Come da titolo :blink: Sono curioso di conoscere i vostri gusti in merito, dato che personalmente è una delle materie scolastiche che mi piacciono di più.
Personalmente adoro Catullo ( :unsure: )e Petronio (che spasso il Satyricon ;) ), in seconda battuta Virgilio e Orazio. Ho trovato molto interessanti e piacevoli anche Cesare, Svetonio, Apuleio; un pò indigesto Seneca per via della sua ripetitività.
E voi, cosa pensate? :)
Personalmente il mio autore preferito in assoluto è e resterà sempre Cesare. E' certamente un grande scrittore (le sue versioni inoltre erano tra le più facili) che andava dritto al sodo, chiaro e semplice. Ho letto sia il De bello civile che il De bello gallico e sono davvero scorrevoli: dei veri diari di guerra ;)
Fra gli altri autori che ho studiato apprezzo Virgilio, di cui ho preparato ben due libri dell'eneide per l'esame di letteratura latina. :)
Tra quelli che proprio non sopporto di certo Cicerone e Seneca: i discorsi filosofici non mi sono mai piaciuti troppo. :unsure:
sposto nel Forte! ^_^
I preferiti: Cornelio Nepote, per l'argomento e lo stile, poi Caio Giulio Cesare e Caio Sallustio Crispo; Livio per gli argomenti; Lucano, ma faticavo a tradurlo.
Cicerone e Seneca tra quelli più detestati.
Plauto!
E in seconda battuta Cesare e Ovidio.
Catullo, adorabile Catullo!!
E poi anche Apuleio, con la splendida favola di Eros e Psiche.
Ho apprezzato alquando anche Marziale con i suoi epigrammi irriverenti!
Orazio, per una certa affinità nel modo di vedere le cose.
Petronio lo adoro anche se è troppo... "psichedelico"!
Mi piace moltissimo Marziale e apprezzo Lucano.
Odio invece Cicerone...
Cesare. Era facile da tradurre, concreto, essenziale, pragmatico...un vero romano, in poche parole. ^_^
Tacito: esempio, dopo Tucidide, di come la storiografia possa diventare arte.
Ovidio: "Le Metamorfosi" è un capolavoro e una vera e propria enciclopedia mitologica.
Personalmente a me piace Lucano...ah,con quelle teste mozzate e gocciolanti!!!Però mi piace anche Tito Livio,non so,mi è simpatico!
Cesare, per il suo stile cristallino e per le sue descrizioni delle battaglie e delle campagne che, come appassionato di storia militare, ho letteralmente divorato.
Poi Tacito, per il distacco aristocratico dei suoi Annales.
Uh, tutti che odiano Ciccino (Cicerone, come lo chiamo io) e Seneca!
Io invece li trovo straordinari, sia per lo stile (Cicerone è l'armonia fatta periodo) che per i contenuti (Seneca era un vero e proprio psicologo dei tempi antichi e il "De Amicitia" contiene delle riflessioni bellissime). Mi piacciono molto anche Sallustio (per lo stile più che altro), Virgilio e Orazio (un grande: divertente ma quando vuole estremamente profondo. La forma poi è una meraviglia, i suoi versi sono vera e propria musica!). Petronio l'ho tradotto davvero poco, ma ho letto il Satyricon ed è troppo divertente!
Catullo pure mi piace molto, soprattutto le sue poesie più sferzanti (quella dedicata a Cicerone l'ho apprezzata molto) più che quelle sentimentali.
Insomma, devo ammettere che mi piacciono quasi tutti gli autori latini, infatti avevo pensato di fare lettere classiche ma poi ho cambiato idea.
Gli unici che non mi hanno detto mai gran che sono Cesare (estremamente ripetitivo, e non sono granché interessata alle tecniche militari) e Tacito (più che lucido e critico osservatore, mi sembra un uomo malevolo, ma questa è una pura impressione personale).
Concordo su Seneca, Joanna, certe sue riflessioni sulla figura del saggio, sereno e padrone di sè, distaccato dagli affanni del mondo che lo circonda, hanno lasciato una traccia che dura ancora adesso.
Un grande maestro di vita, oltre che un fine scrittore,