Salve bella gente!!
Come da titolo.....da una decina di giorni ho iniziato ad approcciarmi seriamente a questo mondo (che sto scoprendo essere una galassia... " /> ) che mi aveva sempre affascinato ma che per un motivo o per un altro non avevo mai voluto approfondire.
Ho iniziato a sbirciare un paio di siti online,e mi sono iscritto ad un canale su youtube che tratta,per l'appunto, dei principi della disciplina,ma al momento la montagna da scalare mi sembra altissima e avrei davvero bisogno di qualche dritta.... " /> .C'è qualche barrierista scacchista che può darmi qualche consiglio per iniziare?Avreste qualche buon manuale a cui rimandarmi (possibilmente che sia tarato sulle mie facoltà mentali,invero assai scarse?)?Può essermi utile acquistare un buon gioco di scacchi per computer che magari abbia anche una buona sezione tutorial,tipo Chessmaster,oppure mi sarebbe più utile iniziare a sfidare da subito amici e parenti?
Ovviamente al di là dei fatti miei la discussione torna buona per tutto quanto ruoti attorno al gioco degli scacchi: come lo avete "scoperto".....se vi piace e perchè...scambio di tattiche e strategie tra giocatori già più scafati....organizzare qualche incontro (o,perchè no,un torneo) tra barrieristi....eccetera
A voi " /> " />
Hai detto bene. Il mondo degli scacchi è una Galassia.
Quando inizi, e sai soltanto muovere i pezzi, sei un uomo preistorico che non sa neppure che c'è oltre la sua montagna. Più impari, e più ti rendi conto di quanto è grosso il mondo in cui vivi. Prima scopri che esistono i continenti, poi che stai su un pianeta, poi il sistema solare. E quando arrivi al sistema solare, ti rendi conto di quanto siano fuori della tua portata quelli che stanno dall'altra parte della Galassia.
La maggior parte di chi si approccia, non arriva neppure arrivare vicino a capire la complessità del gioco.
Io giocavo da ragazzo con miei amici e poi tornei. Mi sono fermato quando ero Seconda Categoria Nazionale (ci sono categorie, tipo quelle del tennis*). Un paio di amici hanno continuato per un pò e sono arrivati a Candidato Maestro (che diciamo è il limite per chi gioca in modo amatoriale, senza farsi coinvolgere troppo o senza avere un talento particolare) e io posso (potevo? -allenamento e preparazione fisica contano tanto) competere con loro.
Il motivo per cui ho smesso è un'altra storia, e potrebbe disincentivarti, quindi per ora evito.
Quello che dovresti fare è leggerti un buon libro per principianti (non te lo so consigliare, perchè è passato tanto tempo da quando mi interessavo e perchè più che studiare, io carpivo i segreti dagli amici che erano partiti prima), e giocare con qualcuno più bravo.
Forse è meglio che prima di iniziare a giocare, impari qualche regola base di strategia (il concetto di "apertura", di "sviluppo dei pezzi", di "controllo del centro", ecc.) e di tattica (le combinazioni, l'idea di pensiero ramificato, di mossa debole, di tempo perso, di vantaggio, di sacrificio, ecc.).
Ti consiglio un libro e una scacchiera vera davanti, non il pc. Almeno all'inizio.
Gioca dal vivo con qualche conoscente, ma scegli uno più bravo di te, possibilmente. Si migliora giocando con quelli più forti.
Sugli scacchi ci sono tanti aneddoti e storie. E partite spettacolari! Però per capirle e gustartele, devi prima arrivare almeno a capire cosa fanno i fenomeni.
E ricorda: gli scacchi sono lo sport più violento del mondo. Se continui ad appassionarti, tra un paio d'anni capirai quanto è vera questa frase.
* Queste sono le categorie dalla più alta alla più bassa.
Grande Maestro Internazionale (GM) (2500-...)
Maestro Internazionale (IM) (WGM) (2400-2499)
Maestro Fide (FM) e (WIM) (2300-2399)
Maestro (M) (2200-2299)
Candidato Maestro (CM) (2000-2199)
Prima Categoria Nazionale (1N) (1800-1999)
Seconda Categoria Nazionale (2N) (1600-1799)
Terza Categoria Nazionale (3N) (1500-1599)
Prima Categoria Sociale (1S) (1470-1499)
Seconda Categoria Sociale (2S) (1460-1469)
Non Classificato (NC) (1440)
Ai tempi delle medie/superiori giocavo abbastanza, qualche piccolo torneo a livello provinciale, ma sempre a livello amatoriale. Ho avuto la fortuna di avere avuto alle scuole medie un professore di lettere particolarmente illuminato che per tre anni, un'ora alla settimana, ci ha fatto giocare a scacchi.
Poi mi sono perso per strada, nel senso che trasferendomi per l'università, cambiando città, compagnia, amici e tutto il resto non sono più riuscito a giocare regolarmente... e ti assicuro che mi rendo proprio conto della differenza tra come giocavo un tempo e come gioco ora, della mancanza di elasticità mentale nel leggere le tattiche altrui e dell'incapacità di pianificare strategie a lungo termine...
Quindi mi confermate che per arrivare ad un buon livello conta più l'esperienza che un Q.I di 180?La cosa mi rincuora non poco... " /> .
@Metamorfo.....cosa sono quei punteggi e quella classifica?Me ignorante....
Comunque grazie per le dritte.... " />
Ti consiglio di giocare online, magari si trova qualche programmino che ti segue nei tuoi primi passi.
Se e quando inizierai a giocare a livello più agonistico ti sconsiglio comunque vivamente di partecipare ai tornei "reali".. scorrono fiumi di sangue e bile, non immagini quanto.. davvero.
Il punteggio, chiamato ELO, è usato dalla FIDE per dare un'idea della forza dei giocatori. Appena inizi ti assegnano di default sui 1400/1500 (non ricordo e comunque nel corso del tempo è variato), poi si muove in base a come ti comporti contro gli avversari a seconda del loro punteggio. Per dire, se perdi con Carlsen ti tolgono 3 punti, se perdi con Bimbettomanicioccolatose che ha 800 di ELO ne perdi uno sfracello e così via..
Io al liceo sono arrivato a essere 1N, ora ho praticamente smesso ogni tanto faccio qualche partitella online su PlayChess. Sono sempre stato carente a livello teorico, non mi sono mai messo a studiare neanche di sfuggita aperture/medio gioco/finali..
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Si chiama punteggio ELO. Se vuoi particolari: http://it.wikipedia.org/wiki/EloQuindi mi confermate che per arrivare ad un buon livello conta più l'esperienza che un Q.I di 180?La cosa mi rincuora non poco... " /> .
@Metamorfo.....cosa sono quei punteggi e quella classifica?Me ignorante....
Comunque grazie per le dritte.... " />
No, non è una questione di intelligenza. Per arrivare a Grande Maestro (la serie A degli scacchi) o anche Maestro Internazionale (la serie B) servono doti fuori dal comune (oltre ad un'applicazione e uno studio quasi ossessivi).
Poi, tra i Grandi Maestri ci sono differenze anche grandi (come può esserci tra un mediocre giocatore della squadra che deve salvarsi, e un Totti o un Ibraimovic).
Gli altri livelli li si raggiunge con capacità nella media. Poi, dipende dal talento individuale e dall'applicazione e lo studio (se vuoi migliorare devi studiare -non soltanto all'inizio, ma anche dopo-).
Ad altissimi livelli, sto gioco rischia di "bruciarti" la testa, e non pochi grandi scacchisti della storia erano fuori di testa. Altri sono "strani"...
Il bello viene quando riesci a intuire la complessità del gioco, e quando, come è successo a me e a dei miei amici ad un torneo in Liguria, pensi di essere a un livello discreto, e poi un semplice maestro (almeno, lo era all'epoca) ti batte in una partita "lampo" (5 minuti di tempo ciascuno) giocando "alla cieca" (senza guardare la scacchiera): gli si diceva la mossa (chessò, e4) e lui all'istante (c5). Ora, le prime 6 o 7 mosse riuscivo a farle anch'io alla cieca, ma giocare un'intera partita, lampo, e vincere con giocatori capaci che guardano la scacchiera...
Questo per dire che da un certo livello in poi, la scacchiera non serve: hanno tutto in qualche meandro della loro testa. E infatti mi è capitato di vedere tornei internazionali con scacchisti spettinati con la testa tutto il tempo appoggiata alla finestra, a guardare fuori...
Il motivo per cui ho smesso è un'altra storia, e potrebbe disincentivarti, quindi per ora evito.
[...]
E ricorda: gli scacchi sono lo sport più violento del mondo. Se continui ad appassionarti, tra un paio d'anni capirai quanto è vera questa frase.
Se e quando inizierai a giocare a livello più agonistico ti sconsiglio comunque vivamente di partecipare ai tornei "reali".. scorrono fiumi di sangue e bile, non immagini quanto.. davvero.
Affascinante questo sport di pacati intellettuali " />
[psicologia da quattro soli mode on]
Troppa competitivitá, ma pochissime occasioni di sfogarla. Rimane dentro fino ad esplodere nei modi sbagliati. Non mi stupirei se qualcosa del genere ci fosse anche nel mondo dei giochi di carte...
[/psicologia da quattro soli mode on]
É un gioco che da piccolino, per un breve periodo, mi ha affascinato, ma non sono fatto per stare li a immaginare mosse e contromosse e progettare piani B, C, D, se l'avversario mi rovina il piano A (cosa strana dal momento che la mia vita la vivo esattamente cosí e, come programmatore, devo costantemente 'immaginare' il comportamento del codice mio e altrui semplicemente osservandolo " /> )
Ti consiglio di giocare online, magari si trova qualche programmino che ti segue nei tuoi primi passi.
Se e quando inizierai a giocare a livello più agonistico ti sconsiglio comunque vivamente di partecipare ai tornei "reali".. scorrono fiumi di sangue e bile, non immagini quanto.. davvero.
Io l'On line glielo sconsiglio: secondo me, vanno prese le misure sulla scacchiera, avere la visuale concreta.
Quanto è vero il resto che dici: uno si immagina i tornei di scacchi come un posto di cavalieri che si stringono la mano e si fanno complimenti galanti, invece " />
Però, ad un certo punto, se arriva a battere facilmente i conoscenti, il passo dei tornei è obbligatorio. On line non è la stessa cosa.
Serve l'agonismo, la pressione. Lì si cerca davvero la vittoria.
Un passo che potrebbe fare prima dei tornei agonistici, è quello di iscriversi ad un Circolo, e giocare amichevoli con giocatori di diversa forza (di solito, nei circoli si va dai non classificati ai Maestri).
Affascinante questo sport di pacati intellettuali " />
[psicologia da quattro soli mode on]
Troppa competitivitá, ma pochissime occasioni di sfogarla. Rimane dentro fino ad esplodere nei modi sbagliati. Non mi stupirei se qualcosa del genere ci fosse anche nel mondo dei giochi di carte...
[/psicologia da quattro soli mode on]
É un gioco che da piccolino, per un breve periodo, mi ha affascinato, ma non sono fatto per stare li a immaginare mosse e contromosse e progettare piani B, C, D, se l'avversario mi rovina il piano A (cosa strana dal momento che la mia vita la vivo esattamente cosí e, come programmatore, devo costantemente 'immaginare' il comportamento del codice mio e altrui semplicemente osservandolo " /> )
Più o meno è come dici: se giochi una partita di tennis, sfoghi l'aggressività, la tensione sul campo, e poi il corpo si rilassa. Dopo due partite di scacchi in un giorno (molti tornei li fanno nei week end e sono due partite al giorno), quando finisci, il cervello è tutt'altro che rilassato, e per "raffreddarlo" e rilassarlo ci possono volere ore.
Inoltre, mentre giochi, c'è una vera e propria battaglia mentale con l'avversario: spesso tu sai cosa sta pensando e cosa e vuole fare, e anche lui sa.
Se hai solo un piano A, negli scacchi sei morto. Perchè un buon giocatore capisce il tuo piano, e lo vanifica. Serve flessibilità.
Mosse e contromosse, e piani d'attacco e difesa sono appunto l'essenza del gioco " />
Se non abiti troppo lontano da Brescia, nel mio sperduto paesino (in provincia di BS appunto) c'è la biblioteca nazionale degli scacchi, che mi dicono essere molto fornita e molto apprezzata.
Di mio... ehm... so giusto come devono muovere i pezzi, ma oltre non vado " />
Di mio... ehm... so giusto come devono muovere i pezzi, ma oltre non vado " />
Di scacchiste ce ne sono pochissime in Italia (una rarità nei tornei) e poche nel resto del mondo. Soltanto 25 donne nella storia hanno raggiunto il rango di Grande Maestro.
Gli scacchi possono essere anche una forma di creatività artistica, ma la base è logico-razionale. E sappiamo tutti che quando si parla di pura razionalità e di logica, le donne hanno quel problemino... " />
Dimenticavo un consiglio importante: scriviti le partite che giochi. E' fondamentale ri-esaminarle in seguito, per capire gli errori e le mosse deboli, e migliorare.
Magari puoi postarle qui, e le si esamina insieme.
Poi, se si vuole fare una cosa da Barrieristi, si possono fare partite qui. Esiste il gioco per corrispondenza: uno scrive una mossa sulla lettera, l'altro calcola la risposta, e la spedisce. Partite lunghe, ma ben studiate "a freddo".
Ovviamente, le lettere cartacee sono obsolete con le mail, o con i siti internet...
Ora qualche aforisma (in cui vengono nominate alcune delle leggende degli scacchi).
Questa riprende il discorso sulle donne scacchiste:
Perchè non ci sono donne capaci di diventare campioni del mondo di scacchi? Perchè non sono in grado di stare zitte per 4 ore di séguito.
(Karpov) " />
Questa in ambito fantasy:
I Cavalli sono la cavalleria, gli Alfieri sono gli arcieri, le Torri sono l'artiglieria e la Regina è il mago.
(Aagaard)
Altre (con qualche mio commento):
Quelli che vogliono basarsi sulla fortuna, meglio che giochino a carte o alla roulette. Gli scacchi sono qualcosa totalmente diverso.
(T. Petrosian)
Come tutti sanno, negli scacchi non esiste la fortuna: vince il migliore (almeno, quello che è stato migliore nella singola partita).
Nessun Grande Maestro è normale... La differenza fra loro è il diverso tipo di follia.
(V. Korchnoi)
Come dicevo prima...Non ho parlato dei deliri di onnipotenza. Steinitz, per esempio, diceva di poter sfidare Dio, dandogli un pedone di vantaggio " />
Gli scacchi sono un gioco assolutamente logico che ha le sue leggi generali; è possibile comprenderle o con l'intuito o con un durissimo lavoro.
(G. Kasparov)
Grazie agli scacchi ho temprato il mio carattere, perché questo gioco ci insegna ad essere obiettivi. Non si può diventare un Grande Maestro se non si impara a conoscere i propri errori ed i propri punti deboli, così come nella vita.
(A.Aleckine)
Gli scacchi sono un gioco collerico ed irascibile, addirittura oltraggioso per chi subisce lo scacco matto.
(R. Burton)
Gli scacchi sono l'arte della guerra senza le carneficine, sono la resurrezione dei morti sul campo dell'onore, la perpetua speranza, la supremazia dell'intelligenza sulla forza, la cultura dello spirito.
(F. Spriner)
Una mossa cattiva può rovinarne 40 ben giocate.
(Horowitz)
A scacchi non guardare il tuo avversario come una pecora, ma come un lupo.
(Proverbio russo)
Vero. E' da incapaci e da poveracci fare una mossa di cui sappiamo esistere la contromossa che ci fa perdere, puntando sul fatto che l'avversario non arriverà a trovarla, la contromossa...
Giocare per la patta quando hai i bianchi è in un certo senso un vero delitto contro gli scacchi!
(Mikhail Tal)
Gli scacchi furono inventati da Dio in un giorno in cui era particolarmente creativo e al contempo un po' infuriato con l'essere umano.
(M. Burla)
Gli scacchi sono la lotta contro l'errore.
(J. Zukertort)
Io detesto i finali di partita. Un incontro ben giocato dovrebbe essere praticamente deciso nel mezzo del gioco.
(D. Janowsky)
Concordo!
Gli attacchi di Alekhine arrivano all'improvviso, come cicloni distruttivi che appaiono in un cielo limpido.
(G. Kasparov)
L'accumulazione di piccoli vantaggi porta ad una supremazia considerevole.
(W. Steinitz)
I sette peccati capitali degli scacchi sono: superficialità, voracità, paura, incostanza, spreco di tempo, buonismo, immobilità.
(S. Tartakover)
Si impara a conoscere bene la gente viaggiandoci insieme e giocandoci a scacchi.
(Proverbio russo)
E' più vero di quanto non sembri: le persone tendono a ricreare il proprio carattere, punti di forza e debolezza nel gioco.
Giocare a scacchi è imparare a dominare la paura della morte. In una partita bisogna prevedere tutto, anche la propria fine. La solitudine dello scacchista all'avvicinarsi del "matto" è simile a quella del condannato.
(Francis Szpinger)
Gli scacchi sono un gioco per la loro forma, un'arte per la loro essenza ed una scienza per la loro difficoltà di apprendimento. Vi possono procurare altrettanto piacere che un buon libro o una bella musica, ma non avrete una reale gioia se non riuscirete a giocare bene.
(Tigran Petrosian)
Contro Alekhine tu non sai mai che cosa aspettarti... contro Capablanca sai che aspettarti ma non puoi impedirlo!
(George Thomas)
Quando giochi devi essere in buone condizioni fisiche. Il tuo gioco si deteriora come il tuo corpo: non si può separare il corpo dalla mente.
(Bobby Fischer)
Se Tal sacrifica un pezzo, prima prendilo e poi calcola. Se lo sacrifico io, prima calcola e poi prendilo. Se lo sacrifica Petrosian non lo prendere.
(Botvinnik)
Gli scacchi sono un grande gioco. Non importa quanto sei bravo, c'è sempre uno meglio di te; non importa quanto sei una schiappa, c'è sempre qualcuno peggio di te!
(A. Horovitz)
"Difenderò la razza umana!"
(Garry Kasparov prima dell'incontro col computer Deep Blue)
Durante una gara il campione deve essere una combinazione fra un monaco buddista e una tigre siberiana.
(Alekhine)
Gli scacchi mettono in conflitto non due intelligenze, ma due volontà.
(Emanuele Lasker)
Considero gli scacchi il più onesto tra i giochi, poiché gli avversari non possono nascondersi nulla l'un l'altro.
(Isaac B. Singer)
Quando vedi una buona mossa, aspetta, cercane una migliore.
(Emanuel Lasker)
Sto per l'appunto cimentandomi con la notazione algebrica e le prime trascrizioni " />Dimenticavo un consiglio importante: scriviti le partite che giochi.
Magari puoi postarle qui, e le si esamina insieme
Grazie mille " /> Appena ci sarà qualcosa di definibile come "partita" da postare,lo farò molto volentieri
Personalmente suggerisco un gioco di scacchi per computer, io uso
Chessmaster Grandmaster Edition
Presenta un gran numero di giocatori dove ognuno simula un modo di giocare per cui si tende a ridurre l'impatto derivante dai classici giochi basati unicamente sul livello.
Allora, Joramun, ti sei cimentato in questo mese e mezzo?
Sei diventato almeno Maestro? " />
" />