Via le sessiste Biancaneve, Cenerentola e la Bella addormentata nel bosco. L’iperfemminista ministero dell’Eguaglianza del premier socialista spagnolo José Luis Zapatero, insieme con il sindacato degli insegnanti Fete-Ugt, hanno lanciato «Educando nell’uguaglianza»: è una crociata rosa in 42 mila opuscoli, distribuiti al corpo docente, che smonta la visione patriarcale della società trasmessa - sostengono - da queste favole da sempre «maschiliste». Non solo: l’offensiva zapaterista propone, invece dei classici amati da tutti i bimbi di tutto il mondo, la novella «La principessa differente», la storia di una nuova eroina politicamente corretta. Ma la polemica è stata immediata. «Per il momento il governo ha salvato solo Cappuccetto Rosso per il colore del suo copricapo», ha ironizzato lo scrittore e giornalista conservatore Alfonso Ussía. «Il nostro opuscolo vuole cercare favole non sessiste, visto che fiabe come quelle di Charles Perrault sono di solito piene di stereotipi. E quasi tutte collocano le donne e le bambine in una situazione passiva, in cui il protagonista, generalmente maschile, deve realizzare diverse imprese per salvarle», ha tuonato Laura Seara, direttrice dell’«Istituto della Donna», battagliero ariete del ministero dell’Uguaglianza, presentando la clamorosa iniziativa.
L’opuscolo dedicato ai bambini (ma è previsto anche un secondo volumetto rivolto agli studenti delle scuole medie) è di 27 coloratissime pagine, piene di disegni, ed è scaricabile online dal sito www.educandoenigualdad.com. «Le favole formano la mente, come ha già dimostrato Bruno Bettelheim in “Psicoanalisi delle fiabe”», spiega l’editrice femminista Felicidad Orquín. E Rosa Fontaiña, presidente della galiziana «Red de Mujeres», incalza: «Le novelle per pargoletti come quelle di Perrault devono essere ritirate, perché i racconti di principi azzurri che salvano le principesse sono sorpassati e contribuiscono a condizionare i più piccoli». Ma l’obiettivo di un’istruzione pubblica che spinga all’uguaglianza tra bambini e bambine, aiutando a prevenire la violenza sulle donne, e che azzeri tanti capolavori non solo in forma di libro, ma continuamente rilanciati al cinema e in tv, non convince tutti. Anche a sinistra. «Benché il contenuto sessista di molte favole classiche sia ovvio, vietarle non è la soluzione piú indovinata - sostiene Elena Rodríguez, responsabile del dipartimento dell’Uguaglianza del sindacato filo-comunista “Comisiones Obreras” -. Non possiamo cancellare il passato. Quelle fiabe formano parte della nostra vita e devono continuare ad esistere. Soltanto che bisogna spiegare all’infanzia che la realtà non è più così». Il ministero dell’Uguaglianza, diretto dalla beniamina di Zapatero, la 33enne Bibiana Aidó (che vuole tra l’altro introdurre, in tutte le università, obbligatoria, la nuova materia «Femminismo»), tira dritto. «Quando raccontiamo le fiabe, regaliamo parole, e le parole sono un alimento tanto importante come il cibo e il sonno - esordisce l’opuscolo socialista -. Le novelle sono anche loro parte della cultura e attraverso le loro avventure si trasmettono valori maschilisti».
La perla femministicamente corretta arriva a pagina 14 e ha come traguardo «insegnare a leggere in forma critica le fiabe che usano stereotipi sul ruolo di donne e di uomini». Sono appena 23 righe, ma capovolgono i classici. La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...54012girata.asp
Vediamo un po'. Cosa ne pensate voi di questa nuova trovata del Governo spagnolo?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
La trovo una cosa orrendamente idiota.
Ossignur, ma qualcuno gli ha spiegato che le fiabe in quanto tali sono nate in un periodo in cui la mentalità degli scrittori e, ovviamente della gente, era molto diversa da quella odierna?
Allora, perché non abolire lo studio del teatro greco o elisabettiano, tanto per fare un esempio, in cui le donne non potevano recitare? :unsure:
Speriamo che gli venga anche fatto notare quanto il background socio-culturale abbia da sempre influenzato le opere letterarie; dalle fiabe per bambini ai romanzi di Dickens, Zola, Verga, Tolstoj e di tutti gli altri grandi e meno grandi.....
Perché piuttosto non inventare un'intera nuova serie di fiabe - e non una sola "La principessa differente " e politically correct.......
La trovo una cosa un pò cosi......a sentir le fiabe i bambini non venivano su misogini prima,e non verranno su progressisti e di mente aperta adesso.
Questo,ovviamente,detto volendo far finta che i genitori che al giorno d'oggi leggono le fiabe ai propri figli siano anche solo il 5% del totale,cosa di cui (ahimè) dubito fortemente.....
Il fatto che la mentalità cambi e che di conseguenza vengano scritti racconti più adatti ai tempi moderni è una cosa anche giusta in sè, quello che trovo sbagliato è quando iniziative di questo tipo vengono calate dall'alto, dalle autorità governative. In questo modo non si può non notare il vizio ideologico che nascondono operazioni del genere e la volontà di manipolare la mente dei ragazzini.
Se il gusto cambia, ciò avverrà perchè lo richiede il mercato e perchè la cultura si evolve da sè, non perchè lo decide lo Stato (o un partito). E infatti penso che difficilmente le letture di un'adolescente della nostra epoca siano uguali a quelle di un ragazzo dell'800.
Senza contare che in genere per me è più importante la qualità artistica di un'opera che il contenuto. Facendo un ragionamento simile a quelle del Governo spagnolo, come ci dovremmo comportare nei confronti di un personaggio come Penelope che attende per decenni il ritorno del marito?
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Mi sembra una cavolata. Condivido infatti l'opinione di koorlick, secondo la quale è più giusto trasmetterle così come sono MA insegnando anche ai bambini che un conto sono le fiabe, un conto la vita reale oggi. Il tutto, naturalmente, nei modi e tempi più adeguati. Io sono cresciuto con fiabe tradizionali, ma non per questo ritengo che una ragazza debba avere il suo principe azzurro, che lo stomaco di un lupo possa contenere una bambina e una vecchia ancora integre, che si possa soffrire di attacchi di sonno pungendosi col fuso di un arcolaio o altre perle del genere. Sono cose che il bambino capisce crescendo, se hai dei genitori che appunto non lo parcheggiano davanti alle fiabe e alle favole, ma parlano con lui di esse.
Questo,ovviamente,detto volendo far finta che i genitori che al giorno d'oggi leggono le fiabe ai propri figli siano anche solo il 5% del totale,cosa di cui (ahimè) dubito fortemente.....
A dire il vero, io ho l'impressione che la lettura delle fiabe e delle favole sia ancora un cavallo di battaglia dell'educazione dei figli. Non solo ogni bambino che sento conosce almeno un paio di fiabe/favole, ma lavorando in una libreria posso constatare come il genere sia sempre una costante degli acquisti nel settore della letteratura per ragazzi.
Noooooooooooooooooo, ma che brutto!!! :unsure:
Mi sembra veramente un'esagerazione!! Penso che nessuna ragazza si sognerebbe mai di vivere "passivamente" solo perché da piccola le sono state raccontate queste fiabe classiche!!
La fiabe sono belle, la realtà è un'altra cosa...Bisogna tener conto di entrambe le cose, insegnare piuttosto alle bambine (e ai bambini) la differenza tra le due... :wacko:
Sinceramente mi sembra una "putanade" per usarme un termine tecnico.
Fra l'altro mi lascia sempre un pò perplesso che quando si cerchi di uscire dallo sterotipo femminile si rientri in quello maschile. Ci manca solo che Alba Aurora sfidi il principe ad una gara di birra e salsiccia, (o rutti e scoregge se la si vuole fare pulp).
Piuttosto che scimiottare una favola classica togliendola dal contesto a cui appartiene, credo che si potrebbe tentare di aggiungere (sia a scuola che a casa) alle classiche favole di Perrault, Andersen e Grimm anche qualcosa del nostro secolo.
Ad esempio a mia figlia Sofia che ha 6 anni sto leggendo Momo di Ende (ed in precedenza avevo letto il G.G.G. di Dahl) ed in generale ci sono collane dedicate ai bambini ed ai ragazzi con libri interessanti e stimolanti (mi viene in mente la collana Istrici per esempio).
:figo: :unsure: :wacko:
fuori di testa.. questa gente è pesantemente complessata
Zapatero, nonostante io apprezzi il suo laicismo, mi è sempre piaciuto pochissimo "a pelle": quando leggo idiozie come questa sulle fiabe focalizzo il perchè della mia istintiva avversione al personaggio in questione.
:unsure:
Il fatto che la mentalità cambi e che di conseguenza vengano scritti racconti più adatti ai tempi moderni è una cosa anche giusta in sè, quello che trovo sbagliato è quando iniziative di questo tipo vengono calate dall'alto, dalle autorità governative. In questo modo non si può non notare il vizio ideologico che nascondono operazioni del genere e la volontà di manipolare la mente dei ragazzini.
Esattamente questo. E' la manipolazione, la pretesa da parte dello stato di manipolare le menti del popolo. "Per il suo bene". Che è la base della propaganda.
In ogni caso, le favole moderne ci sono. L'importante è che non sostituiscano quelle antiche, anzi il moltiplicarsi dei punti di vista porta a una reale maturità e consapevolezza. E poi anche nelle fiabe antiche mica ci sono solo "principesse": ci sono regine potenti, fate buone, maghe cattive (e per niente mansuete)... i modelli alternativi non mancano.
Facendo un ragionamento simile a quelle del Governo spagnolo, come ci dovremmo comportare nei confronti di un personaggio come Penelope che attende per decenni il ritorno del marito?
Ottimo esempio...
Meno male che questa tizia è ministro per le PARI opportunità...e vuole introdurre la materia FEMMINISMO?
In termini di lingua italiana le due cose sono un po' in contraddizione, in spagnolo no?
Poi le favole, sono favole... tra quelle moderne ce ne sono già tante in cui la principessa ha un ruolo più attivo senza che nessun programma quinquennale le abbia imposte
E comunque
1) le figure delle fiabe non sono poi così caratterizzate e sessuate: 'il principe' e 'la principessa' in fondo sono vaghi quanto 'il lupo' e 'il sasso parlante'...imho piacciono anche alle ragazzine perchè non è difficile identificarsi con il principe, se quello che fa è più diventente ^^.
2) Cenerentola e la Sirenetta si danno da fare più del rispettivo principe per assicurarsi il proprio futuro :unsure:
Fra l'altro mi lascia sempre un pò perplesso che quando si cerchi di uscire dallo sterotipo femminile si rientri in quello maschile. Ci manca solo che Alba Aurora sfidi il principe ad una gara di birra e salsiccia, (o rutti e scoregge se la si vuole fare pulp).
Eppure è un sistema che "tira". Io stavo anche pensando alla politica dove la donna per avere successo deve "essere uomo"; penso ad Angela Merkel, Margareth Thatcher, Hillary Clinton. Pensando all'Italia, seppur in misura minore, mi viene in mente Rosy Bindi per la quale la bruttezza e il mascolinismo diventano quasi un pregio. Mi chiedo se una bella donna riuscirebbe ad arrivare così in alto.
Tanto per passare di palo in frasca ho anche notato che, non solo le donne vincono raramente il GrandeFratello, ma quando lo fanno sono sempre donne piuttosto bruttine o un po' sfigatelle, mentre se sono belle e sexy faticano ad arrivare in finale.
(Non metto tra gli esempi il successo di Brienne nel Death Match, ma ci starebbe tutto).
Insomma alla fine si cerca di passare tutto questo per femminismo, ma potrebbe trattarsi di un'altra forma di maschilismo.
Meno male che questa tizia è ministro per le PARI opportunità...e vuole introdurre la materia FEMMINISMO?
E' un'evidente contraddizione, ma non dal punto di vista della ministra. Si potrebbe pensare che, poichè le donne sono discriminate, mettere una materia a loro favore pareggi semplicemente la situazione reale.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Per me vince Biancaneve.
Meno male che questa tizia è ministro per le PARI opportunità...e vuole introdurre la materia FEMMINISMO?
Al Politecnico di Torino il Comitato Paritetico per la Didattica ha istituito borse di studio per sole donne. Ma non per soli uomini.
um...mi sa che se fate ricorso per abolirlo vincete, non è una cosa legale :wacko:v
cmnq Brienne non è un buon esempio di imitazione maschile come Alba-alba... Brienne è un pg femminile ed attivo.
A qualcuno può sembrare 'maschile' per l'equazione (questa si, molto antiquata e non paritaria) brutta=non femminile.
Anche Penelope..ci andrei piano a prenderla come modello di sottomissione: in fondo se avesse sposato uno dei proci gli avrebbe ceduto immediatamente il suo potere, mentre con il marito lontano ma non dichiarato morto lei è stata per dieci anni il boss sostitutivo dell'isola, o no? Calcolo...