La distinzione che fai fra prescrittivo e descrittivo è interessante, ma non costituisce un'argomentazione in questa discussione: il nocciolo della questione non è che è impossibile impedire di violare questi valori (tramite la loro rappresentazione in leggi), bensì il fatto che, fino ad ora questa affermazione non è stata contraddetta, questi valori non possano essere coerenti fra loro in tutte le loro implicazioni.
il fatto che sia impossibile impedire di violare questi valori sempre e comunque è del tutto irrilevante.
se un assassino spara alla gente non sta violando o inficiando il nucleo di valori assoluti dello Stato.
se un giudice non rispetta le regole del giusto processo, non sta inficiando il nucleo di valori assoluti.
se un politico si fa corrompere e vota una legge incostituzionale, non sta inficiando il nucleo di valori assoluti.
perché? perché nel mondo delle prescrizione l'eccezione è tollerata.
La scienza, oltre ad essere descrittiva, non è teleologica... non si occupa di fini e scopi. Il diritto invece sì.
il fatto che gli assiomi siano contraddetti di tanto in tanto dalla realtà dei fatti non significa niente, perché quegli assiomi non vogliono descrive la realtà, vogliono plasmarla, indirizzarla in una certa direzione.
Nel mondo del diritto si può dire che ogni regola è posta proprio in quanto se ne prevede una violazione.
quindi, finché il nucleo di diritti svolge le sua funzione prescrittiva, la sua funzione di indirizzare i consociati verso determinate condotte, il nucleo è definibile auto-consistente.
è solo quando cessa questa "efficacia" che il nucleo di diritti salta, ma c'è bisogno di una violazione clamorosa, progettata e avvallata dalle istituzioni stesse (tipo le nozze rosse, o l'11/9 secondo la teoria del complotto) o di una serie di micro-violazioni endemiche e diffuse (stati corrotti sudamericani).
in definitiva:
1. è possibile creare un sistema di diritto perfettamente logico e razionale? sì, perché come ha fatto notare anche metà lupo grazie alla "gerarchizzazione" degli assiomi e delle proposizioni stesse creare un sistema coerente non è difficile.
2. indipendentemente dal fatto che il sistema sia perfettamente logico e razionale, è possibile far rispettare sempre e comunque i "valori fondamentali"? No, ma per il diritto, a differenza della scienza, il fatto che i suoi assiomi non siano rispettati, entro certi limiti non rileva, in quanto:
- le regole sono poste proprio in vista di una loro eventuale violazione!
- le regole hanno valore prescrittivo, ovvero intendono orientare la condotta dei consociati, non descriverla senza contraddizioni.
3. per garantire il rispetto di alcuni diritti fondamentali lo Stato può dover essere necessariamente costretto a derogare il nucleo di diritti fondamentali stesso? No, non necessariamente. Solo se non è riuscito a creare il sistema coerente di cui al punto 1.
Ma anche qualora non fosse riuscito e si trovasse nella spiacevole situazione di dover decidere "uno l'uno o altro, ed entrambi hanno pari dignità", l'auto-consistenza nel mondo del diritto viene meno non sul piano logico, ma su quello prescrittivo/deontologico (del "dover essere" insomma)
es. SPOILER ASOS
le nozze rosse hanno fatto saltare (o fortemente indebolito) la validità della regola dell'ospitalità? indubbiamente (v. ADWD)
Mormont che tollera le scampagnate notturne dei confratelli e il piccolo tentativo di fuga di jon in nome del quieto vivere fa saltare la validità del divieto di diserzione? no
sono entrambe deroghe ai valori fondamentali dell'ordinamento, ma l'una fa venir meno l'autoconsistenza, l'altra no.
perché? perché vanno valutate in un ottica prescrittiva, non descrittiva.
l problema secondo me, come ho già detto, risiede nell'esistenza stessa dello Stato, e l'unica possibilità di superarlo risiede nel superamento dello Stato stesso, mediante la creazione di comunità autogestite dal basso.
imho impossibile, semplicemente perché le comunità autogestite sono fondamentalmente delle pippone.
le prime 3 comunità furbe che si mettono insieme e si gestiscono dall'alto si mangiano a colazione tutte le altre nel giro di qualche anno.
ed ecco che rinasce lo Stato.
robe così erano possibili nell'europa semi-disabitata pre-romana, dove bastava una cinta muraria per garantirsi l'indipendenza. E sono durate relativamente poco anche loro, spazzate via dai primi "stati" mediamente organizzati.
inoltre solo uno Stato decentemente organizzato può stare ai tempi con le accelerazioni tecnologiche/scientifiche/militari ecc. della modernità.
Magari può essere una buona idea dare più potere alle comunità locali, ma una sovrastruttura che coordina e sovraintende il tutto oggi come oggi è imprescindibile