Per esperienza personale in primo luogo e secondaria nell'altro (amici che lavorano in negozi nei centri commerciali), la norma è invece purtroppo avere 8 ore in più (anche di più, visto che di norma di domenica il personale è ridotto) non pagate. E se provi a dire qualcosa, la frase è sempre una variazione di "Zitto e non rompere, che ci metto poco a trovarne un altro".
Solo pochi negozi illuminati adottano la politica del "facciamo un sacrificio tutti quanti e ripartiamo l'orario in maniera differente". Molto pochi.
Questo mi sembra un ragionamento molto pericoloso. In pratica si giustifica il male con la scusa che esiste il peggio. Questa storia delle difficoltà di trovare lavoro viene sfruttata tantissimo per far accettare qualsiasi cosa.Lavorare di sabato e domenica? Magari! Al giorno d'oggi è già tanto trovare un lavoro, non mi sembra che lavorare sabato e domenica sia questo gran sacrificio, paragonato a chi un lavoro non ce l'ha neppure. Capitasse a me un'occasione di questo tipo la prenderei al volo, senza contare che i bisogni da soddisfare sono molteplici (quelli dei lavoratori, ma anche quelli dei consumatori).
Comunque sono favorevolissima all'apertura di sabato e domenica in sé. Uno, perché c'è gente che nei giorni feriali non ha la possibilità di andarci; due, per una questione di maggior comodità e libertà in generale. Quello che ci vorrebbe assolutamente è una migliore distribuzione delle ore di lavoro una maggiore tutela dei diritti individuali. Sono d'accordo con ellaria, insomma. Credo però che gli appelli al boicottaggio siano totalmente inutili. L'unica è fare leggi apposite e farle rispettare.
Conta però che per gli insegnanti, almeno in teoria, dovrebbero anche fare buona parte del lavoro a casa, quindi non ci sono solo le ore di lezione.E che si uniformino le condizioni di lavoro; a me piange il cuore nel vedere una commessa poco più che adolescente farsi le sue sei ore domenicali di turno al supermercato, mentre un insegnante protesta se vogliono aumentargli le 22 (dico 22) ore settimanali...
Ok, questo è un altro discorso e ti do ragione. Però una cosa è lamentarsi di questo, altro che si va a lavorare sabato o domenica. Spero sia chiara la mia osservazione.Per esperienza personale in primo luogo e secondaria nell'altro (amici che lavorano in negozi nei centri commerciali), la norma è invece purtroppo avere 8 ore in più (anche di più, visto che di norma di domenica il personale è ridotto) non pagate. E se provi a dire qualcosa, la frase è sempre una variazione di "Zitto e non rompere, che ci metto poco a trovarne un altro".
Solo pochi negozi illuminati adottano la politica del "facciamo un sacrificio tutti quanti e ripartiamo l'orario in maniera differente". Molto pochi.
Secondo me è assurdo il discorso "almeno loro un lavoro ce l'hanno" perchè è come rispondere "almeno te un marito ce l'hai!" a una che ti dice "Mio marito mi picchia", così come trovo assurdo l'improvviso aumento di persone che affermano di poter fare la spesa SOLO la domenica anche perchè mi chiedo prima come facessero a mangiare. Per esperienza secondaria, amici e moroso che per un pò ci ha lavorato io posso sinceramente affermare di non aver saputo di alcun tipo di miglioramento portato dalla scelta delle aperture domenicali, sia qui nella mia zona in Toscana che in Veneto dove stanno molti dei miei amici. Una mia amica che lavora in un fast food dentro un centro commerciale enorme in provincia di Padova si è ritrovata a fare orari assurdi tipo entrare la mattina alle 9 e uscire la sera alle 21, avendo lavorato 12 ore con solo due ore di pausa e dovendo lavorare anche la domenica poichè NON CI SONO i soldi per assumere nuovo personale che possa coprire un eventuale ripartizione di nuovi turni, che devono perciò essere divisi fra il personale già esistente, senza però prendere soldi di straordinario e lavorando quasi per niente perchè non c'è quasi nessuno a parte la gente che incredibilmente non trova meglio da fare la domenica che andare al centro commerciale a mangiare un panino e lo stesso è qui a Livorno, dove una mia amica ha dovuto rinunciare a stare la domenica a casa per i compleanno del figlio chiedendo ferie in anticipo di 2 mesi ma che non gliele hanno potute accettare proprio per mancanza di personale.
Io non credo che giovi all'economia ne alla nostra felicità di individui quella di avere la possibilità di andare al centro commerciale la domenica e che quindi bisogna interrogarsi se non è forse con affermazioni pressapochistiche quali "di cosa si lamentano un lavoro ce l'hanno" "fanno così perchè sono choosy" o "eh ma di sicuro saranno strapgati e che sacrificio sarà mai" se c'è gente che per il terrore di rimanere col sedere per terra accetta di lavorare in orari estremi e sottopagati per permettere alle persone di venirsi a prendere il gelatino la domenica al centro commerciale.
Io in Olanda, Germania, Francia; Belgio; Svezia; Norvegia e Finlandia ho sempre trovato i supermercati chiusi la domenica, e anche i negozi che chiudevano prima il sabato eppure ho visto che la gente riesce a vivere bene lo stesso e loro stanno meglio di noi che invece con la miseria che c'abbiamo non possiamo rinunciare ad andare all'ipercoop la domenica? mi sembra strano.
*We are all bad in someone's story*
Questo mi sembra un ragionamento molto pericoloso. In pratica si giustifica il male con la scusa che esiste il peggio. Questa storia delle difficoltà di trovare lavoro viene sfruttata tantissimo per far accettare qualsiasi cosa.
Il male è l'apertura domenicale dei centri commerciali? Io stavo discutendo di questo, mica facendo un discorso generale. Dal mio punto di vista e per la mia situazione attuale la cosa più preoccupante è la mancanza di lavoro non l'apertura domenicale dei centri commerciali, tutto qui; e conosco tantissima gente che come alternativa alla disoccupazione farebbe volentieri il commesso alla domenica e al sabato. Non mi sembra di aver detto che è tutto tollerabile, facevo riferimento alla situazione specifica.
Naturalmente poi ogni categoria ha tutto il diritto di far valere i propri diritti di migliorare le propri condizioni di lavoro ma credo anche che il bene comune vada al di là dei bisogni di questo o quel gruppo/corporazione. L'apertura domenicale dei negozi porta o no benefici economici/posti di lavoro? Se sì, non vedo perchè debbano restare chiusi, al massimo si deve premere perchè siano meglio regolarizzati; se invece, come dicono molti, non portano alcun beneficio, allora la legge andrebbe effettivamente rivista, ma basandosi su dati e numeri e non sul sentito dire ("la gente non ha i soldi").
così come trovo assurdo l'improvviso aumento di persone che affermano di poter fare la spesa SOLO la domenica anche perchè mi chiedo prima come facessero a mangiare.
A me sembra assurdo un ragionamento di questo tipo. Dal momento che i supermercati sono aperti tutta la settimana, io ci vado quando mi pare e piace, nei tempi che mi sono più comodi e dove sono più comodo. L'idea che mi debba "trovare un buco" durante la settimana non ha senso; io mi comporto in base a quello che mi è permesso o non permesso dalla legge e in supporto alle mie esigenze. Non vedo proprio perchè dovrei andare al supermercato negli orari e nei giorni che sono più comodi ad altri.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
La lettera mi sembra assurda e piuttosto vergognosa.
L'apertura di esercizi commerciali 7 giorni su 7 permette che ci siano più dipendenti.
Quelli che non sono contenti di lavorare la domenica dovrebbero ringraziare di avere un lavoro. Se a loro non piace lavorare la domenica possono licenziarsi, prendo volentieri io, che sono attualmente disoccupato, il loro lavoro.
E poi, se la matematica non è un'opinione, la chiusura domenicale comporterebbe il licenziamento di un dipendente ogni 7, o la riduzione dello stipendio di ciascun dipendente di 1/7...
E pensare che nel mondo ci sono tanti turnisti che lavorano in qualsiasi giorno della settimana, a qualsiasi orario, festività e giorni feriali: autisti di bus, infermieri... Gli ospedali non chiudono la notte, nè a ferragosto...
Appunto. Sono ospedali. Offrono un servizio ESSENZIALE. Noi distribuiamo solo consumo.
Comunque credo tu non abbia capito niente di quello che c'era scritto. Non crea più posti di lavoro. Nella mia azienda i costi del lavoro domenicale non hanno minimamente influito sull'aumento del personale, anzi. Sono solo spese in più di personale che deve essere pagato, la luce e tutte le spese per tenere aperto un esercizio un giorno in più. Non possiamo fare straordinari quindi i reparti rimangono addirittura scoperti durante la settimana per far sì che si possano fare i recuperi. La matematica nel mondo del lavoro, fidati, è un'opinione. Non esistono più, almeno dove lavoro io, le persone che vengono a lavorare solo la domenica perché i costi che dobbiamo affrontare non ci permettono nemmeno più di chiamare queste persone che ci davano una grande mano durante le domeniche. Ergo tutto il lavoro ricade addosso a noi quattro gatti che siamo rimasti.
Ma se continuiamo con il passo "Ringrazia che almeno ce l'hai un lavoro." allora significa che secondo te io dovrei rinunciare a ogni mio diritto e bisogno perché almeno ce l'ho un lavoro. Per chi cerca di recuperare un po' dei propri diritti quello che dici tu è un po' vergognoso, scusa se te lo dico.
A mio parere ogni centro commerciale dovrebbe fare la propria analisi costi-benefici (e mettiamoci dentro anche le rotture dei sindacati come questa dai) e decidere autonomamente se conviene tenere aperto la domenica o no, tenendo conto dei vari turni extra, dei vari costi (luci, pulizie...) e soprattutto dell'effettivo incasso domenicale. Se questa analisi dà risultato positivo, cioè che un guadagno dopotutto c'è e quindi queste aperture pagano, in tutta onestà non mi sento di dar contro al proprietario.
La lettera mi sembra assurda e piuttosto vergognosa.
L'apertura di esercizi commerciali 7 giorni su 7 permette che ci siano più dipendenti.
Quelli che non sono contenti di lavorare la domenica dovrebbero ringraziare di avere un lavoro. Se a loro non piace lavorare la domenica possono licenziarsi, prendo volentieri io, che sono attualmente disoccupato, il loro lavoro.
E poi, se la matematica non è un'opinione, la chiusura domenicale comporterebbe il licenziamento di un dipendente ogni 7, o la riduzione dello stipendio di ciascun dipendente di 1/7...
E pensare che nel mondo ci sono tanti turnisti che lavorano in qualsiasi giorno della settimana, a qualsiasi orario, festività e giorni feriali: autisti di bus, infermieri... Gli ospedali non chiudono la notte, nè a ferragosto...
Ho lavorato in un centro commerciale per due anni e quando si è iniziato a tenere aperti la domenica non ci sono state nuove assunzioni, anzi una riduzione del personale che ha comportato orari di lavoro davvero pesanti. In più da quello che ho potuto vedere la domenica sono davvero poche le persone che fanno spese essenziali che non riescono a fare durante la settimana, ma la maggior parte erano persone che giravano a perditempo e arrivavano in cassa spendendo meno di 30/50 euro.
Dove è necessario e quando si è pagati in modo adeguato è giusto lavorare la notte e in giorni festivi, ma per i centri commerciali, soprattutto in quelli in cui non si vendono prodotti alimentari l'apertura domenicale è davvero superflua e crea stress inutile sia ai dipendenti che alle persone che vagano per ore tra gli scaffali per prendere oggetti inutili e per stressarsi tra la folla e in code chilometriche per spendere quei 10/20 euro che era meglio risparmiare.
Il problema è che il centro commerciale in cui lavoro e penso sia così in tutti i centri diciamo che se ne frega se i negozi che ci sono all'interno non riescono a stare dentro nei costi del lavoro domenicale e finiscono per chiudere. Nell'ultimo anno già tre negozi hanno chiuso all'interno del centro perché era troppo oneroso per loro tenere aperti 7 giorni su 7. Il centro commerciale basa tutto sulle entrate e, credo, sul fatturato del supermercato (quindi generi alimentari). Gli altri negozi che si arrangino. Ma se decidono di tenere chiuso il negozio mentre il centro commerciale è aperto vanno incontro a multe salatissime. Il centro commericale decide da sè. I negozi che ci sono entro devono stare alle decisioni del centro commerciale e questo quasi mai comporta benefici per il negozio in questione.
Confermo il fatto che sia il supermercato di turno a "comandare" all'interno del centro commerciale. Se il supermercato decide di restare aperto a Pasqua, allora state sicuri che tutti dovranno stare aperti a Pasqua. Questo perché il peso decisionale del direttore del supermercato nei confronti del diretto del centro commerciale è decisamente superiore a quello del direttore del negozietto di camicie.
E confermo anche come gli incassi domenicali non giustifichino le spese extra. Ho risentito alcuni ex colleghi della libreria e mi hanno confermato che ora, nelle librerie del gruppo dove lavoravo, non sono più assunti i turnisti del fine settimana, perché le spese extra non sono giustificate da adeguati incassi.
Appoggio poi quanto detto da Lyanna Targaryen sul discorso dei turnisti. Bisogna saper distinguere tra chi offre un servizio ESSENZIALE e chi invece no.
Un infermiere offre un servizio essenziale. Un autista di bus offre un servizio essenziale. Il capo tecnico di certi impianti industriali offre un servizio essenziale (se manca lui la sicurezza dell'impianto è compromessa). E la lista può continuare per molto. Sono persone che occupano posizioni dove la disponibilità 24/7 è la base, naturalmente fatta rispettando i turni (nessun essere umano può reggere 24 ore su 24 per 7 giorni la settimana) e i giusti corrispettivi.
Ma il commesso di una libreria, di un supermercato, di un negozio di abbigliamento, me lo dite che servizio essenziale offre? Nessuno e quindi l'unico motivo valido per restare aperti la domenica o durante i giorni festivi rimarrebbe il "incassiamo di più e in questo periodo di crisi ci serve ogni spicciolo possibile". Ma se nemmeno questo mitico incasso extra arriva, allora restare aperti in quei giorni è solo sintomo di una politica di gestione miope ed è quindi giustissimo opporsi ad essa.
Io posso capire che ognuno difenda la propria categoria (e ci mancherebbe altro), però credo sia sbagliato pensare che sto proprietario del centro commerciale apra la domenica per capriccio o peggio (come dite voi) contro i propri interessi. Se apre la domenica un motivo ci sarà, probabilmente con questa crisi i consumi si sono abbassati e contro ogni previsione nella giornata della domenica magari il singolo negozietto è in perdita, ma tutto sommato qualcosa si raccimola.
Che so, faccio un esempio stupido, un gruppo di amici va a fare un giro in un centro commerciale la domenica pomeriggio per andare a prendere dei vestiti, su tutto il gruppo solo una persona prende un paio di jeans in supersconto ma tutti si fermano a cena al fast food. Il negozio di vestiti quel giorno lì guadagna poco niente (e contando le spese va in perdita), ma il fast food tira su qualcosa e va in attivo, compensando il passivo del negozio di vestiti. Però questo attivo non ci sarebbe stato se il negozio di vestiti fosse rimasto chiuso.
Io non lo so se funziona così, magari il mio è un discorso totalmente errato, però non credo che ci siano persone così autolesioniste da intraprendere un'azione sia impopolare sia contro i propri interessi.
Infine, credo che la sparata "Andate un altro giorno a fare la spesa! Ma prima come facevate?" sia totalmente miope e consideri solo il proprio interesse (del dipendente), magari una persona ha turni lavorativi durante la settimana peggiori dei vostri e voi gli date anche contro.
Infine, credo che la sparata "Andate un altro giorno a fare la spesa! Ma prima come facevate?" sia totalmente miope e consideri solo il proprio interesse (del dipendente), magari una persona ha turni lavorativi durante la settimana peggiori dei vostri e voi gli date anche contro.
Non penso sia un confronto su quale categoria di lavoratori sta peggio, ovviamente, ma dal punto di vista di chi ha lavorato in un centro commerciale, tirando le somme, il guadagno dell'azienda è minimo se non adirittura in negativo, soprattutto per i negozi più piccoli e che non si appoggiano a grandi marchi e catene, questo "guadagno" appunto non rispecchia il compenso del dipendente.
Ricordiamo anche che il disagio di un lavoratore non è solo fisico (ovvio che una persona che lavora in miniera o in fabbrica può stare peggio) ma lavorare in questi posti crea uno stress veramente forte, il caos, l'enorme quantità di persone con cui sei costretto a relazionarti, la maleducazione dei clienti (posso assicurarvi per esperienza che le persone hanno atteggiamenti molto diversi nei centri commerciali rispetto ai piccoli negozi), e appunto nei finesettimana le persone danno il peggio di se, quindi se già è stressante lavorare in un centro commerciale durante la settimana, la domenica è 1000 volte peggio e a livello economico non ne vale la pena. Ovvio che bisogna rimanere attaccati al lavoro visto il periodo, ed essere grati di averne uno, ma lamentarsi è lecito e giusto se non si è contenti delle proprie condizioni, e questo per tutte le categorie.
Lo scopo di chi possiede/dirige un centro commerciale è fare soldi. Quei soldi gli vengono dagli affitti che pagano i vari negozi al suo interno. Che quel singolo negozio guadagni o meno, poco gli frega al centro commerciale nel suo complesso, tanto se dovesse chiudere ci sarebbe sempre qualcuno pronto ad essere pollato...ops, volevo dire convinto a sostituirlo .
Aggiungiamoci il fatto che (mi riferisco sempre alla realtà romana, che conosco direttamente, non so come funziona in altre città) i centri commerciali proliferati come funghi a fronte di una clientela che invece non è aumentata sono più vuoti oggi di quanto non fossero 10 anni fa (o anche 5, per quello che vale) e che sempre più negozi, strozzati dalle spese eccessive dell'affitto nel centro commerciale, scelgono di tornare su strada.
Condiamo il tutto con il fatto che i turni domenicali penalizzano tutti i dipendenti, sia quello che quella settimana lavora la domenica che quello che lavora gli altri giorni della settimana (tanto la settimana successiva si scambieranno i ruoli), perché il primo lavora in un giorno morto senza retribuzione extra mentre il secondo lavora di più...ugualmente senza la retribuzione extra.
Alla fine cosa otteniamo? Una situazione generale dove a fronte di poche realtà felici (fatemene presente qualcuna, sarei proprio curioso di conoscerla), la maggioranza delle situazioni rivela, in ordine rigorosamente sparso:
-centri commerciali vuoti, soprattutto la domenica
-negozi che chiudono o che si trasferiscono su strada
-dipendenti con lavoro extra non pagato
-dipendenti sottoposti a stress eccessivo
-politiche di gestione del centro miopi, subordinate al supermercato di turno
Ripeto, si può anche lavorare di domenica (non a Natale, Pasqua o altre feste, anche chi lavora ha una vita e il discorso "ringrazia che hai un lavoro" conduce solo ad accettare supinamente tutto), ma deve esserci una seria politica di compensazione, che vuol dire organizzazione più razionale degli orari, corresponsione degli extra lavorativi (troppi negozianti si rifugiano dietro il "c'è la crisi" per coprire la loro incapacità nel gestire risorse e capitale) e, soprattutto, fine del terrorismo psicologico del "lavora di più e zitto, sennò ti licenzio" troppo spesso adoperato. Perché i dipendenti non è che sono bambini pronti a piangere per ogni apparente sgarbo, come troppo spesso vengono dipinti. Quasi tutti quelli che ho conosciuto (le eccezioni ci sono sempre, è ovvio), e ne ho conosciuti parecchi, erano tutta gente pronta a farsi il mazzo, capace e che chiedeva solamente di essere trattata come un dipendente, non come uno schiavo.
Nell'azienda dove lavoro ora (che non c'entra niente col settore del commercio), ci fermiamo a lavorare anche oltre l'orario lavorativo e siamo disponibili verso la dirigenza perché sappiamo di essere ben guidati, perché i capi ci danno fiducia e motivazione, perché partecipano in primis ai nostri sforzi, perché ci vengono pagati puntualmente gli extra e perché, infine, sappiamo di essere considerati risorse utili, non numeri messi in una casella da occupare. Che è poi troppo spesso la situazione del commercio (sempre al netto delle poche isole felici che, ritengo, esistono da qualche parte).
Come ho detto in precedenza metterei su due piani distinti lo sfruttamento con l'apertura dei centri commerciali di domenica.
Personalmente, trovo utile che siano aperti e spesso sfrutto questa possibilità.