Come già sottolineato, il problema sono i costi. La nasa ha visto negli anni risursi il portafolio (e non necessariamente a torto, visto che le missioni spaziali sono importanti, ma non critiche, e che sono state finanziate spesso solo per orgoglio nazionale più che altro).
Potrebbe essere interessante una collaborazione tra privati: aziende di diversi settori ottengono l'esclusivo utilizzo di parte delle risorse del pianeta e per i servizi derivati, a patto che producano la tecnologia necessaria per la prima colonizzazione.
Questo potrebbe interessare diverse aziende: minerarie, edili, aereospaziali. Ad esempio, la Boeing ottiene l'esclusiva per i primi 10 anni di viaggi se finanzia la costruzione delle prime navi. La HP ottiene l'esclusiva per i primi 10 anni di soluzioni server e workstation se equipaggia la base e le strutture delle colonie. E così via.
Altrimenti i governi hanno altre gatte da pelare, e nessun singolo privato può permettersi tanto solo per diletto.
Detto questo, se si parla davvero di 6 miliardi (e ne dubito enormemente, penso siano 10 volte tanto), allora davvero qualche grossa azienda potrebbe permetterselo. La Apple supera i 100 miliardi di liquidità e non si accorgerebbe nemmeno di sborsare i soldi per questa impresa (e ne otterrebbe una pubblicità immensa).
Ma, come detto, non credo che la cifra sia minimamente sufficiente.
Come già sottolineato, il problema sono i costi. La nasa ha visto negli anni risursi il portafolio (e non necessariamente a torto, visto che le missioni spaziali sono importanti, ma non critiche, e che sono state finanziate spesso solo per orgoglio nazionale più che altro).
Beh, non concordo. I programmi spaziali sono molto importanti: per esempio, dal programma apollo sono venute un sacco di innovazioni, e come è scritto nell'articolo che ho postato più indietro in queste stesse pagine (ok, nessuno l'ha letto ma never mind " /> ), queste innovazioni possono avere anche risvolti che non ci si aspetterebbe (come si dice nello stesso articolo). Questo fa del programma spaziale (e più in generale dei finanziamenti alla ricerca) non solo un qualcosa di importante, ma la cosa in assoluta più importante che ci sia, dal mio modesto punto di vista. Inoltre, la sonda Curiosity è costata quanto un mese di guerra in Iraq, quindi non si può dire che la ricerca spaziale sia inutile se poi si dirottano molti più soldi verso cose che non sono inutili solo perché sono assolutamente dannose. In conclusione, io penso che sia la visione comune che lo spazio non sia importante, ma in verità è importante, eccome. "Il nostro futuro è nelle stelle" diceva Asimov, e secondo me aveva ragione: e secondo me, avanzando in questa direzione, non capiremo di più solo del cosmo, ma anche del nostro pianeta .
Questo fa del programma spaziale (e più in generale dei finanziamenti alla ricerca) non solo un qualcosa di importante, ma la cosa in assoluta più importante che ci sia, dal mio modesto punto di vista.
Non ho detto che non è importante, ma che non è critico. E non ho parlato dei soldi alla ricerca, ma del programma spaziale in particolare. finanziato nei suoi anni d'oro con una quantità di fondi sproporzionata soltanto per raggiungere i traguardi prima dei russi. E' giusto che la Nasa ottenga finanziamenti proporzionati a quelli che ottengono altri enti, sia scientifici che no.
Sostenere la riduzione (intelligente) di fondi alla Nasa non implica che sia l'unico nè il primo progetto che merita questo trattamento. La difesa, ad esempio, dovrebbe vedersi nettamente ridotti i fondi.Inoltre, la sonda Curiosity è costata quanto un mese di guerra in Iraq, quindi non si può dire che la ricerca spaziale sia inutile se poi si dirottano molti più soldi verso cose che non sono inutili solo perché sono assolutamente dannose.
In conclusione, io penso che sia la visione comune che lo spazio non sia importante, ma in verità è importante, eccome. "Il nostro futuro è nelle stelle" diceva Asimov, e secondo me aveva ragione: e secondo me, avanzando in questa direzione, non capiremo di più solo del cosmo, ma anche del nostro pianeta .
Sono d'accordo: il nostro futuro (se non ci estinguiamo prima) sta certamente lassù ed è doveroso fare i primi passi già oggi.
aggiornamento sull'attività del rover...
Curiosity annusa l'aria di Marte
di Sandro Iannaccone
Dopo le prime foto i primi passi sul Pianeta Rosso, per Curiosity, il rover inviato dalla Nasa su Marte per studiarne i segreti, è tempo di dare un'annusata all'atmosfera. Da oggi, il veicolo ha iniziato ad aspirare l'aria marziana e, grazie al modulo Sam ( Sample Analysis at Mars), sta raccogliendo dati preziosissimi sulla sua composizione chimica.
Si tratta della prima volta, dopo lo sbarco di Viking nel 1976, che la chimica dell'atmosfera viene analizzata direttamente dalla superficie del pianeta. Per ora, gli scienziati non si aspettano particolari sorprese: se i dati di Viking fossero confermati, l'elemento dominante dovrebbe essere l'anidride carbonica.
È invece più interessante la questione sulla presenza del metano: il gas, già osservato dai telescopi terrestri, ha normalmente una vita abbastanza breve, di qualche centinaio di anni circa. Se Curiosity dovesse sentire odore di metano nell'aria, ci sarà da chiedersi, quindi, qual è la sorgente che continua a produrlo. Secondo gli scienziati, non è del tutto escluso che il metano possa avere origine biologica.
Il vicedirettore del progetto Joy Crisp sostiene che i dati saranno a disposizione già la settimana prossima, ma che comunque serviranno ulteriori analisi prima di poter esprimere un parere definitivo sull'origine dell'eventuale metano marziano: “ Sam può rivelare il metano anche quando è presente in proporzione di una parte su un trilione. I valori che ci aspettiamo, basandoci sulle misure provenienti dal satellite in orbita attorno a Marte, dovrebbero essere dell'ordine di decine di parti del milione, quindi ampiamente rivelabili da Curiosity. Ma abbiamo appena iniziato a usare Sam, che è uno strumento piuttosto complicato, e c'è bisogno di fare ordine nei dati che continuiamo a ricevere”.
Nel frattempo, tra un'annusatina e l'altra, gli ingegneri vogliono iniziare a fare pratica con l'utilizzo del braccio robotico di Curiosity nelle condizioni di gravità ridotta: “ La gravità su Marte è circa il 38% rispetto a quella terrestre”, sostiene Matt Robinson, capo ingegnere per lo sviluppo dell'arto. “ Nelle condizioni a cui siamo abituati, il braccio è capace di compiere movimenti fino a raggiungere una posizione pre-impostata. Ma su Marte la gravità è minore: per questo abbiamo sviluppato un software di compensazione che ricalcola istantaneamente la traiettoria del braccio per ottenere il corretto posizionamento della torretta. Parte del nostro allenamento è accertarci che l'algoritmo funzioni correttamente”.
Dopo questa fase, Curiosity si rimetterà in cammino verso est. Percorrerà altri 300 metri, fino ad arrivare a Glenelg, un luogo considerato favorevole per studiare la composizione geologica del cratere dove il rover è atterrato. Durante la passeggiata, gli scienziati avranno modo di provare altri strumenti dell'ampia dotazione di Curiosity, tra cui MAHLI ( Mars Hand Lens Imager), una telecamera, capace di osservare minerali rocciosi fino alla dimensione di un granello di polvere di talco, e Chimra ( Collection and Handling for Interior Marrian Rock Analysis), una sorta di pala che raccoglierà un campione di terra, conservandola all'interno del corpo del robot.
wired.it
In questa immagine ripresa dall'orbiter Mars Global Observer (e modificata a livello di colori per farle risaltare) si vedono le tracce lasciate da Curiosity sulla superficie
Qui hanno evidenziato il percorso di circa 100 metri effettuato fino al 4 settembre (SOL29). Sulla destra c'è GLENELG, prima tappa del rover e punto ritenuto interessante dagli esperti della NASA per effettuare ricerche.
La traccia ripresa dal rover
In questo autoscatto si vede il MAHLI (citato nell'articolo postato prima)
Non ho detto che non è importante, ma che non è critico. E non ho parlato dei soldi alla ricerca, ma del programma spaziale in particolare. finanziato nei suoi anni d'oro con una quantità di fondi sproporzionata soltanto per raggiungere i traguardi prima dei russi. E' giusto che la Nasa ottenga finanziamenti proporzionati a quelli che ottengono altri enti, sia scientifici che no.
Abbiam superato i 7 miliardi... direi che trovare una valvola di sfogo è più che critico, è spaventosamente necessario. Ma per farlo occorre andar per passi, è difficile bruciare le tappe. Per cui, ora cominciamo a sviluppare la tecnologia che ci porta su marte, magari si riesce anche a terraformarlo (e un pianeta intero mi sembra ripagherebbe qualsiasi sforzo), nel frattempo avremo acquisito qualche conoscenza in più.
Del resto, una parte enorme della tecnologia che quotidianamente usiamo senza saperlo viene proprio dalle ricerche in campo militare. Esempi semplici? GPS, ma anche il semplice Wi-Fi.
Insomma, spesso si parla del costo delle missioni, ma i risultati (e specialmente i benefici) son veramente difficili da quantificare.
PS 6 miliardi per mandare una missione umana su Marte è una cifra ridicolmente bassa
Mi spiace, ma non riesco a considerare critico un progetto che se va bene porterà i primi risultati tra 50 anni (o 500, nel caso del terraforming).
Non ho detto che non è importante, ma che non è critico. E non ho parlato dei soldi alla ricerca, ma del programma spaziale in particolare. finanziato nei suoi anni d'oro con una quantità di fondi sproporzionata soltanto per raggiungere i traguardi prima dei russi. E' giusto che la Nasa ottenga finanziamenti proporzionati a quelli che ottengono altri enti, sia scientifici che no.
Abbiam superato i 7 miliardi... direi che trovare una valvola di sfogo è più che critico, è spaventosamente necessario.
Beh, chiaro che investimenti enormi possono portare a benefici, ma questo non significa che possiamo giustificare le scandalose spese militari confidando in qualche ritorno tecnologico. Le università e i centri di ricerca sfornano idee in continuazione, non sempre c'è bisogno di aspettare le esigenze militari.Del resto, una parte enorme della tecnologia che quotidianamente usiamo senza saperlo viene proprio dalle ricerche in campo militare. Esempi semplici? GPS, ma anche il semplice Wi-Fi.
Mi spiace, ma non riesco a considerare critico un progetto che se va bene porterà i primi risultati tra 50 anni (o 500, nel caso del terraforming).
Secondo me invece è critico, visti appunto i problemi di sovrappopolazione sempre più grandi che ci troviamo ad affrontare... e poi, prima si comincia e meglio è, secondo me, e questo proprio perché questi progetti sono lunghissimi e molto utili .
Sono d'accordo con Exall: questa discussione andrebbe trattata con più serietà ed approfondimenti di natura prettamente scientifica.
A tal proposito, pubblico una rara foto del robot in azione, che ne esplica la natura, e da cui si può trarre anche un utile insegnamento di vita:
Curiosity killed the cat
Su Marte nevica... " />
mentre Curiosity ha quasi terminato i test meccanica, ecco cosa ha scoperto MRO:
MARTE, SCOPERTE NEVICATE DI ANIDRIDE CARBONICA
dI Paolo Ferrante. per gaianews.it (12.09.2012)
PASADENA, California – I dati raccolti dal satellite marziano della NASA Mars Reconnaissance Orbiter hanno fornito agli scienziati la prova evidente della presenza di nevicate su Marte, con una grossa differenza rispetto ai fiocchi terrestri: si tratterebbe infatti di neve composta da anidride carbonica allo stato solido. Se confermato, si tratterebbe dell’unico esempio conosciuto di neve di anidride carbonica nell’intero sistema solare.
Il biossido di carbonio (o anidride carbonica, sono sinonimi) congelato, meglio conosciuto come “ghiaccio secco”, richiede temperature di -125 gradi centigradi, un clima molto più rigido di quello necessario al ghiaccio d’acqua. La neve di anidride carbonica – affermano gli scienziati – ci ricorda che, sebbene ci siano alcune parti di Marte abbastanza simili alla Terra, il pianeta rosso è molto diverso. La relazione è in corso di pubblicazione sul Journal of Geophysical Research.
“Queste sono le prime rivelazioni definitive di nuvole e neve di anidride carbonica”, ha detto l’autore principale del rapporto, Paul Hayne del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California. “Siamo fermamente convinti che le nuvole siano composte da anidride carbonica e che lo strato abbia uno spessore sufficiente a provocare l’accumulo di neve sulla superficie marziana”.
Le nevicate si verificano nella regione attorno al polo sud del pianeta rosso in inverno. La presenza stagionale di anidride carbonica nelle calotte di ghiaccio meridionali di Marte è conosciuta ormai da decenni. Inoltre, la missione della NASA Phoenix Lander nel 2008 osservò la caduta di neve d’acqua nella parte settentrionale di Marte.
Hayne e i suoi sei co-autori hanno analizzato i dati ottenuti dal Mars Climate Sounder, uno dei sei strumenti presenti sul Mars Reconnaissance Orbiter. Questo strumento registra la luminosità in nove lunghezze d’onda della luce visibile e infrarossa, per esaminare le particelle di gas nell’atmosfera marziana.
I dati forniscono informazioni sulla temperatura, sulle dimensioni delle particelle e sulla loro concentrazione. I dati si riferiscono alle osservazioni nella regione polare durante l’inverno marziano del 2006-2007.
“Una prova per sostenere la presenza di neve di anidride carbonica è che le particelle di ghiaccio osservate nelle nubi erano abbastanza grandi per cadere a terra durante il ciclo di vita delle nuvole,” ha detto il co-autore David Kass del JPL. “Un altro indizio c’è stato quando lo strumento è stato puntato verso l’orizzonte, anziché verso la superficie. Facendo così i ricercatori sono riusciti a misurare la firma presente nello spettro della luce che attraversava le nuvole, che mostrava chiaramente la presenza di particelle di anidride carbonica.”
La calotta polare meridionale di Marte è l’unico luogo del pianeta rosso dove l’anidride carbonica congelata persiste sulla superficie per tutto l’anno, permettendo di parlare di nevi perenni.
“La scoperta delle nevicate potrebbe significare che esiste un ciclo annuale e che le nevi che si depositano ogni anno permettono alla riserva di ghiaccio di mantenersi perenne”, ha detto Hayne.
E, mentre sulla terra ancora ci si straccia i capelli che una nazione (profondamente antipatica e per giunta cattocapitalistaimperialistaguerrafondaiaantileninistaincallita) si permette il lusso di spedire un rover su un altro pianeta, su Marte il rover Curiosity ha praticamente completato i test di messa a punto degli strumenti:
http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2012-288
Qualche tempo fa la russia ha spedito in orbita una missione fallita verso Marte. Non ricordo di critiche in proposito per lo spreco di soldi o il fatto che conducono un programma che riguarda Marte. Anzi si, le critiche erano che era colpa dell'america che la missione fosse fallita. Ah, l'invariante è la nazione criticata " />
Nell'ultimo mesetto ho seguito poco, ma fra le notizie che ho leggicchiato in giro ne riporto tre interessanti e curiose:
1. Su Marte scorrevano torrenti d’acqua. Gli scienziati sono convinti che nelle fotografie siano visibili i letti di antichi corsi d'acqua e i relativi sedimenti alluvionali. Inoltre, conficcato nel terreno, gli esperti hanno individuato un macigno di natura differente dalle pietre circostanti e che appare troppo grande per essere stato depositato là da qualcosa di diverso dalla corrente. «Certamente l'acqua è un posto dove possono aver vissuto dei microorganismi», ha commentato il capo degli scienziati, John Grotzinger, del California Institute of Technology. Si riaccendono così le speranze di trovare tracce di vita antica sul Pianeta Rosso.
2. Potrebbe essere "un pezzo dello stesso Curiosity" , dicono dalla Nasa. Ma mentre gli esperti cercano di capire cosa sia, qui sulla Terra si può osservare la foto scattata dal modulo che sta esplorando Marte. In cui si vede un piccolo oggetto lucente, forse metallico o forse di plastica, rinvenuto sulla superficie del pianeta. Se sia davvero un pezzo di Curiosity stesso non è ancora chiaro, ma l'eventualità non sarebbe la prima di questo tipo. L'unica certezza è che l'oggetto è reale, e immortalato dalla fotocamera del rover.
(Era effettivamente un pezzo del rover. La cosa ha rallentato un po' le operazioni perchè ha destato un po' di preoccupazione)
3. L'insolita roccia di feldspati
FOTO: http://i.imgur.com/NoM3M.jpg
La roccia (grande più o meno come un pallone da calcio e battezzata “Jake Matijevic” in onore del capo ingegnere di Curiosity, deceduto quest’estate) è stata studiata usando due strumenti scientifici di cui è dotato il rover, l’Alpha Particle X-Ray Spectrometer (APXS) e lo strumento Chemistry and Camera (ChemCam). Nell'immagine sono segnate le due aree di studio: i punti rossi indicano dove la roccia è stata colpita dal laser della ChemCam di Curiosity, il 21 e il 24 settembre (sol 45 e 48). Le foto circolari più chiare sovrapposte in bianco e nero sono state riprese con la ChemCam. I cerchi viola indicano invece i punti ispezionati con lo spettrometro Alpha Particle X-ray.
La roccia non ha la tipica composizione della superficie marziana: è ricca di una classe di minerali chiamati feldspati, ma povera di ferro e magnesio.
Come spiega Edward Stolper del California Institute of Technology, co-investigatore di Curiosity “la roccia è chimicamente simile a una rara ma ben nota varietà di rocce ignee presenti sulla Terra nelle zone vulcaniche.
Proprio questo aspetto della Jake Matijevic ha più stupito gli scienziati: sulla Terra, questo tipo di roccia deriva tipicamente dalla cristallizzazione di magma ricco di acqua, a pressioni elevate. “Avendo per ora un solo campione marziano è difficile dire se anche là questo tipo di roccia sia prodotta dagli stessi processi, ma quello è un buon punto di partenza per studiarla” conclude Stolper.
Problema già affrontato in passato dai marinai...Sesso nello Spazio
Il problema non è ancora stato preso seriamente in considerazione, ma esiste. “ Ignorare le potenziali conseguenze della sessualità umana non è ragionevole, quando si consideri di aumentare la durata delle missioni”, sosteneva già nel 2008 la National Academy of Sciences che aveva dato un'occhiata alla roadmap della Nasa. Il punto è: se ne può almeno parlare?
Quando sono andati sulla luna, la Nasa aveva avuto per diversi anni un budget di circa il 4% il totale delle spese del governo federale USA. Al valore attuale sarebbero, boh...sui $100 miliardi per anno? Poi magari con le nuove tecnolgie e quant'altro si risparmia un sacco...diciamo si spende solo un 30%? sono 30 miliardi l'anno anyway (per diversi anni...).Detto questo, se si parla davvero di 6 miliardi (e ne dubito enormemente, penso siano 10 volte tanto)
Il programma della stazione spaziale internazionale mi sembra sia costato in 20 anni circa $100 miliardi, ovvero 5 miliardi per anno.
Qunto al tempo di viaggio secondo me un po' lo si può ridurre, ma...dovrei informarmi " />
http://www.focus.it/scienza/spazio/tutti-i-misteri-di-marte_C7.aspx
Raccolta dei principali "misteri" geologici e non di Marte osservati da Curiosity. Purtroppo non è aggiornato alle ultime news, ma contiene già abbastanza materiale da far impazzire più di un geologo