Bhe, dai ora non esagerare; per quanto anch'io abbia apprezzato ed amato Tolkien in quasi tutte le sue opere, il paragone con il Beowulf mi pare un tantinello forzato. Soprattutto perché (sebbene a brandelli) ho letto Beowulf in lingua originale; e quando dico originale non mi riferisco all'inglese, ma al suo più antico antenato e ti posso garantire che sono due cose piuttosto differenti (lingua a parte, ovviamente).....Personalmente ritengo che lo stile di Tolkien fosse straordinario,più che all'altezza della narrazione, epico quanto quello del Beowulf; Quindi avrebbe meritato a pieno il Nobel.
BTW, non trovo così scandaloso il fatto che Tolkien non abbia vinto il Nobel, né mi pare shockante che quanto lui scriveva fosse considerata come "letteratura secondaria"; a tal proposito mi pare molto azzeccata la frase di Maupassant citata da Ser Cortnay Penrose. La Letteratura era davvero considerata qualcosa di elitario e solo in un secondo tempo (e nemmeno tanto tempo fa) gli orizzonti si sono un po' ampliati.....
Io l'ho letto tutto, e, riferendomi allo spirito,ovviamente, non allo stile in se e per se, ma ciò che da allo stile il fuoco che segna i capolvori posso dire che Tolkien sia all'altezza.
inoltre leggo che il primo nobel per la letteratura è (da regolamento) assegnato in base ai meriti... "sociali" dell'autore... insomma si tende a premiare prevalentemente (esclusivamente) opere che trattano tematiche impegnate".. di "ispirazione idealista"
la letteratura come mezzo per avvicinare le persone a temi importanti, o per far conoscere questo o quel avvenimento... razzismo, segregazione, guerre, olocausto, rapporti socio-culturali, introspezione psicologica ad alto livello eccetera.
il sda, nonostante si possano rinvenire degli accenni metaforici ad alcune tematiche "importanti", resta fondamentalmente letteratura d'evasione. E così anche le altre opere di tolkien
alla luce di tutto questo è ancora più straordinario il solo fatto che sia stato preso in considerazione...
Sarebbe curioso far leggere a scuola il Sda, ma sostituirlo a Svevo o a Kafka sarebbe delirio assoluto...
Mah, io ho dovuto leggere "Il processo" e "La coscienza di Zeno". Il primo l'ho terminato solo per orgoglio personale (una pizza assurda, ma se fosse stato lungo un terzo sarebbe stato anche interessante), mentre per "La coscienza" non e' bastato neanche l'orgoglio!
E ho letto 2 volte il silmarillion, e 4 volte le cronache, quindi non e' che mi spaventano i libri lunghi :-)
Credo personalmente che Il SdA fornisca abbastanza temi per la scuola (lettura metaforica della societa' militarizzata e tecnocratica etc...) e certamente, per invogliare i giovani alla lettura, servirebbe molto meglio allo scopo di tanti altri 'mattoni', piu' adatti a lettori esperti che non ad adolescenti per i quali questi potrebbero essere il colpo fatale ad un entusiasmo gia' debilitato...
Credo personalmente che Il SdA fornisca abbastanza temi per la scuola (lettura metaforica della societa' militarizzata e tecnocratica etc...) e certamente, per invogliare i giovani alla lettura, servirebbe molto meglio allo scopo di tanti altri 'mattoni', piu' adatti a lettori esperti che non ad adolescenti per i quali questi potrebbero essere il colpo fatale ad un entusiasmo gia' debilitato...
Sono d'accordissimo su questo punto. Molti dei libri che vengono proposti a scuola non sono apprezzati, un po' per la constrinzione, un po' perché non si è ancora in grado di capirli veramente.
è piuttosto assurdo che si diano in prima liceo da leggere capolavori come madame bovary o l'idiota, non tanto perchè presentano tematiche troppo difficili, ma semplicemente perché non vengono prima forniti i mezzi e i canoni (che poi ognuno affinerà in base alla sua indole) con cui apprezzare una buona lettura.
Sarebbe buona cosa se si suscitasse prima l'amore nella lettura e poi nella letterautura, ma mi sembra che già nel triennio generalmente si dovrebbero essere in grado di apprezzare quelli che banalmente sono considerati "i classici".
E poi, se tu riconosci addirittura che il signore degli anelli abbia temi interessanti, come puoi negare che ne abbiamo Kafka e Zeno? Oppure semplicemente non trovi questi libri di tuo gusto perché per te sono troppo poco avvicenti, dal punto di vista della trama?
E poi, se tu riconosci addirittura che il signore degli anelli abbia temi interessanti, come puoi negare che ne abbiamo Kafka e Zeno? Oppure semplicemente non trovi questi libri di tuo gusto perché per te sono troppo poco avvicenti, dal punto di vista della trama?
Non nego che abbiano temi interessanti, solo che non mi paiono cosí smaccatamente superiori a letture piú facilmente digeribili anche da chi, come me, era un buon lettore ma principalmente di letture d'evasione. Inoltre, da buon ignorante dei classici e da diffidente di un certo snobbismo intelletualoide (in narrativa come nel cinema), credo che quei libri fossero decisamente troppo lunghi per quello che in realta' raccontavano, un po' come 'The Dome' di King .
Per tutto ci vuole una fase propedeutica: farmi leggere un libro in veneziano stretto in seconda liceo non mi avvicina certo ai classici... sarebbe opportuno, secondo me, scegliere tra libri che possano suscitare interesse (alle elementari ci hanno fatto leggere Momo, che io ho adorato).
La Storia infinita, Il Signore degli Anelli, qualcuno dei libri di Verne, sono tutti romanzi che danno opportunita' di discussione e che possono contemporaneamente divertire/intrattenere/attrarre anche il lettore meno smaliziato. Ma evidentemente sono troppo 'popolari' (fantascienza? Puah! Fantasy? Ma scherziamo?)
Per me, la cosa migliore che possono fare sapete qual'è? Mettere qualche estratto dall'hobbit o dal signore degli anelli nelle antologie per le elementari e nelle medie, onde inviare l'input che potrà essere coltivato se il lettore presenta affinità con il genere.
Tanto per esempio, nelle antologie di non ricordo quale anno, c'era un estratto di un libro di Asimov. Nemmeno mi ricordava che era di Asimov quel brano, però mi ha stimolato l'interesse per quel genere di libri e quando infine l'ho ritrovato in terra e fondazione, l'ho ricordato e ho capito che l'interesse era partito da lì.
Secondo me il SdA non è affatto adatto ad avvicinare i giovani alla lettura (se non quella nicchia di giovani particolarmente interessata alla costruzione di mondi fantasy). E' pesante, quasi senza umorismo, con dialoghi poco accattivanti per la sensibilità dei giovani d'oggi, con lunghissime descrizioni di un mondo inventato di cui alla stragrande maggioranza non frega e non fregherà mai un tubo. Se si vuole dare qualcosa di più facilmente apprezzabile dei classici ottocenteschi, di sicuro non è il SdA la scelta migliore.
E poi è una trilogia, e mi sembra preferibile far leggere a scuola libri autoconclusivi, in modo da poter analizzare i lavori per intero senza dover costringere lo studente a suicidarsi per la lunghezza.
Inoltre non mi sembra che le tematiche siano trattate in modo particolarmente profondo (se si fa il confronto con altri libri passati alla storia), quindi nemmeno questo è un motivo valido per far leggere il SdA. (Per me è proprio poco interessante la visione della realtà proposta dal SdA, ma vabbè, questa è una faccenda anche molto personale).
Sono d'accordo col fatto che bisognerebbe assegnare ai giovani anche letture più "leggere" (ma comunque di qualità), ma il SdA non mi sembra che rientri tra queste.
Si potrebbe comunque parlarne un po' nei libri di testo, questo sì. Anche con degli estratti.
E' pesante, quasi senza umorismo, con dialoghi poco accattivanti per la sensibilità dei giovani d'oggi, con lunghissime descrizioni di un mondo inventato di cui alla stragrande maggioranza non frega e non fregherà mai un tubo.
Onestamente, credo che la tua descrizione si adatti perfettamente anche agli altri libri che ho citato e che a scuola pero' vengono fatti leggere. Con la differenza, pero', che scommetto che ai giovani (sopratutto quelli di oggi) tra le disavventure del signor K e le avventure di Frodo sceglierebbero certamente le seconde. E lo dimostra il fatto che il sda lo leggono in molti anche se non 'incoraggiati' dalle scuole, ne hanno tratto un film di grandissimo successo e ha praticamente creato un genere della narrativa.
E poi è una trilogia, e mi sembra preferibile far leggere a scuola libri autoconclusivi,
Se usi la versione 'tutto in uno' ecco che hai un solo libro autoconclusivo. Che se non ricordo male e' quello che doveva essere fin dall'inizio, se il costo della stampa in un singolo volume non fosse stato all'epoca antieconomico...
Comunque, non nego che potrebbero esserci libri ancora piu' adatti ad iniziare le persone alla lettura. Dico solo che questo e' IMHO molto piu' adatto di tanti altri testi che invece mai mancano nei percorsi scolastici. E anche sul piano puramente formativo non credo abbia molto da invidiare...
Onestamente, credo che la tua descrizione si adatti perfettamente anche agli altri libri che ho citato e che a scuola pero' vengono fatti leggere.
In quali libri di scuola ci sono lunghissime descrizioni su un mondo inventato? :-P
A parte questo, non ho mai detto che anche questi libri per molti non sono pesanti (ma la loro lettura può essere giustificata da altre cose, come il modo di trattare certe tematiche, poi vabbè, ci sono libri e libri). Ho detto che se si devono proporre libri più accattivanti per avvicinare i giovani, non mi sembra proprio che il SdA sia la scelta adatta. Se si ritengono troppo pesanti certi libri, non è che proponendone un altro pesante si risolve la cosa.
Con la differenza, pero', che scommetto che ai giovani (sopratutto quelli di oggi) tra le disavventure del signor K e le avventure di Frodo sceglierebbero certamente le seconde.
Io invece scommetto di no. Magari non sceglierebbero le prima, ma nemmeno si fionderebbero con entusiasmo sulle seconda come alternativa. Non tanto per via della storia, ma soprattutto per il modo in cui è scritta.
lo dimostra il fatto che il sda lo leggono in molti anche se non 'incoraggiati' dalle scuole, ne hanno tratto un film di grandissimo successo e ha praticamente creato un genere della narrativa.
I giovani che leggono il SdA volentieri, senza essere costretti, ci sono ma mi sembrano in minoranza. (Esiste anche una minoranza che legge/apprezza i "classici", se per questo)
Per il film è tutto un altro discorso. E' altamente commerciale (in senso buono) e gradevole per una buona fetta della popolazione. E' tutta un'altra cosa, anche se di base la storiella è la stessa. E' il libro che secondo me per il grande pubblico è un pacco. Infatti nella mia classe il film era piaciuto a molti, mentre tutti quelli che hanno provato a leggere il libro si sono rotti. Ricordo il commento testuale di una mia amica "Sono rimasta delusa, il film era incalzante...".
Se usi la versione 'tutto in uno' ecco che hai un solo libro autoconclusivo. Che se non ricordo male e' quello che doveva essere fin dall'inizio, se il costo della stampa in un singolo volume non fosse stato all'epoca antieconomico...
Sì vabbè, non c'entra niente. Non cambia il fatto che il prodotto complessivo è molto lungo (e questo di certo non invoglia di più alla lettura, oltre a diminuire la quantità di opere totali lette e quindi la varietà).
Per concludere velocemente la sequela di OT:
Bhe, estratti di libri "fantasy", o che comunque oggi rientrerebbero in questa categoria e nei vari sottogeneri nelle antologie delle medie (ed in alcune delle superiori) ce ne sono vari esempi; "I Viaggi di Gulliver", "Alice nel Paese delle Meraviglie", "Frankenstein".......
Tuttavia credo che trattare quanto o meno SdA sia adatto alla formazione culturale inserita in un ambito scolastico non è molto pertinente al questo topic; se ne potrebbe magari discutere in una discussione prettamente dedicata.....Come divagazione dal tema centrale, mi sembra, ci siamo spinti un pochino in là; è meglio rientrare nel vivo della questione.
Spassionatamente e personalmente, Svevo l'ho letto, e non mi dice nulla. Così come non mi dicono nulla D'Annunzio, Moravia, e svariati altri. mentre Tolkien è solo uno di quelli che non si trovano nelle antologie o nei grandi premi della critica che mi dicono e danno molto, che riprendo in mano e rileggo volentieri. Per dire che "l'interessante" è relativo, e non è detto che il professore o giudice di turno corrisponda ai criteri della gente...o anche solo che i suoi criteri siano validi.se tu riconosci addirittura che il signore degli anelli abbia temi interessanti, come puoi negare che ne abbiamo Kafka e Zeno? Oppure semplicemente non trovi questi libri di tuo gusto perché per te sono troppo poco avvicenti, dal punto di vista della trama?
Ripeto, io non trovo scandaloso che Tolkien non abbia ottenuto il Nobel, proprio alla luce del fatto che tanti altri, altrettanto validi, non l'hanno ottenuto oparimenti a lui. Trovo più scandaloso che si proponga uno come Moravia come potenziale vincitore. Non trovo scandalosa la definizione del giudice svedese, semmai stupida (ma è un mio parere) ed in certa misura comprensibile alla luce del contesto in cui fu pronunciata.
Spassionatamente e personalmente, Svevo l'ho letto, e non mi dice nulla. Così come non mi dicono nulla D'Annunzio, Moravia, e svariati altri. mentre Tolkien è solo uno di quelli che non si trovano nelle antologie o nei grandi premi della critica che mi dicono e danno molto, che riprendo in mano e rileggo volentieri. Per dire che "l'interessante" è relativo, e non è detto che il professore o giudice di turno corrisponda ai criteri della gente...o anche solo che i suoi criteri siano validi.
D'accordo, allora abbiamo gusti così inconciliabili che (dato che io amo alla follia i vecchi classici dell'ottocento e del novecento e non riesco neanche a leggere il 99 per cento dei libri attuali) è intuile continuare ad accusare o difendere Tolkien perché cambia radicalmente il parere a seconda dei gusti e non si può trovare un accordo. Non posso che ricorrere a: " />
Per non andare OT (sennò ci pensa Darklady ad usare la sua spada di Toledo) ti rispondo in MP[D'accordo, allora abbiamo gusti così inconciliabili che (dato che io amo alla follia i vecchi classici dell'ottocento e del novecento e non riesco neanche a leggere il 99 per cento dei libri attuali) è intuile continuare ad accusare o difendere Tolkien perché cambia radicalmente il parere a seconda dei gusti e non si può trovare un accordo. Non posso che ricorrere a: " />
inoltre leggo che il primo nobel per la letteratura è (da regolamento) assegnato in base ai meriti... "sociali" dell'autore... insomma si tende a premiare prevalentemente (esclusivamente) opere che trattano tematiche impegnate".. di "ispirazione idealista"
la letteratura come mezzo per avvicinare le persone a temi importanti, o per far conoscere questo o quel avvenimento... razzismo, segregazione, guerre, olocausto, rapporti socio-culturali, introspezione psicologica ad alto livello eccetera.
il sda, nonostante si possano rinvenire degli accenni metaforici ad alcune tematiche "importanti", resta fondamentalmente letteratura d'evasione. E così anche le altre opere di tolkien
alla luce di tutto questo è ancora più straordinario il solo fatto che sia stato preso in considerazione...
Onestamente non trovo strano che a quei tempi il genere di Tolkien fosse considerato una categoria inferiore, probabilmente per la maggior parte delle persone lo è ancora oggi, in effetti mi sarei stupito del contrario..
Ultimamente ho letto "Il ritorno di Beorthnoth figlio di Beorthelm", di Tolkien ovviamente. Pare abbia iniziato a scriverlo nei primi anni trenta, in un determinato contesto sociale -europeo- inequivocabile.
Tolkien riprende un poema epico inglese del 1000 d.C., e lo usa per attaccare quelle "guide" di nazioni che per il loro orgoglio smisurato portano alla rovina il loro stesso popolo. La tematica sociale c'è, eccome.
Certo, è innegabile che da sempre il professore di Oxford sia stato cestinato dall'intellighenzia intellettuale, illuminata e snob. E, concedetemi, lei si che si è guardata l'ombelico per decenni ignorando volutamente quello che le succedeva intorno.
Tornando in tema, non so se Tolkien meritasse il Nobel. Non so se lo ha meritato più di lui chi ha avuto il riconoscimento svedese.