Ho sentito al telegiornale che a breve il Dalai Lama sarà in visita in Italia...ma le alte cariche dello stato si defilano. Napolitano, Bertinotti e Prodi pare che non lo incontreranno...la cosa mi fa sinceramente schifo, mi viene da pensare che sia più importante il rapporto con la Cina che la nostra immagine di paese libero. Il comportamento mi sembra oltremodo scorretto, evitare un leader di una comunità oppressa da un regime totalitario. In USA tutti i deputati, sia democratici che repubblicani, lo hanno accolto a braccia aperte ed ha avuto la possibilità di parlare al congresso. Qui invece c'è un imbarazzante silenzio, spero che quantomeno riescano a salvarsi in corner.
Bertinotti lo incontrerà in forma privata gli altri non lo so ma mi auguro veramente che lo facciano... certo se non lo facessero non mi sorprenderebbe più di tanto sia perchè in linea di massima i nostri se ne fregano della questione sia perchè difficilmente abbiamo la forza di opporci alle dittature per pericolo di ritorsioni economiche che pare in altri Paesi come Germania e USA si siano effettivamente verificate...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
mi infastidisce molto, ma più che per i motivi da te citati, per altri: siamo pieni di cose che darebbero fastidio ai cinesi, il Dalai Lama sarebbe solo una cosa in più :stralol: Semplicemente, a mio avviso, non pensano che sia necessario perchè il monaco nomade non porta alcun voto; i buddisti italiani sono pochi e menefregheggiati da tutti, il Dalai Lama è impegnato anche politicamente in alcune cose che, se gli elettori di sinistra lo sentissero, potrebbero chiedersi "Hmm... ma allora stai a vedere che Bertinotti non è comunista e pensa solo ai suoi soldi, idem per tutti gli altri governanti di sinistra..." e se ne vogliono tener ben lontani, i furboni :stralol:
Ma figuriamoci se Prodi e compagnia cantante si azzardano a fare un simile passo falso nei confronti della Cina. Hanno troppa paura di accorgersi che il loro mondo tutto farfalloso in cui va tutto bene non esiste. Dovrebbero ammettere che esiste il Tibet, che la Cina se ne frega altamente dei diritti umani che in troppi tanto sbandierano quando si tratta di attaccare l'america, e che finiscono nel dimenticatoio quando si tratta di regime comunisti tipo Cuba.
In compenso si eccitano al pensiero di portare in Italia la salma di Lenin.
Se questa non è ipocrisia...
Certo che la nostra ineguagliabile classe politica non perde mai l'occasione di fare pessime figure, perchè, IMHO, questo atteggiamento nei confronti del Dalai Lama non è tanto segno di fine tatticismo politico nei confronti della Cina quanto di meschina, insulsa piaggeria.
Se volete farvi due risate a denti stretti date un'occhiata a questo articolo di Massimo Gramellini da "La Stampa" del 27/11/2007
Facendo un raffronto tra la statura morale del Dalai Lama e la classe politica italiota, dal mio punto di vista è un bene che non si incontrino.
Un comitato d'accoglienza del genere costituirebbe un insulto bello e buono, per l'ospite Tibetano... :unsure:
Dopo aver fatto chinare la testa alle autorità nazionali, l'ambasciatore cinese sta puntando il dito contro Bresso e Formigoni, che dovrebbero ospitare il Dalai Lama rispettivamente a Torino e a Milano, minacciando rappresaglie contro le aziende piemontesi e lombarde che hanno interessi in Cina.
Premesso che dopo una simile ingerenza, col piffero che farei partecipare l'Italia a Pechino 2008 (nemmeno prima, se è per questo, ma soprassediamo), fossi un industriale del nord, di quelli minacciati dall'ambasciatore cinese, e quindi dal governo cinese, sarei io in prima persona a tagliare i ponti con la Cina.
Ma non penso che l'indignazione morale per il ricatto avrà la meglio...
Se volete farvi due risate a denti stretti date un'occhiata a questo articolo di Massimo Gramellini
Ottima citazione. Ero già tentato di inserire una discussione in proposito. Che dire? difficile guardare in faccia la realtà.
Qualche volta bisogna anche ascoltare la voce della ragion di Stato
La Cina si avvia a diventare la prossima superpotenza, e sarebbe stupido "tagliare i ponti" con questo nuovo colosso.
Usa e Germania possono anche permettersi di creare qualche piccolo incidente diplomatico con la Cina, perchè la Cina ha bisogno di loro .
Ma la Cina ha pochissimo bisogno dell'Italia, e quindi noi non ci possiamo permettere passi falsi.
Poi, certo che mi dispiace per quel povero vecchietto, ma temo il Tibet rimarrà dominio cinese per i prossimi cinquecento anni.
Mah...
sono tatticismi che non capisco.
Il fatto di incontrare il dalai lama non vedo come possa indisporre le autorità cinesi, non capisco il perché loro dovrebbero indisporsi, tanto il tibet è in mano loro, che il dalai giri per il mondo e venga incontrato da presidenti poco importa poiché senza una guerra esplicita poco può cambiare.
Perciò non capisco che paura abbiano le nostre autorità a fare l'incontro.
Sono tatticismi politici che secondo me lasciano il tempo che trovano e soprattutto mettono in cattiva luce l'autorità di turno.
Ad ogni modo, credo che in italia a ben pochi italiani interessi di questo incontro, perciò alla fine è una cosa che entra nel dimenticatoio in modo piuttosto rapido.
Quindi se si tratta di fare un dispetto alla superpotenza americana benvenga, mentre se il dispetto è rivolto ai cinesi si deve seguire la ragion di stato. Quantomeno bizzarro come ragionamento.
O forse di parte?
E chi ha mai detto che possiamo permetterci di indispettire gli Usa? Così come non possiamo permettercelo con Russia, Inghilterra, Francia e Germania. Certo con la Romania possiamo fare i gradassi quanto ci pare.
Forte coi deboli, debole coi forti. Una buona regola da seguire in politica
E chi ha mai detto che possiamo permetterci di indispettire gli Usa? Così come non possiamo permettercelo con Russia, Inghilterra, Francia e Germania. Certo con la Romania possiamo fare i gradassi quanto ci pare.
Forte coi deboli, debole coi forti. Una buona regola da seguire in politica
Non condivido però rispetto il parere. Mi auguro di risentirlo anche nelle prossime occasioni.
Delusione >_>
ecco la parola che mi viene in mente, sto governo ha fatto un bello scivolone :D vergogna!
vergogna! vergogna! e poi ci si chiede perchè molti sonoscontenti, e la cosa + bella
è che lo dico io che sono di sinistra ^_^
In realtà il Dalai Lama è stato ricevuto alla Camera, e la cosa ha trascinato qualche polemica... innanzitutto Prodi non l'ha ricevuto perchè era all'estero (forse apposta? ^_^), Napolitano non lo so. Il papa non l'ha ricevuto e il dalai ha rimpianto Giovanni Paolo 2 (ovviamente senza toni polemici nè da parte sua nè da parte mia, solo cronaca >_>).
Inoltre l'ambasciatore cinese si è lamentato, e D'alema ha detto (cito da un articolo dell'Unità, non ho ancora cercato fonti alternative) "non credo che il governo fosse tenuto a parlare con il Dalai Lama" e poi:
«Il Dalai Lama non ci ha chiesto incontri» e anzi, dimostrandosi «molto più intelligente di alcuni suoi sponsor, ha detto di non volere che la sua visita fosse un motivo per turbare le relazioni con la Cina». Parole su cui ha avuto da ridire il deputato radicale Bruno Mellano che si è detto «stupito» dalle dichiarazioni del responsabile della Farnesina, «visto che - ha aggiunto - la richiesta di un incontro ufficiale è stata fatta dall'Intergruppo parlamentare per il Tibet a nome e per conto del Tibet Bureau di Ginevra».
Quindi, conclusione mia, direi che sono scontenti un pò tutti :D non esattamente una gran prova del governo :D