tanto non l'ho letto lo stesso...con un cognome come Pulani potrebbe essere un mediterraneo...che so, uno dei personaggi de la lunga estate del commissario Charitos
Non conosco il libro che hai citato, quindi la risposta è no " />
Ma diciamo, per dare un altro aiuto, che puntare sull'origine geografica di quel personaggio può portarvi sulla strada giusta. Solo che il personaggio in questione non è mediterraneo... un po' più esotico, direi
Lo scrittore potrebbe essere Sciascia allora?
Giallista che scrive spesso del sud...
Lo scrittore potrebbe essere Sciascia allora?
Giallista che scrive spesso del sud...
No, ho appena detto che l'ambientazione non è mediterranea ed è più esotica... ed ora preciso, sperando di indirizzarvi, che si trova più a sud di quella indicata da Drogon
Mi sa che nessuno ha letto questi libri " />
(NB: altro indizio: uso il plurale perché il libro fa parte di una serie con la stessa protagonista, come spesso capita con i gialli)
io provo con un gruppo di allegre signore che è l'unico che ho letto di quella serie.
Ovviamente la serie è quella giusta
E' stato correttamente individuato da Neshira anche l'importante comprimaria cui la frase è rivolta.
Il libro però non è né quello indicato da Neshira, né quello indicato da Seetharaman Thoral: credo tuttavia che, per chi l'ha letto, rileggere la citazione possa essere abbastanza illuminante. Di che cosa stanno parlando? E perché?
P.S.: Sì, lo so che alla fine ho dato un sacco di inidizi, ma avevo l'impressione che altrimenti il gioco non sarebbe andato avanti " />
Sì, è la signorina Makutsi che fa un'indagine (il signor Pulani, ovviamente, è il cliente); ma no, il titolo del libro non è quello (di quelli citati finora ho letto solo Le lacrime della giraffa " />).
Ah, per chi non lo avesse capito dagli scambi con Neshira e Seetharaman Thoral, l'autore è Alexander McCall Smith, e la serie è quella dedicata a Precious Ramotswe
Allora escluderei 44, Scotland Street....praticamente l'unico che ho letto
E' giusta la risposta di AryaSnow " />
Appiccai il fuoco al ramo secco di un albero e danzai come un selvaggio intorno all'amato casolare. Tenevo gli occhi fissi sull'orizzonte,il cui bordo la luna cominciava appena a sfiorare, là verso occidente. Una parte dell'astro finalmente si nascose e io feci ondeggiare il ramo; tramontò e io, con un urlo potente, diedi fuoco alla paglia, agli sterpi e ai cespugli che avevo raccolto. il vento alitò sul fuoco e presto il casolare fu attaccato dalle fiamme che lo avvolsero con le loro lingue forcute e divoranti.
Appena fui convinto che nessun soccorso avrebbe potuto salvare neppure una piccola parte dell'abitazione, mi ritirai dalla scena e cercai rifugio nel bosco.
Frankenstein?
Frankenstein?
Bravo :-P