"come reagite quando vi dicono che il genere letterario che amate è un genere di serie B?"
Ottimo punto. Mi trovo spesso davanti a queste critiche più per la musica che per la letteratura, perché ascolto generi che di solito gli altri considerano schifezze nauseabonde (come industrial, grindcore e death metal) e invece rimango assolutamente freddo di fronte a generi che altri considerano il top del top, come progressive e power metal. Penso che il discorso possa essere applicato tranquillamente ad entrambi i campi (letteratura e musica) perché stiamo parlando della stessa cosa. Mi sento dire spesso che un genere "è obiettivamente una schifezza" o che i brani di un gruppo "sono tutti uguali" ma si tratta sempre di pregiudizi.
La cosa peggiore è leggere questi giudizi distorti nelle riviste - e capita spesso, soprattutto nell'informazione del metal che in Italia è in mano a personaggi raccapriccianti come Claudio Cubito e Luca Signorelli: non di rado ho visto stroncare capolavori di death metal perché "la voce è gutturale" (elemento quasi fondamentale del genere: insomma, se non ti piace il genere, evitare di prendersela col singolo disco please).
Io penso che il genere non possa mai in nessun caso dare una limitazione alla possibilità di trovarsi di fronte ad un capolavoro, così come nessun prodotto può essere un capolavoro semplicemente per il genere. Inoltre, il concetto stesso di capolavoro è molto personale. Così ad esempio il Signore degli Anelli per me è stato un libro fantastico ma solo a metà (avrei picchiato a sangue Tolkien per la caratterizzazione distorta dei personaggi), e ho trovato davvero illeggibile il Quenta Silmarillion. Dovrei dire che a mio insindacabile giudizio Tolkien scriveva spazzatura? Indubbiamente no: per quanto mi faccia arrabbiare leggerlo, eruttava idee da tutti i pori.
E se un autore scrive un libro scorrevole con una trama avvincente, è spazzatura perché ha voluto fare il libro commerciale? A me sembra che invece sia il nocciolo del libro ben scritto. Semplificare le frasi il più possibile, bandire l'ipotassi finché si può, mantenere la suspence, dosare i colpi di scena..
"come reagite quando vi dicono che il genere letterario che amate è un genere di serie B?"Ottimo punto. Mi trovo spesso davanti a queste critiche più per la musica che per la letteratura, perché ascolto generi che di solito gli altri considerano schifezze nauseabonde (come industrial, grindcore e death metal) e invece rimango assolutamente freddo di fronte a generi che altri considerano il top del top, come progressive e power metal. Penso che il discorso possa essere applicato tranquillamente ad entrambi i campi (letteratura e musica) perché stiamo parlando della stessa cosa. Mi sento dire spesso che un genere "è obiettivamente una schifezza" o che i brani di un gruppo "sono tutti uguali" ma si tratta sempre di pregiudizi.
La cosa peggiore è leggere questi giudizi distorti nelle riviste - e capita spesso, soprattutto nell'informazione del metal che in Italia è in mano a personaggi raccapriccianti come Claudio Cubito e Luca Signorelli: non di rado ho visto stroncare capolavori di death metal perché "la voce è gutturale" (elemento quasi fondamentale del genere: insomma, se non ti piace il genere, evitare di prendersela col singolo disco please).
Io penso che il genere non possa mai in nessun caso dare una limitazione alla possibilità di trovarsi di fronte ad un capolavoro, così come nessun prodotto può essere un capolavoro semplicemente per il genere. Inoltre, il concetto stesso di capolavoro è molto personale. Così ad esempio il Signore degli Anelli per me è stato un libro fantastico ma solo a metà (avrei picchiato a sangue Tolkien per la caratterizzazione distorta dei personaggi), e ho trovato davvero illeggibile il Quenta Silmarillion. Dovrei dire che a mio insindacabile giudizio Tolkien scriveva spazzatura? Indubbiamente no: per quanto mi faccia arrabbiare leggerlo, eruttava idee da tutti i pori.
E se un autore scrive un libro scorrevole con una trama avvincente, è spazzatura perché ha voluto fare il libro commerciale? A me sembra che invece sia il nocciolo del libro ben scritto. Semplificare le frasi il più possibile, bandire l'ipotassi finché si può, mantenere la suspence, dosare i colpi di scena..
[OT]
quanto ti capisco...
Death metal rulezz
[/OT]
kmq io reagisco fregandome, insomma chi cavolo pensano di essere quando fanno queste affermazioni??
E' evidente che il modo in cui ho posto la questione era superficiale e volutamente provocatorio...
E lo era x' sinceramente non comprendo perche si debba dare:
una valutazione obiettiva sul livello medio delle produzioni letterarie che appartengono ad un determinato genere
Leggo solo ciò che mi piace e lo leggo perchè mi piace.
Per Lörd_Märkø nn capisco x' citando una mia citazione (che peraltro viene da un testo dove si afferma che la lettura deve essere un piacere) dici che siamo troppo influenzati dalla critica...
Mi viene il dubbio, magari sbaglio, che tu non concosca Pennac, che nn solo nn è un critico, ma odia la critica..
[Per Negròre: sto leggendo le 7 gemme, bellooo, ma ti dirò le mie impressioni alla fine, mi mancano un centinaio di pagine.
Per ora ti dico solo che un paio di capitoli fa di avrei picchiato volentierei]
a mio avviso confrontarsi, guardare il mondo che ci circonda (in tutti i campi... anche al livello letterario) aiuta a crescere, a capire... in questo senso il mio invito a riflettere sui contenuti e sulla qualità del ns. genere letterario preferito...
a maggior ragione se questo confronto è effettuato all'interno di un newsgroup di appassionati...
cara jeine risposte della serie "Leggo solo ciò che mi piace e lo leggo perchè mi piace" non sembrano in linea con la voglia di confrontarsi su un tema comune... sanno di apodittico...
In pratica il tutto si riduce a due scelte.
Leggere ciò che la "massa" e la critica decidono essere di qualità.....
Oppure leggere ciò che i nostri gusti personali ci suggeriscono.....
Sinceramente preferisco di gran lunga la seconda.... anche se credo si possa tranquillamente seguire entrambe.
Ti prego Petyr! Spiegami che significa "apodittico"......
(Non mi va di andare acercarlo sul vocabolario... )
In pratica il tutto si riduce a due scelte.
Leggere ciò che la "massa" e la critica decidono essere di qualità.....
Oppure leggere ciò che i nostri gusti personali ci suggeriscono.....
Sinceramente preferisco di gran lunga la seconda.... anche se credo si possa tranquillamente seguire entrambe.
Ti prego Petyr! Spiegami che significa "apodittico"......
(Non mi va di andare acercarlo sul vocabolario... )
non credo di aver mai parlato di critica (che comunque può essere interessante se utilizzata come uno dei parametri di riferimento)... ho dato giudizi personali sulla base di cose che io ho letto...
mi sembra che l'approccio di tipo critico sia quello che aiuta a migliorare anche nella scelta di quello che si legge... i newsgroup tematici aiutano in questo senso perchè consentono di condividere idee ed informazioni su temi di interesse comune...
lungi da me qualsiasi atteggiamento snobbistico...
Naturalmente dipende da cosa significa confrontarsi con gli altri:
- se significa parlare di ciò che si leggere, per condividere emozioni ed idee, penso sia giusto e bello farlo (infatti posto qui)
- se invece significa valutare le letture per darne un giudizio di merito e critico... francamente trovo questo atteggiamento noioso e inutile. (nn vuole essere un offesa ognuno è libero di fare ciò che gli va..)
Aggiungerò che, in passato, ci tenevo molto alla critica e alla cultura e per questo ho letto moltissima fantasy “colta”; ad esempio: testi sui miti greci (ti consiglio “le nozze di Cadmio e Armonia”); sulle leggende medioevali, sulle fiabe popolari.
Chiaramente li leggo ancora, ma sinceramente mi sembra superficiale questo atteggiamento di ricerca di ciò che è ritenuto/ritenibile colto o di valore. (probabilmente tu e i tuoi amici nn lo fate ma io lo facevo).
Leggo solo per piacere, senza dare altro valore alla mia lettura, ma la lettura ha una grandissima importanza nella mia vita.
E perdonate cito ancora il mio caro amico Daniel Pennac, che sa esprimere con tanta poesia ciò che vorrei dire io:
L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. Non gli offre alcuna spiegazione definitiva del suo destino ma intreccia una fitta rete di connivenze tra la vita e lui. Piccolissime, segrete connivenze che dicono la paradossale felicità di vivere, nel momento stesso in cui illuminano la tragica assurdità della vita. Cosicché le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità. [Daniel Pennac, Come un romanzo]
non credo di aver mai parlato di critica (che comunque può essere interessante se utilizzata come uno dei parametri di riferimento)... ho dato giudizi personali sulla base di cose che io ho letto...mi sembra che l'approccio di tipo critico sia quello che aiuta a migliorare anche nella scelta di quello che si legge... i newsgroup tematici aiutano in questo senso perchè consentono di condividere idee ed informazioni su temi di interesse comune...
lungi da me qualsiasi atteggiamento snobbistico...
Quindi anche tu cmq segui i tuoi gusti in quello che leggi, giusto?
Proprio come diceva anche Jeyne....
Ok confrontare pareri ed informazioni.... ma se io leggo qualcosa che mi piace, non smetto di leggerla solo perchè sento dire in un newsgroup che è spazzatura......
Non mi hai detto che vuol dire "apodittico".....
confrontarsi a mio avviso significa condividere emozioni ed idee, ma anche esprimere dei pareri, positivi o negativi, su ciò che si è letto... e conseguentemente ascoltare emozioni, idee e pareri di altri per crescere nel confronto stesso...
non ho mai pensato ne detto che esista un bollino blu apponibile a certe opere che ne sancisca il livello qualitativo... ne ho riconosciuto a qualcuno (la critica???) l'imprimatur per apporre il suddetto bollino...
ho detto e ripeto che la gran parte della produzione letteraria fantasy che io ho letto presenta a mio avviso un livello qualitativo basso perchè trattasi di scopiazzatura di basso livello o di operazione di marketing... terry brooks ne è un esempio...
non credo di aver mai parlato di critica (che comunque può essere interessante se utilizzata come uno dei parametri di riferimento)... ho dato giudizi personali sulla base di cose che io ho letto...mi sembra che l'approccio di tipo critico sia quello che aiuta a migliorare anche nella scelta di quello che si legge... i newsgroup tematici aiutano in questo senso perchè consentono di condividere idee ed informazioni su temi di interesse comune...
lungi da me qualsiasi atteggiamento snobbistico...
Quindi anche tu cmq segui i tuoi gusti in quello che leggi, giusto?
Proprio come diceva anche Jeyne....
Ok confrontare pareri ed informazioni.... ma se io leggo qualcosa che mi piace, non smetto di leggerla solo perchè sento dire in un newsgroup che è spazzatura......
Non mi hai detto che vuol dire "apodittico".....
certo che seguo i miei gusti, ma mi guardo anche intorno... leggo, mi informo e mi confronto... tutto qui...
gli input esterni sono importanti... ed anche la critica lo è...
nel confrontarmi giudico ma in maniera costruttiva, poi tu sei libero di vagliare quello che sto dicendo o di chiuderti... dipende dal tuo approccio...
Lemma: apodittico
Sillabazione/Fonetica: [a-po-dìt-ti-co]
Etimologia: Dal lat. tardo apodicti°cu(m), che è dal gr. apodeiktikós 'dimostrativo'
Vedi: Sinonimi e contrari
Definizione: agg. [pl. m. -ci]
1 (filos.) in Aristotele, dimostrativo, basato sull'apodissi: sillogismo apodittico
2 (estens.) evidente, irrefutabile: una verità apodittica ' atteggiamenti apodittici, che non tollerano alcuna discussione
§ apoditticamente avv.