo da nascondersi nella follia. Ci sono volte in cui la realtà non è altro che sofferenza. E per sfuggire a quella sofferenza, la mente deve lasciarsi alle spalle la realtà."

Non ricordo se ho visto o no quell'episodio, ma voglio recuperarlo, le frasi che mettono all'inizio o alla fine sono sempre super indovinate e sono curiosa di (ri)vedere in che contesto è adesso che ho letto il libro.
PS nel frattempo sono a pag. 665 del secondo volume, inutile dire che mi sta piacendo come e più del primo :wub:

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Inviato il 10 marzo 2015 23:24 Autore

Patrick si è meritato una citazione alla fine di un episodio di Criminal Minds :D

In italiano è: "Ci sono volte in cui la mente riceve un tale colpo da nascondersi nella follia. Ci sono volte in cui la realtà non è altro che sofferenza. E per sfuggire a quella sofferenza, la mente deve lasciarsi alle spalle la realtà."

Non ricordo se ho visto o no quell'episodio, ma voglio recuperarlo, le frasi che mettono all'inizio o alla fine sono sempre super indovinate e sono curiosa di (ri)vedere in che contesto è adesso che ho letto il libro.
PS nel frattempo sono a pag. 665 del secondo volume, inutile dire che mi sta piacendo come e più del primo :wub:

 

 

Si, stupenda come frase.

 

Siccome siamo in tempo di citazioni sulla Barriera volevo inserirne alcune che mi hanno colpito particolarmente.

 

SPOILER IL NOME DEL VENTO (in realtà è la frase che ha scritto Emma Snow, ma presa nel contesto più ampio)

 

Forse la facoltà più importante che le nostre menti possiedono è l'abilità di affrontare il dolore. Il pensiero classico ci insegna le quattro porte della mente, che ognuno attraversa a seconda della propria necessità.

La prima è la porta del sonno. Il sonno comporta il passaggio del tempo, allontanandoci dalle cose che ci hanno ferito. Quando una persona viene ferita, spesso perde conoscenza. Similmente qualcuno che apprende delle notizie traumatiche spesso sviene o ha un mancamento. Questo è il modo in cui la mente si protegge dal dolore attraversando la prima porta.

La seconda è la porta della dimenticanza. Alcune ferite sono troppo profonde per guarire, o troppo profonde per guarire velocemente. In aggiunta, molti ricordi sono semplicemente dolorosi, e non c'è guarigione che tenga. Il detto: Il tempo guarisce tutto è falso. Il tempo guarisce molte ferite. Il resto è nascosto dietro questa porta.

La terza è la porta della pazzia: Ci sono delle volte in cui la mente riceve un colpo tale che si nasconde dietro la follia. Anche se può non sembrare positivo, lo è. Ci sono delle volte in cui la realtà non è altro che dolore, e per sfuggire a quel dolore la mente deve mettere da parte la realtà.

L'ultima è la porta della morte. L'ultima risorsa. Nulla può farci del male dopo che siamo morti, o così ci è stato detto.

 

 

SPOILER IL NOME DEL VENTO

 

Potreste pensare che questo incontro mi lasciò demoralizzato. Potreste pensare che mi sentii tradito, i miei sogni infantili sull'Accademia andati crudelmente distrutti.

Proprio il contrario. Mi rassicurò. [...] Non importa dove sei, la gente è fondamentalmente la stessa. Inoltre, la rabbia può tenerti caldo la notte, e l'orgoglio ferito può spronare un uomo a cose meravigliose.

 

 

Ora una dal secondo libro.

 

SPOILER LA PAURA DEL SAGGIO

 

Se vuoi conoscere la verità su chi sei, cammina finché nemmeno una persona conosce il tuo nome. Il viaggio è la grande livella, il grande insegnante, amaro come una medicina, più crudele dello specchio. Un lungo tratto di strada ti insegnerà più su te stesso che cento anni di quieta introspezione.

 

 

Il bello di queste citazioni è che non sono fatte dal Kvothe giovane, ma dal Kvothe ormai locandiere. In questo caso il racconto al passato è stato usato alla perfezione per fare riflessione importante su ciò che era accaduto al protagonista quando ancora capiva ben poco di quello che lo circondava.


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Inviato il 14 marzo 2015 19:54

Qualcuno ha letto il racconto breve in inglese di Rothfuss The Slow Regard of Silent Things incentrato sul personaggio di Auri

la ragazza ex studentessa mezza pazza che Kvothe incontra divenendone amico nel sottosuolo dell'Accademia?

 

Si spera che Fanucci lo traduca ma finora a domanda non ho ricevuto risposta.

 

 

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