Detta in breve: la costruzione di nuovi inceneritori non potrebbe farci diventare come la Germania? Una nazione che importa rifiuti da mezza europa perchè tanto bruciamo e facciamo soldi?
Il rischio non è solo quello: in una nazione in cui la mentalità è "Differenziare fa troppa fatica", se nascessero molti inceneritori si rischierebbe un ulteriore drastico calo della differenziazione?
Da parte mia sarei curioso di sapere se e quali problematiche tecnico-economiche impediscono l'utilizzo dei dissociatori molecolari, che, dal poco che ho trovato sinora, sembrerebbero comunque economicamente convenienti e meno dannosi degli inceneritori; sostituzione o affiancamento che sia, sarei curioso di sapeere se questa alternativa agli inceneritori è stata considerata, e, se sí, perché non se ne fa nulla.
Il rischio non è solo quello: in una nazione in cui la mentalità è "Differenziare fa troppa fatica", se nascessero molti inceneritori si rischierebbe un ulteriore drastico calo della differenziazione?
Da parte mia sarei curioso di sapere se e quali problematiche tecnico-economiche impediscono l'utilizzo dei dissociatori molecolari, che, dal poco che ho trovato sinora, sembrerebbero comunque economicamente convenienti e meno dannosi degli inceneritori; sostituzione o affiancamento che sia, sarei curioso di sapeere se questa alternativa agli inceneritori è stata considerata, e, se sí, perché non se ne fa nulla.
Secondo me ci sarebbe un calo enorme della differenziazione. Guardo alla mia esperienza e al mio paese dove si pratica il ritiro porta a porta del differenziabile: nel primo anno in cui si praticava tutti con le loro buste belle piene fuori dalla porta. Poi sempre di meno perchè alla buona volontà delle persone non è seguita una politica di assistenza nè una defiscalizzazione che invogliasse al riciclo. E come si sa, se prendersi cura di fare la raccolta differenziata non influisce nè sulla qualità di vita del paese, nè sulle proprie finanze gli italiani sono i primi a guardare alla propria comodità.
Per quanto riguarda i dissociatori molecolari, fino a poco tempo fa non ne avevo sentito parlare, sarei anch'io curioso di sapere perchè in questo periodo non abbiano cercato di mettere insieme un pò di scienziati e realizzare insieme a loro un piano nazionale per lo smaltimento rifiuti, invece di buttarsi a capo chino sugli inceneritori. Sarebbe interessante vedere quali sono le multinazionali e le compagnie che gestiscono la costruzione e la gestione degli inceneritori. Forse ci toglierebbero qualche dubbio. Come dice Mornon "a pensar male si fa peccato" ma a non pensare affatto si fa la figura dei creduloni..
Mini-premessa, ho copia-incollato il post dell'altra discussione che fra 2 minuti provvederò a cancellare.
Scusami Prete Rosso, hai ragione, ogni tanto mi dimentico che il forum è variegato .
Lascio stare la considerazione iniziale fatta sulla puzza..dove credeva di andare il tipo? In un centro benessere?
Ci mostra i filtri a manica, quelli che ripuliscono i fumi prima dell'immissione al camino. Sì sì, d'accordo, il filtro a manica è geniale come meccanismo ma... i pori del filtro hanno un diametro di 6 micron, pertanto tutte le nanoparticelle di diametro inferiore ai 6 micron non vengono filtrate, e vanno in atmosfera.
Il funzionamento del filtro a manica è complesso e si articola in 3 fasi. La prima è quella di blocco "brutale" del particolato e qui ha effetto solo sul particolato, in questo caso, di dimensioni maggiori ai 6 micron. La seconda fase comprende i diametri di poco inferiori ai 6: questi ovviamente si infilano nei canali porosi MA questi canali sono fatti in maniera tale da favorire una interazione...in parole povere la particella si "appiccica" alla parete, quindi non passa e oltretutto ostruisce. La terza fase è figlia di questa ostruzione, i canali sono estremamente occlusi e quindi bloccano anche il resto del particolato molto sottile (fino a PM 0.01 l'abbattimento è maggiore del 99%).
Poco sotto descrive la sua domanda sulla diossina e la questione della temperatura.
Per prima cosa, in un impianto di quel tipo tutto il materiale da bruciare attraversa tutta la zona di combustione quindi tutto passa dalla zona a temperatura massima (che varia da impianto a impianto ma all'incirca è 1000-1400 gradi). In questa zona la diossina si dissocia, e su questo non si discute..e se ne dissocia la stragrande maggioranza. Nelle zone successive a temperatura più bassa la diossina non è che si riforma..una volta che bruciate un pezzo di legno non è che se lo raffreddate ritorna come era prima per capirci. Nonostante questo una parte di diossina rimane, ma questo vale per ogni cosa..anzi per ogni possibile sostanza abbiamo una percentuale nell'aria che respiriamo quindi niente facce strane, respireremo SEMPRE qualche schifezza (di origine riconducibile all'uomo e non).
Poi non so perchè si lamenta ancora della puzza del materiale e della fiamma..ma come fa a bruciare senza fiamma? Sinceramente mi stupisce anche..
Si lamenta anche della taglia.. 70 megawatt non è per niente male, se consideriamo che le centrali a turbogas variano fra 100 e 150 megawatt. Dopotutto non dimentichiamoci che è energia prodotta da rifiuti non da beni primari.
Si lamenta poi del teleriscaldamento, e fa male..il calore di processo che non è usato nella produzione di energia elettrica non viene sprecato e si riscaldano le utenze. Non vedo perchè debba lamentarsi.
In pratica, sono entrato con qualcosa che non è un pregiudizio, ma è la certezza scientifica della nocività e della non convenienza di un inceneritore, e la visita mi ha convinto che avevo visto giusto.
Almeno in fondo è onesto e ammette che, pur non sapendo praticamente nulla di quello che ha visto, di questa cosa non gliene importa. Gli chiederei come intende risolvere il problema ma ho paura di una risposta tipo "li brucio per strada e produco meno diossina".
Mini-premessa, ho copia-incollato il post dell'altra discussione che fra 2 minuti provvederò a cancellare.
Scusami Prete Rosso, hai ragione, ogni tanto mi dimentico che il forum è variegato .
Lascio stare la considerazione iniziale fatta sulla puzza..dove credeva di andare il tipo? In un centro benessere?
Ci mostra i filtri a manica, quelli che ripuliscono i fumi prima dell'immissione al camino. Sì sì, d'accordo, il filtro a manica è geniale come meccanismo ma... i pori del filtro hanno un diametro di 6 micron, pertanto tutte le nanoparticelle di diametro inferiore ai 6 micron non vengono filtrate, e vanno in atmosfera.
Il funzionamento del filtro a manica è complesso e si articola in 3 fasi. La prima è quella di blocco "brutale" del particolato e qui ha effetto solo sul particolato, in questo caso, di dimensioni maggiori ai 6 micron. La seconda fase comprende i diametri di poco inferiori ai 6: questi ovviamente si infilano nei canali porosi MA questi canali sono fatti in maniera tale da favorire una interazione...in parole povere la particella si "appiccica" alla parete, quindi non passa e oltretutto ostruisce. La terza fase è figlia di questa ostruzione, i canali sono estremamente occlusi e quindi bloccano anche il resto del particolato molto sottile (fino a PM 0.01 l'abbattimento è maggiore del 99%).
Scusa se ti ho fatto specificare meglio, ma così è molto più chiaro. In fondo funziona come un semplice filtro misto graduato per i terreni. :D
Poco sotto descrive la sua domanda sulla diossina e la questione della temperatura.
Per prima cosa, in un impianto di quel tipo tutto il materiale da bruciare attraversa tutta la zona di combustione quindi tutto passa dalla zona a temperatura massima (che varia da impianto a impianto ma all'incirca è 1000-1400 gradi). In questa zona la diossina si dissocia, e su questo non si discute..e se ne dissocia la stragrande maggioranza. Nelle zone successive a temperatura più bassa la diossina non è che si riforma..una volta che bruciate un pezzo di legno non è che se lo raffreddate ritorna come era prima per capirci. Nonostante questo una parte di diossina rimane, ma questo vale per ogni cosa..anzi per ogni possibile sostanza abbiamo una percentuale nell'aria che respiriamo quindi niente facce strane, respireremo SEMPRE qualche schifezza (di origine riconducibile all'uomo e non).
Questa era la parte che non suonava bene neanche a me, a rigor di logica. Ora però bisogna capire se quella parte di Diossina che rimane è gravemente dannosa, se ci sono modi per ridurla, se altri impianti di tipo diverso riescono a superare il problema e, se esistono, perchè si continua ad affidarsi quasi esclusivamente agli inceneritori?
Dimentichi gli altri componenti della commissione MornonNo, infatti non ho detto che è inattendibile, ma che se non altro mi viene il dubbio; come tu hai detto altrove, penserò male, ma... :D
Piccola precisazione....il costruttore NON faceva parte della commissione di assegnazione ma è il maggior finanziatore delle ricerche della commissione....direi che la cosa lascia ancora più dubbi ^_^
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
bisogna capire se quella parte di Diossina che rimane è gravemente dannosa, se ci sono modi per ridurla, se altri impianti di tipo diverso riescono a superare il problema e, se esistono, perchè si continua ad affidarsi quasi esclusivamente agli inceneritori?
Penso che la i danni alla saluta vengano dal "misto" di diossine, polveri, ecc. che escono dall'inceneritore; ovviamente il tutto è meno dannoso che se non ci fossero filtri, e c'è anche da considerare che cose come le automobili non è che facciano bene, eppure si usano largamente e nessuno si lamenta; bisognerebbe fare un bilancio totale, ma non è che sia facile, soprattutto a fronte di una mentalità che pone l'incenerimento come il primo stadio (o quasi) del trattamento dei rifiuti, e non come l'ultimo.
il costruttore NON faceva parte della commissione di assegnazione ma è il maggior finanziatore delle ricerche della commissione....direi che la cosa lascia ancora più dubbi
Direi di sí :D
bisogna capire se quella parte di Diossina che rimane è gravemente dannosa, se ci sono modi per ridurla, se altri impianti di tipo diverso riescono a superare il problema e, se esistono, perchè si continua ad affidarsi quasi esclusivamente agli inceneritori?
Allora, non sono il più adatto a rispondere alla prima domanda. Per prima cosa occorrerebbe sapere se la diossina è un composto presente anche in natura oppure è una molecola "umana" nel senso che è presente in conseguenza al nostro intervento (come il CFC che è una molecola artificiale).
In seguito a questa risposta potremo dire "se la diossina è poca (con un "poca" che sia correlato alla concentrazione naturale) allora non crea problemi" oppure "in ogni caso la diossina fa male". E' importante perchè dalla notte dei tempi i nostri antenati hanno respirato e convissuto con certe sostanze e quindi, a dovute dosi, sono compatibili con il nostro essere altrimenti oggi non saremmo qui.
Per averne di meno o si cerca di mantenere i composti per più tempo ad alta temperatura, per fare in modo che la dissociazione si ancora più ampia, oppure si cerca di migliorare ancora il filtraggio. Credo, ma non ci metto la mano sul fuoco, che sia possibile fare un filtraggio di tipo chimico invece che meccanico..ovvero inserire delle sostanze "attrattive" per la diossina che quindi si legherebbe e potrebbe essere raccolta e controllata invece che dispersa. Ma di questo aspetto non conosco nè costi, nè fattibilità.