No, non conosco l'argomento nei dettagli. Ho accostato l'eolico, la solare, l'idrogeno perchè hanno in cumune il fattore inquinamento, non di certo le procedure di ricavamento energetico. Vorrei capire che c'è che non va con l'idrogeno, non mi linkare altrove ti prego >_>, il procedimento per irvare idrogeno dall'acqua che io sappia è addirittura banale, e bruciando non emette sostante tossiche, che c'è che non va? forse su uso in scala mondiale ci sono effetti collaterali?
E poi ti riferisci a Grillo che palrava della macchina ad idrogeno con un certo torto, perchè? (ma questa riporta a quella sopra :figo:).
E poi... si è vero il solare ha preso piede in altri posti, tipo IN GERMANIA che hanno la metà del nostro sole, ridicolo che qui ancora abbiamo gli scaldabagni. L'eolico non ha una grande necesità di venti forti per funzionare, basta poco vento, ma costante, ci son tante zone con queste caratteristiche e costa davvero poco rispetto a quello che produce.
Cmq se non ti piace l'idrogeno, vanno bene anche le auto elettriche...;) siamo arrivati a livelli altissimi per quanto rigurda gli accumulatori. Autonomie alte, Velocità alte (c'è chi passa 100 km/h, senza andare sui prototipi che passano i 180)...perchè non usarle? bho. Certo io sono appassionato del carburatore, ma finchè non avrò i soldi per comprarmi una Shleby, l'auto elettrica va più che bene! ehehe
No, non conosco l'argomento nei dettagli. Ho accostato l'eolico, la solare, l'idrogeno perchè hanno in cumune il fattore inquinamento, non di certo le procedure di ricavamento energetico
Facciamo che ti rispondo su Fonti di Energia (che è una discussione sul forum), per non continuare il fuori tema >_>
Cmq se non ti piace l'idrogeno, vanno bene anche le auto elettriche...;) siamo arrivati a livelli altissimi per quanto rigurda gli accumulatori. Autonomie alte, Velocità alte (c'è chi passa 100 km/h, senza andare sui prototipi che passano i 180)...perchè non usarle? bho. Certo io sono appassionato del carburatore, ma finchè non avrò i soldi per comprarmi una Shleby, l'auto elettrica va più che bene
Per questo ti rispondo su Barriera e motori, aspetta a breve le risposte :figo:
Ho accostato l'eolico, la solare, l'idrogeno perchè hanno in cumune il fattore inquinamento, non di certo le procedure di ricavamento energetico. Vorrei capire che c'è che non va con l'idrogeno, non mi linkare altrove ti prego , il procedimento per irvare idrogeno dall'acqua che io sappia è addirittura banale, e bruciando non emette sostante tossiche, che c'è che non va? forse su uso in scala mondiale ci sono effetti collaterali?
Il procedimento per arrivare all'idrogeno è facile, facilissimo...ma inquina parecchio...e la cosa non è sostenibile. Come già detto in altre discussioni poi, il solare inquina tantissimo per le emissioni dovute ai processi produttivi e costruttivi. Per l'eolico servono i siti adatti, e non è detto che in Italia ce ne siano a sufficienza.
Ora ditemi, perchè l'idrogeno, l'eolica, la solare, ect, non prendono piede? la risposta dovreste averla capita
Ora, magari sarà che sono stanco e mi scuso se sembro troppo arrogante, ma queste cose io le studio; sono all'ultimo anno della specialistica di ingegneria nucleare dopo una triennale in ingegneria energetica. Queste tecnologie non hanno ancora preso piede perché ci sono evidenti limiti tecnologici e fisici che devono (o nel caso della fisica non possono) essere affrontati e superati. Per favore, non prendiamo per vere le cose che arrivano da destra e manca da internet, dal blog di Grillo o da chi altro. Potrà sembrare strano ma la fisica non è controllata dalle multinazionali del petrolio, infatti guarda caso il nucleare e l'idroelettrico vanno alla grande in tutto il mondo. Perché? Perché la tecnologia é pronta e ottima ed economicamente competitiva, non perché qualche petroliere ha deciso così.
Due scienziati Martin Fleischmann e Stanley Pons hanno scoperto il processo della fusione fredda nel1989!!!! :) :lol:
Avevo sentito parlare dell'esperimento di Fleischmann e Pons e l'ho perfino visto spiegato brevemente (più o meno come su Wikipedia) su alcuni testi di chimica per i licei di qualche anno fa; non so però quali e quante verifiche abbia subito negli anni successivi.
Senza necessariamente credere a teorie complottiste ho pochi dubbi sul fatto che sia molto difficile ottenere finanziamenti e visibilità per le linee di ricerca potenzialmente in grado di ledere gli interessi della potentissima lobby del petrolio ... insomma, a pensar male si fa peccato ma raramente si sbaglia.
Quanto alla produzione di idrogeno su larga scala ho sentito parlare dell'idea (teorica) di ottenerlo per via biotecnologica sfruttando il metabolismo di organismi procarioti ("batteri", anche se uso il termine in senso generico) esistenti in natura o geneticamente modificati.
Lo sfruttamento di processi biochimici, catalizzati da enzimi, per produrre idrogeno molecolare dovrebbe comportare un risparmio energetico rispetto all'ottenimento dello stesso per via chimica, non ho però idea sulla eventuale liberazione di CO2 associata alla produzione dell'H2 in questo modo.
Mi associo a quanto detto da Alyssa. Capisco che è stupido urlare sempre al complotto, però trovo altrettanto stupido impuntarsi sul dire no, non si può fare. Oppure No, è una stupidaggine.
Visto che Eratostene, ben prima che nascesse Cristo, con due ombre calcolò il raggio della terra, perchè noi non possiamo generare idrogeno in modo pulito?
Per fare qualunque cosa serve energia, per produrla inquini..direttamente o indirettamente inquini sempre. La produzione di energia elettrica o di qualunque altro tipo in maniera pulita è e rimarrà un'utopia. Si può, è vero, minimizzare l'impatto...ma le scelte da fare non cominciano con l'inseguire delle chimere di cui non abbiamo certezza nemmeno teorica.
A quanto pare il discorso energetico sul forum è abbastanza acceso, e questo è un bene: da un po' di tempo a questa parte anche i non addetti ai lavori si interessano a questa problematica e forse finalmente si avrà un po' di corretta informazione. Detto questo:
Sull'esperimento in questione avevo molto sentito parlare in passato, ed avevo anche letto un libretto interessante sull'argomento (purtroppo non posso postare i riferimenti perché non ho con me il libro in questione e non potrò consultarlo fino a natale). Tutto ciò che avevo sentito parlava però di procedimento falsato a livello scientifico e dati non confermati. Ammetto cmq di aver smesso di interessarmi all'argomento un po' di tempo fa.
In merito alle fonti rinnovabili, credo sia opportuno distinguere le considerazioni generali che possono essere fatte per tutte le fonti rinnovabili, e quelle che vanno distinte da fonte a fonte. Come considerazione generale è bene chiarire che determinati impedimenti di tipo economico siano dipendenti direttamente da questioni di natura tecnica (un esempio: la poca convenienza economica delle celle e combustibile dipende anche dai materiali necessari per produrre gli elettrodi).
Nel particolare: l'eolico è una fonte su cui il mondo punta tanto per il futuro, ma che da sola non è e non sarà in grado di sostituire gli impianti di tipo termico: infatti se pur matura dal punto di vista tecnologico resta una fonte aleatoria e non prevedibile, oltre a richiedere una localizzazione geografica ben precisa. Inoltre presenta anche un problema di tipo sociologico, ovvero è spesso (almeno in Italia) ostacolata per motivi - a mio avviso stupidi - di estetica e pseudo-ambientalismo.
Il solare fotovoltaico è assolutamente inadatto alla produzione di potenza, sia per gli alti costi sia per le scarse prestazioni sia per la manutenzione necessaria. inoltre si basa sempre su una fonte aleatoria. continuerà sempre ad avere un mercato di nicchia per applicazioni particolari.
Il solare termico è per sua natura più votato all'utilizzo nella termotecnica più che nella generazione di potenza, sebbene esistano vari e validi progetti in tal senso (vedasi ARCHIMEDE ma non solo). Inoltre permette costi minori del fotovoltaico e una possibilità concreta di accumulo (dal costo non indifferente) che può in parte superare il problema della aleatorietà della fonte solare.
Il carbone (come ho già detto altrove) non è necessariamente la fonte più inquinante grazie ai nuovi cicli ultrasupercritici a polverino, o a quelli che prevedono la gassificazione.
Il nucleare sta tornando alla ribalta (nel mondo).
L'idrogeno (che per inciso non è una fonte energetica ma un vettore energetico), presenta ancora alcune problematiche tecniche non indifferenti (in materia sono abbastanza ferrato avendo svolto la mia tesi proprio sulla generazione di potenza mediante idrogeno): in primis la produzione; si può produrre idrogeno da idrocarburi da alcoli (in particolare metano, etanolo e metanolo) mediante un processo di reforming che può avvenire sia all'esterno che all'interno della cella a combustibile, dal quale si produce anche anidride carbonica (che per altro è necessaria al funzionamento di alcuni tipi di celle). Si studiano, ma ancora si è ben lontani da una realizzazione pratica, sistemi di produzione biologici. La produzione da acqua (elettrolisi) è un non senso: il processo elettrochimico con cui si produce elettricità da una cella a combustidile è il processo inverso all'elettrolisi; produrre idrogeno dall'elettrolisi e usarlo in una cella a combustibile richiederebbe più energia di quella prodotta (secondo principio della termodinamica) a causa delle inevitabili irreversibilità del processo. Poi ci sono problemi di stoccaggio: ciò riguarda più che altro i sistemi mobili quali le automobili: esistono tre tipi di serbatoi che possono contenere idrogeno, ognuno con i suoi pro e i suoi contro: a pressione, criogenici e a matrice solida; nessuno dei tre garantisce, ad oggi, sufficiente sicurezza e sufficiente capacità di stoccaggio da essere utilizzati in sistemi di trasporto. Infine nella cella: la vita utile delle celle è ancora troppo bassa, e i materiali necessari alla sua costruzione hanno costi troppo alti: sono in studio elettrodi in materiali diversi che si spera porteranno alla risoluzione di tali problemi, ma non in tempi brevissimi.
Ciò detto, per quanto riguarda l'anidride carbonica ( che non è un inquinante ma un climalterante) esistono, come già detto e per altro ampiamente discusso in un'altra discussione, progetti avanzati di segregazione.
In conclusione: ogni fonte energetica ha un suo specifico ambito di utilizzo ottimale, è inutile cercare la fonte definitiva, sarebbe invece più corretto determinare il giusto mix di fonti, ognuna utilizzata al meglio. La fusione nucleare, che anche i suoi più accesi sostenitori non vedono possibile realizzare industrialmente prima del 2050, rappresenterà di certo in futuro una risorsa importante, ma evidentemente non lo è ad oggi; per altro la comunità scientifica ha praticamente abbandonato gli studi sulla fusione fredda concentrandosi sulla fusione calda: onestamente credo che dietro vi siano motivi scientifici, non di complotti.
Con tutto ciò non voglio assolutamente dire che l'economia (che oggi è un'economia del petrolio) non abbia influenze sullo sviluppo energetico, ma credo che siano influenze reciproche e ben più complesse della semplice volontà di insabbiare.
ehm....guardate che in via sperimentale per uso interno dei propri dipendenti la BMW sede di Berlino usa dei modelli modificati serie 5 che vanno a idrogeno facendolo bruciare come se fosse benzina invece di perdersi in complicati progetti di celle combustibile...
comunque l'idrogeno forma fino al 75% della materia (in base alla massa) e più del 90% (in base al numero di atomi)...il problema è trovare il metodo più economico e pulito per produrlo, non la sua disponibilità dato che è una componente di quasi qualsiasi cosa...
leggesi voce Idrogeno su wikipedia...
Dicesi wikipedia enciclopedia, e dicesi "studiare particolari tecnologie" qualcosa di più approfondito che wikipedia. Allo stato attuale delle cose una economia basata sulla combustione dell'idrogeno o su celle a combustibile non è sostenibile...né economicamente, né dal punto di vista energetico e tantomeno per le emissioni secondarie che sono inevitabili. La facoltà di ingegneria di Bologna ha una cella a combustibile da un bel po' di tempo...ma ancora non va...e dire che sono persone competenti... Non possiamo basare i prossimi 20-30 anni sulla possibilità "idrogeno", ci sono applicazioni sperimentali è vero...come la BMW appunto...ma hai una vaga idea di quanto costino quelle serie 5?
costeranno una cifra simbolica dato che sono esclusive per la sperimentazione...e comunque fuori Berlino un distributore di Idrogeno in attività c'è...non so quanti clienti possa avere ma c'è....
Il problema non è solo rendere più conveniente da un punto di vista economico una certa fonte energetica o la sua applicazione pratica. La diminuzione dei prezzi dipende in buona misura da quanto la teconogia si diffonde. Il vero problema è verificare se la fonte energetica alternativa riesce a garantire un guadagno o quantomeno un pareggio energetico.
E' inutile pensare all'idrogeno se spendiamo più energia per produrlo/distribuirlo/immagazzinarlo rispetto all'energia che se ne ricava utilizzandolo.
In questo senso ci sono molte perplessità anche per i biocarburanti (biodiesel e derivati della colza). Sembra infatti che si spenda più energia a coltivare e lavorare la colza rispetto all'energia che si ricava utilizzando il suo olio (senza contare il fatto che dovremmo estirpare tutti i campi di grano e mais del mondo e piantare solo colza...)
Comunque tornando a noi negli ambienti scientifici si sa che quell'esperimento è una bufala, soprattutto che non si è mai riusciti a replicarlo (spero di riuscire a trovare qualche riferimento bibliografico). Ignoro poi se esista una teoria che sia in grado di spiegare un fenomeno del genere...anche facendo un paio di conti veloci veloci si vede che le energie richieste per fondere assieme due nuclei sono altissime (fate conto che in prima approssimazione crescono come [(1/r)^12 - (1/r)^6], con r la distanza tra i due nuclei), e non possono essere giustificate da un potenziale elettrico e qualche effetto di catalisi (nda: catalisi significa che la reazione viene resa più "facile") da parte degli elettrodi o degli ioni litio
Scusate se sono stato un po' tecnico, ma certe bufale ambientaliste non lo sopporto, finisce che la gente ci crede, e per uno scienziato questa è la cosa peggiore che possa accadere <_<
il solare inquina tantissimo per le emissioni dovute ai processi produttivi e costruttivi
A quanto mi è stato detto, comunque l'inquinamento è compensato nella vita utile, per una serie di motivi (maggior rendimento, ecc.).
Mi associo a quanto detto da Alyssa. Capisco che è stupido urlare sempre al complotto, però trovo altrettanto stupido impuntarsi sul dire no, non si può fare. Oppure No, è una stupidaggine
Non mi pare sia il nostro caso: abbiamo fornito motivazioni tecniche e scientifiche al "Perché no", non ci siamo limitati a dire che è una stupidaggine, o che altro.
Per Eratostene, non dico sia impossibile un procedimento semplice, ma tra un calcolo geometrico e un procedimento chimico che, in natura, è estremamente complesso e richiede alte temperature mi pare ci sia un po' di differenza...
Il solare fotovoltaico è assolutamente inadatto alla produzione di potenza, sia per gli alti costi sia per le scarse prestazioni sia per la manutenzione necessaria
Distinguiamo però tra fotovoltaico "puro" e quello a inseguimento: il primo non è che richieda grossa manutenzione, di per sé la maggior parte si riduce alla pulizia dei pannelli.
Per il solare termico, non so se alla fin fine i costi saranno minori; ricordo di aver letto considerazioni interessanti, per esempio dall'ASPO-Italia, sulle reali problematiche di questa tecnologia; se interessa, posso provare a recuperare qualcosa.
Per il carbone, non mi esprimo in merito a cicli particolari e al polverino, ma sulla gassificazione c'è da dire che la produzione di anidride carbonica è comunque proporzionale agli atomi di carbonio, e il carbone mi risulta essere la fonte che ne ha il maggior numero.
ehm....guardate che in via sperimentale per uso interno dei propri dipendenti la BMW sede di Berlino usa dei modelli modificati serie 5 che vanno a idrogeno facendolo bruciare come se fosse benzina invece di perdersi in complicati progetti di celle combustibile
Conosco quelle automobili, ma ci sono diversi problemi: per esempio, l'inquinamento (se la fai bruciare come se fosse benzina, allora produci inquinanti), il minor rendimento dell'automobile (da cui maggiori consumi), ecc.; è una possibile, ma almeno a oggi non fattiva, soluzione, né tra le tante promette di esserlo. Ricordate sempre che l'idrogeno non appare nel serbatoio, quindi parlando di inquinamento si deve considerare anche quello necessario a produrlo.
Per la presenza dell'idrogeno, non ricordo che sia stato detto che sia poco, ma che sia costoso (energeticamente e in quanto ad anidride carbonica) estrarlo.
Sul distributore, non implica che la tecnologia sia sicura, avviata, o che altro.
Inoltre, come detto, con l'energia necessaria per muovere un autobus a idrogeno se ne muovono tre elettrici: tripla energia, triplo inquinamento, anche senza considerare le altre problematiche tecniche; non mi sembra una gran cosa, onestamente...
Infine, spezzo una lancia favore dell'idrogeno:
E' inutile pensare all'idrogeno se spendiamo più energia per produrlo/distribuirlo/immagazzinarlo rispetto all'energia che se ne ricava utilizzandolo
È inutile (e assurdo) pensaro come fonte, come vettore potrebbe (e sottolineo "potrebbe") essere sensato: nell'ipotesi di avere mezzi sfruttabili per produrlo e immagazzinarlo, e un surplus d'energia, si potrebbe pensare di immagazzinare tale surplus come idrogeno (almeno al momento come ultima spiaggia, visti i bassi rendimenti). A scanso di equivoci torno a dire che comunque ci sono problematiche, anche tecniche, non da poco.
In questo senso ci sono molte perplessità anche per i biocarburanti (biodiesel e derivati della colza). Sembra infatti che si spenda più energia a coltivare e lavorare la colza rispetto all'energia che si ricava utilizzando il suo olio
Ci sono anche altre problematiche: oltre la già citata da te battaglia carburante-cibo, per esempio l'inquinamento (alcuni studi recenti - di nuovo, se interessa cercherò di rintracciare gli articoli - sembrano confermare che l'effetto cancerogeno sia almeno pari, se non superiore, a quello dei carburanti classici), ecc.
attualmente l'energia pulita dall'idrogeno è fattibile difatti esistono ben 3 progetti internazionali da alcune decine di milioni di euro (ITER) ed altri svariati progetti nazionali su centrali a fusione nucleare che darebbero rendimento ad impatto praticamente zero, il problema attuale è che date le energie in campo non si riesce a tener acceso un reattore per tempi anche brevi...i progetti comunque ci sono e la prospettiva è la produzione di energia per 1000 MeV a reattore...se solo si investisse di più invece che tra 50 anni come prevedono nelle condizioni attuali gli scienziati potremmo avere dei risultati tangibili tra 10...
L'uso dell'idrogeno come combustibile da bruciare è solo un palliativo, che, se da un lato elimina il problema dell'anidride carbonica, ha però grossi svantaggi in termini di:
- NOx
-Temperature di combustione troppo elevate
-sicurezza del veicolo (la miscela idrogeno aria è altamente esplosiva)
inoltre un conto è un distributore ad idrogeno, un conto è una rete di distribuzione, che presenterebbe difficoltà tecniche notevoli, per i già citati problemi di sicurezza e stoccaggio.
Il futuro dell'idrogeno sono le celle a combustibile; è un futuro prossimo ma non immediato. oggi il meglio sono le auto ibride, che per altro hanno ampi margini di miglioramento...
Sulle centrali a fusione: si i progetti ci sono e sono ottimi, ma i problemi ci sono pure, sia in termini di contenimento (data l'altissima temperatura a cui avvengono le reazioni di fusione se non ricordo male il combustibile si trova in fase plasma, e confinarlo in una struttura è piuttosto complesso. Non vorrei dire stupidaggini, ma credo si usino campi magnetici, che richiedono grosse energie per essere mantenuti - sono in studio magneti a superconduttori, ma ancora non sono pronti all'utilizzo, che io sappia - il che va a discapito del rendimento elettrico dell'impianto. E soprattutto ci sono problemi nel fornire l'energia necessaria ad innescare le reazioni - altissima-. Se non sbaglio L'ITER puntava sempre a tecnologie elettromagnetiche, mentre gli americani stavano sviluppando una tecnologia che sfrutta raggi laser. Sta di fatto che per realizzare un reattore stabile sono necessarie alcune tecnologie - i superconduttori non criogenici per esempio - che allo stato attuale delle cose non sono disponibili a livello industriale. Inoltre è ben diverso progettare un reattore per ricerca e commerciale, in quanto la sicurezza richiesta è ben diversa. E in una centrale nucleare i sistemi di sicurezza devono essere più che ben rodati prima di essere messi in funzione (per altro oggi si punta su sistemi passivi - ovvero che sfruttano proprietà fisiche per attivare i sistemi di sicurezza senza la necessità di intervento esterno - e un reattore che sfrutti un processo fisico del tutto nuovo, come la fusione, richiede di progettare ex novo tutti i sistemi di sicurezza). Ciò detto gli studi devono continuare e, si spera, accelerare; ma non si può contare su questi studi per tirare avanti.
edit: Per Mormon:
sul fotovoltaico hai ragione. Sul termico se trovi del materiale e puoi postarlo ne sarei felice (non perché metto in dubbio la tua affermazione, perché è un argomento che mi interessa e un po' di materiale mi tornerebbe utile).
Sul Carbone: l'anidride carbonica si produce, ma:
- i rendimenti dei cicli di cui ho parlato sono piuttosto alti (55 - 60 %), ciò vuol dire minor consumo di combustibile, e dunque minor anidride prodotta, sebbene il carbone contenga il maggior numero di atomi di carbonio.
- l'anidride carbonica non è un inquinante ma un gas clima-alterante; sembra una sottigliezza ma non lo è per due motivi: intanto è un gas la cui produzione indica il buon svolgimento del processo termodinamico, e poi non è di per se nociva. Infine insisto nel dire che il miglior modo (ad oggi) per limitare le emissioni di biossido di carbonio è il confinamento geologico, ma questa è una mia opinione.
L'idrogeno ha grandi potenzialità come vettore energetico grazie al fatto che, se usato bene - vedasi celle a combustibile - permette di eliminare alcuni passaggi oggi necessari nelle trasformazioni energetiche (da energia chimica a energia elettrica senza dover passare da energia termica e meccanica), ovvero di eliminare alcune irreversibilità dai processi termodinamici. Inoltre le celle a combustibile hanno il non trascurabile vantaggio di lavorare a rendimento (alto) praticamente costante sia con la taglia dell'impianto sia con il carico, cosa che gli impianti attuali non sono assolutamente in grado di fare: ciò permette di evitare grossi impianti (e cioè grosse spese) oggi necessari, fino ad arrivare alla generazione distribuita con buoni vantaggi per l'efficienza della rete, oltre che rendere ininfluente il fattore di carico connesso alla rete, cosa davvero non da poco. L'idrogeno come combustibile diventa importante quasi esclusivamente per i futuri impianti a fusione (si può pensare a qualche turbina da accoppiare a celle a combustibile per fare cicli combinati, ma niente di più).
attualmente l'energia pulita dall'idrogeno è fattibile difatti esistono ben 3 progetti internazionali da alcune decine di milioni di euro (ITER) ed altri svariati progetti nazionali su centrali a fusione nucleare che darebbero rendimento ad impatto praticamente zero, il problema attuale è che date le energie in campo non si riesce a tener acceso un reattore per tempi anche brevi...i progetti comunque ci sono e la prospettiva è la produzione di energia per 1000 MeV a reattore...se solo si investisse di più invece che tra 50 anni come prevedono nelle condizioni attuali gli scienziati potremmo avere dei risultati tangibili tra 10
Qui si sta parlando di fusione fredda, non di fusione e basta: conosco, io come altri, quei progetti (infatti sono stati citati), ma esulavano dal discorso, per questo non mi ci sono addentrato.
Comunque, che esistano quei progetti non significa che l'energia sia fattibile: prima di dire che è fattibile vorrei vedere un reattore funzionante: se non riusciamo nemmeno a tenere acceso un reattore, a oggi non è fattibile; per il futuro, sarà possibile, sarà probabile, sarà perfino praticamente certa; ma siamo certi (e qui chiedo a chi ha conoscenze tecniche maggiori delle mie sull'argomento) che in futuro sarà fattibile, con la strada attualmente intrapresa?
Senza contare poi che la tecnologia che si sta sviluppando usa, a quanto ho letto, dei materiali scarsi sulla Terra; ossia, passare da "Abbiamo poco petrolio" ad "Abbiamo poco [altro]", cosa non mi sembra utilissima...
Per i finanziamenti: investire di piú, togliendo da cosa? Focalizzarsi unicamente su un progetto è un assurdo, parallelamente a quello se ne stanno seguendo altri (fotovoltaico, eolico, ecc.). Senza contare che gli attuali cinquant'anni sono un aumento del precedente limite, e che i soldi possono accelerare i tempi fino a un certo punto; nulla vieta, quindi, che i tempi magari siano poi da allungare.
Tra l'altro... energie di 1000 MeV: l'unità di misura è corretta? A parte che in ambito energetico-elettrico solitamente se ne usano altre, come quantitativo d'energia sarebbe abbastanza ridicolo...