Nel rugby il terzo tempo è il periodo successivo alla partita in cui le due squadre mettono da parte le tensioni dell'incontro e si dimostrano reciproco rispetto.In genere la squadra ospitante offre da mangiare agli ospiti.
Si tratta di una tradizione molto sentita dai rugbysti,e che recentemente è stata importata nel calcio,per cercare di stemperare i toni che ultimamente si erano fatti un po esasperati.
Voi che ne pensate?La ritenete una soluzione adatta al problema?
:unsure: :unsure: :unsure:
Però nel calcio è molto più limitato. In pratica ci si limita ad una passerella in cui i giocatori si salutano. Comunque sono contrario a renderlo istituzionele. Nel rugby ha una storia, nel calcio come si è visto rischia di creare ancora più tensioni anche perchè il pubblico è maleducato e fischia quando i giocatori lo fanno. Insomma credo si tratti di una parata scenografica e poco altro; se la cosa la si fa per obbligo e non perchè la si sente per davvero è inutile farla e finchè non cambia il clima nel calcio italiano il terzo tempo rimarrà una nota di colore.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Non sono i gesti dei calciatori a cambiare la mentalità dei tifosi. Sono convinta solo fino a un certo punto che gli idoli calcistici abbiano potere di buon esempio sui loro fan.
Da un lato ci manca la tradizione britannica di fair play espressa nel rugby, dall'altra ci sono troppi frustrati per cui le vittorie dei calciatori sono le loro uniche vittorie nella vita ("ho vinto il campionato", giuro che l'ho sentito urlare).
bel gesto se spontaneo come a firenza al termine di fiorentina-inter!
Se deve essere obbligatorio diventa una stupidagine, e può scemare in risse, nn puoi obbligare a darsi la mano due che fino a cinque minuti prima magari si sn spaccati le gambe, mi sembra di ricordare che già qualche screzio tra giocatori ci sia già stato!
("ho vinto il campionato", giuro che l'ho sentito urlare).
penso che il 9 luglio 2006 lo abbiano detto minimo un 55 milioni di italiani me compreso ;)
comunque anche io sono contrario al terzo tempo nel calcio,manca totalmente la cultura e se nn si stà attenti si rischia di finire a botte.. :blink:
Decisamente questa storia del 3 tempo si sta rivelando una farsa :blink:
E' inutile applicarla dove manca l'etica che invece si trova in altri sport. La mentalità è totalmente diversa (a partire dai tifosi). Guardiamo in faccia la realtà, nel nostro calcio è già tanto che si rispetti (e nemmeno sempre) il minuto di silenzio in occasione di qualche lutto
Il gesto di fiorentina-inter era stato spontaneo...imporlo è davvero una farda ;)
beh, in molti sport il saluto a fine partita è obbligatorio, per fare due esempi il tennis e la pallavolo :blink:
secondo me non è sbagliato imporlo, semplicemente non è in alcun modo utile, se uno vuole arrabbiarsi si arrabbia con o senza terzo tempo
E' una farsa, punto e basta. Ogni domenica poi nuove polemiche...prima Farina dopo Catania - Inter ha deciso di non presentarsi, domenica Totti è scappato negli spogliatoi senza salutare nessuno, dopo Juventus - Livorno Iaquinta e Balleri invece di salutarsi si sono insultati e a momenti vengono alle mani...
Il terzo tempo così come è ora è una farsa.
Infatti se guardate il regolamento non è obbligatorio che i giocatori vi partecipino e neanche gli arbitri.
O lo si rende obbligatorio nel vero senso della parola (chi non partecipa viene squalificato) e si fa un cerimoniale come quello dell'ingresso in cui in fila indiana tutti si stringono la mano e si scambiano le maglie (chi vuole), comprese le panchine, oppure così in cui c'è un caos organizzato e non si capisce niente non ha senso.
Fosse per me, farei una cosa come nella pallavolo, non so se avete presente, estendendolo anche alle amichevoli estive.
Col tempo la pratica e l'abitudine a farlo porterà a non pensarci più e tutti lo faranno con uno spirito più sereno come succede nel rugby.
E le squadre dovrebbero autoregolamentarsi: se hai un giocatore che si comporta sempre male, che offende arbitro e avversari o fa le sceneggiate in campo (cassano...), occorre non farlo giocare, nonostante si chiami maradona.
Ultima cosa: prima ancora di questo occorre cambiare altri comportamenti però. Ancora troppi giocatori chiedono l'ammonizione dell'avversario (e quando l'ho visto fare a kakà mi è venuto male...anche lui a stare in italia si sta assuefacendo a questa cosa) nonostante essi stessi dovrebbero venire ammoniti (ma spesso non accade).
Nessuno che riesca ad ammettere di aver toccato o meno il pallone prima che il pallone esca dal campo, troppo pochi quelli che non protestano dopo un piccolo tocco in area.
per fare due esempi il tennis
non se avete mai fatto partite a tennis, ma a me la prima cosa che mi è stata insegnata dal maestro è stato di dare la mano e dire grazie all'avversario, indipendentemente dal risultato della partita stessa.
Nel calcio ai bambini lo insegnano?
per fare due esempi il tennis
non se avete mai fatto partite a tennis, ma a me la prima cosa che mi è stata insegnata dal maestro è stato di dare la mano e dire grazie all'avversario, indipendentemente dal risultato della partita stessa.
Nel calcio ai bambini lo insegnano?
Direi di no...