Vedila cosí, se preferisci, ma torno a dire che io stesso ho chiesto se vi ritrovate in quelle testimonianze, ossia una conferma. "Per queste testimonianze ho l'impressione che sia cosí, vi ci ritrovate?" è ben diverso dal sostenere una tesi. Posso capire che per equivoco ne venga vista una, ma una volta che sottolineo come non ci sia una tesi, quanto piuttosto il presentare un'impressione di cui si chiede conferma, non vedo il senso di insistere sul fatto che ci sia.
forse non è chiaro quello che volevo dire, se tu intendevi dire che hai l'impressione che dopo il 68 ci sia stato un calo della qualità della scuola dovuto a quelle pratiche allora si ho frainteso, ma prendendo alla lettera la tua affermazione che ho quotato, si da per certo che ci sia stato un calo della qualità, e l'impressione è solo riguardo alle responsabilità di questo calo, che comunque, dalle tue parole, sembri considerare esserci stato dopo il 68
Se (se) hanno le responsabilità citate, quanto dici non toglie che le abbiano: sarebbero stati in buona fede, non sapendo degli effetti nocivi, ma comunque dipenderebbe da loro.
certo non toglie le responsabilità oggettive, ma la buona fede sarebbe comunque da tenere in considerazione. poi se le droghe fossero una prerogativa del movimento hippy, il loro consumo si sarebbe ridotto una volta finito, ma sappiamo tutti che le droghe son diffuse in tutte le classi sociali, parlamentari compresi
Già dopo alcuni anni si avevano rapporti dettagliati sull'effetto che provocava l'assunzione a lungo termine di eroina, LSD, marjuana e altro....già si sapeva che causavano problemi a livello cerebrale e se ne sconsigliava l'uso, si sapeva che provocavano turbe del carattere (aggressività, depressione....), ma i giovani inebriati dalla musica e presi dalla contestazione non davano retta ai moniti della società borghese.
per quanto riguarda l'eroina è vero, per quanto riguarda l'lsd invece fino al 1966 era usato come cura per la schizofrenia e come ausilio per le sedute di psicoterapia, ma il boom dell'eroina è di molto precedente al movimento del 68
er quanto rigurda l'amore libero hai ragione quando dici che non c'era scritto da nessuna parte che non bisognava usare precauzioni, ma è altrettanto vero che persone senza lavoro e senza denaro (e a San francisco ce ne erano migliaia) non potevano acquistare preservativi o pillole: 1) non avevano i soldi 2) erano prodotti delle industrie capitaliste borhesi.
vabbè a parte che la pillola non previene la trasmissione di malattie, comunque durante la Summer of Love è stata istituita a S.Francisco una clinica totalmente gratuita, in funzione ancora oggi, quindi magari riuscivano ad averli lo stesso i preservativi
Fino al '66 ti do ragione sull'LSD, ma negli anni 70 si sapeva che dannegiava il tessuto cerebrale, se usato a lungo termine e si sapeva gli effetti che poteva avere sul carattere.
E' vero, a S.Francisco c'è la clinica gratuita, ma la beat generation si è contrddistinta anche per la mancanza di discernimento, c'è un motivo se più tardi la chiamarono "gioventù bruciata", perchè insofferente alle regole imposte, perchè faceva uso di sostenze allucinogene, perchè non c'era l'abitudine alla pulizia....
Le problematiche socio-sanitarie persistevano anche con la clinica.
E poi se uno si fa di LSD e si fa un viaggio e nel mentre fa sesso, credi che si preoccupi di mettersi il preservativo? Dopotutto conta poco regalare preservativi se, quando servono, uno è fuori di melone, ovverò non è pienamente capace di intendere e di volere.
Una delle tante "rivoluzioni mancate", per un usare una definizione tanto cara alla sinistra.
Come riprova potrebbe bastare il fatto che tanti sessantottini oggi occupano posti di potere e baronie, oppure il fatto che 40 anni fa inneggiavano a Mao e oggi criticano la Cina per il mancato rispetto dei diritti umani ( meglio tardi che mai, ma l'Olocausto era più cool, evidentemente).
Il mito delle droghe, il loro sdoganamento, la folle suddivisione in "leggere" e "pesanti", quasi a giustificarsi - peccato che forse non tutti fumatori di spinello si faranno di crack, ma quale eroinomane non è passato prima per la cannabis?
Rigurardo alla sessualità c'è stato uno sviluppo verso il basso - con l'impennata di gonorrea e sifilide, prima in riduzione - ma verso l'alto possiamo parlare di reale maturazione?
Io dico di no, se ancora oggi il tasso di stupri in Italia è tra i più elevati d'Europa, la pedofilia imperversa, la pornografia prospera più che mai e la prostituzione è viva e vegeta. Educazione sessuale? Manco a parlarne, esistono ancora falsi miti e luoghi comuni che fanno accapponare la pelle.
E c'è ancora il mito del "tour" in Nord o Est Europa.
Anche un'importante conquista femminile, ovvero la pillola come contraccettivo, che liberava la donna da un servaggio secolare, alla lunga è stato un boomerang, visto che molti partner pretendono che la loro compagna usi la pillola senza se e senza ma, incuranti del fatto che questa sia un farmaco che altera un equilibrio ormonale molto delicato quale è quello femminile, e non una caramella per la tosse.
E sulla consapevolezza della contraccezione la dice lunga il fatto che ancor oggi prevalga il coito interrotto...
Discorso scuola: un tempo le medie erano selettive, ora nemmeno le Superiori. Si parla tanto della maggiore dignità dello studente, ma ancora oggi se il professore "tiranno" di turno spiega il Greco o il Latino come 40 anni fa anche lo studente con kefia e cappuccio peruviano abbassa la testa.
Sull'Università potrei dire che le caste non sono state intaccate - per diventare notai e magistrati, ad esempio, occorre superare prove di rara crudeltà - e con gli anni sono state introdotte anche procedure odiose - il numero chiuso, che anche a livello costituzionale non mi pare sia propriamente lecito.
In compenso le Facoltà di Lettere sono state umiliate e svilite con proluvi di corsi farsa e con l'accesso a sfattoni allucinanti - kefiati, incappucciati del Perù e via dicendo.
Chiudo ricordando come i pacifici studenti rossi negli anni 70 spesso aggredissero i violenti studenti di destra, in rapporto di 5:1 nella migliore delle ipotesi, venendo però la maggior parte delle volte ignominiosamente messi in fuga,
la folle suddivisione in "leggere" e "pesanti", quasi a giustificarsi - peccato che forse non tutti fumatori di spinello si faranno di crack, ma quale eroinomane non è passato prima per la cannabis?
e quale pedofilo non è passato prima per la masturbazione? ma dai
la pornografia prospera più che mai e la prostituzione è viva e vegeta
nè pornografia ne prostituzione sono dei reati, come puoi accomunarli a stupro e pedofilia proprio non riesco a capirlo
Anche un'importante conquista femminile, ovvero la pillola come contraccettivo, che liberava la donna da un servaggio secolare, alla lunga è stato un boomerang, visto che molti partner pretendono che la loro compagna usi la pillola senza se e senza ma, incuranti del fatto che questa sia un farmaco che altera un equilibrio ormonale molto delicato quale è quello femminile, e non una caramella per la tosse.
certo e le donne son tutte li a farsi comandare
Discorso scuola: un tempo le medie erano selettive, ora nemmeno le Superiori. Si parla tanto della maggiore dignità dello studente, ma ancora oggi se il professore "tiranno" di turno spiega il Greco o il Latino come 40 anni fa anche lo studente con kefia e cappuccio peruviano abbassa la testa.
far abbassare la testa agli studenti non mi pare un indice di qualità di insegnamento, io guarderei piuttosto al rendimento, ma sarò strano io
Sull'Università potrei dire che le caste non sono state intaccate - per diventare notai e magistrati, ad esempio, occorre superare prove di rara crudeltà - e con gli anni sono state introdotte anche procedure odiose - il numero chiuso, che anche a livello costituzionale non mi pare sia propriamente lecito.In compenso le Facoltà di Lettere sono state umiliate e svilite con proluvi di corsi farsa e con l'accesso a sfattoni allucinanti - kefiati, incappucciati del Perù e via dicendo.
ah ecco, quindi non è lecito discriminare in base al MERITO (numero chiuso) mentre sarebbe giusto farlo in base all'abbigliamento :wacko:
Chiudo ricordando come i pacifici studenti rossi negli anni 70 spesso aggredissero i violenti studenti di destra, in rapporto di 5:1 nella migliore delle ipotesi, venendo però la maggior parte delle volte ignominiosamente messi in fuga,
ecco quest'affermazione non saprei come definirla, se non stupida e di cattivo gusto.
Negli anni 70 è morta della gente, studenti di destra, studenti di sinistra e poliziotti e tu addirittura stai qui a vantare le "vittorie" nelle risse degli studenti di destra.
Meglio che chiudo qui va.
Ser Arthur Dayne il mio commento sulle droghe era rivolto a sottolinerne le potenzialità nocive, invitando a non sottovalutarle con la banale distinzione in "leggere".
Sulla prostituzione e pornografia: in un mondo dove l'emancipazione sessuale sia completa trovo stonate l'idea del sesso a pagamento ( non si parla di libertà?) e la mercificazione del corpo femminile, ridotto a oggetto di biechi istinti - direi che le femministe di allora come oggi tenderebbero a pensarla come me - occhio, parlo di pornografia, non di erotismo.
certo e le donne son tutte li a farsi comandare
Ti sembra che abbia detto questo? Ho solo descritto la mentalità diffusa.
far abbassare la testa agli studenti non mi pare un indice di qualità di insegnamento, io guarderei piuttosto al rendimento, ma sarò strano io
Non parlavo di qualità, ma del fatto che lo studente, anche il più alternativo, davanti ad un professore "kaiser" abbassa il capo.
ah ecco, quindi non è lecito discriminare in base al MERITO (numero chiuso) mentre sarebbe giusto farlo in base all'abbigliamento
Occorre difendre il DECORO e il RISPETTO delle Isituzioni, intanto, e non servono capi firmati o giacca&cravatta - verso i quali ho una certa allergia.
Numero chiuso meritocratico? Fortunacratico, direi, e non concorde con la Costituzione (l'Università è aperta a tutti) e tantomeno con gli ideali sessantottini - per questo parlavo di rivoluzione tradita.
L'ultimo commento può suonare come una provocazione, ma è bene ricordare come la realtà fosse diversa dai luoghi comuni a lungo propinati.
Sulla prostituzione e pornografia: in un mondo dove l'emancipazione sessuale sia completa trovo stonate l'idea del sesso a pagamento ( non si parla di libertà?) e la mercificazione del corpo femminile, ridotto a oggetto di biechi istinti - direi che le femministe di allora come oggi tenderebbero a pensarla come me - occhio, parlo di pornografia, non di erotismo.
sesso a pagamento non vuol dire negazione della libertà, c'è anceh chi sceglie volontariamente di vendersi, naturalmente sono d'accordo sul fatto che lo sfruttamento in tal senso invece è un crimine odioso, ma non vedo sinceramente la connessione tra pornografia/prostituzione e 68...
Ti sembra che abbia detto questo? Ho solo descritto la mentalità diffusa
a parte che non credo sia una mentalità tanto diffusa, non vedo come la convinzione distorta di poter pretendere qualcosa dalla propria partner sia diretta conseguenza delle conquiste femministe ma tant'è
Non parlavo di qualità, ma del fatto che lo studente, anche il più alternativo, davanti ad un professore "kaiser" abbassa il capo
e questo cosa dovrebbe dimostrare?
Numero chiuso meritocratico? Fortunacratico, direi, e non concorde con la Costituzione (l'Università è aperta a tutti) e tantomeno con gli ideali sessantottini - per questo parlavo di rivoluzione tradita.
se uno studia l'esame di ammissione lo passa eccome, se uno se la tenta allora si che c'entra la fortuna, che poi il numero chiuso non credo che c'entri con gli ideali, quanto con una necessità pratica di evitare sovraffollamenti di facoltà e garantire un migliore servizio
L'ultimo commento può suonare come una provocazione, ma è bene ricordare come la realtà fosse diversa dai luoghi comuni a lungo propinati.
è bene ricordare che la violenza chiama violenza, che dalle mani si è passati alle spranghe e poi al piombo per arrivare al terrorismo. dall'una e dall'altra parte. Stare a glorificare una parte (che ha le stesse colpe che tu attribuisci solo ad una) come hai fatto tu non fa che alimentare uno scontro che si sperava fosse ormai superato
se uno studia l'esame di ammissione lo passa eccome, se uno se la tenta allora si che c'entra la fortuna
Non so a che esami fai riferimento tu, ma da parte mia so di esami con domande su L'Isola dei Famosi, domande di geografia per essere ammessi a medicina (va bene la cultura generale, ma sapere o non sapere dov'è un lago in che modo stima la mia capacità di riuscire bene alla facoltà di medicina?), domande sul tasso d'inflazione in un determinato anno (oltretutto in facoltà non economiche), e simili.
È vero che, studiando, cose come la collocazione geografica di un lago si sanno, ma ha senso che ci siano per valutare l'ingresso in una facoltà di medicina? Va bene la cultura generale (anche tralasciando che potrei non sapere molto di geografia, ma essere estremamente preparato in altri capi non trattati nell'esame), ma la mia predisposizione a, e preparazione nelle basi per, medicina non viene influenzata da quello. Inoltre, domande come quelle sul tasso d'inflazione e, soprattutto, su L'Isola dei Famosi non mi pare che abbiano senso di esistere, anche perché non è che ci si può mettere a studiare il tasso di inflazione di ogni singolo anno (e, onestamente, soprattutto per entrare in facoltà di lettere, medicina e simili, nemmeno ci penserei).
Ora non so quanto simili domande siano diffuse, ma ne ho sentito parlare abbastanza spesso.
P.S.: per la questione della qualità della scuola, confermo che anche l'abbassamento rientra in quanto dettomi da quelle persone, non dico per certo che ci sia stato :unsure:
Non so a che esami fai riferimento tu, ma da parte mia so di esami con domande su L'Isola dei Famosi, domande di geografia per essere ammessi a medicina (va bene la cultura generale, ma sapere o non sapere dov'è un lago in che modo stima la mia capacità di riuscire bene alla facoltà di medicina?), domande sul tasso d'inflazione in un determinato anno (oltretutto in facoltà non economiche), e simili.
questo è vero probabilmente, io non lo so, ma non toglie che se uno si prepara per quel tipo di esame poi lo passa. In effetti alcune domande son totalmente inutili e magari non interessano, però finchè è così, se interessa entrare in medicina si studiano anche quelle per l'ammissione. E magari si protesta perchè i test vengano fatti meglio, ma parlare di fortuna mi sembra eccessivo e anche ingiusto nei confronti di chi per quell'ammissione magari ha studiato sacrificando l'estate
questo è vero probabilmente, io non lo so, ma non toglie che se uno si prepara per quel tipo di esame poi lo passa
Il problema è: qual è "quel tipo di esame"? Un anno ci sarà L'Isola dei Famosi, un altro il tasso d'inflazione, un altro ancora un lago, e quello dopo magari la capitale del Burundi, o una domanda su un personaggio secondario de I Promessi Sposi... quindi, come si definisce "quel tipo di esame"? Mi pare che l'unica definizione sia "tutto compreso"... Il problema a mio parere è che, se l'esame fosse su materie legate alla facoltà, sarebbe principalmente questione di preparazione; ma, se può spaziare su ogni cosa, reality show e tassi d'inflazione di anni passati compresi, con quale criterio si sceglie che materie studiare? Tutte, compresi gli spettacoli televisivi? Ovvio, piú uno studia, piú è facile che conosca la risposta alle domande, ma se ci si trova a un esame strutturato in un simile modo l'elemento fortuna non mi pare necessariamente da nulla (aver seguito un programma e trovare una domanda su quel programma è questione di fortuna, non di studio). Anche perché che in caso di preparazione analoga uno magari entri al posto di un altro per aver visto L'Isola dei Famosi, oltre a farmi vedere il caso come "fortuna", ha un che di assurdo.
Poi non so se tali domande siano tali da spostare l'equilibrio piú sulla fortuna che sulla preparazione, ma se gli esami d'ingresso devono essere fatti cosí ha senso che ci siano (a parte le considerazioni già fatte sulla giustezza della loro esistenza in sé), visto che tanto simili domande non dicono nulla sulla capacità/attitudine/preparazione dei candidati alla facoltà?
non ho esperienza diretta, ma so di gente che l'ha preparato e sapeva che programma studiare, esistono addirittura dei libri appositi per la preparazione sulle parti di cultura generale.
poi concordo sul fatto che domande tipo quella sui reality show non hanno motivo di esistere
Ser Arthur Dayne il sottoscritto ha superato proprio il test di ingresso a Medicina più di 9 anno orsono .
Il problema di quelle domande è che erano poco attinenti alla materia stessa: qualsiasi medico provasse oggi a fare uno di quei test sarebbe in forte difficoltà.
Per "fortuna" intendo varie situazioni, tipo beccare un fenomeno come compagno di banco che suggerisce quanto basta per passare, o magari uno che rinuncia garantendo uno "shift" di posti nella gaduatoria.
Ho visto persone "ripescate" o qualificatesi il concorso successivo laurearsi in straregola, mentre altri che pure si erano piazzati bene nella migliore delle ipotesi hanno fatto due esami in 5 anni.
Per rientrare IT senti qualsiasi sessantottino, ti dirà che il numero chiuso è l'antitesi di ciò per cui lottava.
PRO
_ Libertà sessuale
_ Maggior avanzamento sociale per le donne
_ Cultura pop
_ I giovani vengono presi in considerazione per la prima volta
CONTRO
_ Sperequazione diritti/doveri con sbilanciamento a favore dei primi
_ Fine di ogni rispetto per le gerarchie: genitori, insegnanti, poliziotti, preti, etc... diventano bersagli prediletti. E le conseguenze le vediamo nella maleducazione dei ragazzi di oggi, educati dai genitori che hanno preso parte a quel movimento
_ Fine della meritocrazia: l'obiettivo è la parificazione totale. Il merito viene punito, si fomenta l'invidia sociale
_ Anni di piombo: rossi contro neri, BR, morti ammazzati, sequestri, gente gambizzata, etc...
Queste sono le prime cose che mi vengono in mente.
Personalmente mi ritrovo nella sintetica descrizione data da sharingan, salvo per il punto della meritocrazia. Vero che il '68, nato come movimento per l'eguaglianza, finì con l'essere il movimento dell'egualitarismo.
Non ritengo tuttavia che la situazione precedente fosse una sana meritocrazia.
Non mi pare per niente che le baronie nelle Università o nelle ASL siano un fenomeno recente, o che l'estremo corporativismo di diverse categorie sia un frutto del '68. Nel Ventennio, e lo dico unicamente come dato storico, le Corporazioni erano effettivamente riconosciute, e appartengono all'epoca leggi che oggi giudichiamo assurde come la distanza minima tra esercizi dello stesso tipo.
Il censo, per non dire la classe sociale, era un metro di selezione ben più significativo del merito.
Dal punto di vista della meritocrazia ritengo quindi semplicemente che si sia passati da un eccesso all'eccesso opposto. Il demerito del '68 in questo fu quello di aver perso di vista l'obiettivo per cui era nato... Ma non credo proprio che abbia inquinato una situazione altrimenti sana.
Quanto al discorso sulla perdita di rispetto dell'autorità, anche in questo caso si è trattato della ribellione ad una forma di costrizione piuttosto pesante, sfociata poi nel suo eccesso dalla parte opposta. Personalmente sono favorevole al libero pensiero e al rispetto di un'autorità non perché tale (anche le autorità il rispetto se lo devono guadagnare) ma dopo scelta consapevole e ponderata. Purtroppo le stesse persone che hanno sostenuto questo per me ammirevole obiettivo non hanno poi brillato al momento di compiere le loro scelte. :unsure:
Sostanzialmente sono d'accordo con l'idea di Sharingan di dividere la risposta per punti:
PRO
- Maggior avanzamento sociale per le donne (a mio giudizio questo è stato il risultato migliore).
- Parziale superamento di una società divisa in classi ed incremento delle opportunità di mobilità sociale.
CONTRO
- Sperequazione diritti/doveri con sbilanciamento nettissimo a favore dei primi
- Fine di ogni rispetto per le gerarchie (e, quindi, di una società coesa e disciplinata).
- Fine della meritocrazia: l'obiettivo è la parificazione totale, con livellamento verso il basso.
- Guerra al senso del decoro ed alle buone maniere con lo sdoganamento dei comportamenti istintuali.
- Anni di piombo: rossi contro neri, BR, morti ammazzati, sequestri, gente gambizzata, etc...
Su aspetti quali la cultura pop, la libertà sessuale, la nascita dei "giovani" come categoria non saprei esprimere un giudizio positivo o negativo, trovo siano tutti un mix di aspetti positivi e negativi.
Cos'è rimasto del '68? Niente, tutto si è livellato in un piattume soporifero, che ha contagiato anche quelli che hanno lottato quarant'anni fa.
Alcune conquiste di quel tempo sono rimaste,ma in generale il più grande obbiettivo di cambiare la società è fallito.
La maggior parte delle persone,a giudicare dal di fuori,forse si è arresa al piattume,ma ne conosco alcuni per i quali non è così.Pur sconfitti (perchè non si può dire che abbiano vinto),mantengono inalterati i loro principi.