Voi cercate la magia, sperate nella magia, a Valyria, ma secondo me vi sbagliate, la magia la troveremo ad Asshai delle Ombre.
I draghi incrementano la magia, come dice Melisandre, ma non sono La magia, che per ora sembra sia più conosciuta e controllata ad Essos (ad esempio la dinastia Targaryen non ne sa una sega... se fosse stata a Valyria, non dico la padronanza di Melisandre, ma almeno della sua esistenza avrebbero saputo).
Il fatto che Martin abbia detto che il disastro di Valyria è equivalente a quello di Pompei, è solo una prova a carico, più che la tesi.
Veramente Valyria fa parte di Essos, se non sbaglio, non lontano dalla Baia degli Schiavisti.
Inoltre, se i draghi sono così legati alla magia che la potenza di quest'ultima dipende dalla presenza dei primi, beh, direi che quelli che erano i signori dei draghi qualcosina di magia dovevano sapere.
Che OGGI, nel momento in cui si svolgono gli eventi, la dinastia Targ non sappia nulla di magia vuol dire e non vuol dire. Bisogna tener conto di alcune cose:
- degli attuali Targ viventi, nessuno è stato allevato dai Targ. Erano tutti neonati o bambini al momento della caduta di Aerys, compreso Viserys. E dopo non c'era nessuno che potesse, eventualmente, metterli a parte dei segreti di famiglia.
- i draghi erano già estinti da un secolo, se non ricordo male, al momento della caduta dei Targ. E' plausibile che, senza i draghi a sostenere la magia, siano andate perdute anche le conoscenze relative ad essa, soprattutto se erano tramandate solo oralmente
- Dany, che è l'unica di cui possiamo dire con certezza assoluta che è effettivamente Targ, dimostra un istinto incredibile nei confronti dei draghi e un legame con essi indiscutibile, il che fa almeno supporre che il suo sangue qualche legame con la magia ce l'abbia
Quanto al paragone con Pompei e Atlantide, a me sembra che il paragone sia solo relativo alla portata della distruzione. Non mi sembra che le parole di Martin escludano la magia (purtroppo non ho il testo dell'intervista... mi piacerebbe leggere le parole che ha usato Martin).
Io comunque sono per la combinazione di forze naturali e elemento magico, anche se sono indecisa su quale dei due sia stato l'elemento scatenante.
Bè in realtà Melisandre disse che i draghi potenziano la magia, non che essa dipenda dai draghi, lei stessa e anche gli stregoni di Qarth la usavano anche prima che i draghi tornassero (però ora è più forte cit.).
Non abbiamo notizie di Targaryen che conoscessero l'esistenza della magia, nemmeno di Aegon il conquistatore, che aveva i draghi e venne subito dopo il disastro
Comunque ho cercato quella famosa intervista... ho trovato solo un sitaccio spam così al volo, spero sia riportata correttamente:
"Another similar thing was the great explosion of Vesuvius that destroyed Pompeii and Herculaneum. And Krakatoa, yet another gigantic explosion. So, I took all those things together and came up with Valyria—with magic thrown in."
Confermo che per me la magia non risiedeva a Valyria, altrimenti Aegon avrebbe avuto o quantomeno conosciuto gli stessi(o simili) poteri dei sacerdoti di r'hllor e degli stregoni di qarth...
ma prendo atto che, testualmente, c'è stata un pò di magia buttata lì in mezzo al disastro di Valyria... ora, a me sembra una dichiarazione un pò del menga... spero quindi abbia un grande piano a riguardo e non si sia voluto sbottonare.
Rimango però della stessa idea, Aegon(valyria) zero, Asshai tanta, Qarth un pò, draghi catalizzatori.
Questo "with magic" non lo ricordavo! Bene, ho toppato alla grande!
Non mi pare di aver mai scritto che la magia dipenda dai draghi. Ho solo detto che, se i draghi sono legati alla magia (e questo è indubbio) e a Valyria c'erano i signori dei draghi, questi ultimi qualcosina di magia dovevano sapere.
Il che è molto diverso dal dire che la magia dipenda dai draghi o che risieda a Valyria.
Non ho mai sostenuto nessuna delle due cose. Tanto per essere chiari, faccio un elenco sintetico delle mie affermazioni:
- Valyria fa parte di Essos e quindi, se Essos è il continente della magia, è probabile che ce ne fosse anche a Valyria
- i draghi sono legati alla magia
- se i draghi sono legati alla magia, coloro che li avevano domati dovevano sapere qualcosa della magia (il che non implica affatto che ne fossero i maestri indiscussi)
- non sappiamo nulla di eventuali conoscenze magiche da parte dei Targ, perchè Martin non ci dice nulla in proposito. C'è qualche vaghissimo indizio relativo a Summerhall, ma è troppo poco. Quanto al fatto che Aegon il Conquistatore non avesse la magia, non lo sappiamo. Nessuno la cita, ma nemmeno la esclude.
- dato il legame che sviluppa Dany con i draghi e l'istinto che la guida a questo proposito, io suppongo che anche lei abbia qualche legame inconsapevole con la magia
Personalmente interpreto le parole di Martin come "Vesuvio + Krakatoa con l'aggiunta della magia". Quindi la magia c'entra nel disastro di Valyria.
Rimane da capire il ruolo e l'importanza che ha avuto nel disastro. Magari è stata solo una piccola scintilla... magari qualcosa di più.
Niente, più mi insinuo nei meandrei delle interviste a Martin, più trovo informazioni che mi fanno ribaltare:
ST: Valyria is a place that we never actually see in the books, but its presence is felt throughout. I've always associated it with the Roman Empire, but when you describe the Doom of Valyria with the boiling seas and giant tsunamis, it also calls to mind our own legends of Atlantis. Am I on the right track with those comparisons?
GRRM: Yes, and once again I've mixed and matched. There are elements of Valyria that are similar to Rome. It was the dominant world power for hundreds of years. Unlike Rome, the dominance was partially based on magic and on dragons, as well as on the strength of their legions. But there is certainly an element to that. Of course, the fall of the Roman Empire was a slow process that took centuries, while Valyria fell overnight. So, in that sense it is more like the Atlantis legends.
Mi mangio il cappello, però ora mi siedo e aspetto che faccia tornare tutti i conti con questa dichiarazione,
perchè le contraddizioni sono lì da leggere nei libri e le ho citate sopra.
*A margine un mio dubbio: Aegon il conquistatore, che andava a spasso per le città libere prima di sbarcare a Westeros... i suoi 3 draghi dove li teneva? Al guinzaglio come Daenerys?
Alla fine la sua storia è identica a quella di Dany, se ella riuscirà nella conquista con Drogon e fratelli.
Veramente io non vedo tutte queste contraddizioni.
Per quel che riguarda Aegon, prima di tutto non era solo, aveva 2 sorelle, Rhaenys e Visenya, che cavalcavano gli altri due draghi (i tre erano Balerion, Vhagar e Meraxes). E poi lui veniva da Dragonstone dove aveva la sua dimora.
Probabilmente si portava i draghi (che, da quel che si dice e da quel che vediamo del girovagare di Arya nella Red Keep, dovevano essere ben più grandi di quelli di Dany) quando serviva. Neanche Dany sembra avere bisogno del guinzaglio per farsi capire dai draghi. Quanto al farsi obbedire....
Probabilmente Aegon ha avuto la pazienza il buonsenso e la volontá di far crescere i propri draghi prima di iniziare la conquista di Westeros. Vediamo se in The World Of Ice And Fire, veniamo a conoscenza di qualche dettaglio in piú...
Per quanto riguarda la magia e il disastro di Valyria, ecco, mi sembrava che fosse stato Martin stesso a dirlo. Acreacciaio, mi potresti dire di che periodo sono le interviste che hai quotato (e magari linkarmele, anche via MP, thx.)
Probabilmente Aegon ha avuto la pazienza il buonsenso e la volontá di far crescere i propri draghi prima di iniziare la conquista di Westeros. Vediamo se in The World Of Ice And Fire, veniamo a conoscenza di qualche dettaglio in piú...
Per quanto riguarda la magia e il disastro di Valyria, ecco, mi sembrava che fosse stato Martin stesso a dirlo. Acreacciaio, mi potresti dire di che periodo sono le interviste che hai quotato (e magari linkarmele, anche via MP, thx.)
Presto fatto: in pratica ho semplicemente cercato su google.com "martin interview pompeii", e l'unica intervista che ho trovato è questa:
certo che "smarter travel"...
Per quel che riguarda Aegon, prima di tutto non era solo, aveva 2 sorelle, Rhaenys e Visenya, che cavalcavano gli altri due draghi (i tre erano Balerion, Vhagar e Meraxes). E poi lui veniva da Dragonstone dove aveva la sua dimora.
Probabilmente si portava i draghi (che, da quel che si dice e da quel che vediamo del girovagare di Arya nella Red Keep, dovevano essere ben più grandi di quelli di Dany) quando serviva. Neanche Dany sembra avere bisogno del guinzaglio per farsi capire dai draghi. Quanto al farsi obbedire....
Lo so bene che i 3 draghi li cavalcava con le sorelle...
il mio era un eufemismo per dire: "come diavolo si dipana la vita di Aegon il conquistatore? Il disastro c'è stato con i suoi genitori vivi, presumo io date le date, i Targaryen stavano già di per loro lontano da Valyria? Quanti draghi c'erano a Valyria ed in giro con i Valyriani in villeggiatura come i Targaryen?
Come e da chi era formato il seguito di Aegon durante i suoi pellegrinaggi e battaglie? Le città libere volevano ingaggiarlo per distruggersi a vicenda, quindi oltre i draghi qualche seguito doveva averlo... si presume avesse o abbia guadagnato un esercito quando è poi sbarcato a Westeros... chi finanziava questi Valyriani prima in villeggiatura all'estero e poi esuli, unici ad aver rimasto dei draghi?"
Sì, in effetti come eufemismo era leggermente pretestuoso " />
Ahahahahah... mi sa che per tutte queste risposte dovremo aspettare The World of Ice and Fire, come dice Timett :P
Però qualche supposizione la faccio. Se non ricordo male, mi pare che da qualche parte, parlando della conquista di Aegon, appunto, si parlasse di un esercito che seguiva lui e le sorelle.
D'altra parte, visto quello che riesce a fare da solo Drogon che è forse un decimo di Balerion, per distruggere le città libere forse bastavano i tre draghi.
Probabilmente Aegon ha avuto la pazienza il buonsenso e la volontá di far crescere i propri draghi prima di iniziare la conquista di Westeros. Vediamo se in The World Of Ice And Fire, veniamo a conoscenza di qualche dettaglio in piú...
[...]
Forse neanche con mille anni di pazienza Dany riuscirà a far crescere i suoi quanto Balerion.
Quando Arya si perde nei meandri della Red Keep, vengono descritti i teschi dei draghi che trova e si dice che quelli più recenti erano più piccoli di quelli più antichi. Mi sembra che anche altrove si dicesse che i draghi più recenti erano più piccoli dei loro predecessori.
Per qualche motivo sembra che non crescessero più quanto prima. Forse per l'indebolimento della magia?
forse per la magia, forse per la cattività, insomma da quando era stata creata la "sala" per loro.... balerion mi sembra che potesse inghiottire un uomo a cavallo... bello grosso!!
aegon aveva un piccolo esercito, non mi ricordo chi e quando racconta la battaglia (non mi ricordo il nome, comunque tyrrel e lannister vs aegon loro con armate praticamente al completo lui con poche migliaia di uomini male armati... solo che scatena in battaglia i 3 draghi contemporaneamente (unica volta che capita) e vince in scioltezza.
Roccia del Drago era uno sperduto avamposto dell'Impero valyriano, e non escludo che potesse essere la loro testa di ponte per un eventutale invasione di Westeros.
I targaryen erano una nobile famiglia stanziata là un bel pezzo, insomma ben da prima del disastro. Ed è grazie alla loro posizione periferica che sono sopravvissuti, unici tra i cavalieri di draghi.
ora, la vera domanda è: avevano già dei draghi? Forse sì, forse no. Forse sono morti a seguito del disastro, forse negli anni successivi li hanno usati e li hanno persi, forse Balerion&Co. erano i draghi originali, bestioni di un paio di secoli, forse sono nati 10/20 anni prima che Aegon decidesse di sbarcare.
Indubbiamente il disastro e le sue conseguenze sono un bel mistero, ma non noto contraddizioni...
Questo è quello che si sa finora del Disastro - perdonate la traduzione approssimativa u.u" - SPOILER DI TUTTI I LIBRI A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO
Il Disastro di Valyria è il nome del cataclisma di natura non specificata che ha causato il crollo dell'Impero di Valyria. È avvenuto circa un secolo prima della conquista Targaryen di Westeros. È possibile che l'ispirazione di Martin per il Disastro sia stata una interpretazione della caduta di Atlantide. Un secolo di sangue e caos seguì il Disastro di Valyria.
Descrizione
Il cataclisma ha colpito la Valyria, capitale dell'omonimo impero, frammentando il territorio che circonda la città in numerose isole minori, creando il Mare Fumante tra di esse. L'area è ora descritta come "infestata da demoni." La maggior parte delle persone hanno paura di andare là, dicendo: "Il Disastro governa ancora in Valyria." Si dice che pochi sopravvivono a un viaggio nelle rovine di Valyria . Anche i marinai più incalliti rabbrividiscono al pensiero di navigare nella Valyiria post-Disastro.
Molti dei segreti di Valyria, come il metodo per la creazione dell'acciaio di Valyria, sono stati persi nel Disastro.
Questo disastro è stato così drammatico che è rappresentato nell'arte in tutto il mondo. La sala d'ingresso di Khal Drogo nella casa delle Nove Torri a Pentos è un mosaico di vetro colorato raffigurante il Disastro di Valyria. La sua futura sposa Daenerys Targaryen se ne accorge quando entra. Anche le canzoni cantano del Disastro: una ballata struggente di due amanti che muoiono durante il Disastro di Valyria è cantata in alto Valyriano al matrimonio di re Joffrey Baratheon.
Il giorno del Disastro
Mentre è a bordo della Selaesori Qhoran, Tyrion ricorda che è stato scritto che il giorno del Disastro ogni collina per cinque miglia si era divisa in pezzi, riempendo l'aria di cenere e fumo e fuoco, che arse così caldo e affamato che anche i draghi nel cielo sono stati inghiottiti e consumati.
Grandi fratture aveva aperto sulla terra, inghiottendo palazzi, templi, città intere. Laghi bolliti o tramutati in acido, scoppi di montagne, fontane di fuoco vomitarono roccia fusa per un migliaio di metri in aria, dalle nuvole rosse piovve vetro di drago (// ossidiana) e il sangue nero dei demoni, e a nord il terreno si frantumò e crollò e cadde su se stesso e il mare infuriato si precipitò dentro.
La più fiera città in tutto il mondo era scomparsa in un istante, il suo impero leggendario scomparso in un giorno, le Terre della Lunga Estate bruciate e annegate e degradate.
Si dice che un muro d'acqua di 300 metri di altezza discese su Velos annegando centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini, lasciando nessuno a raccontare la storia, ma alcuni pescatori che erano in mare e una manciata di lancieri Velosi hanno scritto, su una robusta torre di pietra sulla collina più alta dell'isola, che avevano visto le colline e le valli sotto di loro trasformarsi in un mare in tempesta.
La fiera Velos con i suoi luoghi di cedro e di marmo rosa era svanita in un baleno. Sul lato nord dell'isola, le antiche mura in mattoni e le ricche piramidi del porto schiavista di Ghozai avevano subito la stessa sorte.
Eventi recenti
A Game of Thrones
Mentre entra nella sala d'ingresso di Khal Drogo nella casa delle Nove Torri a Pentos, Daenerys Targaryen nota un mosaico di vetro colorato raffigurante il Disastro di Valyria.
A Storm of Swords
Una ballata struggente di due amanti che muoiono in mezzo al Disastro di Valyria, chiamata La Danza dei Draghi, è cantata in alto Valyriano al matrimonio di re Joffrey Baratheon da Collio Quaynis, anche se secondo Tyrion è più propriamente una canzone per due cantanti, maschio e femmina.
A Feast for Crows
Euron Greyjoy afferma di aver viaggiato in tutto il mondo durante il suo esilio, compreso un viaggio nelle temute rovine di Valyria .
A Dance with Dragons
A Meereen il principe mercante Xaro Xhoan Daxos dona a Daenerys Targaryen un arazzo che è stato nelle sue tombe di famiglia fin da prima del Disastro.
L'arazzo è vecchio, polveroso, sbiadito... ed enorme. È bello e copre la metà del pavimento. I mari sono di seta blu, le terre sono verdi, le montagne nere e marroni. Le Città Libere sono mostrate come stelle in filo d'oro o d'argento. Non vi è alcun Mare Fumante, Valyria non è ancora un'isola. Astapor, Yunkai e Meereen sono tre stelle d'argento accanto al blu della baia Schiavisti. Westeros è lontano, verso il fondo della mappa.
Una notte il Selaesori Qhoran sta navigando vicino a Valyria. Tyrion sale sul ponte per una boccata d'aria notturna. Sopra solo le stelle più brillanti sono visibili, tutte ad ovest. Un bagliore rosso pallido illumina il cielo a nord-est, il colore del sangue livido. Tyrion non ha mai visto una luna più grande. Mostruoso e gonfio, sembra che abbia inghiottito il sole e si sia svegliato con la febbre. Secondo Moqorro il cielo è sempre rosso sopra Valyria. Tyrion ipotizza che sono forse i fuochi delle Quattordici Fiamme (// probabilmente i vulcani di Valyria, secondo molti) riflessi tra le nuvole.
La flotta di navi di Ralf è colpita da tre grandi tempeste, e venti a sfavore. Venti rossi da Valyria che sapevano di cenere e zolfo, e neri venti li spinsero verso riva (// con conseguente naufragio).
Nell'ultimo capitolo di Arya in a feast for crows, l'uomo gentile racconta la storia del primo uomo senza volto...
Prima del Disastro, i signori di Valyria obbligavano degli schiavi a lavorare in miniera, sotto i 14 fuochi.
L'ambiente era così caldo e malasano che gli schiavi non riuscivano mai a vivere a lungo.
Inoltre nascosti nelle miniere vivevano i Wyrm (i vermi di fuoco), lontani parenti dei draghi, che sono ostili con gli uomini e sono in grado di sputare anche loro fuoco.
Ai ricchi signori di Valyria però non interessava la vita degli schiavi ma erano più interessati all'oro e altri metalli...
Gli schiavi hanno tentato più volte di ribellarsi ma le loro rivolte non riuscivano mai ad arrivare in superficie.
Con il tempo tutti gli schiavi, indipendentemente dalla loro religione, cominciarono a pregare per la morte dei loro padroni e affinchè le loro sofferenze abbiano fine.
Un giorno un uomo (non si sà se era uno schiavo, un carceriere oppure un figlio di uno signori di Valirya) cominciò ad uccidere gli schiavi che pregavano...
Era nato il primo uomo senza volto.
Quando Arya chiese all'Uomo gentile se i signori di Valyria hanno subito il giudizio dell'uomo senza volto, il maestro rispose che lo hanno ricevuto ma non dice come.
Quella parte della storia è un segreto riservato solo ai maestri del Tempio del Bianco e del Nero
Da AWoIaF http://awoiaf.westeros.org/index.php/Doom_of_Valyria
EDIT per traduzione sbagliata >.>"
Molte risposte sulla questione Targaryen sono state date con l'estratto da TWOIAF
Spoiler da TWOIAF:
Targ sono andati via da Valyria 12 anni prima del disastro, perché Daenys the Dreamer lo ha sognato, Targ non erano una famiglia molto influente, sono partiti con cinque draghi (le famiglie influenti allora quanti ne avevano?). Hanno vissuto per cent'anni a Dragonston, dei draghi è sopravvissuto solo Balyrion ma ne erano nati altri due più giovani e più piccoli.
Questo estratto non parla di magia che controlla i draghi ma mi sembra che ce ne sono molte conferme in altre fonti, pian piano che trovo altri riferimenti più precisi gli aggiungerò al post, oppure chi se lo ricorda meglio lo scriva nei commenti.
La descrizione più dettagliata che abbiamo di Valyria proviene dalle parole di Uomo Gentile e ci sono molti passaggi su cui soffermarsi.
«La storia dei nostri inizi. Se vuoi essere una di noi, sarà meglio che tu sappia chi siamo e come siamo nati. Gli uomini possono mormorare sottovoce degli Uomini senza volto di Braavos, ma noi risaliamo a prima della Città segreta. Noi esistevamo prima della rosa del Titano, prima dello Smascheramento di Uthero, prima della Fondazione. Siamo nati a Braavos tra le nebbie del Nord, ma all'inizio ci siamo insediati a Valyria, tra i poveri schiavi che si sfiancavano di lavoro nelle miniere sotto le Quattordici fiamme che illuminavano le antiche notti di Freehold. Le miniere in genere sono posti umidi e freddi, scavati nella pietra gelida e morta, ma le Quattordici fiamme erano montagne vive con vene di roccia fusa e cuori infuocati. Quindi le miniere della vecchia Valyria erano sempre calde, diventavano sempre più bollenti a mano a mano che i pozzi si facevano sempre più profondi. Gli schiavi lavoravano in una specie di forno. Le rocce intorno a loro erano troppo calde per essere toccate. L'aria puzzava di zolfo e bruciava i polmoni a ogni respiro. Avevano le piante dei piedi ustionate, coperte di vesciche, anche se portavano sandali molto spessi. A volte, quando abbattevano una parete per cercare l'oro, trovavano vapore, acqua bollente o roccia fusa. Certi pozzi erano così bassi che non si poteva neppure stare in piedi, ma bisognava strisciare o avanzare carponi. E in quella rossa oscurità c'erano anche i wyrm.»
«Vermi della terra?» chiese lei, con espressione accigliata.
«Wyrm del fuoco. Qualcuno dice che siano parenti dei draghi, perché anche loro sputano fuoco. Ma invece di levarsi nel cielo, scavano nella terra e nella pietra. Stando ai vecchi racconti, c'erano dei wyrm tra le Quattordici fiamme prima ancora che arrivassero i draghi. I cuccioli non sono più grandi del tuo braccio, ma crescono fino a raggiungere dimensioni enormi e non amano per niente gli uomini.»
«Uccidevano gli schiavi?»
«Spesso, nei pozzi dove c'erano fessure o buchi nella roccia si trovavano cadaveri bruciati e anneriti. Le miniere però continuavano a scendere in profondità. Gli schiavi morivano a frotte ma ai padroni non importava. Si riteneva che l'oro rosso, quello giallo e l'argento fossero più preziosi della vita degli schiavi, perché a Freehold gli schiavi costavano poco. In tempo di guerra i valyriani ne catturavano a migliaia. In tempo di pace, li facevano riprodurre, anche se solo i peggiori venivano mandati a morire nella rossa oscurità.»
«Gli schiavi non si sono ribellati e non hanno lottato?»
«Alcuni l'hanno fatto» rispose l'uomo gentile. «Nelle miniere le rivolte erano all'ordine del giorno, ma con scarsi risultati. I signori dei draghi della vecchia Freehold erano molto esperti di stregoneria e gli uomini inferiori li sfidavano a loro rischio e pericolo. Il primo Uomo senza volto fu uno di questi.»
«Chi era?» la domanda sfuggì ad Arya, prima che potesse rifletterci sopra.
«Nessuno» rispose. «Alcuni dicono che fosse anche lui uno schiavo. Altri sostengono che fosse figlio di uno dei signori di Freehold, di nobili origini. Secondo altri si trattava di un sorvegliante che si impietosì per loro. La verità è che nessuno lo sa. Chiunque egli fosse, era una persona che stava in mezzo agli schiavi e poteva ascoltare le loro preghiere. Nelle miniere lavoravano uomini provenienti da centinaia di nazioni diverse, ma tutti pregavano per la stessa cosa. Chiedevano il sollievo, la fine delle sofferenze. Una cosa piccola e semplice. Ma i loro dèi non rispondevano alle invocazioni e le loro sofferenze continuavano. "I loro dèi sono tutti sordi?" si chiese quell'uomo... finché, nella rossa oscurità, una notte ebbe un'illuminazione.
«Ogni dio ha i suoi strumenti, uomini e donne che lo servono e lo aiutano a esercitare il suo volere sulla Terra. Gli schiavi non sembravano rivolgere le loro invocazioni a cento dèi diversi, ma a un unico dio con cento volti differenti... e lui era lo strumento di quel dio. Quella stessa notte scelse il più disgraziato degli schiavi, quello che aveva pregato con più fervore e lo liberò dal suo giogo. Il primo dono era stato fatto.»
Arya fece un passo indietro. «Uccise lo schiavo?» Non le sembrava una cosa giusta. «Avrebbe dovuto uccidere i padroni!»
«Avrebbe portato il dono anche a loro... ma questa storia te la racconterò un altro giorno, meglio non divulgarla troppo.» Piegò la testa di lato. «E tu chi sei, bambina?»
Le quattordici fiamme erano dei vulcani attivi, illuminavano le notti di Freehold, nonostante questo incauti di potenziali pericoli ci scavavano le miniere, alcuni schiavi incontravano corridoi magmatici secondari e li credevano Wyrm, oppure questi strani parenti dei draghi esistevano veramente e forse potevano anche loro essere controllati dalla magia. Con quattordici vulcani attivi collocati in un'una zona così ristretta immaginare un disastro naturale di quelle dimensioni non è poi così difficile.
Valyriani erano i più esperti in magia in tutta essos, l'acciaio di Valyria era creato con potenti incantesimi per cui nessuno è mai riuscito a imitarlo, Uomo gentile conferma la loro grande abilità.
Adesso assisterete a pensieri in libertà e teorie molto ma molto strampalate, non posso fare di meglio in assenza del materiale.
Il mistero del primo faceless, se fosse uno dei nobili origini che conosceva la magia avrebbe potuto sfruttarla per scatenare il disastro magari utilizzando i Wyrm di fuoco e il fatto che la montagna era logorata dalle miniere.
Primo faceless potrebbe essere uno schiavo che si è messo d'accordo con il sorvegliante impietosito per andare a chiedere clemenza a qualche lord dei graghi sentimentale.
A tutto ciò potrebbe partecipare qualcuno dei Targaryen che ha avvisato la sua famiglia di quello che ha intenzione di fare, loro si sono trasferiti e poi ha impiegato 12 anni per concludere il tutto forse con aiuto di altre reclute faceless alle quali ha insegnato i misteri che loro coltivano tutt'ora.
Potrebbe essere che Doom of Valyria ebbi origini prevalentemente naturali con ripercussioni magiche e che i Targ si sono semplicemente limitati a non avvisare gli altri e nessuno dei signori dei graghi abbia avuto un ruolo attivo nella catastrofe.
Così capiamo da chi Daenerys ha ereditato amore insano per gli schiavi.
Daenys the Dreamer possedeva il potere profetico simile ai sogni verdi di Joien. Bloodraven ha lo stesso potere di Bran, persone con il sangue di drago e con il sangue dei primi uomini condividono gli stessi poteri, forse perché l'origine della loro magia è la stessa.
I Targ non contavano molto nella vita di Valyria forse perché non avevano schiavi e combattevano contro queste barbarie, c'è una frase che in TWOIAF che le case nobili Valyriane più ricche e potenti hanno considerato la fuga dei Targ come una sconfitta e un fallimento, viene da chiedersi in che cosa gli consideravano sconfitti.
La magia secondo me dipende dalle attività vulcaniche e dai movimenti delle placche, draghi e estranei a loro volta dipendono dalla essa.
Non tutti gli inverni di Westeros sono caratterizzati dal buoi totale, è successo una sola volta durante la grande notte quando sono venuti gli estranei, totale oscuramento dei cieli si può spiegare solo con enormi masse di polvere vulcanica che blocca i raggi del sole.
Daenerys ha avuto la premunizione di far schiudere le uova in una zona vicina a Valyria e si sono schiuse, i suoi predecessori che si erano allontanati dai vulcani non riuscivano più a gestire i draghi.
Daenys ha scritto il libro Songs e Protents che è stato perso, Marwyn ha ritrovato tre pagine di quel libro e ne ha scritto uno lui.
Ora mi azzardo nelle brutte figure scientifiche chi è più capace di me mi corregga: la cometa è un corpo celeste abbastanza grande, pianeta di Martin non sappiamo quanto è grande, la cometa entrando nel campo gravitazionale del pianeta Martin può aver alterato il movimento delle placche tettoniche attivando così la zona finora sismicamente stabile del Nord, risveglia la magia del nord e gli estranei. Al nord forse ci sarà una grande eruzione.
Asshai è forse il terzo polo magico del pianeta, è chiamata delle ombre forse per la grande presenza di polvere di origine vulcanica, questo spiegherebbe perché non ci cresce niente nella terra delle ombre.
I contro della mia teoria: nessun mago ne anche il più potente sarebbe in grado di controllare i Vulcani, nessuno potrebbe ripristinare o bloccare gli effetti di un'eruzione per cui tutte le teorie su Azor Ahai cadrebbero..