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ADWD - Personaggi stereotipati?
A di Albert Stark
creato il 16 settembre 2014

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Albert Stark
Alchimista del Ghiaccio e del Fuoco
Guardiani della Notte
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Albert Stark
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Inviato il 16 settembre 2014 15:29 Autore
Prendo spunto dal CDM con Jaime in gioco, il cui percorso da qualcuno è definito banale, ma soprattutto da più discussioni in privato con alcune persone sullo stesso argomento xD

 

Faccio un discorso generale, non solo su Jaime. Spesso esce fuori questa cosa del banale, su cui io non sono molto d'accordo. Premesso che si può vedere cose già riviste ovunque, per me a non essere originale è soltanto la funzione dei personaggi (la base di partenza su cui vengono costruiti) che spesso è stereotipata. Ma questo per me vale davvero per tutti; a questo livello l'originalità è quasi impossibile da trovare. Ma da qui poi c'è tutto il resto, come il carattere e il background. E tutto ciò per me vale il 90% del personaggio.

 

Tornando a Jaime, può esser visto come il classico "cattivo" che dopo un evento si ravvede. Ma c'è molto di più, non per ultimo il fatto che da un certo punto vediamo anche i suoi POV!!

 

Esempi si possono fare su tutti: Arya (maschiaccio-->evento-->ricerca della vendetta), Dany (regina senza regno che lo rivuole).

Ma poi c'è molto molto altro.

 

Quindi, per voi c'è tutta questa stereotipazione nei personaggi?

Per me si va molto oltre!! :)

 


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Brienne_Tarth
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Brienne_Tarth
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Inviato il 16 settembre 2014 15:53

No, anzi, tutto il contrario. Certo, si trovano personaggi archetipi (i già citati Dany e Jaime, per dirne due), ma io ho sempre visto ASOIAF come l'opera con i personaggi più originali che conosco, non fosse altro per i nomi e la diversità di personaggi.


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Metamorfo
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Metamorfo
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Inviato il 16 settembre 2014 16:24

Intanto, il clichè dipende molto dal lettore.

 

Per esempio, se scrivessi un romanzo dove alla terza frase c'è un "...i suoi occhi brillavano come stelle nel cielo", ad una ragazzina di 14 anni al suo terzo romanzo, che leggesse la metafora, brillerebbero gli occhi (come stelle nel cielo ^_^ ) e penserebbe che Metamorfo è il dio della scrittura; la stessa ragazza, a 34 anni e al suo cinquecentesimo romanzo, butterebbe il libro nel pattume e penserebbe "a Metamo' ma vai a ca***e, te e le stelle".

 

 

Detto questo, sono stereotipi soprattutto i personaggi monodimensionali: un personaggio approfondito come Jaime non lo è.

Sono d'accordo che partire da personaggi archetipi non significa sfociare nello stereotipo: è una questione di come quel personaggio è approfondito e scritto.


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Feanor_Turambar
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Feanor_Turambar
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Inviato il 16 settembre 2014 16:48

Persino un personaggio come Joffrey non è stereotipato, se Martin, dopo avercelo fatto vedere sempre come un bimbetto viziato e sadico, è capace nei suoi ultimi istanti di vita di mostrarcelo impaurito di fronte alla morte come un qualsiasi adolescente che muore troppo prematuramente, insomma di dargli un minimo di profondità (molto inferiore rispetto a quella dei POV, ok, ma sempre più profondo di ser Gregor è).

 

Poi è ovvio che ci sono personaggi più vicini a determinati archetipi (Arya, Daenerys, Robb, Oberyn) e altri che se ne distanziano o li capovolgono (Sansa, Tyrion, il Mastino), ma almeno con i POV, i principali e anche una buona parte dei secondari Martin fa un ottimo lavoro di caratterizzazione.


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Manna
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Manna
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Inviato il 16 settembre 2014 16:51

Brienne prima di tutti..


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_ladybolton
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Bannato
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Inviato il 16 settembre 2014 17:15
Io trovo il percorso di Jaime banale. Nel senso che mi sa tanto di personaggio già visto e rivisto, nonostante la buona caratterizzazione... è proprio il percorso di "redenzione" che mi sa di banale. Trovo che il personaggio sia stato messo lì prima per essere disprezzato e poi amato da tutti, anche se il fascino di bello e dannato non è mai andato via. Ci son tanti personaggi che hanno subito una crescita sia in negativo che in positivo, ma quella di Jaime mi è sembrata proprio la più scontata di tutte.
Forse il termine di "stereotipo" non è quello giusto, perchè non lo trovo affatto monodimensionale come magari un Joffrey o un Ramsay...è più che altro poco originale.

Un personaggio che trovavo, come Jaime, poco originale era Arya ma con l'ultimo libro mi son ricreduta proprio perchè ha preso una strada inaspettata e non mi sa più di ragazzina super power come i primi libri. Esattamente come mi sto ricredendo su Daenerys che comunque ha molte sfumature e non tutte positive... anche lei la trovo sempre più particolare per come è caratterizzata.
I personaggi di Martin è difficile dire che siano proprio degli stereotipi perchè sono tutti ben caratterizzati, ma se invece si utilizza il termine "poco originali" Jaime è tra quelli che mi viene in mente di sicuro, come anche Sandor. Però al contrario di veri e propri stereotipi, possono sempre sorprendermi (vedasi Arya e Daenerys)

 

“Non mi sono piaciute per niente quelle accuse, no, no e no“ grugniva la scrofa, ancheggiando per il vialetto. La coniglietta e l’asina le consigliarono più giudizio, perché quanto successo all’ape regina non era piacevole. “Dai, suvvia, non esagerare… secondo me i rospetti son stati fuori luogo“ si impuntò in particolar modo la coniglietta, ma la scrofa, beh, ormai l’avrete capito anche voi, non gliene poteva fregare di meno. “Le è stato rubato un alveare, ma di cosa stiamo parlando!“ 

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AndreaBryndenTully
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AndreaBryndenTully
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Inviato il 16 settembre 2014 17:30

Per me è una questione di percezione. Io posso ritenere "stereotipato" (o forse "prevedibile", con le dovute cautele) un personaggio come Asha Greyjoy, ma magari altri la riterranno un personaggio femminile inaspettato e piacevole.

 

Il cambiamento di Jaime era abbastanza intuibile, specie da quando intraprende il viaggio con Brienne, ma a me comunque è piaciuto leggerlo/vederlo. Certo, mi ha sorpreso molto di più quello di Theon. Ecco, gente come Theon e Sansa penso siano stati abbastanza sorprendenti e originali.

 

Spesso molta gente non si accontenta, io credo. Se un personaggio piace, ci si identifica, lo si comprende, a prescindere che sia "poco originale" o no, secondo me merita di vedere riconosciuti tutti i meriti, come allo scrittore ovviamente.


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hugorhill
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hugorhill
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Inviato il 16 settembre 2014 18:46

credo che le cronache siano il romanzo sbagliato per cercare e trovare banalita e stereotipizazioni troppo spicciole

sono piu daccordo quando si parla di profondita e multidimensionalita o monodimensionalita

comunque a parte la montagna non vedo personaggi monodimensionali

all'inizio avevo quest'impressione di sansa e arya,per motivi diversi ovviamente

ma poi .......

alla fin fine forse solo alcuni personaggi del primo libro come ned e robert possono essere considerati stereotipati,e neanche tanto

tutti gli altri crescono,si approfondiscono ecc....

insomma volete fare un paragone con un fantasy a scelta?

siamo ad anni luce di differenza e distanza :figo:


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Ombra Lunare
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Inviato il 16 settembre 2014 19:07

Alcuni personaggi presi singolarmente posso risultare avvolte banali e steriotipati, ma il bello delle cronache consistite nel confronto dei personaggi. Prendiamo per esempio la cultura delle isole di ferro, sono generalmente violenti, poco acculturati, religiosi e legati alle tradizioni barbare. Martin da un solo steriotipo di pirati selvaggi ha sviluppato 6 diversi, e alcuni spettacolari personaggi. Theon, Asha, Balon, Victation, Euron, Aeron. Tra loro solo Theon è splendidamente caratterizzato, ma il confronto tra i caratteri degli altri ci mostra quanto la realtà è relativa, ci mostra come e perché figli di una stessa famiglia crescono e diventano persone completamente diverse. L'acclamazine del Re è stato un momento di confronto bellissimo in cui le diverse facce dello stesso steriotipo si sono scontrate nella loro piccola e bizzarra realtà delle isole di ferro .


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Caesar VII
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Inviato il 16 settembre 2014 19:27

Ma dopo 5000 anni di letteratura esiste ancora il concetto di originalità? Uno scrittore non fa altro che (coscientemente o senza saperlo) rivisitare, interpretare e rimescolare qualcosa che qualcun altro ha sicuramente scritto prima di lui. La bravura sta nel come questo lavoro viene fatto.

Ovviamente sto un po' estremizzando ma tutto potrebbe essere considerato stereotipo (quindi qualcosa di già visto, banale) se visto da un certo punto di vista.

 

Io credo che Martin in generale abbia fatto un notevole lavoro di caratterizzazione per quanto riguarda i personaggi, perché sono mutevoli, imprevedibili anche contraddittori, il che li rende perfettamente realistici e vivi. Martin è originale nell'essere bravo in mezzo ad altri libri con personaggi bidimensionali mediocri.


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rhaenyra__s
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Inviato il 16 settembre 2014 19:58

Sicuramente, la grande bravura di Martin sta più che altro nella costruzione sfaccettata di così tanti personaggi, aiutata senz'altro dal fatto che la narrazione proceda per punti di vista e, quindi, attraverso ipensieri del personaggio stesso. Come molti hanno già avuto modo di spiegare, creare un personaggio che non rientri in un topos già incontrato è davvero impossibile: la bravura sta nel saper modellare questi personaggi, e farli crescere. Per esempio, Arya è la classica lady che si ribella all'educazione femminile del tempo, perché vorrebbe impugnare la spada, ma quantomeno non è anche un'amazzone bellissima capace di conquistare tutta la nobiltà di Westeros. Theon e Jaime rappresentano i "cattivi" redenti, ma il modo in cui Martin costruisce il loro background è tutt'altro che banale, soprattutto in Theon; senza contare che hanno pagato un fio altissimo per il loro cammino di crescita. Forse quello che mi sentirei di classificare come stereotipato, nonché piatto, è Samwell, il classico nerd un po' in sovrappeso, intelligente, emarginato, che però riesce a farsi subito benvolere dal più figo del gruppo.

Forse più che di "stereotipo" dovremmo valutare i personaggi sulla base di quanto siano "flat" o "round" characters, anche se a opera non ancora conclusa sarebbe un giudizio un po' parziale :)


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Ulrick Dayne
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Inviato il 16 settembre 2014 20:00

Io quando leggo le Cronache ho l'impressione che anche il più umile contadino abbia il suo carattere ben definito. Martin è davvero un grande da questo punto di vista... a maggior ragione sui personaggi "principali". A me sembrano davvero persone reali. XD


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Metamorfo
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Metamorfo
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Inviato il 16 settembre 2014 20:20

 

Io trovo il percorso di Jaime banale. Nel senso che mi sa tanto di personaggio già visto e rivisto, nonostante la buona caratterizzazione... è proprio il percorso di "redenzione" che mi sa di banale. Trovo che il personaggio sia stato messo lì prima per essere disprezzato e poi amato da tutti, anche se il fascino di bello e dannato non è mai andato via. Ci son tanti personaggi che hanno subito una crescita sia in negativo che in positivo, ma quella di Jaime mi è sembrata proprio la più scontata di tutte.
Forse il termine di "stereotipo" non è quello giusto, perchè non lo trovo affatto monodimensionale come magari un Joffrey o un Ramsay...è più che altro poco originale.

 

Un personaggio che trovavo, come Jaime, poco originale era Arya ma con l'ultimo libro mi son ricreduta proprio perchè ha preso una strada inaspettata e non mi sa più di ragazzina super power come i primi libri. Esattamente come mi sto ricredendo su Daenerys che comunque ha molte sfumature e non tutte positive... anche lei la trovo sempre più particolare per come è caratterizzata.

I personaggi di Martin è difficile dire che siano proprio degli stereotipi perchè sono tutti ben caratterizzati, ma se invece si utilizza il termine "poco originali" Jaime è tra quelli che mi viene in mente di sicuro, come anche Sandor. Però al contrario di veri e propri stereotipi, possono sempre sorprendermi (vedasi Arya e Daenerys)

 

 

Ciò che rende l'evoluzione credibile e non banale è il fatto che andando avanti nella storia, scopriamo che Jaime aveva in sè le caratteristiche per l'evoluzione, che aveva dei valori positivi anche prima. La perdita della mano distrugge la corazza che si era messo sopra per costruirsi l'identità. Ora ha perso alcuni atteggiamenti negativi, ma non è diventato neppure un santo.

Il fatto che prima fosse disprezzato da tutti è questionabile (infatti in questa discussione c'è chi dice che lo preferiva prima), e ancor di più il fatto che ora lo amano tutti (basta leggere questa discussione per scoprire che non ha così tanti amatori).

Tra l'altro, l'evoluzione è ancora in atto, e non è detto che non possa tornare al suo "lato oscuro" (anche se io non credo).

 

Il personaggio di Arya sta subendo un'evoluzione molto più "classica", che si trova in tantissime storie, quella di sopruso, sofferenza e vendetta.

 

Il fatto è che, come ha detto qualcuno, il numero di trame e sviluppo dei personaggi è limitato, molto più di quanto si possa pensare, e da questo punto di vista l'originalità è impossibile: si può lavorare sulla scrittura e la caratterizzazione, ma le "traiettorie" possibili sono sempre le stesse.


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Albert Stark
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Albert Stark
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Inviato il 16 settembre 2014 20:30 Autore

Ma dopo 5000 anni di letteratura esiste ancora il concetto di originalità? Uno scrittore non fa altro che (coscientemente o senza saperlo) rivisitare, interpretare e rimescolare qualcosa che qualcun altro ha sicuramente scritto prima di lui. La bravura sta nel come questo lavoro viene fatto.

Ovviamente sto un po' estremizzando ma tutto potrebbe essere considerato stereotipo (quindi qualcosa di già visto, banale) se visto da un certo punto di vista.

 

La penso esattamente allo stesso modo!!

 

Ciò che rende l'evoluzione credibile e non banale è il fatto che andando avanti nella storia, scopriamo che Jaime aveva in sè le caratteristiche per l'evoluzione, che aveva dei valori positivi anche prima. La perdita della mano distrugge la corazza che si era messo sopra per costruirsi l'identità. Ora ha perso alcuni atteggiamenti negativi, ma non è diventato neppure un santo.

 

 

Esatto. Per me il cambiamento di Jaime è dovuto al fatto che dopo averlo osservato dall'esterno ne abbiamo finalmente un POV!!

Perchè se continuavamo a vederlo solo dal punto di vista degli altri avremmo visto sempre il solito sbruffone pieno di se...allo stesso modo se ne avessimo avuto un POV dall'inizio avremmo visto subito altri lati di lui.

Il POV fa tanto (e adoro questa scelta di Martin), se ad esempio non avessimo avuto quello di Tyrion probabilmente nel primo libro lo avremmo visto come un mostro da tutti i punti di vista!!


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Feanor_Turambar
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Feanor_Turambar
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Inviato il 16 settembre 2014 21:17

Comunque l'evoluzione di Jaime non so neanche se sia corretto definirla "redenzione", visto che non si pente di tutto quello che ha fatto ma semplicemente decide di diventare ciò che avrebbe dovuto essere, ossia un cavaliere onorevole: non a caso non si pente di aver buttato giù dalla torre Bran (e spero non si penta mai di tale gesto, quello sì che sarebbe banale e buonista) e non manda Brienne a cercare Sansa per altruismo, ma per non venir meno almeno a quel giuramento fatto a Catelyn.

 

E l'evoluzione di Arya mi sembra tutto fuorché imprevedibile. Con questo non voglio dire che sia un personaggio stereotipato, perché Martin ce ne da un ottimo ritratto in evoluzione, ma di sicuro è, fra quelli della saga, uno dei più vicini ai luoghi comuni della narrativa, proprio per le tappe che compie (perdita dei parenti, percorso di vendetta, addestramento in cui deve sperimentare l'umiltà e maturare, lista di persone da uccidere per vendicarsi).


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