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Jon Snow, il Topolino delle Cronache [by Lord Beric]
I di Il Lettore
creato il 09 aprile 2013

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Merre
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Inviato il 30 aprile 2013 14:50

Jon è il classico eroe ribelle che piace tanto agli americani, e direi che il suo compitino da bel tenebroso lo porta avanti più che bene.

Dany è la fanciulla fragile che diventa pian piano forte e emancipata, altro topos di hollywoodiana memoria.

 

Direi che sono (come il 90% dei protagonisti) i personaggi più scontati e meno interessanti dell'opera (nonchè i più adolescenziali).

 

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Merre
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Merre
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Inviato il 30 aprile 2013 14:50

90 minuti di applausi + recupero x MERREe aggiungo che la zoccoletta si defeca addosso che manco Yezzan "la Balena Gialla"

 

AHAHAH! grande!


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Spettro80
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Inviato il 01 maggio 2013 21:32

 

Jon è il classico eroe ribelle che piace tanto agli americani, e direi che il suo compitino da bel tenebroso lo porta avanti più che bene.Dany è la fanciulla fragile che diventa pian piano forte e emancipata, altro topos di hollywoodiana memoria. Direi che sono (come il 90% dei protagonisti) i personaggi più scontati e meno interessanti dell'opera (nonchè i più adolescenziali).

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È' vero all'inizio sembrano in secondo piano rispetto ai fratelli (la fanciulla orfano e il giovane bastardo) ma ovunque arrivano quasi senza voler lo sono al centro Dell' attenzione .Fosse un film hollywoodiano sarei già certo della storia d'amore imminente con il nostro eroe che batte i cattivi umani e no Vediamo se martin e' più fantasioso

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lord fra
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Inviato il 01 maggio 2013 22:51

Per me Jon è uno dei personaggi più complicati di Martin.. ha alcuni tratti tipici dell'eroe fantasy, tra cui un carattere molto pensieroso, un'infanzia "travagliata" (ok, non particolarmente, ma comunque più rispetto ai fratellastri), si sente in difetto di qualcosa e non sa molto delle sue origini. Inoltre inizialmente ci viene presentato da Martin come uno che deve starci simpatico.. il primo capitolo di Bran si sarebbe potuto tranquillamente intitolare "Guarda che figo Jon Snow che vuole bene al fratellastro e aiuta tutti a suo discapito però poi si becca il lupo più figo" (ma forse era un titolo che un pizzico spoilerava).

 

Secondo me un po' Martin lo fa apposta a prendere questo personaggio e a smontarne lo stereotipo. A mio parere rimane uno dei migliori per la crescita che ha e il paragone con Dany è proprio ingeneroso.Jon ha solo una caratteristica quasi immutabile che è la tendenza ad isolarsi e a crogiolarsi nella sua solitudine, a farsene un velo per difendersi. In varie modalità lo fa sempre, anche se si da buone giustificazioni. Quando rimane senza bravi consiglieri (in ordine Tyrion, Mormont, Sam, Aemon), si isola troppo e perde un po' il contatto con la realtà.Altre sue caratteristiche sono l'astuzia e la praticità e i buoni sentimente, indubbiamente questi ultimi.. fa quasi sempre la scelta che va contro i suoi interessi (abbandonare Ygritte, non diventare Jon Stark , salvare i bruti)

 

Andando a guardare alcuni dei suoi momenti salienti..

Prima vuole abbandonare la famiglia per andare a fare il guardiano della notte, poi scopre che in realtà non è questo granchè e allora comincia ad attaggiarsi con i poveracci che sono stati costretti ad andare alla barriera. Per entrambe queste cose, viene corretto da Tyrion e capisce il suo errore e si migliora.

Poi rosica perchè non diventa un Ranger, ma qui viene calmato da Sam che gli spiega cosa vuol dire essere attendente del Lord Comandante.

Poi va oltre la barriera e viene scelto dal Monco per una missione molto difficile: infiltrarsi nei bruti. Ci riesce, si dimostra molto astuto e inganna Mance, poi vive le difficoltà dell'amore con Ygritte che lo conquista ma comunque rinuncia a lei in favore della barriera. Forse se la cava con un pizzico di fortuna, in cambio perde la donna amata, direi che non è che le cose gli vadano di lusso.Si dimostra poi un ottimo comandante durante l'assedio alla barriera.Con l'arrivo di Stannis si trova davanti al dubbio di diventare Jon Stark e si isola tantissimo. Quando decide che non tradirà i guardiani, scopre che Sam ha macchinato per farlo diventare Lord Comandante.Qui si isola troppo e forse si fa più idealista del dovuto, vuole salvare tutti gli uomini e nessun bruto viene lasciato indietro. Sam o Aemon avrebbero potuto dirgli come gestire la cosa senza far infuriare i suoi commilitoni, lui non riesce a calarsi nei loro panni e pensa "io avrei obbedito. Obbedissero pure loro", senza rendersi conto che lui ha vissuto tra i bruti e questo cambia tutto.Quando poi arriva la lettera di quell'originalissimo personaggio che è Ramsay, cerca in maniera frettolosa di salvare capra e cavoli, liberando i GDN di responsabilità e prendendosene tutte lui, aggiungendoci le motivazioni personali di Arya. Per una scelta a mio parere tutt'altro che egoistica, Martin lo punisce -pare- con la morte.Senza dimenticarci che mentre tutto questo avviene, perde ogni persona che amava (zio, padre, fratelli) e "vede" bruciare la sua casa. Arya è l'unica cosa bella che rimane nel mondo per lui.

 

Jon fa errori, Jon non è cavalleresco, Jon è astuto, Jon è idealista, Jon non è affatto perfetto e la paga sempre.. ed è il personaggio che più cresce nella saga, anche se non gli basta. Certo, è un personaggio positivo, ma come personaggio positivo è un bel po' tormentato.

 

 

Se poi fosse il cavaliere promesso, AA, etc. etc., a me non darebbe fastidio, se continuasse a sudarsi ogni piccola vittoria come ha fatto fin'ora..


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Sir Alexander Stark
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Sir Alexander Stark
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Inviato il 01 maggio 2013 23:02

É un'analisi davvero buona, bravissimo. Hai espresso i miei.stessi pensieri:

 

se fosse davvero l'eroe, il.predestinato.....bhe dire che se la profezia dice X e tu fai X non è merito tuo se poi arrivi dove arrivi, bhe io dissento. Jon suda e parecchio x arrivare dove è arrivato, che detto tra noi, non è il massimo, ma sicuramente commette scelte x niente facili e anche, per carità errori


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lord fra
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lord fra
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Inviato il 02 maggio 2013 16:45

Infatti, il concetto delle profezie è che se il personaggio non le conosce e non ci basa nulla, contano quasi zero, sono solo utili a noi lettori per scervellarsi.E' come se ora qualcuno predicesse che io diventerò il più forte corridore dei cento metri del mondo: io senza saperne nulla mi alleno tutti i giorni come un pazzo e ci riesco, dopo scopro che c'era la profezia; direi che la medaglia d'oro me la sono comunque meritata :P


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johnnyluke stark
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johnnyluke stark
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Inviato il 05 maggio 2013 13:29

ottima analisi lord Fra!!!davvero bella e azzeccata!!!


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jack91
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Inviato il 05 maggio 2013 13:44

Per me Jon è uno dei personaggi più complicati di Martin.. ha alcuni tratti tipici dell'eroe fantasy, tra cui un carattere molto pensieroso, un'infanzia "travagliata" (ok, non particolarmente, ma comunque più rispetto ai fratellastri), si sente in difetto di qualcosa e non sa molto delle sue origini. Inoltre inizialmente ci viene presentato da Martin come uno che deve starci simpatico.. il primo capitolo di Bran si sarebbe potuto tranquillamente intitolare "Guarda che figo Jon Snow che vuole bene al fratellastro e aiuta tutti a suo discapito però poi si becca il lupo più figo" (ma forse era un titolo che un pizzico spoilerava).

 

Secondo me un po' Martin lo fa apposta a prendere questo personaggio e a smontarne lo stereotipo. A mio parere rimane uno dei migliori per la crescita che ha e il paragone con Dany è proprio ingeneroso.Jon ha solo una caratteristica quasi immutabile che è la tendenza ad isolarsi e a crogiolarsi nella sua solitudine, a farsene un velo per difendersi. In varie modalità lo fa sempre, anche se si da buone giustificazioni. Quando rimane senza bravi consiglieri (in ordine Tyrion, Mormont, Sam, Aemon), si isola troppo e perde un po' il contatto con la realtà.Altre sue caratteristiche sono l'astuzia e la praticità e i buoni sentimente, indubbiamente questi ultimi.. fa quasi sempre la scelta che va contro i suoi interessi (abbandonare Ygritte, non diventare Jon Stark , salvare i bruti)

 

Andando a guardare alcuni dei suoi momenti salienti..

Prima vuole abbandonare la famiglia per andare a fare il guardiano della notte, poi scopre che in realtà non è questo granchè e allora comincia ad attaggiarsi con i poveracci che sono stati costretti ad andare alla barriera. Per entrambe queste cose, viene corretto da Tyrion e capisce il suo errore e si migliora.

Poi rosica perchè non diventa un Ranger, ma qui viene calmato da Sam che gli spiega cosa vuol dire essere attendente del Lord Comandante.

Poi va oltre la barriera e viene scelto dal Monco per una missione molto difficile: infiltrarsi nei bruti. Ci riesce, si dimostra molto astuto e inganna Mance, poi vive le difficoltà dell'amore con Ygritte che lo conquista ma comunque rinuncia a lei in favore della barriera. Forse se la cava con un pizzico di fortuna, in cambio perde la donna amata, direi che non è che le cose gli vadano di lusso.Si dimostra poi un ottimo comandante durante l'assedio alla barriera.Con l'arrivo di Stannis si trova davanti al dubbio di diventare Jon Stark e si isola tantissimo. Quando decide che non tradirà i guardiani, scopre che Sam ha macchinato per farlo diventare Lord Comandante.Qui si isola troppo e forse si fa più idealista del dovuto, vuole salvare tutti gli uomini e nessun bruto viene lasciato indietro. Sam o Aemon avrebbero potuto dirgli come gestire la cosa senza far infuriare i suoi commilitoni, lui non riesce a calarsi nei loro panni e pensa "io avrei obbedito. Obbedissero pure loro", senza rendersi conto che lui ha vissuto tra i bruti e questo cambia tutto.Quando poi arriva la lettera di quell'originalissimo personaggio che è Ramsay, cerca in maniera frettolosa di salvare capra e cavoli, liberando i GDN di responsabilità e prendendosene tutte lui, aggiungendoci le motivazioni personali di Arya. Per una scelta a mio parere tutt'altro che egoistica, Martin lo punisce -pare- con la morte.Senza dimenticarci che mentre tutto questo avviene, perde ogni persona che amava (zio, padre, fratelli) e "vede" bruciare la sua casa. Arya è l'unica cosa bella che rimane nel mondo per lui.

 

Jon fa errori, Jon non è cavalleresco, Jon è astuto, Jon è idealista, Jon non è affatto perfetto e la paga sempre.. ed è il personaggio che più cresce nella saga, anche se non gli basta. Certo, è un personaggio positivo, ma come personaggio positivo è un bel po' tormentato.

 

 

Se poi fosse il cavaliere promesso, AA, etc. etc., a me non darebbe fastidio, se continuasse a sudarsi ogni piccola vittoria come ha fatto fin'ora..

volevo rispondere ma vedo che hai già scritto tutto inutile ripetere le stesse cose però una cosa la voglio aggiungere a me non piace l'idea che jon sia il personaggio predestinato, figlio del bel principe e della ribelle fanciulla, preferirei che jon guadagnasse tutto tramite le sue sole forze e portasse il nord ad una nuova indipendenza con l'integrazione dei bruti e parte delle loro regole, in primis quella della scelta autonoma del leader avvicinandosi un pò alle moderne democrazie


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Peppo
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Peppo
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Inviato il 05 maggio 2013 20:06

Per me Jon è uno dei personaggi più complicati di Martin.. ha alcuni tratti tipici dell'eroe fantasy, tra cui un carattere molto pensieroso, un'infanzia "travagliata" (ok, non particolarmente, ma comunque più rispetto ai fratellastri), si sente in difetto di qualcosa e non sa molto delle sue origini. Inoltre inizialmente ci viene presentato da Martin come uno che deve starci simpatico.. il primo capitolo di Bran si sarebbe potuto tranquillamente intitolare "Guarda che figo Jon Snow che vuole bene al fratellastro e aiuta tutti a suo discapito però poi si becca il lupo più figo" (ma forse era un titolo che un pizzico spoilerava).

 

Secondo me un po' Martin lo fa apposta a prendere questo personaggio e a smontarne lo stereotipo. A mio parere rimane uno dei migliori per la crescita che ha e il paragone con Dany è proprio ingeneroso.Jon ha solo una caratteristica quasi immutabile che è la tendenza ad isolarsi e a crogiolarsi nella sua solitudine, a farsene un velo per difendersi. In varie modalità lo fa sempre, anche se si da buone giustificazioni. Quando rimane senza bravi consiglieri (in ordine Tyrion, Mormont, Sam, Aemon), si isola troppo e perde un po' il contatto con la realtà.Altre sue caratteristiche sono l'astuzia e la praticità e i buoni sentimente, indubbiamente questi ultimi.. fa quasi sempre la scelta che va contro i suoi interessi (abbandonare Ygritte, non diventare Jon Stark , salvare i bruti)

 

Andando a guardare alcuni dei suoi momenti salienti..

Prima vuole abbandonare la famiglia per andare a fare il guardiano della notte, poi scopre che in realtà non è questo granchè e allora comincia ad attaggiarsi con i poveracci che sono stati costretti ad andare alla barriera. Per entrambe queste cose, viene corretto da Tyrion e capisce il suo errore e si migliora.

Poi rosica perchè non diventa un Ranger, ma qui viene calmato da Sam che gli spiega cosa vuol dire essere attendente del Lord Comandante.

Poi va oltre la barriera e viene scelto dal Monco per una missione molto difficile: infiltrarsi nei bruti. Ci riesce, si dimostra molto astuto e inganna Mance, poi vive le difficoltà dell'amore con Ygritte che lo conquista ma comunque rinuncia a lei in favore della barriera. Forse se la cava con un pizzico di fortuna, in cambio perde la donna amata, direi che non è che le cose gli vadano di lusso.Si dimostra poi un ottimo comandante durante l'assedio alla barriera.Con l'arrivo di Stannis si trova davanti al dubbio di diventare Jon Stark e si isola tantissimo. Quando decide che non tradirà i guardiani, scopre che Sam ha macchinato per farlo diventare Lord Comandante.Qui si isola troppo e forse si fa più idealista del dovuto, vuole salvare tutti gli uomini e nessun bruto viene lasciato indietro. Sam o Aemon avrebbero potuto dirgli come gestire la cosa senza far infuriare i suoi commilitoni, lui non riesce a calarsi nei loro panni e pensa "io avrei obbedito. Obbedissero pure loro", senza rendersi conto che lui ha vissuto tra i bruti e questo cambia tutto.Quando poi arriva la lettera di quell'originalissimo personaggio che è Ramsay, cerca in maniera frettolosa di salvare capra e cavoli, liberando i GDN di responsabilità e prendendosene tutte lui, aggiungendoci le motivazioni personali di Arya. Per una scelta a mio parere tutt'altro che egoistica, Martin lo punisce -pare- con la morte.Senza dimenticarci che mentre tutto questo avviene, perde ogni persona che amava (zio, padre, fratelli) e "vede" bruciare la sua casa. Arya è l'unica cosa bella che rimane nel mondo per lui.

 

Jon fa errori, Jon non è cavalleresco, Jon è astuto, Jon è idealista, Jon non è affatto perfetto e la paga sempre.. ed è il personaggio che più cresce nella saga, anche se non gli basta. Certo, è un personaggio positivo, ma come personaggio positivo è un bel po' tormentato.

 

 

Se poi fosse il cavaliere promesso, AA, etc. etc., a me non darebbe fastidio, se continuasse a sudarsi ogni piccola vittoria come ha fatto fin'ora..

Jon non la paga mai invece!

E' l'unico bastardo a vivere quasi alla pari coi fratelli di sangue blu.

Rimane senza cucciolo di metalupo all'incontro con la belva morta (sparandosi le sue menate sul dolore di non essere uno Stark) e finisce per beccarsi quello più figo e potente di tutti.

Vuole diventare Guardiano della Notte a tutti i costi malgrado i pareri negativi di Eddard, Benjen, Rob e co., quando scopre la verità sulla confratenita la prende come una punizione ( e se la mena di nuovo che nessuno l'aveva avvisato malgrado tutti avessero tentato di dissuaderlo) eppure se ne va appena in tempo per essere l'unico Stark a salvarsi dagli eventi successivi.

Scongiura suo zio di portarlo oltre la Barriera con lui, egli provvidenzialmente non accetta (Jon se la mena perchè anche se merita non lo fanno subito GdN) e il suo gruppo è dato per scomparso.

Si comporta da fighetto arrogante (e se la mena che gli altri non lo apprezzano) in Barriera coi compagni d'arme, Donal Noye lo salva appena in tempo dal linciaggio, spiegandogli anche per filo e per segno come si campa in mezzo alla gente, e dal giorno dopo tutti dimenticano la sua arroganza e lo innalzano ad idolo.

Malgrado il suo comportamento sia tutt'altro che ineccepibile (tanto più che il suo istruttore lo ritiene immaturo) diviene il pupillo di Lord Mormont, scala la gerarchia dei GdN, e diviene proprietario dell'antichissima spada di acciaio di Valyria della famiglia Mormont.

Durante il risveglio del non-morto nella Torre del Re, alcuni guardiani in armi vengono uccisi mentre Jon che è inerme lo uccide a cul.. fortuna, scopre il segreto per accopparli, e si becca delle cicatrici che anzichè deturparlo lo rendono ancora più figo (ma lui se la mena comunque).

E potrei continuare così fino alla fine delle cronache passando per il sacrificio stoico di Quorin il Monco, il beneficio del dubbio di Rattleshirt e la fiducia ingiustificata che gli accordano Mance e Tormund, fino all'ascesa a Lord Comandante (il più giovine da un secolo, secondo la McGranitt.. XD) e oltre.

 

Per Dany vale lo stesso discorso ma lei nella vita ha sofferto tanto almeno, Jon non è altro che un lamentoso dalle valvole anali aperte a palla.

Altri personaggi si sono ritrovati a concimare la terra per mooooolto meno.


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lord fra
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lord fra
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Inviato il 05 maggio 2013 20:39

Scusami, ma non mi sembra molto obiettivo come giudizio.Intanto, come fa Jon a "le sue menate sul dolore di non essere uno Stark", quando il capitolo è di Bran e noi lo vediamo soltanto far finta di non essere nemmeno figlio di suo padre per aiutare i fratellastri, cosa che immagino non sia il massimo. Poi dopo questa azione positiva e totalmente disinteressata, dato che Spettro non si era ancora visto, incontra il lupo albino. Se parlassimo di questo romanzo come di un romanzo dove ci sono premi e ricompense per le azioni (e direi che non è proprio cosa da Martin), Spettro sarebbe comunque stata la ricompensa per una sua buona azione.Per il resto mi sembra che tutto dipenda da come uno vuole vederla, io la vedo che Jon viene mezzo fregato per idea di Catelyn che non lo vuole in mezzo quando Ned partirà e convince Benjen a prenderlo.. è normale che un ragazzino possa dire una scemenza, però un minuto prima tutti lo dissuadono, un minuto dopo tutti, padre e zio compreso gli dicono "sì, che bell'idea, ti divertirai un mondo!". Lui ha 15 anni al momento e ci casca e quando scopre che padre e zio l'hanno fatto fesso ci rimane male. E mi pare il minimo.

 

Si comporta da scemo e ha la fortuna che Tyrion e Noye glielo spieghino? Si, ha anche la fortuna di essere intelligente e capirlo. Tra l'altro pochi lo accettano, il suo gruppeto storico, altri tipo Green continuano a schifarlo, insieme a Thorne che fa di tutto per rendergli la vita impossibile e sulla base del fatto che gli fa antipatia poi quasi lo farà condannare a morte, cercando di mettere al potere Slynt.. questo giusto per dare la cifra morale di un personaggio come Thorne.

 

Si salva quando attaccano i non-morti? Certo, con la fortuna di avere Spettro, cosa che gli altri Gdn non hanno. No, anzi, che nessuno tranne altre cinque persone al mondo ha, perchè? Perchè è uno dei personaggi principali e quindi c'ha uno degli "strumenti più importanti", il metalupo. Cosa magari poco simpatica, magari Davos avesse una meta-cipolla, fatto sta che è un romanzo ed è il minimo che sia così.

Durante il soggiorno coi bruti poi dimostra abbastanza astuzia, almeno sufficente ad ingannare Mance Rayder e sa approfittare di un colpo di fortuna (l'incontro con Estate), ma con rapidità di pensiero e abilità e con una cavalcata di giorni con una freccia nel sedere, per poi dirigere con una gamba rotta e febbricitante un paio d'assedi in maniera quasi perfetta, facendo da esempio per tutti i suoi compagni. Direi che se l'è fatta una sudata pure qui. E come ricompensa ha una prigione e la responsabilità della morte di Ygritte.

 

Non si può negare se si vuole essere obiettivi che dimostrizi arguzia, impegno e abnegazione. E che abbia fortuna.Certo che è fortunato, come tutti i personaggi ancora vivi nelle cronache. Tyrion non è fortunatissimo? (Combatte battaglie come uno scemo, senza elmo e non muore mai). Dany non è fortunata? Davos non è fortunato? E la lista si può allungare con tutti i personaggi vivi, come tutti i personaggi morti sono stati sfortunati in buona parte. E' evidente che, in un subcreato dove esiste un creatore accertato, esista il destino, ovvero la longa mano di Martin che decide arbitrariamente chi vive e chi muore.Un personaggio che sopravvive in un romanzo del genere è sempre fortunato.Nelle cronache i protagonisti sopravvivono con buone dosi di fortuna e nel frattempo perdono tutto o quantomeno molto.Mo, se vogliamo dire che Jon non perde molto vabbè, però fatto sta che succede.

in ADWD poi si dimostra il personaggio di gran lunga più umano e intelligente a mio parere. Sarà che il pregiudizio è un tema molto forte ora come ora, ma se i bruti sono "lo straniero" Jon è l'unico non elettore di lega nord di tutta westerosXDScherzi a parte, è l'unico che -complice la sua esperienza particolare di bastardo e di aver cavalcato coi bruti, per carità- capisce il valore intrinseco di una vita umana in quanto vita umana. E la ricompensa per questo non mi pare granchè, un set di coltelli.

 

Jon in 5 libri non sa mai chi è sua madre, perde lo zio, il padre, perde 3 fratelli, perde la casa, perde la donna della sua vita, uccidendola in sostanza con le sue mani, si sente costretto ad allontanare i suoi amici (errore suo, per carità, ma sempre cosa negativa), non può mai neanche dire ad alta voce che queste cose gli danno fastidio perchè sarebbe tradimento, si ritrova circondato da persone di livello intellettivo inferiore a quello delle marmotte che non capiscono i concetti più semplici di umanità e ha l'unico conforto nel suo lupo.Vista la storia di Jon, se lui è il topolino delle cronache, un Ramsay Bolton è il GastoneXD

 

Poi non voglio dire che sia il più sfortunato, ha avuto per esempio un'infanzia relativamente tranquilla rispetto a, che ne so, Dany, ne che sia perfetto -anzi, fa un bel mucchio di errori-, però ha sempre una crescita personale quando riesce ad emerge dai pantani in cui finisce.


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Peppo
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Peppo
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Inviato il 05 maggio 2013 20:51

Scusami, ma non mi sembra molto obiettivo come giudizio.Intanto, come fa Jon a "le sue menate sul dolore di non essere uno Stark", quando il capitolo è di Bran e noi lo vediamo soltanto far finta di non essere nemmeno figlio di suo padre per aiutare i fratellastri, cosa che immagino non sia il massimo. Poi dopo questa azione positiva e totalmente disinteressata, dato che Spettro non si era ancora visto, incontra il lupo albino. Se parlassimo di questo romanzo come di un romanzo dove ci sono premi e ricompense per le azioni (e direi che non è proprio cosa da Martin), Spettro sarebbe comunque stata la ricompensa per una sua buona azione.Per il resto mi sembra che tutto dipenda da come uno vuole vederla, io la vedo che Jon viene mezzo fregato per idea di Catelyn che non lo vuole in mezzo quando Ned partirà e convince Benjen a prenderlo.. è normale che un ragazzino possa dire una scemenza, però un minuto prima tutti lo dissuadono, un minuto dopo tutti, padre e zio compreso gli dicono "sì, che bell'idea, ti divertirai un mondo!". Lui ha 15 anni al momento e ci casca e quando scopre che padre e zio l'hanno fatto fesso ci rimane male. E mi pare il minimo.

 

Si comporta da scemo e ha la fortuna che Tyrion e Noye glielo spieghino? Si, ha anche la fortuna di essere intelligente e capirlo. Tra l'altro pochi lo accettano, il suo gruppeto storico, altri tipo Green continuano a schifarlo, insieme a Thorne che fa di tutto per rendergli la vita impossibile e sulla base del fatto che gli fa antipatia poi quasi lo farà condannare a morte, cercando di mettere al potere Slynt.. questo giusto per dare la cifra morale di un personaggio come Thorne.

 

Si salva quando attaccano i non-morti? Certo, con la fortuna di avere Spettro, cosa che gli altri Gdn non hanno. No, anzi, che nessuno tranne altre cinque persone al mondo ha, perchè? Perchè è uno dei personaggi principali e quindi c'ha uno degli "strumenti più importanti", il metalupo. Cosa magari poco simpatica, magari Davos avesse una meta-cipolla, fatto sta che è un romanzo ed è il minimo che sia così.

Durante il soggiorno coi bruti poi dimostra abbastanza astuzia, almeno sufficente ad ingannare Mance Rayder e sa approfittare di un colpo di fortuna (l'incontro con Estate), ma con rapidità di pensiero e abilità e con una cavalcata di giorni con una freccia nel sedere, per poi dirigere con una gamba rotta e febbricitante un paio d'assedi in maniera quasi perfetta, facendo da esempio per tutti i suoi compagni. Direi che se l'è fatta una sudata pure qui. E come ricompensa ha una prigione e la responsabilità della morte di Ygritte.

 

Non si può negare se si vuole essere obiettivi che dimostrizi arguzia, impegno e abnegazione. E che abbia fortuna.Certo che è fortunato, come tutti i personaggi ancora vivi nelle cronache. Tyrion non è fortunatissimo? (Combatte battaglie come uno scemo, senza elmo e non muore mai). Dany non è fortunata? Davos non è fortunato? E la lista si può allungare con tutti i personaggi vivi, come tutti i personaggi morti sono stati sfortunati in buona parte. E' evidente che, in un subcreato dove esiste un creatore accertato, esista il destino, ovvero la longa mano di Martin che decide arbitrariamente chi vive e chi muore.Un personaggio che sopravvive in un romanzo del genere è sempre fortunato.Nelle cronache i protagonisti sopravvivono con buone dosi di fortuna e nel frattempo perdono tutto o quantomeno molto.Mo, se vogliamo dire che Jon non perde molto vabbè, però fatto sta che succede.

in ADWD poi si dimostra il personaggio di gran lunga più umano e intelligente a mio parere. Sarà che il pregiudizio è un tema molto forte ora come ora, ma se i bruti sono "lo straniero" Jon è l'unico non elettore di lega nord di tutta westerosXDScherzi a parte, è l'unico che -complice la sua esperienza particolare di bastardo e di aver cavalcato coi bruti, per carità- capisce il valore intrinseco di una vita umana in quanto vita umana. E la ricompensa per questo non mi pare granchè, un set di coltelli.

 

Jon in 5 libri non sa mai chi è sua madre, perde lo zio, il padre, perde 3 fratelli, perde la casa, perde la donna della sua vita, uccidendola in sostanza con le sue mani, si sente costretto ad allontanare i suoi amici (errore suo, per carità, ma sempre cosa negativa), non può mai neanche dire ad alta voce che queste cose gli danno fastidio perchè sarebbe tradimento, si ritrova circondato da persone di livello intellettivo inferiore a quello delle marmotte che non capiscono i concetti più semplici di umanità e ha l'unico conforto nel suo lupo.Vista la storia di Jon, se lui è il topolino delle cronache, un Ramsay Bolton è il GastoneXD

 

Poi non voglio dire che sia il più sfortunato, ha avuto per esempio un'infanzia relativamente tranquilla rispetto a, che ne so, Dany, ne che sia perfetto -anzi, fa un bel mucchio di errori-, però ha sempre una crescita personale quando riesce ad emerge dai pantani in cui finisce.

Totalmente in disaccordo.

Se un altro personaggio delle cronache fosse stato nella stessa posizione di Jon e Dany, a mio parere, non sarebbe sopravvissuto mezzo romanzo.

Chiamala fortuna o predestinazione ma è così, inoltre credo che Jon tra i protagonisti storici principali sia quello che psicologicamente e fisicamente, alla fine della fiera, ha sofferto di meno e spesso e volentieri (vedi Ygritte) se la spassa pure soprassedendo ai suoi doveri.


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Inviato il 05 maggio 2013 21:53

Che jon e Dany se la Cavino sempre anche con fortuna e' vero ma capita a tutti gli eroi di qualsiasi libro fantasy ma , sopratutto jon, dimostrano doti che pochi altri hanno.

Per quel che riguarda spettro secondo me non poteva che andare a jon ( anche qui predestinato) un lupo ( simbolo degli stark) ma albino ( come i capelli targaryan)


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Donal Noye
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Inviato il 05 maggio 2013 22:00

Non capisco come mai tra i predestinati si citano sempre Dany e Jon e mai Arya! Se non è predestinata lei, riesce a sopravvivere in situazioni dove qualsiasi altro personaggio avrebbe tirato le cuoia!



Neshira
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Guardiani della Notte
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Neshira
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Guardiani della Notte

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Inviato il 05 maggio 2013 22:15

Lei non è predestinata. E' simpatica alal ragazza dello scrittore. E' diverso <img alt=">

 

(non ci sono profezie pesanti che la riguardino, in fondo, solo destini probabili)


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jack91
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Inviato il 05 maggio 2013 22:25

 

Scusami, ma non mi sembra molto obiettivo come giudizio.Intanto, come fa Jon a "le sue menate sul dolore di non essere uno Stark", quando il capitolo è di Bran e noi lo vediamo soltanto far finta di non essere nemmeno figlio di suo padre per aiutare i fratellastri, cosa che immagino non sia il massimo. Poi dopo questa azione positiva e totalmente disinteressata, dato che Spettro non si era ancora visto, incontra il lupo albino. Se parlassimo di questo romanzo come di un romanzo dove ci sono premi e ricompense per le azioni (e direi che non è proprio cosa da Martin), Spettro sarebbe comunque stata la ricompensa per una sua buona azione.Per il resto mi sembra che tutto dipenda da come uno vuole vederla, io la vedo che Jon viene mezzo fregato per idea di Catelyn che non lo vuole in mezzo quando Ned partirà e convince Benjen a prenderlo.. è normale che un ragazzino possa dire una scemenza, però un minuto prima tutti lo dissuadono, un minuto dopo tutti, padre e zio compreso gli dicono "sì, che bell'idea, ti divertirai un mondo!". Lui ha 15 anni al momento e ci casca e quando scopre che padre e zio l'hanno fatto fesso ci rimane male. E mi pare il minimo.

 

Si comporta da scemo e ha la fortuna che Tyrion e Noye glielo spieghino? Si, ha anche la fortuna di essere intelligente e capirlo. Tra l'altro pochi lo accettano, il suo gruppeto storico, altri tipo Green continuano a schifarlo, insieme a Thorne che fa di tutto per rendergli la vita impossibile e sulla base del fatto che gli fa antipatia poi quasi lo farà condannare a morte, cercando di mettere al potere Slynt.. questo giusto per dare la cifra morale di un personaggio come Thorne.

 

Si salva quando attaccano i non-morti? Certo, con la fortuna di avere Spettro, cosa che gli altri Gdn non hanno. No, anzi, che nessuno tranne altre cinque persone al mondo ha, perchè? Perchè è uno dei personaggi principali e quindi c'ha uno degli "strumenti più importanti", il metalupo. Cosa magari poco simpatica, magari Davos avesse una meta-cipolla, fatto sta che è un romanzo ed è il minimo che sia così.

Durante il soggiorno coi bruti poi dimostra abbastanza astuzia, almeno sufficente ad ingannare Mance Rayder e sa approfittare di un colpo di fortuna (l'incontro con Estate), ma con rapidità di pensiero e abilità e con una cavalcata di giorni con una freccia nel sedere, per poi dirigere con una gamba rotta e febbricitante un paio d'assedi in maniera quasi perfetta, facendo da esempio per tutti i suoi compagni. Direi che se l'è fatta una sudata pure qui. E come ricompensa ha una prigione e la responsabilità della morte di Ygritte.

 

Non si può negare se si vuole essere obiettivi che dimostrizi arguzia, impegno e abnegazione. E che abbia fortuna.Certo che è fortunato, come tutti i personaggi ancora vivi nelle cronache. Tyrion non è fortunatissimo? (Combatte battaglie come uno scemo, senza elmo e non muore mai). Dany non è fortunata? Davos non è fortunato? E la lista si può allungare con tutti i personaggi vivi, come tutti i personaggi morti sono stati sfortunati in buona parte. E' evidente che, in un subcreato dove esiste un creatore accertato, esista il destino, ovvero la longa mano di Martin che decide arbitrariamente chi vive e chi muore.Un personaggio che sopravvive in un romanzo del genere è sempre fortunato.Nelle cronache i protagonisti sopravvivono con buone dosi di fortuna e nel frattempo perdono tutto o quantomeno molto.Mo, se vogliamo dire che Jon non perde molto vabbè, però fatto sta che succede.

in ADWD poi si dimostra il personaggio di gran lunga più umano e intelligente a mio parere. Sarà che il pregiudizio è un tema molto forte ora come ora, ma se i bruti sono "lo straniero" Jon è l'unico non elettore di lega nord di tutta westerosXDScherzi a parte, è l'unico che -complice la sua esperienza particolare di bastardo e di aver cavalcato coi bruti, per carità- capisce il valore intrinseco di una vita umana in quanto vita umana. E la ricompensa per questo non mi pare granchè, un set di coltelli.

 

Jon in 5 libri non sa mai chi è sua madre, perde lo zio, il padre, perde 3 fratelli, perde la casa, perde la donna della sua vita, uccidendola in sostanza con le sue mani, si sente costretto ad allontanare i suoi amici (errore suo, per carità, ma sempre cosa negativa), non può mai neanche dire ad alta voce che queste cose gli danno fastidio perchè sarebbe tradimento, si ritrova circondato da persone di livello intellettivo inferiore a quello delle marmotte che non capiscono i concetti più semplici di umanità e ha l'unico conforto nel suo lupo.Vista la storia di Jon, se lui è il topolino delle cronache, un Ramsay Bolton è il GastoneXD

 

Poi non voglio dire che sia il più sfortunato, ha avuto per esempio un'infanzia relativamente tranquilla rispetto a, che ne so, Dany, ne che sia perfetto -anzi, fa un bel mucchio di errori-, però ha sempre una crescita personale quando riesce ad emerge dai pantani in cui finisce.

Totalmente in disaccordo.

Se un altro personaggio delle cronache fosse stato nella stessa posizione di Jon e Dany, a mio parere, non sarebbe sopravvissuto mezzo romanzo.

Chiamala fortuna o predestinazione ma è così, inoltre credo che Jon tra i protagonisti storici principali sia quello che psicologicamente e fisicamente, alla fine della fiera, ha sofferto di meno e spesso e volentieri (vedi Ygritte) se la spassa pure soprassedendo ai suoi doveri.

 

parlare di fortuna mi sembra esagerato cioè jon così come dany ne ha passate di tutti i colori soffrendo sin dall'infanzia ora è vero che per dany c'è l'elemento predestinata ma per jon io non lo vedo così forte, alla fine lui raccoglie quel che semina ed ogni suo "errore" lo paga, vedasi quattro coltellate che si becca, poi se adesso resuscita diventa AA brandendo una spada infuocata hai ragione ma finora altro che fortuna si è meritato tutto anche la morte della sua amata perchè è stata una sua scelta e l'ha uccisa lui pur non essendo stata una delle sue frecce, come drammaticamente va a controllare, a perforale il petto


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