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Martin è simile a Lucano?
M di mariateresa
creato il 29 ottobre 2009

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meloth
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Inviato il 29 ottobre 2009 17:49 Autore

Torno sulla Barriera dopo mesi di assenza per esporre un' ipotesi che è nata proprio questa mattina. Stavo discutendo di fantasy con il mio professore di Greco e Latino, dandogli pareri sulle letture, quando salta fuori un paragone azzardato ma interessante. Secondo lui, Tolkien sta a Virgilio come Martin sta a Lucano. Tolkien è malinconico ma luminoso come Virgilio, Martin è cupo e tenebroso come Lucano( definito l'antivirgilio per eccellenza). Almeno riguardo Martin Lucano, credo sia vero. Leggendo alcuni brani della Pharsalia, mi sono sorpresa a pensare ai Lannister mentre leggevo di Cesare nel pieno del suo furore. E magia! Quel suo malefico carisma, quella sua grandiosa furia mi ha conquistata e soggiogata al punto tale da desiderare di terminare al più presto la lettura delle Cronache di Martin!.

Voi cosa pensate?


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Ser Balon Swann
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Inviato il 29 ottobre 2009 17:57

certamente, dopo aver letto Martin cosa vuoi di più dalla vita?

 

:blush:

 

scherzi a parte boh, a me Martin sembra infinitamente più luminoso e ottimista di Tolkien.

 

Martin è passionale, sanguigno, violento... ma cupo? tenebroso? Non direi. Forse ogni tanto, ma non qualificherei assolutamente la sua opera come cupa e tenebrosa.


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Metal Duchess
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Inviato il 29 ottobre 2009 18:33

Infatti Mariateresa faceva un contronto con Lucano,un autore latino dell'epoca Giulio Claudia(più precisamente nell'epoca neroniana)... :blush:

Ad ogni modo,a me è venuta subito in mente questa analogia...le descrizioni cruente,la furia,la foga,anche la presenza di personaggi ambigui e misteriosi(mi viene in mente Melisandre paragonata alla Negromante del Pharsalia)accomunano davvero i due autori...naturalmente non tutte le differenze,visto che ce corrono quasi 2000 anni :smack:


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Ser Balon Swann
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Inviato il 29 ottobre 2009 19:12

non conosco bene Lucano (solo ricordi del liceo), ma se l'anti-Lucano sono Tolkien e Virgilio in quanto "meno cupi e tenebrosi", non sono d'accordo.

 

Martin generalmente non è nè tenebroso nè cupo. In alcuni passaggi lo è, ma non è se dovessi definire l'opera la definerei cruda e realistica e soprattuto varia. Ci sono dei momenti di leggerezza e candore straordinari.

 

C'è anche una componente "dark", ma non è tale da poter caratterizzare l'intera opera.

Come invece mi sembra di capire sia il caso dell'opera di Lucano.


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Inviato il 29 ottobre 2009 19:20

non proprio...l'opera di Lucano è cruenta e passionale...naturalmente non si può dire che trattano gli stessi temi nè hanno lo stesso stile(Lucano viveva in un epoca in cui se a Nerone gli girava,ti faceva suicidare-come tra l'altro è successo allos btesso autore)quindi è normale sia pià cupo...ma se vai a rileggere l'opera Lucanea,troverai diversi parallelismi!!! :blush:


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Darklady
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Guardiani della Notte

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Inviato il 30 ottobre 2009 16:56

Mariateresa, abbiamo deciso di spostare questa discussione nel Castello Nero, forum che ci pare più idoneo dato l'argomento trattato.

 

Lascieremo un Link in Approdo per qualche tempo, così da abituare chi partecipa al topic allo spostamento.

 

Buona discussione a tutti. :D


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meloth
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Inviato il 01 novembre 2009 0:20 Autore

Credo che ognuno dia un'interpretazione diversa agli aggettivi cupo e tenebroso. Io li intendevo esattamente come li ha interpretati Ser Swann. Martin è violento, cruento, passionale e tutto questo è riconducibile ad un animo dark :D . Tolkien lo è ugualmente in alcune opere, ma è più crepuscolare, una malinconia lenta e velata, forse per questo più tragica. L'agonia degli eroi Tolkeniani è come l'agonia di Enea: tanto sudare per poi sparire nel nulla e lasciare ciò che ha fondato al suo grande destino. Riflette la condizione umana del novecento, il male di vivere.

Martin parla di uomini pieni di contraddizioni, eccessivi nel bene come nel male, veri uomini dell'epoca del medioevo barbaro ma anche dell'epoca greca e romana. Lucano fa lo stesso. Così come la storia raccontata da Martin parla della crisi di un'epoca, quella di Lucano non parla della gloria ma della morte e della devastazione. Senza luci che possano mescolarsi alle tenebre. L'unico eroe positivo è Catone, ma alla fine è costretto a suicidarsi per non essere vinto dal corso degli eventi.


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Inviato il 01 novembre 2009 11:20

Effettivamente l'accostamento tra questi due autori latini e Tolkien e Martin mi suona abbastanza riuscito specie col primo.

 

In particolare per Virgilio-Tolkien a cui mi associo per l'idea dei toni crepuscolari e di fine di un mondo. Del resto è quello che accade davvvero SPOILER SIGNORE DEGLI ANELLI 0d61f1a10c6e7d573b4e23ebf6d3e62e'0d61f1a10c6e7d573b4e23ebf6d3e62e

gli elfi stanno ormai lasciando la terra di mezzo alla fine di un'era

; allo stesso modo Enea arriva a porre fine a un mondo, eroe rassegnato, consapevole solo di dover svolgere il suo destino

 

Per quanto riguarda Lucano-Martin, mi rincresce di aver letto solo qualche brano e avero fatto qualche versione dell'autore latino, di conseguenza non ricordo bene le caratteristiche. Tuttavia andando a riguardare il Paratore cito la seguente frase a proposito dello stile di Lucano:

"..se talvolta Lucano non spingesse il suo gusto dell'abnorme fino a invadere il campo della fantasia vera e propria, cioè non lo rivelasse, secondo l'istinto del tempo e suo personale, come brama decandentistica del macabro, del tenebroso, dell'orripilante"

Ovviamente bisogna tenere conto che in Lucano c'è polemica politica (contro il principato dispotico), polemica letteraria (contro il poema mitologico di Virgilio a favore della tradizione del poema storico) e moralistica a favore della virtù e della fortuna.

Escludendo che Martin abbia avuto questi intenti credo ci sia una somiglianza per quanto concerne la volontà di narrare fatti "crudi e duri".

 

Alla fine è dura fare confronti simili, almeno per quanto mi riguarda. Per Virgilio e Lucano non riesco a discernere i loro poemi dal periodo storico e dalle loro idee (o esigenze) politiche. Se non li avessi studiati in letteratura e avessi letto i poemi singolarmente gli accostamenti sarebbero più facili.


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Inviato il 01 novembre 2009 11:41

Infatti secondo me bisognerebbe prendere l'opera in sè...come ho detto in qualche post precedente,è naturale che ci siano differenze,considerando che ci corrono quasi 2000anni tra artin e Lucano e vivono in una condizione politica e sociale del tutto diversa che influenza il pensiero :D


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Inviato il 01 novembre 2009 13:55

mah, io questi parallelismi li ho sempre trovati senza tanto senso...mi sembra un inutile tentativo di accostamento forzato tra autori che magari han giusto un paio di punti in comune.

Paragonare Tolkien a Virgilio per l'atmosfera malinconica e decadente? Uno ha scritto un poema epico sul viaggio di un Tizio che in fuga dalla sua città andrà a fondarne un'altra (scusate se ho riassunto a questo modo), l'altro la storia di un mondo in cambiamento che deve salvarsi dalla minaccia di un tiranno.

 

Okay, l'atmosfera possiamo dire che è abbastanza simile.

Okay, possiam dire che entrambi pare abbian scritto il tutto per fornire un passato epico a qualcuno, anche se spronati da fattori del tutto diversi.

 

Mi pare troppo poco. E in ogni caso... "embè" :D ?

Non so, questo discutere di parallelismi, somiglianze fortuite tra tizi e semproni, mi han sempresa saputo di meri esercizi di cultura. Magari se trovassi un bel saggio sul parallelismo tolkien-virgilio lo troverei interessante per le informazioni che mi offre riguardo le tecniche e i mondi dei due autori, ma a quel punto perchè non comprarmi direttamente dei saggio sull'uno e l'altro?

 

 

Quanto al paragone martin-lucano, non lo conosco bene e fidandomi della parole di Erin direi che è un po' traballante...due autori accomunati dal presentare personaggi passionali non sono necessariamente nemmeno simili.


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Inviato il 01 novembre 2009 18:28

mah, io questi parallelismi li ho sempre trovati senza tanto senso...mi sembra un inutile tentativo di accostamento forzato tra autori che magari han giusto un paio di punti in comune.

 

Concordo.Pur avendo letto Lucano(in latino) questo parallelismo non mi è mai balzato in mente...Certo,se proprio le si vogliono trovare,alcune similitudini ci sono(teste gocciolanti,vari particolari truculenti),ma sono delle mere casualità,non parlerei di parallelismo...Mi sembra una cosa piuttosto forzata.


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Ser Balon Swann
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Inviato il 01 novembre 2009 19:32

invece io trovo i parallelismi in ogni caso interessanti.

 

perchè ritengo che infondo le storie (i temi) da raccontare siano una dozzina, i tipi di personaggio si riducano a una ventina, le situazioni/ambientazioni da descrivere non più di trenta-quaranta.

 

Gli stili fondamentalmente sono sei-sette e i modi "intendere la vita" una decina.

 

 

Poi ci saranno anche infinite sottocategorie, e una volta ogni cento anno un genio inventa una nuova categoria... ma in generale i confronti si possono fare, ed è quantomai interessante vedere cosa accomuna e differenzia i vari autori in diverse epoche


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Inviato il 01 novembre 2009 19:43

 

Poi ci saranno anche infinite sottocategorie, e una volta ogni cento anno un genio inventa una nuova categoria... ma in generale i confronti si possono fare, ed è quantomai interessante vedere cosa accomuna e differenzia i vari autori in diverse epoche

 

i confronti li trovo molto interessanti anche io, sono i parallelismo che fatico a comprendere.

Ho sempre trovato interessantissimo paragonare i vari modi di scrivere ed affrontare le tematiche, ma proprio alla ricerca della differenza, di "quel che è cambiato". Il diverso approccio che per esempio hanno due commediografi pur vissuti in un lasso di tempo relativamente vicino ad esempio, o diversi per nascita o provenienza.

Parlando di letteratura in generale, trovo molto interessante notare i cambiamenti e ricercare una giustificazione. Anche in ambito fantasy ad esempio, con la diversità d'approccio che possono avere magari un autore anni 70/80 con uno anni 90/10.

 

Ma i parallelismi tra autori così distanti per tutto li trovo in ogni caso forzati, o comunque esercizi fini a se stessi.

Pensare a Martin come il Lucano di oggi mi suona malissimo, come mi suona malissimo definire Tolkien il Virgilio d'oggi, sebbene si possano trovare più particolari in comune rispetto alla coppia precedente.


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Inviato il 02 novembre 2009 15:17 Autore

Alla fine nel fare un confronto si rendono necessari anche i parallelismi. Che non devono essere per forza forzati (scusate il gioco di parole :unsure: ). Si collegano aspetti simili, è ovvio che tra autori di epoche e generi diversi intercorrono molte differenze.


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Inviato il 05 novembre 2009 11:51

Anche io trovo questo confronto/parallelismo interessante, ovviamente bisogna tenere conto delle debite proporzioni, ma questo penso fosse chiaro fin dall'inizio, una di queste è che il confronto è tra letteratura e narrativa. Se non ho capito male non si sta paragonando Tolkien a Virgilio, ma un'analisi tra le opere di ieri e quelle di oggi.

Io ho sempre trovato le ambientazioni di Tolkien molto cupe e dark e in certa maniera malinconiche, mentre Martin con il suo iperrealismo, le sue sfumature e contraddizioni molto più crudo.


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