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Ancora un morto
E di Exall
creato il 07 dicembre 2007

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Exall
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Inviato il 07 dicembre 2007 9:42 Autore

Per tutti quelli che sostengono che noi Italiani non abbiamo voglia di fare lavori pesanti, un estratto da Il giornale:

 

"Davanti alla strage, come già la chiamano in corso Regina Margherita, tutti quanti dobbiamo usare almeno una delicatezza: basta con questa fesseria dei giovani italiani che non vogliono più fare certi lavori. Certi giovani italiani, forse, non li vogliono più fare. Ma è diverso. Antonio Schiavone aveva 36 anni e tre bambini piccoli. Veniva da Cuneo per lavorare in acciaieria. Si teneva ben stretto il suo posto. E c'è morto. Tra i laminatoi, tanti altri come lui. Come Roberto, che adesso è qui a piangerlo. Sono giovani, sono italiani, lavorano duro per 1.400 euro al mese. La notte, non si fanno di cocaina e non si ubriacano prima di mettersi al volante. La notte stanno qui, sperando di non assopirsi, perché la prima distrazione può essere l'ultima."

 

C'è ancora un'Italia che produce, che suda e soffre, ma che continua a tirare avanti, senza perdersi in inutili recriminazioni. Un omaggio a questa Italia.


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sharingan
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sharingan
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Bannato
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Inviato il 07 dicembre 2007 11:02

Concordo con Exall: un omaggio a questa Italia...


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Omone
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Inviato il 07 dicembre 2007 11:15

è un' ITALIA silenziosa, é un' ITALIA che lavora, soffre, paga le tasse, crede ancora nella famiglia ed ha ancora dei valori da rispettare e da seguire come metodo e modo di vita... Ma è un' ITALIA che sta scomparendo...

W L' ITALIA!

 

Vostra spada

 

Ombra della Notte

:wacko: :figo:

^_^ ^_^


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Guardiano della notte
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Inviato il 09 dicembre 2007 12:07

Sarei molto curioso di vedere cosa pensano di questo tragico episodio tutti quei giovani la cui massima aspirazione sono i soldi facili e che non si fanno scrupoli davanti a niente per ottenerli (e poi nascono i furbetti del quartierino,chissà perchè,mah...).Forse direbbero "Visto che perdente quello sfigato"...Sarebbero da portare loro a lavorare nelle fabbriche,giusto per rendersi conto di un paio di cosine...

 

Per il resto,il mio più sincero cordoglio alla famiglia di quell'uomo.


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Alyssa Arryn
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Inviato il 10 dicembre 2007 20:10

Nell'associarmi al cordoglio per le vittime di questa tragedia (e per le troppe altre brave persone che ogni giorno perdono la vita a causa di evitabilissimi incidenti sul lavoro) vi propongo un'opinione tratta da un quotidiano che non ha certo in odio il capitalismo:

articolo da "Il giornale"

Mi fa tanta, tantissima rabbia pensare che dei giovani e dei padri di famiglia siano morti in modo atroce per essersi dovuti guadagnare da vivere al soldo di gente del genere.


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Mornon
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Inviato il 10 dicembre 2007 21:01

Se Il Giornale fa riferimento a La Repubbica di ieri, ho letto quell'articolo, ed è un po' diverso da come presentato... innanzitutto, la risposta del capo del personale non è stata "Personalmente no", quanto piuttosto... purtroppo non la ricordo testualmente, il senso era che non li aveva sentito personalmente perché aveva preferito aspettare, ma che lo avrebbe fatto.

Inoltre, sempre a detta di quell'articolo, la responsabilità di tenere carichi gli estintori (portandoli nel luogo preposto alla ricarica, mi pare interno alla ditta) era degli operai, in quanto solo chi ha usato un estintore può sapere per certo fin da subito che è necessario ricaricarlo; per il telefono di emergenza, non è che non funzionava, quanto che era addosso a uno dei quattro.

Ancora, per quanto detto in quell'articolo i turni non erano di dodici ore, anzi il capo del personale faceva presente come l'acciaieria stesse lavorando a un quinto della sua produttività massima.

Ora, sicuramente il capo del personale può aver mentito, ma mi pare che Il Giornale abbia adattato e strumentalizzato l'articolo de La Repubblica secondo quanto voleva dire, piuttosto che riportandolo per cos'era; un altro esempio di ottima (dis)informazione...


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Runak
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Inviato il 10 dicembre 2007 23:25

La verità è che i metalmeccanici e gli operai in generale sono sempre lasciati a loro stessi nei loro posti di lavoro, e non mi pare che la ricarica degli estintori sia un compito degli operai stessi, anzi a norma di legge ( CEE mi pare si dica) vanno cambiati ( non so esattamente ogni quanto ) anche se son pieni, perciò che l'estintore sia stato piu o meno vuoto è irrilevante ( certo se era pieno era meglio.)

 

 

Noi operai siamo carne da cannone ecco cosa siamo. E questo governo in cui risiedono persone che di fregiano del titolo di Comunisti non fanno niente!

 

Lavorare tutti! Lavorare sicuri ! Lavorare Meno !


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 11 dicembre 2007 1:59
La verità è che i metalmeccanici e gli operai in generale sono sempre lasciati a loro stessi nei loro posti di lavoro, e non mi pare che la ricarica degli estintori sia un compito degli operai stessi, anzi a norma di legge ( CEE mi pare si dica) vanno cambiati ( non so esattamente ogni quanto ) anche se son pieni, perciò che l'estintore sia stato piu o meno vuoto è irrilevante

A quanto diceva in quell'intervista, gli operai avevano il compito, una volta utilizzato un estintore, di portarlo dove sarebbe stato ricaricato/cambiato, non di ricaricarlo/cambiarlo in prima persona; non consocendo la legge non so se questo sia illegale, ma personalmente non mi parrebbe una cosa stupida (chi lo usa è il primo a sapere che è stato usato, quindi che sia lui a portarlo a cambiare diminuisce il rischio che resti scarico).


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