Ultimamente ho letto "Il ritorno di Beorthnoth figlio di Beorthelm", di Tolkien ovviamente. Pare abbia iniziato a scriverlo nei primi anni trenta, in un determinato contesto sociale -europeo- inequivocabile.
Tolkien riprende un poema epico inglese del 1000 d.C., e lo usa per attaccare quelle "guide" di nazioni che per il loro orgoglio smisurato portano alla rovina il loro stesso popolo. La tematica sociale c'è, eccome.
Certo, è innegabile che da sempre il professore di Oxford sia stato cestinato dall'intellighenzia intellettuale, illuminata e snob. E, concedetemi, lei si che si è guardata l'ombelico per decenni ignorando volutamente quello che le succedeva intorno.
Tornando in tema, non so se Tolkien meritasse il Nobel. Non so se lo ha meritato più di lui chi ha avuto il riconoscimento svedese.
Nelle opere di Tolkien si possono trovare molti temi e prese di posizioni su società, cultura, perfino sulla politica.
Lo stesso Tolkien però ha più volte affermato che le sue opere non avevano alcun messaggio intenzionale a livello socio-morale-religioso-culturale-politico-eccetera. Anche perchè, da quel poco che si capisce nelle sue lettere, era fondamentalmente un libertario (ai tempi gli anarchici tiravano le bombe e non si poteva dire :P)
Gli stessi temi delle sue opere sono stati decifrati in modi "piuttosto diversi" dagli studiosi se nel corso del tempo è stato un modello sia per gli hippie che per l'estrema destra! :P
Evidentemente opere così importanti e corpose non possono fisiologicamente evitare di lanciare messaggi di un qualsiasi tipo, del tutto involontariamente.
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Sai che qualcosa di quello che hai scritto c'è? Qualche mese fa mio fratellino (9 anni) mi ha fatto leggere delle letture del suo libro tratte dallo hobbit e dal signore degli anelli, risultato: prima guardava solo i film del signore degli anelli, ora ha letto lo hobbit e forse tra poco inizierà con il signore degli anelli. Per i libri Martin è meglio farlo aspettare però!Per me, la cosa migliore che possono fare sapete qual'è? Mettere qualche estratto dall'hobbit o dal signore degli anelli nelle antologie per le elementari e nelle medie, onde inviare l'input che potrà essere coltivato se il lettore presenta affinità con il genere.
Tanto per esempio, nelle antologie di non ricordo quale anno, c'era un estratto di un libro di Asimov. Nemmeno mi ricordava che era di Asimov quel brano, però mi ha stimolato l'interesse per quel genere di libri e quando infine l'ho ritrovato in terra e fondazione, l'ho ricordato e ho capito che l'interesse era partito da lì.
Io invece ho avuto l'impressione di aver già letto la parte in cui Bilbo entrava nelle radure dove banchettavano gli elfi
Solo che mi sarebbe difficile controllare
Ho letto Andric...almeno il suo libro più famoso, che mi pare sia l'unico pubblicato in italiano...e se la vogliamo mettere sul piano dell'idealismo e della tematica sociale facilmente riconoscibile, il premio ci stava. Che poi, assurdamente, II ponte sulla Drina si sia rivelato molto più attuale oggiogiorno che allora, è un altro discorso.Non so se lo ha meritato più di lui chi ha avuto il riconoscimento svedese.