Ok...mi rendo conto di poter fare la figura del "vecchio"....ma a me la Commedia piace davvero troppo... -_-
Ieri sera ho visto la lettura del canto di Ulisse (prontamente aggiunto alla firma... >_> ),e sebbene la versione di Benigni non sia la mia preferita devo ammettere che qualche brivido (anche piu di uno) me lo ha dato!
Cosi mi e` venuta voglia di sapere se anche qui sulla Barriera ci sono estimatori del buon Dante........come era il rapporto con la Commedia a scuola?Quale canto vi appassiona di piu?Siete d`accordo nel definire Dante il pilastro della nostra letteratura?
Ciao!!! ^_^ :blink: :D
A me piace soprattutto l'Inferno. Tra le cose che si studiavano a scuola la DC(no non la Balena Bianca >_> )questa è una di quelle che mi piacevano di più, però limitatamente all'Inferno. Purgatorio così così ma Il Paradiso è quasi illeggibile. Per quanto riguarda i canti direi Paolo e Francesca e Conte Ugolino. Comunque al di là del gusto personale innegabile la qualifica di capolavoro per la moltitudine di genialità... chapeau al Sommo Poeta... anzi brindisi... ^_^
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
L' inferno e il purgatorio mi piacevano molto. Il paradiso in certi punti mi faceva abbastanza cadere le p***e, anche se alcune parti non mi sono dispiaciute. Ad esempio mi ha discretamente interessato il parallelismo tra i domenicani e i francescani, era interessante da un punto di vista storico. L' ultimo canto invece mi ha tediato assai. Però, quando l'ho rivisto in TV letto e spiegato da Benigni, l'ho apprezzato molto di più.
E' ovvio che qui parlo per gusto personale, non ho certo la preparazione sufficiente per commentare "tecnicamente" l'opera >_>
Oh beh, la divina commendia bene o male l'abbiamo passata tutti alle superiori. Raramente qualcuno preferisce il Paradiso, ha un contenuto decisamente "filosofico" rispetto a inferno e purgatorio
Personalmente a me è rimasto particolarmente impresso il Purgatorio (anche perchè cambiando professore ogni anno negli ultimi 3 anni di liceo classico, abbiamo fatto poco e nulla >_> )
Ritengo che Dante sia il pilastro della letteratura italiana e della lingua italiana stessa.
Personalmente il divino poeta mi ha ispirato perchè è stato riprodotto dalla sottoscritta in fumetto....dove....faceva un putiferio ovunque e poi andava nell'antica Roma a stressare Virgilio...beh insomma...Dante...grazie
io adoro la rappresentazione dantesca del girone dei suicidi, col povero pier delle vigne tramutato in albero, ma in il personaggio con relativa storia personale che preferisco è manfredi...e nonostante come ambientazione lo trovi meno affasciannte dell'inferno, è prorpio nel purgatorio che invece alcuni personaggi umanamente spiccano di più (per i miei gusti, ovviamente)...pia de tolomei, il ià citato manfredi, e in generalemi hanno sempre colpito quelle anime "spaesate"
Cosa dire sul Sommo Poeta e sulla Comèdia.... forse il momento più alto della storia della letteratura italiana...ed anche mondiale...
Basta dire che lo hanno riconosciuto come il "Divin Poeta"...La sua lirica così complessa offre continui spunti anche per la modernità. Fu davvero illuminato! Conferma insieme a Leonardo, Galileo etc. che la nostra Italia fu davero la culla del sapere mondiale. E poterlo leggere per noi italiani è un vanto e una fortuna assoluti.
Mi appassiona il canto di Ulisse e il suo appello a "seguir virtute e canoscenza", sempre attuale in ogni tempo.
Ma non sono d'accordo a ritenerlo il pilastro della letteratura italiana e tantomeno mondiale. In molte parti lo trovo troppo legato alla cultura medievale e per di più alle dispute tra guelfi e ghibellini per aspirare ad essere un capolavoro comprensibile al di fuori di una cerchia di lettori, italiani e con una certa infarinatura di storia medievale italiana.
Le figure e le passioni di Farinata, Cacciaguida, Paolo e Francesca, Pier delle Vigne acquistano il giusto rilievo solo se inquadrate nel momento storico che hanno vissuto, ben diversamente da un Macbeth, un Re Lear o un Otello.
Quindi grande ammirazione per Dante Alighieri e la sua opera, ma francamente tre anni di studio al Liceo mi sembrano un'esagerazione.
beh Dante si studia al di fuori del mero contesto storico delle vicende di cui racconta, Dante è anche poesia lirica di sommo livello.
Ma non sono d'accordo a ritenerlo il pilastro della letteratura italiana e tantomeno mondiale. In molte parti lo trovo troppo legato alla cultura medievale e per di più alle dispute tra guelfi e ghibellini per aspirare ad essere un capolavoro comprensibile al di fuori di una cerchia di lettori, italiani e con una certa infarinatura di storia medievale italiana.
Credo però che un'opera letteraria abbia un valore intrinseco che non si limita alla sola diffusione. Se Shakespeare è così famoso è soprattutto grazie al fatto che la cultura inglese e la lingua inglese hanno imposto il loro dominio tramite altri mezzi. Se l'Italia fosse il Paese leader del mondo la DC sarebbe probabilmente l'opera più famosa. Comunque il suo valore è riconosciuto in tutto il mondo, poi è ovvio che un normale ragazzo norvegese non si metta a leggere l'opera per diletto ma questo non ne toglie il valore. E comunque tutti i grandi classici sono fortemente legati all'epoca in cui sono scritti... altrimenti secondo questa logica dovremmo proclamare Harry Potter come il capolavoro assoluto della letteratura mondiale vista la sua diffusione planetaria e la sua ampia comprensibilità...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Le figure e le passioni di Farinata, Cacciaguida, Paolo e Francesca, Pier delle Vigne acquistano il giusto rilievo solo se inquadrate nel momento storico che hanno vissuto, ben diversamente da un Macbeth, un Re Lear o un Otello.
Anche se in parte condivido questa osservazione (secondo me applicabile prevalentemente al Paradiso) penso che la Divina Commedia rappresenti un pilastro della letteratura italiana, tuttora degno di tre anni di studi liceali: l'anno scorso ho avuto la fortuna di sentirne alcuni brani recitati da Giorgio Albertazzi e posso dire di avere sperimentato in quell'occasione sensazioni vicine all'estasi.
I miei canti preferiti, molto banalmente, sono quello quello di Ulisse e quello di Paolo e Francesca.
Quindi grande ammirazione per Dante Alighieri e la sua opera, ma francamente tre anni di studio al Liceo mi sembrano un'esagerazione.
A me sembrano pure pochi,se si considera la straordinaria complessita dell'opera!
Ma non sono d'accordo a ritenerlo il pilastro della letteratura italiana e tantomeno mondiale.
Forse a livello mondiale no,ma sicuramente la nostra lettereatura deve moltissimo (se non tutto) alla monumentale opera di Dante:il simbolismo,la numerologia,l'aspetto prettamente narrativo,quello stilistico e poetico raggiungono tutti il massimo livello in Dante.Il paragone con Shakespeare mi lascia un po dubbioso:troppo diversi gli autori,le epoche,le tematiche e gli stili per fare un confronto.
Le figure e le passioni di Farinata, Cacciaguida, Paolo e Francesca, Pier delle Vigne acquistano il giusto rilievo solo se inquadrate nel momento storico che hanno vissuto, ben diversamente da un Macbeth, un Re Lear o un Otello.
Liberissimo di preferire Shakespeare,ma vorrei dire:la fierezza di Farinata e Manfredi,l'amorer tra paolo e Francesca,la grandezza morale di Ulisse,la commovente disperazione di Pier delle Vigne,Pia dei Tolomei,il Conte Ugolino........non sono anch'essi senza tempo,immortali?A me pare di si!
Non sono poi molto d'accordo su chi giudica separatamente le diverse cantiche:scusate ma mica valutiamo il SdA libro per libro.......la Commedia va valutata nella sua interezza,proprio perchè si tratta di un "percorso unitario",che simbolicamente rappresenta...... blablabla......(tanto lo avete studiato a scuola che la tiro a fare cosi lunga...... <_< ).A mio parere esistono passi esaltanti nel Paradiso e passi noiosissimi nell'Inferno,ma quella è una cosa che poi tira in ballo i gusti e la sensibilita di ciascuno.
:wub: :( :D
Personalmente me la sono letta tutta tre volte per conto mio, oltre allo studio liceale... E mi regala sempre nuove emozioni e nuovi spunti di riflessione.
Personalmente me la sono letta tutta tre volte per conto mio, oltre allo studio liceale... E mi regala sempre nuove emozioni e nuovi spunti di riflessione.
Cavolo Beric:e io che pensavo di essere un fan accanito di Dante!
<_< Posso chiederti quale edizione preferisci (Sapegno,De Sanctis,Croce.......)?
:wub: Per me la migliore è quella del Sapegno,tu che dici?
:( :D ^_^
Io adoro Dante.
In realtà, molto di quello che so sul Cristianesimo l'ho imparato da lui.
E adoro il Purgatorio: perché questo è l'unico luogo in cui i vivi possono aiutare i morti con il loro amore.
Tutto ciò è immenso...