una curiosità....avete un esame imminente, ma non riuscite proprio a star concentrati...che fate??
io è tutto il giorno che cazzeggio allegramente su questo forum(ho risposto a più topic oggi che nei mesi precedenti!!)....help me!!! " />
Non essendo mai stato un tipo particolarmente intuitivo, ho sempre dovuto usare del sano olio di gomito per preparare gli esami, quindi la distrazione per me era la nemica numero uno. Per fortuna, sono sempre riuscito a tenerla a bada. Ti dico come studiavo io, sperando di darti qualche spunto.
1) Programma in anticipo quanta roba dovrai studiare, in maniera tale da avere una specie di tabella giornaliera che ti dica chiaramente quante pagine devi leggere ogni giorno. Calcola almeno un giorno libero a settimana per staccare il cervello e tieni conto dei giorni che sai che non potrai studiare.
2) Ogni giorno studia quello che devi fare quel giorno e solo quello.
3) Prenditi 10 minuti di pausa completa ogni 60 di studio.
4) Il punto più difficile... La verità è che nessun metodo di studio può funzionare se non accetti tu per prima il fatto che più stai all'università, peggio sarà dopo. Ok, l'università è lì per insegnarti delle cose, ma la verità è che di quello che studierai solo una minima parte ti servirà nel mondo del lavoro. Perciò ritardando l'ingresso nel mondo del lavoro più del necessario, peggiori le tue già non rosee speranze lavorative (tenuto conto della situazione internazionale in generale ed italiana in particolare).
Senza contare il discorso che l'università non è gratis e che i tuoi genitori, anche se non lo dicono, accusano il colpo ogni volta che arriva la retta. Risparmiare loro anni di pagamenti oltre il necessario è un bel modo per dimostrare, a se stessi e a loro, di essere una persona che può farcela.
E infine, l'università è un mondo che non c'entra niente con la vita vera. Nel migliore dei casi è una splendida gabbia dorata, nel peggiore un girone dantesco pieno di professori arroganti e supponenti, assistenti inviperiti e frustrati e amministrativi che sembrano avere un vero e proprio talento innato per complicarti la vita. E tu vorresti rimanere più del necessario in un luogo così?
In sintesi, programma bene lo studio, prenditi i tuoi momenti di relax, ma quando devi studiare fallo e bene, perché più tempo del necessario rimani là dentro, peggio è.
Mai riuscito a studiare decentemente. Superavo piuttosto bene e facilmente gli esami di programmazione (programmare é una delle mie attivitá preferite) ma quando dovevo mettermi davvero a studiare mi era impossibile: semplicemente io e la disciplina non abitiamo nello stesso universo. E cosí continuavo a distrarmi leggendo, scrvendo, disegnando, suonando e programmando.
Non ti dico quanto ci ho messo a laurearmi " />
E questo vale anche ora nel mondo del lavoro: se qualcosa mi intriga faccio le capriole, altrimenti non c'é proprio verso....
Io difficilmente studiavo il giorno prima dell'esame.. un po' per giorno, ma sul lungo periodo...
@guardiano della notte: grazie per i consigli....molto ma molto utili!!il parallelismo con il girone Dantesco è favoloso e quanto mai appropriato!! " />
@manifredde: ahaahha....sembri la mia fotocopia al maschile.....ahimè! ed ti capisco per quanto riguarda il mancato interesse verso qualcosa.... " />
@eddard seaworth: non son mai stata una tipa metodica purtroppo...mai studiato su lunghi periodi..in genere mi regolo in base agli esami!!! comunque grazie
farò buon uso anche delle vostre esperienze! " />
Io posso solo incoraggiarti, perchè ero peggio di te :P
Solo che sono fortunata e mi bastava andare a lezione per capire il nocciolo della questione e risparmiarmi giornate intere di studio (fino all'università credo di non avere mai studiato più di un'ora al giorno, escluse quelle dedicate agli esercizi che mi sarebbero costati le famose note sul diario o sul registro se non fatti).
Non so se può esserti utile, ma io ho sempre avuto bisogno di un certo rumore di sottofondo per studiare. Sarà che sono cresciuta con una marea di cugini rumorosi, ma nel silenzio non riuscivo a concentrarmi. Per cui sempre televisione o radio a basso volume a riempire il silenzio, se non c'era altro.
In più, io studiavo meglio di notte. La mia tesi è stata scritta tutta tra mezzanotte e le 4 del mattino. Ovviamente non potevo permettermi certi orari durante i periodi di lezione, ma finite le lezioni difficilmente mi mettevo a studiare prima di cena... e rendevo meglio.
A parte queste preferenze strettamente personali, il consiglio migliore che posso darti è prendi tanti appunti e impara a prenderli bene:
- Massacra i libri di scritte minuscole e sottolineature se questo è il modo migliore per te
- fai mappe concettuali
- stendi riassunti chilometrici
- ...
Andare a lezione e prendere appunti è il modo migliore per risparmiarsi ore di studio e farle rendere al meglio, anche perchè non tutto quello che dice il prof è sui libri e hai voglia a ricordarlo a mesi di distanza. Ma credo di essere un po' in ritardo con questo consiglio " />
Infine io ho sempre trovato utile fare collegamenti fra le varie materie: vedere un argomento da diversi punti di vista aiuta a comprenderlo meglio e a fissarselo in testa, e in più dimostrare "conoscenze" extra può dimostrarsi molto utile (soprattutto agli orali) per salvarsi il fondoschiena e addirittura per migliorare il voto. Ed è anche molto utile per tenere allenata la mente.
Ultima cosa: sii sincera. So che sembra un consiglio strano, ma io ho portato a casa un 25 in Diritto pubblico comparato quando meritavo al massimo 22 perchè sono stata sincera quando il professore mi ha chiesto che voto meritassi " />
Anch'io prendevo un sacco di appunti a lezione e poi, giornalmente o settimanalmente (dipendeva dalla voglia e dall'umore e dalla materia) una volta a casa li riordinavo, riscrivendoli pressoché tutti; ho sempre avuto una buona memoria per certe cose e quindi una volta ultimato questo "lavoraccio" (fai conto che i miei appunti erano scritti ovviamente con abbreviazioni e, in alcuni casi, con alcuni segni stenografici - eh sì, sono tra le poche che ha studiato pure stenografia alle superiori - quindi ero "costretta" a "tradurre" quanto scritto finché avevo la mente ancora focalizzata su quella materia).
In genere riuscivo a dosare lo studio in modo tale da non impiegare mai (o quasi mai, un paio di eccezioni ci sono state) più di un mese, mese e mezzo, per preparare un'esame. Ed in ogni caso, una volta terminato lo studio, ero matematicamente certa di superare la prova; ovvio gli imprevisti poi son sempre dietro l'angolo, l'assistente pignolo, il professore con la luna storta....quello che si dimentica degli appelli, quello che scappa nel bel mezzo di un'appello....me ne sono capitate di cotte e di crude. Però nessuno mi ha mai mandato a casa ad un'orale.
A volte per ricordarmi alcune cose particolarmente ostiche (oppure da sapere a memoria: vedi regole grammaticali, desinenze....alfabeti! Qualcuno ha detto Russo?) le musicavo in cantilene che mi ripetevo in loop nella mente.....così alle medie ho imparato tutto il coro dal III Atto dell'Adelchi ">
E così, con il vecchio ordinamento all'università, mi sono fatta 12 esami in 3 anni; però fai conto che per partito preso da fine giugno a fine settembre non davo esami.
ma che brave!!!leggendo le vostre esperienze se non altro mi rendo conto che non importa dove tu sia o cosa stia facendo(facoltà intendo) è sempre la solita giungla!!! comunque grazie...mi piace confrontarmi...è sempre molto utile!!
Ultima cosa: sii sincera. So che sembra un consiglio strano, ma io ho portato a casa un 25 in Diritto pubblico comparato quando meritavo al massimo 22 perchè sono stata sincera quando il professore mi ha chiesto che voto meritassi " />
forte! hihihi....ma ahimè mai successo...anche perchè gran parte dei miei esami sono e sono stati scritti a cui conseguiva orale(facoltà scientifica), quindi ahimè...scripta manent(marchiate a fuoco)!!!
Ohè, che, andiamo di aneddoti su voti immeritati? Io mi vergogno ancora del 28 all'esame di tedesco...quando all'orale il professore non mi chiese neanche di leggere in lingua o di tradurgli i pezzi dei libri da leggere (ammetto che lo avevo intortato prima con una discussione sulla figura del vampiro in Hoffmann e Goethe...)
Tipo? Il non ricordare nulla, ma assolutamente nulla, un secondo dopo esserti seduta davanti alla prof da te scelta per la tesi? E doverti alzare con la coda tra le gambe, scusarti e dire "mi dispiace, ci vediamo al prossimo appello?".quello che si dimentica degli appelli, quello che scappa nel bel mezzo di un'appello....me ne sono capitate di cotte e di crude
Non sono sicuro. All'università mi avevano rib attezzato "l'essenziale" perché i mie appunti condensavano tutto, e dove gli altri scrivevano chilometri di note io non superavo le due paginette di quaderno. E' anche vero che certi professori sentivano pure il bisogno di specificare "questo non scrivetelo - soprattutto non scrivetelo all'esame - , è solo un esempio utilizzato da me per farvi capire meglio il passo..."Andare a lezione e prendere appunti è il modo migliore per risparmiarsi ore di studio e farle rendere al meglio, anche perchè non tutto quello che dice il prof è sui libri e hai voglia a ricordarlo a mesi di distanza
Tipo? Il non ricordare nulla, ma assolutamente nulla, un secondo dopo esserti seduta davanti alla prof da te scelta per la tesi? E doverti alzare con la coda tra le gambe, scusarti e dire "mi dispiace, ci vediamo al prossimo appello?".quello che si dimentica degli appelli, quello che scappa nel bel mezzo di un'appello....me ne sono capitate di cotte e di crude
"> No, forse non ci siamo capiti....erano i professori che si dimenticavano o scappavano nel bel mezzo dell'esame.......mi ricordo ancora gli appelli, rispettivamente Antropologia Culturale e Teoria e Storia della Storiografia; e guarda caso, entrambi esami sostenuti (o per lo meno ci abbiamo provato "> ) d'estate.......capito perché per partito preso non facevo esami da fine giugno a fine settembre? Non avevo voglia di dovermi sorbire gli appelli straordinari imposti a forza dal presidente di facoltà a questi docenti bontemponi............
Aaahhh..ora ho capito...un po' tipo il prof che a Venezia si presentò all'appello (non il mio, per fortuna), guardò i quaranta che lo aspettavano, e poi disse con voce annoiata "non ho voglia di fare esami oggi. tornare alla prossima data"
...e nessuno lo rincorse per spingerlo giù dalle scale e dargli un motivo valido per non fare esami...
Aaahhh..ora ho capito...un po' tipo il prof che a Venezia si presentò all'appello (non il mio, per fortuna), guardò i quaranta che lo aspettavano, e poi disse con voce annoiata "non ho voglia di fare esami oggi. tornare alla prossima data"
...e nessuno lo rincorse per spingerlo giù dalle scale e dargli un motivo valido per non fare esami...
Da me ce ne era uno in particolare che non si presentava proprio agli appelli. Un mio amico ci ha impiegato piú di sei mesi per farsi firmare l'esame. Sulla porta del suo ufficio c'era scritto: non inviate mail perché tanto nome.cognome@unitn.it > null (che in linguaggio informatico é come dire che le mail finiscono direttamente nel cestino, voleva essere una battuta non so se sua o di qualche studente :-)
.quello che si dimentica degli appelli, quello che scappa nel bel mezzo di un'appello
cose già viste..una prof ci ha fatto aspettare qualcosa come 5-6h perchè si era dimenticata di aver l'orale con me e i miei colleghi e aveva "importanti riunioni"...a questi generi aggiungo professori che ti spostano l'appello il pomeriggio del giorno prima(Domenica) dell'esame e tu lo scopri soltanto andando a consultare la pagina dell'appello !!
true story
Ma almeno l'hai fatto nel giorno stesso....a noi hanno dovuto mettere un'appello straordinario la settimana successiva, o 10gg dopo, ora non ricordo.....perché la tipa (era una donna) la mattina, invece di andare in Università aveva preso il treno per tornare a casa a Torino...... ">
E noi, alle 14.00 di un caldissimo pomeriggio di fine giugno potevamo morire davanti al dipartimento semi deserto, dove il bidello alle 16.00 prima di chiudere ha avuto pietà di noi e ci ha dato il n° di telefono del Presidente di Facoltà.....comunque, so per certo che ad alcuni è capitato anche di peggio...
Ma ora stiamo un po' divagando......il fulcro della discussione sono i consigli per studiare al meglio senza incorrere in distrazioni.......
Anche se c'era poca voglia a volte quando dovevo studiare, studiavo e studiavo e studiavo..... (bella questa massima).
Solidarietà a Millika in questi momenti "brutti", ma c'è di peggio credimi.
Gil Galad - Stella di radianza