Questo e altro per la zia Pol. >_>
Cmq per ora l'autore ha scritto solo 2 romanzi, questo ed un altro precedente intitolato "La zone du dehors" (non tradotto in italiano). Entrambi sono romanzi di scifi.
Grazie alle vostre recensioni positive, tempo fa mi sono decisa anche io a compralo e ieri sera finalmente l'ho finito. ^_^
Che dire, mi risulta quasi difficile esprimere un giudizio a caldo, è un romanzo che mi ha colpito a livello intellettuale, per il "senso filosofico" che esprime, ma ancora di più a livello emotivo. Durante la lettura mi hanno infastidito la mancanza di certe descrizioni, di dettagli, punti di riferimento nell'ambientazione, come lo stile a volte troppo eccessivo, troppo sperimentale. Eppure alla fine è tutto giusto, doveva per forza di cose essere un romanzo "veloce", il vento ne è il protagonista assoluto. Anche la scelta della numerazione inversa delle pagine ha un senso. E tutti i dubbi che mi sono rimasti riguardo a certi passaggi, sono veramente inconsistenti di fronte alla potenza delle immagini ed emozioni regalate.
Mi sembra che i contenuti del romanzo debbano poi molto al pensiero di Nietzsche, non solo l'esplicita citazione delle tre metamorfosi, ma anche, se così vogliamo intenderlo, il finale, 2f61fa74bd3df223747d5896e4b30088'2f61fa74bd3df223747d5896e4b30088
per l'idea dell'eterno ritorno,
e lo stile alludono al grande filosofo. Ed è veramente un piacere leggere finalmente uno scrittore con un cultura molto più vicina alla nostra rispetto agli anglosassoni.
Ora, temo di dover fare una cosa che non faccio mai: me lo devo rileggere dall'inizio. :stralol:
Concordo con te Lyra, anch'io ho avvertito una certa mancanza di dettagli che avrei desiderato conoscere, ma proprio il carattere "ventoso" della narrazione mi ha fatto ben presto dimenticare questa mancanza, spazzata via dalla potenza emotiva del testo. Non avevo fatto caso alla presenza di Nietzche tra le righe, ma del resto non ho mai approfondito la filosofia.
Che dire, se non buona rilettura Lyra :stralol: .
l'ho iniziato ieri sera.....a primo impatto risulta abbastanza ostico sia per lo stile sia per l'uso di termini inusuali e stravaganti.....
come stile mi ricorda molto Erikson, nel senso che l'autore tralascia molti elementi che sarebbero utili al lettore per capire meglio la situazione, o di cosa si stia parlando...
ad esempio...non ho mica capito come si compone questa formazione dell'orda....
Lo sto leggendo con calma perchè non mi prende...
Ho deciso di terminarlo perchè ho trovato alcuni spunti molto belli, ma purtroppo sono inferiori alle parti negative: per ora mi ha deluso.
Lo trovo inutilmente e artificiosamente complesso, mi pare che l'autore si dedichi con impegno a rendere difficoltosa la lettura.
Non lo paragonerei ad Erikson (che mi piace in modo particolare), in Erikson è la situazione ad essere intricata e i personaggi (tantissimi) tutti bene caratterizzati.
Nell'Orda del Vento la trama, almeno in queste prime 250 pag è semplice quanto un muggito inoltre potrei scommettere la mia amatissima collezione di dadi da gdr sul finale.
Insomma mi ricorda alcune creazione di arte contemporanea tutti a dire che è tanto bella, ma io ci vedo poco, limite mio sicuramente.
Per ora mi fermo qui, spero che le pagine che mi restano mi facciano ricredere
:wacko:
Potresti mettere sotto il tag spoiler la tua intuizione del finale?
Quanto alla difficoltà di lettura, le ho incontrate anch'io, ma lo stile del libro è proprio, secondo me, uno dei suoi punti di forza, nonchè forse il suo elemento caratterizzante. La trama è si semplice, se uno va a vedere, ma è il come viene resa ad essere importante.
Ho letto il messaggio di Kalam più volte ma non trovo niente che secondo me dovrebbe essere messo sotto spoiler. :lol: Se mi dici il passaggio preciso che pensi sia rivelatore ci penso io. :indica:
Difficoltà di comprensione della trama penso che tutti le abbiano incontrate all'inizio, il romanzo si svela lentamente e in maniera non del tutto ovvia. Certamente lo stile di scrittura è molto sperimentale e questo è sempre un azzardo, c'è il rischio che piaccia molto o per niente. Io l'ho trovato un ottimo romanzo nel complesso che magari poteva essere limato meglio in certe parti. L'unica cosa su cui proprio non sono d'accordo è la caratterizzazione dei personaggi: almeno i principali, quelli i cui pov ricorrono più spesso, li ho trovati decisamente molto ben delineati e questo senza che fossero presenti eccessive descrizioni, sono i loro pensieri e il modo in cui li pensano a caratterizzarli. Sicuramente è anche una questione di gusti e sensibilità personale perchè ad esempio io non sono riuscita in nessuno modo a portare avanti la lettura di Erikson, non riesco proprio ad affezionarmi alla storia e ai suoi personaggi. :huh:
Per quanto riguarda i personaggi devo dar ragione a Lyra sono ben caratterizzati, però non vi sembrano un po' troppo stereotipati?
Ogni personaggio ha una sua voce, ma il tono di questa voce cambia pochissimo, almeno per ora, comunque continuo a leggere e magari mi ricrederò
Per quanto riguarda lo spoiler credo di capire il pensiero del confratello, ma devo spiegarlo in un spoiler.
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purtroppo il finale è scontato fin dalla quarta di copertina: quando ho letto che il tema era “la compagnia in cammino alla ricerca delle origini del vento” e ho visto che le pagine andavano al contrario ho intuito che tornavano al punto di partenza, poi potrei sbagliarmi e magari finiscono in una realtà parallela, ripeto non l'ho ancora finito.... ma credo che il confratello voglia evitare che altri facciano 2+2... anche io voglio evitare questo pericolo infatti nel post precedente non ho detto come l’ho capito.
Vedo che il confratello ha capito perfettamente il mio pensiero ^^. Tranquilla Lyra, non stavo dicendo che Kalam aveva spoilerato, solo che volevo sapere qual'era secondo lui il finale, ovviamente mettendo questa spiegazione sotto spoiler.
Kalam, non ti anticipo se c'hai preso o meno, ne parleremo meglio quando arriverai al finale. :lol:
Sui personaggi stereotipati, credo che non sia così. Lo stereotipo altro non è se non una visione piuttosto semplificata (banale, diremmo) su un qualcosa che abbia certe caratteristiche in comune con altre cose (es. una razza, un tipo di musica, un personaggio letterario), visione condivisa da una larga fetta di persone. Se teniamo presente questa definizione, allora tutti i personaggi della letteratura sono stereotipati, almeno da diversi decenni (quando non secoli) a questa parte.
Il punto chiave è "semplificata". Se ci fermiamo a guardare la prima impressione, allora anche Tyrion è stereotipato: io la prima volta che l'ho visto ho pensato "ecco il solito personaggio sboccato e dal cervello fine". Quello che conta è andare oltre la prima impressione. Nell'esempio precedente, se andassimo oltre la prima impressione (come tutti qui, suppongo, abbiamo fatto), vediamo che Tyrion è più di un cervello fine e di un linguaggio da scaricatore di porto, Martin è stato bravo a costruirlo.
Secondo me, la stessa cosa vale anche per i personaggi dell'Orda. Forse non per tutti, ma quelli più usati nella narrazione (Golgoth, Pietro, Sov, Oroshi, Erg, Caracollo) sono ben più che, rispettivamente, "l'uomo duro come una roccia", "il leader perfetto", "l'osservatore", "la sapiente", "il guerriero devoto solo al combattimento" e "il giullare della compagnia".
Se invece per personaggi stereotipati intendi che, anche in presenza della loro caratterizzazione successiva, ti trovi ad aver già visto cose simili, beh tieni presente che possiamo vedere "cose simili" in quasi ogni opera letteraria attualmente.
Appena finito....che dire....il voto che darei al romanzo è un 6.....risultato della media tra il 10 per il fascino dell'ambientazione,la trama e la caratterizzazione dei personaggi....e il 2 per lo stile e le scelte narrative.
Insomma,"L'Orda del Vento" è un romanzo validissimo,originale e pieno di trovate,quando Damasio riesce a non rovinarlo col suo stile sbrodoloso e intellettualoide.Non esagero quando dico di non aver mai visto un romanzo cosi ricco di spunti,rovinato cosi gravemente dal modo in cui è scritto.Esempio......
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La gara dialettica ad Alticcio è una trovata geniale......peccato che delle motivazioni per cui si svolge tale sfida,del perchè l'Orda non possa proseguire,edel fatto che la prova di Caracollo sia solo una delle tre prove che il gruppo deve superare per passare oltre,e delle altre due prove superate ci venga fatto un riassunto sbrigativo in 2-3 pagine......salvo poi impiegarne 4 per far partire l'ennesimo pi**one intellettualoide dell'(odiosissimo) Sov sul vento,la dialettica e la natura umana
Quando mi sono reso conto che le pagine impiegate per portare avanti la trama,o per approfondire i rapporti tra i personaggi,erano immancabilmente inferiori a quelle dedicate alle menate esistenzialiste e simil-filosofiche.....ho proseguito solo per inerzia...
Per dire:
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Sempre ad Alticcio....immaginate:la gara di dialettica si è appena conclusa,il gruppo deve assolutamente superare la chiusa per poter proseguire nel suo viaggio,Caracollo è introvabile,nella città sta per scoppiare una rivolta delle classi sociali più povere nei confronti della nobiltà che l'Orda spera di sfruttare per organizzare la sua fuga;nel frattempo Oroshi e Sov si recano in una torre-biblioteca per apprendere inenarrabili segreti sulla natura del vento e su quanto aspetta il gruppo da li in avanti,trovano Caracollo e Oroshi tenta di scoprire l'identita del trovatore (il capitolo termina proprio con la domanda "chi sei veramente?").....insomma c'è una situazione di grande tensione narrativa.....chi legge pensa "cavolo,sta per succedere un casino,chissa come ne escono fuori,chissà come va a finire la rivolta,chissà cosa scopre Oroshi in questa leggendaria torre.....non vedo l'ora di scoprirlo"
Ebbene la risposta a tutto ciò è:NULLA.....avete capito bene:il capitolo successivo riprende con l'Orda ormai alle porte della temuta Gola di Norska.Di come sia andata ad Alticcio......la rivolta,l'attraversamento della chiusa,lo scontro con la nobiltà di Alticcio.... non ci è dato sapere.E la volete sapere un altra cosa?
Nel frattempo due membri dell'Orda sono morti!!!
Si....e la cosa bella è che Damasio non allude a circostanze misteriose,non fà il vago (che magari uno pensa "beh...forse non ce lo racconta perchè si tratta di un mistero funzionale alla trama").....NOOO....le due morti vengono liquidate con mezzo paragrafo a testa!!!!
E come se Tolkien ne "la Compagnia dell'Anello" saltasse a piè pari l'episodio della morte di Boromir......e poi,quando ne "Le Due Torri" incontriamo Faramir,ci dicesse che è suo fratello e aggiungesse :"ah....comunque Boromir è morto ammazato dagli orchetti"..... :unsure: :) :)
Sia chiaro che non sono affatto contrario al fatto che un romanzo di narrativa abbia un background concettuale,e che questo possa essere anche relativamente complesso.Ma penso che esso dovrebbe andare ad aggiungersi ad un opera,integrandosi con la trama,non ostacolandola e occupando tre quarti del libro.
La spiacevole sensazione che ho avuto io è che a Damasio importasse ben poco di sviluppare il libro dal punto di vista narrativo,e puntasse tutto sul aspetto concettual-filosofico,nel tentativo di creare una sorta di "Candido" versione fantasy (dimenticandosi però di non essere Voltaire).
Ripeto che questo non è necessariamente un male....basta saperlo prima e regolarsi di conseguenza.
Appena finito....che dire....il voto che darei al romanzo è un 6.....risultato della media tra il 10 per il fascino dell'ambientazione,la trama e la caratterizzazione dei personaggi....e il 2 per lo stile e le scelte narrative.
L'ho iniziato ieri dopo un periodo in cui ho letto tutto quello che avevo in casa perchè ha smesso di ispirarmi dopo che l'ho comprato (non so se anche a voi capitano queste cose.....)
Lette finora circa 40 pagine, non ho ancora capito se mi piace o no. Rimando il giudizio a fine libro