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sanatoria scolastica
0 di 0beron
creato il 22 maggio 2008

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0beron
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0beron
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Inviato il 22 maggio 2008 19:51 Autore

oggi al tg ho sentito che si stanno raccogliendo firme x chiedere al nuovo ministro dell'istruzione di fare una sanatoria sui debiti con il rimando a settembre attualmemte in vigore. ;)

essendone coinvolto direttamente causa deficienza e sfiga in matematica, la mia domanda è: :stralol:

 

- è possibile che a due settimane dalla fine si torni al vecchio e semplice debito evitando gli esami a settembre?

intendo sia tempisticamente che legalmente( dare ad una anno scolastico due leggi diverse e contrarie)

 

ciao a tutti :D



joramun
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joramun
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Inviato il 22 maggio 2008 20:47

Onestamente non la ritengo una cosa probabile......

Più facile che la modifica (se ci sarà),venga attuata a partire dal prossimo anno,e che si lasci agli alunni che alla fine di quest'anno scolastico abbiano contratto dei debiti formativi la possibilita di recuperare a settembre......

Però in tutta sincerita questi continui cambiamenti nel sistema scolastico non li capisco:servono davvero delle riforme che cambiano solo la forma (prima eri rimandato,ora hai il debito) e non la sostanza?Ed è davvero questa la strada per riportare (giustamente) in auge il concetto di meritocrazia nelle scuole?A me sa tanto di no..............


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 22 maggio 2008 20:57

Anche a me sembrano giri di forma.

E' vero che inasprire il sistema è giusto, ma nell'ottica del ripristino dell'autorità dei docenti e del senso di responsabilità degli studenti, non per fare proclami draconiani giusto per far vedere che si considera grave il problema.

Giappone e Corea hanno tanto da insegnarci, ma anche la Cina per il rapporto genitore-insegnante...


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 23 maggio 2008 10:14

Secondo me non se ne farà niente.Molto più semplice lasciare gli studenti che hanno debiti con l'esame di riparazione a settembre.

Peraltro,sono completamente d'accordo col sistema di ripristino degli esami di riparazione.Sentendo mia cugina (15 anni)ed i suoi amici parlare della scuola,emergeva prepotentemente il fatto che se ne fregassero ampiamente dei debiti,che avevano un valore puramente simbolico.Meglio rimettere un po' di sano pepe al c*** allo studente,prospettandogli lo spettro dell'estate passata a studiare (come se all'univ questa non sia l'abitudine...).

 

Sul fatto che si cambi in continuazione,dobbiamo ringraziare una lunga e onorata serie di Ministri dell'Istruzione,i quali si sono fatti un punto d'onore di "lasciare il segno",ognuno cambiando le cose ma senza mai risolvere veramente i problemi della scuola italiana.Col prossimo ministro le cose cambieranno ancora,scommettiamo?

 

Sono curioso di sapere come funziona nei paesi da te citati Iskall :stralol: .Sul Giappone,le uniche cose che so,sono quelle veicolate da manga e anime,dove spesso si vede una scuola si basata sul rispetto reciproco genitore-insegnante,ma anche su criteri di selezione studentesca che incoraggiano l'omologazione mentale degli studenti o comportamenti di ribellione estremi come i nostri qui in Italia.Alcuni anni fa poi,si parlava male del sistema giapponese degli esami,basato esclusivamente su questionari informatizzati con domande a risposte multiple.Le cose sono forse cambiate?


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 23 maggio 2008 11:19

Per prima cosa, una spiegazione-disclaimer. Il fatto che gli esami siano basati su domande a risposta chiusa non significa che l'insegnamento sia a macchinetta. E' vero che è privilegiato l'insegnamento come trasmissione di sapere fra generazioni, quindi non ci sono domande e risposte in classe ma gli studenti ascoltano e prendono appunti. Inoltre la necessità di apprendere a memoria (per forza di cose) i caratteri ha fatto sì che l'intero corpus delle discipline sia insegnato con uno speciale accento sul nozionismo. Ma le lezioni in classe, in particolare scientifiche, non sono affatto in stile "è così perchè sì" ma si basano su esperimenti, esperienze in classe, visite didattiche, molta interazione con strumenti informatici... in questo senso siamo molto più indietro noi con il nostro "studiate da pagina x a pagina y". Inoltre i test internazionali in cui i paesi asiatici si classificano primi prevedono test matematici e scientifici che richiedono applicazione intelligente e creativa delle nozioni apprese, non sono certo quiz. Nota di attualità: gli USA dopo l'ennesima batosta nei test hanno cominciato a importare insegnanti e metodi didattici in blocco, senza modifiche, e precisamente quelli di Hong Kong. HK ha il sistema didattico tradizionale cinese, ma essendo perfettamente bilingue tutto l'apparato è già in lingua inglese e non ha richiesto nè traduzioni nè adattamenti.

 

L'omologazione mentale poi è vista così da noi che abbiamo una cultura spiccatamente individualista: il sistema scolastico insegna come comportarsi nella società, e tutte le società orientali privilegiano il gruppo, in cui devono regnare uniformità e armonia. La scuola non è diversa dall'ufficio o dalla palestra, semplicemente queste cose vi vengono insegnate oltre che vissute.

 

Ci sono alcune cose nei tre principali paesi asiatici che secondo me dovremmo importare:

 

COREA

La riuscita scolastica è fondamentale per la riuscita nel lavoro, a sua volta requisito per la riuscita sociale. Esiste un concetto confuciano di "proprio posto nella società" e di dovere sociale da assolvere, quindi i ragazzi sono fortemente responsabilizzati. Non si tratta di prendere 6 anzichè 5, ma di fare la propria parte nel mondo in cui si vive. Da noi si dice "ultimi a scuola, primi nella vita", un concetto impensabile in Corea. Per loro l'intero ciclo di studi completato bene fa parte del proprio ruolo di membri attivi della società, non meno del nutrire i figli o lavorare onestamente.

 

CINA

I genitori hanno un atteggiamento di riconoscenza e rispetto verso chi trasmette ai propri figli il sapere, e se i figli sono pigri questo è visto come una loro colpa. Non sono affatto indulgenti, avere tutti 9 e un 7 è una brutta pagella: "studia meglio, studia di più, così è sbagliato, sei pigro". Da noi si dimentica che studiare è una cosa preziosa, è invece considerato una scocciatura e per di più scontata. Inoltre i genitori per quel 7 danno la colpa al prof che non valorizza quel genio del loro figliolo. In Cina i ragazzi si prendono le loro responsabilità, di farsi un mazzo tanto e di guardare oggettivamente ai propri risultati, senza scappatoie o giustificazioni comode.

 

GIAPPONE

Esiste una forte competizione su base meritocratica, fra gli studenti chi ha i voti più alti è guardato con ammirazione, e i frequenti test durante l'anno sono un modo per valutarsi anche in relazione a chi ha fatto il massimo e rappresenta quindi un modello da emulare. Da noi esiste la figura del secchione, preso in giro e associato a degli stereotipi come la difficoltà nelle relazioni sociali. In Giappone ci sono concorsi per eleggere il ragazzo e la ragazza più popolari della scuola, e sono sempre scelti fra quelli che riescono meglio negli studi. E' un sistema basato sulle pure capacità individuali, e l'esortazione più comune è "ganbatte!" che si può tradurre con "lavora sodo, fai del tuo meglio, tieni duro" e non ha niente a che vedere con la posizione sociale o la bellezza estetica o l'essere alla moda. Mentre qui la principale preoccupazione la mattina è come vestirsi e/o lamentarsi della levataccia, lì indossano la divisa (che uniforma eliminando le differenze sociali) e si preoccupano di arrivare a scuola il prima possibile per ripassare di più. La ragione per cui riescono a impegnarsi tanto è che il risultato sarà tutto e solo merito loro, e verranno enormemente apprezzati per questo.

 

Io quando sento frignare per lo zaino troppo pesante mi ricordo che i coreani studiano dalle 6 alle 22 ogni giorno, che i giapponesi mangiano in camera per non interrompersi nello studio, che i cinesi fanno quasi due ore di percorrenza per raggiungere la scuola. Considerato che i nostri nonni consideravano un privilegio mandare i figli a scuola (qualche volta si sente ancora dire "studìa!") mi sembra veramente che siamo bambocci viziati...


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 23 maggio 2008 11:47

Coreani giapponesi e cinesi sono dei poveri cerebrolesi, studiano 10 ore al giorno per 20 anni, e poi si inseriscono nel mondo del lavoro con una qualità di vita orribile... lavorano come muli da soma, guadagnano tutto sommato una miseria e si fanno 4 ore di tram al giorno per andare in azienda, vivono in ambienti dove la competizione è asfissiante...

 

forse non sono del tutto imparziale, visto che detesto tutto ciò che è orientale a parte la cucina cinese, ma non vorrei scambiare la mia infanzia e la mia giovinezza tranquilla, con nettamente più divertimento che studio, con quella di un coreano plagiato all'etica confucina da genitori in perpetua ricerca di approvazione neanche per tutto l'oro del mondo.

 

Io ho vissuto per 6 mesi in un college americano, pieno di coreani, nippo e cinesi e ti assicuro, sono malati. Francesi, tedeschi, sudamericani, tutti concordavamo: erano malati.

Vestono male, fanno poco sport e non vanno alle feste, e studiano come pazzi scatenati. Per cosa poi? La loro mentalità gli imporrà sempre, anche se trovassero un buon lavoro, una vita di fatiche, fondamentalmente squallida e caratterizzata da una competizione insensata.

 

 

magari il nostro sistema scolastico è un po' lassista, ma almeno nelle scuole dove sono andato io i professori erano preparati e competenti.

L'unica cosa da fare sarebbe bocciare chi merita di essere bocciato, punto.

E poi l'istruzione liceale italiana è ancora una delle migliori del mondo.


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 23 maggio 2008 11:50

Che da noi si debba recuperare il rispetto per lo studio e la conoscenza (con annesso rispetto per chi trasmette il sapere),è una cosa su cui sono completamente d'accordo.

Parimenti d'accordo sul fatto che lo studente deve impegnarsi e che lui è responsabile in primis per il suo rendimento scolastico.

Infine parimenti d'accordo sul fatto che è importante la scuola,in quanto preparazione per il lavoro e la vita.

 

Non sono invece d'accordo su alcuni concetti da te riportati:

 

etica confuciana:quell'etica è fatta propria da loro,non da noi.Noi ragioniamo in una maniera diversa,che non è necessariamente migliore o peggiore della loro,è semplicemente la nostra,nella quale siamo cresciuti e ci siamo formati.Non credo sia tanto questione di maggiore individualismo,quanto piuttosto del fatto che da noi si tende (si dovrebbe tendere)ad incoraggiare la persona a migliorare indipendentemente dal suo posto nella società.

Trovo anche pericoloso il concetto di "proprio posto nella società",se viene imposto dall'alto.Diverso è invece il caso di realizzare da sè di avere un ruolo,di sentirlo questo ruolo.

 

Avere tutti 9 e un 7 non è affatto una brutta pagella.Magari è inferiore a chi ha tutti 9 e un 8,ma è sicuramente superiore a chi ha tutti 9 e un 6.D'accordo il desiderio di miglioramento,ma non eccediamo nel far credere ad uno studente che ha tutti 9 e un 7 che fa schifo e pena.Conosco studenti (generalmente con genitori insegnanti)che pur avendo pagelle invidiabili,hanno avuto non pochi problemi (con se stessi,prima che con gli altri)per la continua pressione a dare di più.Il desiderio di migliorare deve scaturire da se stessi,non dall'alto.

 

La competizione meritocratica è giusta e magari fosse così anche da noi.Non credo esista tuttavia differenza tra discriminare qualcuno per i suoi abiti o per i suoi voti.Che differenza c'è tra chi se la tira per i suoi voti e chi invece per la t-shirt firmata?Sempre discriminazione è.

 

Sul fatto che tutti quei popoli si fanno un mazzo tanto,dico bravi,ma da qui ad elogiare il fatto che i coreani studiano 14 ore al giorno ce ne passa.Sarebbe come dire che chi lavora 40-50 ore a settimana è un pigrone se paragonato ai cinesi (che a questo punto,dato il discorso,mi sentirei autorizzato a pensare non dormire mai...).Cerchiamo di chiarire le differenze tra loro e noi.Se loro studiano e lavorano così tanto,è solo perchè (nel caso di cinesi e coreani almeno)si trovano in un forte momento di crescita e sviluppo...esattamente come eravamo noi negli anni 50-60.Se poi sia un merito quello di lavorare sempre di più,non ci giurerei.E' certamente una cosa ammirevole e utile nel mondo attuale,ma definire il valore di una persona sulla base del suo orario lavorativo/studentesco è riduttivo tanto quanto definirlo sulla base dei suoi abiti/conoscenze sociali.

 

In quanto alle lamentele per lo zaino pesante.I nostri nonni fanno bene a ricordarci che studiare è una cosa importante,ma non credo che siano tanto più desiderosi degli studenti di mettere 20 kg di libri sulla schiena di un ragazzo/a di 14 anni,quando tali libri potrebbero comodamente essere lasciati in armadietti scolastici o sostituiti da pennette usb.Hanno ragione eccome gli studenti a lamentarsi del carico massiccio di libri,unicamente collegato alla lobby dei libri scolastici (ce lo ricordiamo o no il cedolino che un tempo davano a scuola per acquistare i testi scolastici?):ho visto scriccioli di 12 anni andare a scuola con zaini pieni quanto quelli dei militari,tanto che dovevano portarli col carrello. Dove è il buono in ciò devo ancora capirlo...Ricordo poi che anche adesso ci sono persone che si fanno la loro brava ora di percorrenza per andare a scuola e che mangiano frugalmente per concentrarsi nello studio...

 

Impariamo da questi popoli a riscoprire il valore della conoscenza e dell'impegno (che del resto dovrebbe già far parte della nostra cultura occidentale),ma senza idolatrarne lo stakanovismo.


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Qhorin Halfhand
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Qhorin Halfhand
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Inviato il 23 maggio 2008 11:54

Premettendo che cambiare le regole in corsa (o, come in questo caso, praticamente all'arrivo dato che siamo alla fine dell'anno scolastico) è una cavolata enorme, trovo che chiamarla "sanatoria" sia sbagliato.

 

Una sanatoria è qualcosa che dovrebbe migliorare la situazione, mentre un provvedimento del genere rende solo più facili le cose e questo porta immancabilmente ad un abbassamento dei risultati.


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Inviato il 23 maggio 2008 12:06 Autore

essedo pienamente dentro il sistema scolastico posso dirvi che è vero che in tanti se ne fottevano altamente dei debiti.

apparte il fatto è che in 4^ scopro che le regole che valevano fino a 3 anni prima nn valgono più e che rischio di essere segato a settembre x una materia sul 5 e mezzo...

 

mi chiedo è giusto fermare un anno ragazzi che magari vanno bene nelle altre materie ( io ho la media del 7 nn sarà molto ma nn faccio skifo) perchè nn capsicono una determinata ,ateria su 8???


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Mornon
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Inviato il 23 maggio 2008 12:26
mi chiedo è giusto fermare un anno ragazzi che magari vanno bene nelle altre materie ( io ho la media del 7 nn sarà molto ma nn faccio skifo) perchè nn capsicono una determinata ,ateria su 8?

In teoria, potrebbe esserlo: se un istituto prevede la materia X, è perché reputa che per ottenere il titolo che dà si debba conoscere sufficientemente la materia X; se io non la conosco sufficientemente, ossia se non ho la sufficienza, come posso avere il diploma? Non ho i requisiti sufficienti per il titolo che conferisce... questo, ovviamente, ancora di piú per materie fondanti (informatica per studi informatici, elettrotecnica per studi elettrotecnici, ecc.): ha senso che diventi perito informatico, se ho 5 in informatica?

Inoltre, una su otto può sembrare poco, ma è il 12,5%; ossia, non conosci a sufficienza il 12,5% dei concetti che il diploma richiede. Vista cosí, direi che diventa già meno insignificante.

Poi, ovviamente ci sono cose, tra cui l'inadeguatezza di parte del corpo insegnante, che vanno a influenzare il discorso teorico.


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 23 maggio 2008 12:48

essedo pienamente dentro il sistema scolastico posso dirvi che è vero che in tanti se ne fottevano altamente dei debiti.

apparte il fatto è che in 4^ scopro che le regole che valevano fino a 3 anni prima nn valgono più e che rischio di essere segato a settembre x una materia sul 5 e mezzo...

 

mi chiedo è giusto fermare un anno ragazzi che magari vanno bene nelle altre materie ( io ho la media del 7 nn sarà molto ma nn faccio skifo) perchè nn capsicono una determinata ,ateria su 8???

Obe, tu sei un caso particolare, credo. Ma quando si fa una regola la si fa per tutti. Negli anni scorsi ho visto persone passare gli anni con 2-3 debiti e nelle altre materie prendere la sufficienza, "tanto l'importante è passare". Persone diplomarsi con 60 allo scientifico dopo aver "superato" debiti in matematica e fisica per tutti e cinque gli anni. Persone che poi hanno deciso di continuare gli studi in ambito tecnico-scientifico, tentare ingegneria, biotecnologia, medicina e poi perdersi dopo un semestre universitario. Forse se prendi 5 in disegno tecnico o in fisica o in inglese e poi vai a lavorare o in un'università dove non sono richieste certe competenze non è giusto rimanere un anno in più se non si riesce a recuperare a settembre, ma nella maggior parte dei casi non è questa la situazione, lo sai meglio di me... :unsure:

Sarei molto deluso se ritornassero all'utilizzo dei debiti formativi. Sarebbe l'ennesima perdità di controllo e di autorità del sistema scuola. Però mi chiedo se avranno il coraggio di bocciare parecchie persone. Nella classe di mio fratello (3° scientifico) quasi la metà ha almeno un debito da 4.


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Guardiano della notte
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Guardiano della notte
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Inviato il 23 maggio 2008 12:57

Non ci vuole molto coraggio in realtà,sarà sufficiente chiudere gli occhi e fregarsene altamente.In questo,il Ministero dell'Istruzione eccelle.

 

Concordo poi con,Prete Rosso,sulla situazione di quegli studenti che,passate le superiore,arrivano all'univ senza possedere le conoscenze necessarie.Ho visto studenti di lettere e lingue scrivere "nell'ultimo HANNO della guerra..." :unsure: .E non come errore di distrazione,ma come cosa continua...Suppongo che chi ha frequentato corsi scientifici possa raccontare cose simili.


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 23 maggio 2008 14:39

@Balon

 

Coreani giapponesi e cinesi sono dei poveri cerebrolesi, studiano 10 ore al giorno per 20 anni, e poi si inseriscono nel mondo del lavoro con una qualità di vita orribile... lavorano come muli da soma, guadagnano tutto sommato una miseria e si fanno 4 ore di tram al giorno per andare in azienda, vivono in ambienti dove la competizione è asfissiante...

Se io dicessi che gli italiani sono dei poveri cerebrolesi come la prenderesti? A parte il buon senso di non generalizzare e di abbassare i toni, i risultati nella ricerca scientifica sono una base piuttosto oggettiva dello sviluppo asiatico moderno, ed esistono letterati e filologi finissimi.

Il benessere economico in Giappone poi è veramente alto, non capisco su cosa ti basi per dire che è una miseria. Inoltre tornano a casa tardi perchè hanno un ritmo di lavoro molto rilassato (è uno stereotipo nostro che lavorino a missile) e burocratizzato per cui accumulano ritardi, e poi quando anche noi vivremo in una megalopoli ci faremo quattro ore di tram. Tram pulitissimi e puntualissimi.

 

non vorrei scambiare la mia infanzia e la mia giovinezza tranquilla, con nettamente più divertimento che studio, con quella di un coreano plagiato all'etica confucina da genitori in perpetua ricerca di approvazione neanche per tutto l'oro del mondo.

Nei nostri paesini si è plagiati dall'etica cattolica, in base a questo punto di vista? Bisogna stare attenti a non estremizzare, noi non vorremmo rovinarci la crescita ma loro non vorrebbero scambiare il prestigio sociale e la qualità di vita con un'ignoranza di massa e un precariato come i nostri.

 

Io ho vissuto per 6 mesi in un college americano, pieno di coreani, nippo e cinesi e ti assicuro, sono malati. Francesi, tedeschi, sudamericani, tutti concordavamo: erano malati.

Vestono male, fanno poco sport e non vanno alle feste, e studiano come pazzi scatenati. Per cosa poi? La loro mentalità gli imporrà sempre, anche se trovassero un buon lavoro, una vita di fatiche, fondamentalmente squallida e caratterizzata da una competizione insensata.

Se sostieni davvero la tesi che tutti trovano malati (in che senso, poi?) tre interi gruppi etnici, c'è qualcosa di vagamente razzista. Io ne conosco tranquillamente, in che cosa dovrebbero essere malati?

Ti assicuro che nei club scolastici, spesso obbligatori, fanno tre ore al giorno tra sport e attività simili, non so cosa facciano all'estero ma il tasso di ragazzi che praticano sport e suonano uno strumento è estremamente alto. Sull'abbigliamento e le feste, nemmeno io vado alle feste e non mi sento malata per questo. E quasi chiunque all'occhio italiano è vestito male, ma non trovo malati gli scandinavi per questo.

 

magari il nostro sistema scolastico è un po' lassista, ma almeno nelle scuole dove sono andato io i professori erano preparati e competenti.

L'unica cosa da fare sarebbe bocciare chi merita di essere bocciato, punto.

E poi l'istruzione liceale italiana è ancora una delle migliori del mondo.

Se uno viene bocciato e i suoi genitori fanno ricorso siamo punto e da capo. E' l'intera cultura dell'educazione che va cambiata, ammesso che sia possibile. Il fatto che tu abbia avuto dei professori preparati non serve a dare un giudizio sulla preparazione degli italiani, molti di noi hanno avuto un ottimo professore in alcune materie ma questo non salva il sistema. Che l'istruzione italiana sia una delle migliori vorrei sapere da cosa lo evinci, visto che nelle classifiche internazionali prendiamo pesci in faccia da una sfilza di nazioni.

 

 

@GDN

 

Non credo sia tanto questione di maggiore individualismo,quanto piuttosto del fatto che da noi si tende (si dovrebbe tendere)ad incoraggiare la persona a migliorare indipendentemente dal suo posto nella società.

Trovo anche pericoloso il concetto di "proprio posto nella società",se viene imposto dall'alto.Diverso è invece il caso di realizzare da sè di avere un ruolo,di sentirlo questo ruolo.

Infatti non sono dell'idea di importare qui il confucianesimo o di esportare il nostro sistema di valori. Il punto è che da noi una persona che non si sente parte della società ne è comunque a carico: un perdigiorno, un faccendiere, un mantenuto, non sono uno scandalo inaccettabile. Studiare o coltivare i campi in questo senso è la stessa cosa, se si fa parte di un gruppo si contribuisce.

 

Conosco studenti (generalmente con genitori insegnanti)che pur avendo pagelle invidiabili,hanno avuto non pochi problemi (con se stessi,prima che con gli altri)per la continua pressione a dare di più.Il desiderio di migliorare deve scaturire da se stessi,non dall'alto

Vero, ma non si può aspettare che un ragazzino maturi per cominciare ad ottenere risultati. Il ruolo educativo del genitore dovrebbe essere anche quello di fargli capire che ha sbagliato, che non va bene, che non si fa. Altrimenti qualunque situazione scolastica va comunque bene, come se bastasse andare a scuola alle 8, ritirare il numerino allo sportello e passare a prendere una pagella con la sufficienza.

 

Che differenza c'è tra chi se la tira per i suoi voti e chi invece per la t-shirt firmata?Sempre discriminazione è.

Il discorso è: se qualcuno viene idolatrato per la t-shirt e qualcuno viene sfottuto per i suoi voti alti, c'è un problema di gerarchia dei valori. Dovrebbe essere il contrario, no? Non dico che vada sfottuto chi ha un capo firmato, ma che questo sia di minima importanza rispetto all'impegno e alla brillantezza intellettuale.

 

E' certamente una cosa ammirevole e utile nel mondo attuale,ma definire il valore di una persona sulla base del suo orario lavorativo/studentesco è riduttivo tanto quanto definirlo sulla base dei suoi abiti/conoscenze sociali.

Resta il fatto che loro sono capaci di farsi quel mazzo senza lamentarsi, i nostri belano in classe se per caso l'insegnante aggiunge un esercizio ai compiti. I due estremi non vanno bene, ma se loro sono capaci di fare questo e apparteniamo alla stessa specie biologica forse siamo noi che ci stiamo lamentando troppo.

 

Hanno ragione eccome gli studenti a lamentarsi del carico massiccio di libri,unicamente collegato alla lobby dei libri scolastici

Assolutamente d'accordo sul discorso della lobby, e in generale sono favorevole all'informatizzazione e alla multimedialità delle fonti di apprendimento. Ma perchè i ragazzini vanno a scuola con lo zaino a rotelle, come se fosse un trolley da viaggio? Io sono dell'idea che ci sia dietro un'altra lobby, quella delle mamme iperprotettive che mettono l'armatura ai figli perchè potrebbero cadere dalla bicicletta e gli urlano dietro se bevono acqua del rubinetto perchè forse si prendono il colera. Da un lato riduciamo il numero dei testi e il loro volume per le ragioni anti-lobby ed educative che dicevamo, dall'altro mandiamo i bimbi a fare nuoto per rinforzarsi la schiena e facciamogli portare gli 8 kg che portavo io (e non ho problemi dorsali di sorta).


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Inviato il 23 maggio 2008 15:04

@GDN

 

Infatti non sono dell'idea di importare qui il confucianesimo o di esportare il nostro sistema di valori. Il punto è che da noi una persona che non si sente parte della società ne è comunque a carico: un perdigiorno, un faccendiere, un mantenuto, non sono uno scandalo inaccettabile. Studiare o coltivare i campi in questo senso è la stessa cosa, se si fa parte di un gruppo si contribuisce.

 

Vero, ma non si può aspettare che un ragazzino maturi per cominciare ad ottenere risultati. Il ruolo educativo del genitore dovrebbe essere anche quello di fargli capire che ha sbagliato, che non va bene, che non si fa. Altrimenti qualunque situazione scolastica va comunque bene, come se bastasse andare a scuola alle 8, ritirare il numerino allo sportello e passare a prendere una pagella con la sufficienza.

 

Il discorso è: se qualcuno viene idolatrato per la t-shirt e qualcuno viene sfottuto per i suoi voti alti, c'è un problema di gerarchia dei valori. Dovrebbe essere il contrario, no? Non dico che vada sfottuto chi ha un capo firmato, ma che questo sia di minima importanza rispetto all'impegno e alla brillantezza intellettuale.

 

 

Resta il fatto che loro sono capaci di farsi quel mazzo senza lamentarsi, i nostri belano in classe se per caso l'insegnante aggiunge un esercizio ai compiti. I due estremi non vanno bene, ma se loro sono capaci di fare questo e apparteniamo alla stessa specie biologica forse siamo noi che ci stiamo lamentando troppo.

 

 

Assolutamente d'accordo sul discorso della lobby, e in generale sono favorevole all'informatizzazione e alla multimedialità delle fonti di apprendimento. Ma perchè i ragazzini vanno a scuola con lo zaino a rotelle, come se fosse un trolley da viaggio? Io sono dell'idea che ci sia dietro un'altra lobby, quella delle mamme iperprotettive che mettono l'armatura ai figli perchè potrebbero cadere dalla bicicletta e gli urlano dietro se bevono acqua del rubinetto perchè forse si prendono il colera. Da un lato riduciamo il numero dei testi e il loro volume per le ragioni anti-lobby ed educative che dicevamo, dall'altro mandiamo i bimbi a fare nuoto per rinforzarsi la schiena e facciamogli portare gli 8 kg che portavo io (e non ho problemi dorsali di sorta).

 

Sul primo paragrafo (scusa se faccio sta lista,ma non so come spezzare i quote e mettere i miei interventi,come hai fatto tu col mio post :( :( ):credo che anche loro abbiano persone che,pur non facendo il loro dovere,restano cmq a carico della società.O mi vuoi far credere che sono tutti belli disciplinati come ingranaggi di un orologio svizzero?

 

Sul secondo paragrafo:non ho detto che il ragazzino deve maturare da solo,ho detto solo che bisogna fare attenzione a porre pressione sulle spalle,a chiedere sempre di più (il discorso vale nello studio,ma potrebbe valere anche in altri campi).Il voler ottenere di più e di meglio è cosa buona e giusta perchè l'eccellenza va incoraggiata,ma non imposta.Altrimenti perderebbe il suo stesso carattere di eccellenza.E accontentarsi della sufficienza non va criticato,perchè la sufficienza è proprio ciò che definisce la competenza minima richiesta.Piuttosto,se si vuole innalzare il livello,si potrebbe iniziare proprio dall'alzare la soglia di sufficienza.

 

Sul terzo paragrafo:anch'io ammiro chi ha bei voti e una buona cultura,ma ammiro parimenti chi appare bello,e non perchè superficiale,ma perchè il bello piace (del resto,a livello letterario,il criterio estetico,e non valori morali o prese di posizione politiche,dovrebbe essere l'unico criterio valido).Se proprio dovessi scegliere un criterio di valutazione della persona che primeggi sugli altri,non sceglierei nè quello estetico nè quello intellettuale,ma quello morale.Ergo,almeno IMHO,qualità intellettuali ed estetiche sono allo stesso livello,purchè l'una non tenti di denigrare l'altra.

 

Sul quarto paragrafo:loro saranno anche capaci di fare quello,ma sei proprio sicura che non si lamentino?C'è differenza tra le persone anche in base alla capacità di resistenza,tanto varrebbe buttare dalla rupe Tarpea chi non è capace di stare 8 ore filate sui libri.Imparare a sudare di più ok,ma io ho visto mio fratello e altri bravi studenti come lui (al liceo media dell'8,all'univ media del 27)uscire dai periodi di compiti ed esami a pezzi fisicamente.Questo perchè un aumento di carico di studio non risolve i problemi.Il problema è semmai la qualità.

 

Sul quinto paragrafo:non puoi pretendere che tutti abbiano la tua stessa voglia di portarsi 8kg sulle spalle Iskall... Questa è forse la peggiore forma di discriminazione possibile,quella fisica. Che molte mamme siano iperprotettive è vero,ma di fronte a certi zaini o il trolley o senza libri (oppure armadietti o pennette usb,ma su queste cose siamo ancora mooolto indietro).Oppure adesso uno dei requisiti della maturità è portare 10kg sulle spalle,nuotare per 10 km in acque gelide,marciare per 80km al giorno e altro? Buffo,pensavo che queste cose competessero ai militari,non agli studenti... :unsure:


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Mornon
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Inviato il 23 maggio 2008 15:25
non so come spezzare i quote e mettere i miei interventi,come hai fatto tu col mio post

[quote]citazione[/quote]

:(

 

 

Opere come GTO quanto sono indicative del sistema scolastico giapponese? :unsure:


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