In una recente intervista, Martin chiarisce alcuni punti riguardo la magia:
Some of your hard-core readers, myself included, have spent a lot of time speculating about how many different kinds of magic there are in your world. Or is it all the manifestation of the same mysterious supernatural forces?
That's something I like to reveal little by little.
I can tell you generally that when treating with magic in fantasy, you have to keep it magical. Many fantasy writers work out these detailed systems, and rules, and I think that's a mistake.
For magic to be effective in a literary sense, it has to be unknowable and strange and dangerous, with forces that can't be predicted or controlled. That makes it, I think, much more interesting and evocative. It functions as a symbol or metaphor of all the forces in the universe we don't understand and maybe never will.
So, you don't want to be explaining midi-chlorian levels?
If I wanted to write science fiction, I would write science fiction.
Quindi non dobbiamo attenderci nessuna regola precisa. Questo non piacerà a qualcuno, però è una risposta abbastanza esauriente.
PS.: non metto il link all'intervista perchè in essa si parla anche di ADWD e quindi dovrebbe essere proibito postare il link sul Castello Nero.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
I can tell you generally that when treating with magic in fantasy, you have to keep it magical. Many fantasy writers work out these detailed systems, and rules, and I think that's a mistake.
che presunzione... addirittura un errore ...
solo perché non è in grado di elaborare uno straccio di sistema magico o perché ritiene che la sua saga benefici da un sistema magico sclerotico e completamente imprevedibile (ottimo per i deus ex machina), non significa che non altri non possano farlo egregiamente.
it has to be unknowable and strange and dangerous, with forces that can't be predicted or controlled.
It functions as a symbol or metaphor of all the forces in the universe we don't understand and maybe never will.
grandi paroloni, ma non mi convincono.
noi non capiamo la vera essenza della morte, o dell'amore, o della vita (direi tra le più grandi "forza dell'universo", motori dell'agire umano e non solo) ma anche la morte e l'amore e l'esistenza hanno un buon grado di prevedibilità e controllabilità.
così dovrebbe essere la magia. Non dico imprigionarla in regole deterministiche, ma neanche tirarla fuori quando e come gli comodo.
tra l'altro, si contraddice nella sua stessa opera: da una parte la magia totalmente sregolatale, dall'altra le profezie quasi infallibili, che altro non sono che l'incarnazione e il simbolo della Prevedibilità e della Controllabilità degli eventi.
tutte chiacchiere.
La verità è che quasi sempre Martin usa la magia come deus ex machina e plot twist (seppur raffinati e ben congegnati... di solito)
Volevo riportare una mia considerazione su Beric e Cat [ma può darsi che sia del tutto evidente a tutti]
spoiler "Portale delle Tenebre"
A proposito di Beric e della resurrezione di Catelyn, ho notato un parallelismo tra i personaggi in questione e il concetto chiave del culto di R'hllor, cioè Beric sta a Cat come la Luce sta all'Ombra. Infatti Beric in seguito alle resurrezioni rimane moralmente integro e quindi lo accosterei al concetto di "Luce" che volendo simboleggerebbe la purezza d'animo e la giustizia. Cat, prendendo vita da Beric (e quindi dalla Luce), è dunque un'entità interiormente fatta di Ombra, come testimonia il suo concetto di giustizia. E su quest'ultima cosa aggiungerei che se Beric dopo la morte diviene una sorta d'incarnazione della giustizia, in tal senso Cat è l'incarnazione della vendetta...E la vendetta potrebbe essere assimilata all'Ombra della giustizia in quanto nasce dall'esigenza di fare giustizia ma i risvolti sono evidentemente negativi, sia per chi la fa che per chi la subisce.
Posso anche capire come Martin desideri che la magia rimanga...magica, inteso come "misteriosa". Va bene come idea, però questo non dovrebbe esimerlo dal creare un sistema di funzionamento coerente della magia. Sistema che magari noi lettori non vedremo mai spiegato completamente nei dettagli, ma che, sotteso alla trama, dovrebbe rendere la magia meno deus ex machina.
E' un po' come accadde a suo tempo col film del LOTR. Quasi nessuno degli spettatori sapeva del lavoro massiccio che la Weta fece a proposito di armi e armature, anche perché non serviva saperlo. L'effetto finale però si vide benissimo sullo schermo: una qualità e una verosimiglianza tale da rendere più credibile e coinvolgente il film.
A me la morte di Renly, per come è avvenuta, ha dato molto fastidio.