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il dottorato questo Sconosciuto...
G di Guardiano della notte
creato il 19 ottobre 2007

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Guardiano della notte
Confratello
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Guardiano della notte
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Inviato il 19 ottobre 2007 23:19 Autore

E' da qualche tempo che mi ronza in testa l'idea di approfondire la mia laurea in lingue e letterature straniere e tentare la strada del dottorato.

Premetto che,a 27 anni suonati e con un lavoro regolare (contratto a tempo indeterminato),potrebbe sembrare alquanto strano essere interessato a rituffarsi nel calderone universitario e lo capisco perfettamente.La situazione economica non è delle più rosee,un contratto a tempo indeterminato è raro quanto l'onestà in politica,chi te lo fa fare di fare 3 e passa anni di precariato,ecc.Tutte cose che conosco e capisco perfettamente.

Tuttavia ho sempre amato studiare le materie scelte all'univ e l'idea di farlo ad un livello più alto,quello della ricerca e dell'insegnamento universitario,mi attira molto.

 

Quello che vorrei sapere è dunque se sapete qualcosa di questa realtà,se è vero che è così dura e difficile entrarvi,quali sono le reali possibilità di carriera,qualche esempio di chi ha mollato e di chi invece ce l'ha fatta...cose così.

 

Un grazie in anticipo a tutti quelli che risponderanno. :stralol:



Neshira
Pescatrice delle Carte Dimenticate
Guardiani della Notte
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Neshira
Pescatrice delle Carte Dimenticate



Guardiani della Notte

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Inviato il 20 ottobre 2007 0:01

mmm...una trentina di persone che conosco ha un dottorato o ci ha provato. Più o meno la mia statistica è questa:

 

nessuno ha mai mollato il lavoro per il dottorato, e proprio il contratto 'regolare' come il tuo consente di usare ferie, permessi (addirittura esistono anche i permessi per studio in alcuni contratti!!) e chi più ne ha più ne metta per passare all'università ogni tanto.

Visto che comunque non pagano molto (e se non vinci una borsa di ricerca non pagano proprio niente) non possono chiederti una presenza di 8 ore al giorno per tutta la settimana: alcuni si accontentano di 'risultati' spediti a mezzo elettronico o di resoconti ogni 15gg...magari per lingue però non è così facile.

Viceversa, chi aveva un contratto senza garanzie in genere ha mollato e si è concentrato a migliorare la situazione lavorativa.

 

Sembra più facile all'apparenza gestire un dottorato umanistico che scientifico (in sostanza perchè alle università serve più la 'presenza fisica' nei laboratori che nelle biblioteche).

 

Vincere una -misera- borsa di ricerca non è così incredibile come si dice: concentrandosi su un argomento 'di nicchia' in cui magari non ci siano 100 candidati all'anno uno su due ce la fa.

 

Dottorati TUTTI INTERROTTI TRANNE UNO: medicina e biologia.

Quasi tutti interrotti: ingegneria.

Dottorati completati: archeologia, lettere, psicologia. Soprattutto archeologia

 

Possibilità di carriera nell'università durante e dopo...mi spiace dirlo...pressochè zero. :stralol:

 

L'unico che conosco che è 'entrato' è l'eccezione di biologia...ma il suo dottorato era in un'università fuori dall'Italia!!!!

 

Neanche le aziende, nell'assumere, sembrano dare molto peso a questa qualifica in più: in netta contrapposizione, anche qui, con il comportamento delle aziende all'estero.

 

nota: quasi tutti i miei amici e conoscenti sono 'esempi' di frequentatori della Sapienza di Roma, e no nresidenti a Roma stessa. Probabile quindi che questa 'realtà' che conosco io sia piuttosto parziale :stralol:

 

Ma, scusa se mi impiccio dopo questa disquisizione: se puoi provarci senza lasciare il lavoro e ti va, perchè non farlo? Nessuno ti uccide se molli a metà o anche prima no :stralol:?


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isettina
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Inviato il 20 ottobre 2007 11:18

Rispondo anche io...

Come detto da Neshira le possibilità, dopo un dottorato, di entrare nel mondo universitario sono nulle... Spiace dirlo, dura realtà, ma anche i più brillanti e osannati dai docenti stessi sono poi costretti a ripiegare fuori dall'università... Purtroppo non si campa d'aria!

 

Seconda cosa: Le borse di studio sono poche e in qualche modo proporzionali al numero medio di studenti in quella facoltà; da me a matematica sono solo due per esempio.

I posti senza borsa sono LIMITATI anche quelli. Ad ogni modo non ti danno gli 800 euro netti mensili ma la tassa universitaria da pagare per farlo è proprio bassa.

Conosco diverse persone che si sono messi in aspettativa per farlo, quindi il tuo posto di lavoro è al sicuro. Inoltre, non richiedendo moltissimo tempo, se i docenti sono elastici nel consentire i programmi personali (da me lo sono parecchio) puoi permetterti anche di lavorare e seguire il dottorato in contemporanea (una ragazza che conosco e che si iscrive quest'anno al dottorato ha avuto addirittura la 'promessa' dal suo relatore della tesi , nonchè presidente del corso di dottorato, di dover essere presente solo un giorno e mezzo la settimana e per lei, che è studente fuori sede, questo è un gran incentivo).

 

Sono d'altra parte state create nell'ultimo paio di anni le cosidette 'scuole di dottorato'. La scuola di dottorato è un dottorato a tutti gli effetti, con la differenza di non essere 'monotematico'. Ergo possono concorrere laureati diversi e sia i posti totali che le borse sono in numero maggiore.

Ora non so se esistano (e abbiano senso di esistere) in un contesto umanistico, ma in un contesto scientifico permettono al laureato non solo di approfondire argomenti trattati nel proprio corso di laurea, ma anche di aprire i propri orizzonti ad altre prospettive in cui il proprio titolo può servire.

Ad esempio da noi esiste un dottorato in scienze dei materiali e scienze della vita, a cui possono accedere laureati in chimica, fisica, matematica, ingegneri dei materiali, biomedici ecc... E questa, se poi magari si ha intenzione di inserirsi nel mondo del lavoro da ricercatore (all'interno di qualche azienda o anche centro di ricerca privato, esterno all'università) credo abbia un valore effettivo, piuttosto che il solo dottorato che, a detta di molti, conta pochissimo o addirittura niente in italia. Poi se l'obiettivo di una persona è andare a lavorare all'estero allora sì che ha un peso nel curriculum aver fatto il dottorato, ma, a quel punto, è più conveniente farlo direttamente all'estero.


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Eddard Seaworth
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Eddard Seaworth
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Inviato il 20 ottobre 2007 12:09

Ti risponde uno che il dottorato lo ha fatto, concluso, e che ora fa tutt'altro!

Allora: se non sei protetto o raccomandato - e talvolta anche in quel caso - devi ripetere l'esame di ammissione una media di 5-6 volte in varie università prima che venga fatto quello in cui sei già segnalato come vincitore. Io l'ho provato a Venezia (2 volte), Padova, Milano, Torino, Bologna; non ho provato a Parma perchè cadeva nella stessa data di quello di Torino e a Verona perchè cadeva prima della mia discussione di tesi di laurea.

Ho superato le prove tre volte, a Venezia e Milano, ma restando fuori dalla classifica dei posti disponibili (6, 3 con borsa e 3 senza). Ho ottenuto il posto a Venezia approfittando delle rinunce di due che si trovavano davanti a me.

- dopo un anno di lavoro il tutor ed il coordinatore dei dottorati, che non aveva letto una riga di quanto scritto - e che non si era mai fatto trovare - , mi ha distrutto dicendo che la tesi non era nulla di nuovo, era tempo buttato, era meccanicistica...mi sono impuntato, ho cambiato tesi e pretso il cambiamento del tutor, ed ho proseguito per altri tre anni

- era un dottorato senza borsa, il che signifca circa 1500 euro annuali di tasse! il secondo anno ho ottenuto una borsa di stdio regionale, e le tasse sono state abbonate (assurdità del regolarmento: se sei borista non devi pagare le tsse, se no devi!), l'anno successivo hanno cambiato i parametri, e con la stessa situazione economico-familiare, mi è stata tolta, quindi ho dovuto riprendere a pagarle!

- mi sono addottorato contro tutte le previsioni, con il membro interno che mi ha detto peste e corna di quel che avevo scritto, e tutto quel che mi ha procurato il tutor dopo è stata la possibilità di pubblicare 1 articolo su una rivista...e basta!

- i raccomandati che erano con me ora sono tutti più o meno felicemente sistemati. Io ed altri (ed alcuni erano più bravi di me) siamo a piedi o facciamo altro.

- gli aneddoti particolari te li scrivo in privato, ti faccio solo un esempio: ho scritto un altro articolo, ed ho provato ad inviarlo al tutor e ad altri docenti, tra cui una professoressa tedesca che, in Germania, è una delle principali esperte dell'argomento. Risposta del tutor "brutto, non valeva la pena di perdere tempo per scrivere questa roba!"; risposta di uno degli altri docenti (l'unico che ha risposto) "interessante tentativo, da approfondire"; risposta della professoressa tedesca "bello ed interessante. vorrei poterlo citare nel mio prossimo lavoro: può dirmi dove ed in che data è stato pubblicato?"


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Lady Lyanna
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Lady Lyanna
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Inviato il 20 ottobre 2007 17:48

Io ho fatto domanda di dottorato (in fisiologia e biologia molecolare) e avrò l'esame tra meno di un mese.

Non so come funzioni nel resto delle facoltà, ma qui da me non esiste proprio che riesci a lavorare meno di 8 ore al giorno. Io 8 ore al giorno di laboratorio me le sono fatte per 9 mesi di internato tesi, i dottorandi e i ricercatori con cui lavoravo ne facevano anche di più e se era necessario in laboratorio ci dormivano. Non esiste sabato e domenica, non esiste agosto e non esistono ponti o feste varie. Io però ti parlo di dottorato in campo scientifico.

Nel bando di concorso mi era parso di aver letto che se vinci una borsa di dottorato o di ricerca non puoi contemporaneamente avere un altro contratto lavorativo. Ma sinceramente non ci metterei la mano sul fuoco su questa cosa, dovrei ricontrollare.

Comunque con il dottorato sono 820 euro al mese con una maggiorazione a 1020 euro se hai fatto un periodo all'estero.

Anch'io ho sentito che a livello di aziende non vedono di buon occhio i dottorati perchè convinti che all'università hanno avuto troppa libertà e sono considerati molto "nulla facenti". Evidentemente è gente che non ha mai messo piede in un laboratorio universitario di biologia, almeno non in quelli di Bologna.

Per quanto rigurda le "raccomandazioni", le borse di dottorato di solito sono 2/3 pagate e 2/3 non pagate. E' logico che se tra chi ne fa richiesta c'è il tesista del presidente di commissione, di base si conteggia una borsa in meno. Inoltre, considera che per la mia domanda di dottorato NON c'è il tema scritto, quindi non c'è nessuna prova scritta di quello che io faccio ma solo prova orale e si sa che verba volant....

Io personalmente non lascerei MAI un posto fisso per un dottorato. Tieni conto che dopo il dottorato ci sono le borse di ricerca che durano in media 15 mesi. Le borse di ricerca equivalgono a 1000 euro mensili ma non dipendono da finanziamenti ministeriali ma dai fondi del tuo professore, di conseguenza non sono 1000 euri fissi al mese e se il prof non ha più fondi la borsa non viene più rinnovata. Oltre a questo il lavoro di ricercatore in ambiente universitario può durare massimo 8 anni compresi i 3 di dottorato. Dopo di che ci possono essere altri tipi di borse di ricerca ma diventa sempre pià difficile.

Se poi consideri l'età media dei professori universitari capirai anche tu le reali possibilità di diventare professore :stralol:

 

 

Io ti ho raccontato quello che so del dottorato a Bologna. Non so come funzioni nel resto d'Italia :stralol:


Lady delle Gocciole Extra Dark


We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.

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Spree
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Inviato il 20 ottobre 2007 19:04

Non posso che dire che vi è andata particolarmente male. Tendenzialmente, quel che ho visto io sono state poche raccomandazioni e molta gente brava.


^
^shinobi^
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^shinobi^
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^

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Inviato il 20 ottobre 2007 19:17

Lavoro nel lab di una facoltà di ingegneria informatica e sono a contatto con dottorandi sia di info sia di biomedica (io ho un contratto diverso, finanziato dal FSE).

 

Come diceva lyanna, i posti sono 2/3 pagati e 2/3 non pagati all'anno. Di solito devi avere un contatto con qualche professore per essere sicuro di essere tra i 3 pagati, ma non è detto: un ragazzo che tra un mese andrà a dublino a lavorare per la Sun [quella che fa Java x intenderci e tra l'altro ci aveva già lavorato per 6 mesi nella silicon valley], perciò non il primo patacca che passa per strada, al primo tentativo, nonostante fosse sotto prof influenti, non è entrato pagato, perciò ha preso la borsa solo al 2 anno.

 

Come orari di lavoro, vedo che sono tutti molti liberi di organizzarsi come meglio credono, ma tutti si fanno circa le 8 ore canoniche e nei periodi in cui devono preparare presentazioni per conferenze in giro per il mondo o devono finire dei paper anche di +. Capita che poi dopo essere stati via 4 giorni dall'altra parte del mondo per alcuni giorni non vengano in lab, ma nessuno gli ha mai detto niente.

Per gli info il rapporto coi prof è molto amichevole e danno a tutti i prof (tranne al preside della facoltà) del tu (forse anche perché i prof sono tutti sotto la 50ina), mentre i bio ai prof danno del lei e ricevono del lei. Penso che il modo di fare degli info sia molto migliore!

 

Adesso mi sembra siano cambiate delle regole e i nuovi dottorandi devono fare per forza 6 mesi all'estero e per questo vengono rimborsati con 400 euro in+ al mese rispetto agli 800 canonici. E i nuovi, ma anche i vecchi, non sono tanti contenti, non per l'estero, ma per il rimborso che arriva dopo il ritorno in italia.

Aggiungo anche che i voli e viaggi per le conferenze sono a carico dei ragazzi (ma anche dei prof), i quali sono rimborsati al ritorno previo compilazione di alcuni moduli. E anche per questo i ragazzi non sono contenti.

 

Per i lavori esterni, un paio hanno la partita iva e fanno lavori-progetti come liberi professionisti al di fuori della attività di ricerca e non hanno alcun problema, da quanto ho capito.

 

Ps: io sono nel lab della seconda facoltà di ingegneria dell'universita di bologna, ma con sede a cesena.


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Guardiano della notte
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Inviato il 20 ottobre 2007 23:36 Autore

Grazie delle risposte.

 

In effetti,a mollare il mio attuale lavoro (commesso in una libreria)non ci penso nemmeno,anche perchè il contatto col mondo editoriale (sebbene nell'ultima parte della catena,quella della vendita)mi sarebbe utile anche a livello di studio.Non so sinceramente se,per un dottorato umanistico,la frequenza sia più gestibile rispetto a quella di un dottorato scientifico,ma se fosse possibile fare il dottorato E lavorare,allora ovviamente lo farei.Magari,se proprio incontrassi problemi a livello di frequenza,potrei sempre farmi scalare da full time a part time (che in proporzione si piglia anche di più).

 

Per quanto riguarda le possibilità di carriera,con annessi "se non sei raccomandato col cavolo che fai carriera",sono cose che,purtroppo,avevo già sentito.Mi rattrista vedere lo stato in cui versa la ricerca in Italia e la considerazione (bassa)in cui sono tenuti i dottorandi,considerando che il futuro della cultura dovrebbe poggiare sulle loro spalle...Ridicolo quello che ti è capitato con la prof tedesca,Eddard Seaworth,da non crederci...Sembra che chi voglia veder riconosciuti i propri meriti non abbia altra scelta che fare quello che fecero i nostri nonni,emigrare all'estero.

 

Non ho capito bene una cosa.OK che esistono borse di studio,pari a circa 800 euro e ok che dopo,per max 5 anni,si può usufruire di assegni di ricerca di 1000 euro circa,posto sempre che il prof che li ha a disposizione non esaurisca tali fondi.Ma per chi non vince la borsa cosa c'è?Il non pagamento delle tasse o un pagamento di tasse molto più basse del normale?E' possibile passare,negli anni successivi,dall'una all'altra categoria (magari Dio ha fatto un miracolo e il governo si è deciso ad aumentare i finanziamenti alla ricerca)?

 

Il vero domandone però sarebbe:ma dite che darebbero tanto di galera a uno se un giorno desse il via ad un nuovo sport, la "caccia al barone universitario con annessi lacchè"?


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Baccolo
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Inviato il 21 ottobre 2007 1:35

Ho fatto un dottorato all'università di Parma in storia, ora sono disoccupato... esperienza interessante, anche se dover studiare a Bologna, per ragioni di ricerca, a fianco di gente che il dottorato se lo sono visto recapitare senza un briciolo di sudore mi ha davvero scosso pesantemente, alimentando la mia vena letteraria (ho scritto vari racconti di vita universitaria)

Nelle facoltà umanistiche, infatti, non capitano quasi mai concorsi onesti e i disonesti sono quelli che poi hanno la possibilità di continuare. Si lotta, peraltro, per un tozzo di pane: 800 eruro al mese.

L'università italiana, per questa ragione, da tempo si sta avviando verso il declino... i soldi per pagare gli onesti latitano e solo chi ha santi in paradiso puo' lavorare.

Una vergogna! Ma molti alzano le spalle e se ne fregano... Aggiungo che non c'è politica che tenga: negli atenei hanno tutti lo stesso modus operandi.

 

Per avere informazioni sul dottorato c'è l'ADI, l'associazione dei dottorandi italiani:basta iscriversi e consultare il loro sito


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isettina
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Inviato il 21 ottobre 2007 10:08

Non ho capito bene una cosa.OK che esistono borse di studio,pari a circa 800 euro e ok che dopo,per max 5 anni,si può usufruire di assegni di ricerca di 1000 euro circa,posto sempre che il prof che li ha a disposizione non esaurisca tali fondi.Ma per chi non vince la borsa cosa c'è?Il non pagamento delle tasse o un pagamento di tasse molto più basse del normale?

 

Se vieni ammesso al dottorato senza borsa devi pagare le tasse universitarie (comunque sono in genere più basse rispetto a quelle che paghi per il corso di laurea).

Ad ogni modo anche i posti senza borsa sono limitati. Quindi non solo devi passare la prova d'ammissione ma devi anche cercare di piazzarti parecchio bene nella graduatoria.

Io non so se lo farò, di sicuro no se non vinco la borsa... capisco che è un esperienza formativa interessante e divertente ma non mi va proprio di passare altri 3 anni sulle spalle di mia madre. Probabilmente proverò a entrare nella scuola di dottorato di cui ti parlavo nel mio primo intervento che, a livello lavorativo, a parere mio, ha comunque più valore rispetto al dottorato da purista o monotematico. Tra l'altro quest'anno l'accesso alla scuola è determinato dai soli titoli, quindi se l'anno prossimo sarà ancora così, non mi costerà nulla tentare ^^

 

Ah un'ultima cosa: Da me PUOI lavorare e fare il dottorato in contemporanea... 2 anni fa ho conosciuto un ragazzo che era stato ammesso (senza borsa) e lavorava in un liceo... Mi diceva che avrebbe preso l'aspettativa dall'anno seguente perchè in quello corrente stava portando una quinta alla maturità e non voleva abbandonare a se stessi i "poveri" studenti.. Ad ogni modo quindi da me puoi lavorare e dottorandare in contemporanea. Probabilmente varia da ateneo ad ateneo (o addirittura da facoltà a facoltà?!?), quindi se vuoi informazioni sicure è meglio che chiedi all'ateneo in cui vorresti entrare.


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Eddard Seaworth
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Eddard Seaworth
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Inviato il 21 ottobre 2007 11:53
(magari Dio ha fatto un miracolo e il governo si è deciso ad aumentare i finanziamenti alla ricerca)?

Tu sei un utopista/ottimista irrecuperabile, vero? <_<

Vuoi l'ltimo miracolo di cui si sta discutendo in parlamento, proprio nel tentativo di stitemare la situazione tra dottorati-ricercatorati-docenze? Allora, la nuova legge (se passasse) imporrebbe che:

1- le commissioni di concorso che stabiliscono l'assegnazione dei ricercatorati dovranno essere composte solamente da professori ordinari di prima fascia, non più associati, ricercatori, ordinari di seconda fascia

2- l'aver conseguito un dottorato di ricerca diventerà pregiudiziale al conseguimento del ricercatorato, mentre finora era solo un elemento preferenziale

3- sarà obbligatorio, per accedere ai concorsi, aver prestato servizio per cinque anni con assegno di ricerca!

Ora...se consideri che gli assegni di ricerca sono rari, ed almeno per le facoltà umanistiche quando vengono indetti i concorsi il titolo del tema orrisponde quasi sempre a quello della tesi del vincitore; se consideri che aver ridotto ai soli ordinari di rima fascia le commisioni di concorso equivale a permettere loro di fare ancora più spudoratamente i giochi di scambio...

ma dite che darebbero tanto di galera a uno se un giorno desse il via ad un nuovo sport, la "caccia al barone universitario con annessi lacchè"?

prometto che avrai tutta la mia solidarietà e che ti porterò le arance in carcere :D scherzi a parte, siamo in parecchi ad aver pensato più volte di assoldare un killer e consegnargli una bella lista...il problema è che costa troppo, con tutti quelli che ci sono da far fuori.


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Guardiano della notte
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Inviato il 22 ottobre 2007 22:47 Autore

Più che utopista,cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno,altrimenti ci sarebbe veramente da piangere...Sono però il primo a riconoscere che,visto dall'esterno,il mio atteggiamento abbia parecchio in comune con quello di un laziale in curva sud all'Olimpico (cioè un candidato ideale al suicidio).

Interessante la nuova riforma Eddard,sembra quasi la versione in campo educativo del falso in bilancio depenalizzato:una c*****a.Mi domando se i legislatori ignorino semplicemente la realtà (e allora sono degli incompetenti)oppure se la conoscono (e allora sono dei gran figli di...).

Quanto al killer,crisi economica per crisi economica,vuoi che non la troviamo la gente disposta a pagare per far fuori quei tizi?Io dico di si...

 

Mah,io intanto continuo lo studio e la ricerca,poi se passo bene,se non passo chissenefrega,almeno c'ho provato.


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Guardiano della notte
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Inviato il 08 maggio 2008 19:28 Autore

Qualcuno sa per caso com'è attualmente la situazione di quella legge sul rapporto dottorati-ricercatorati-docenze di cui parlava Eddard Seaworth nell'ultimo post? Quantomeno,quali sono le intenzioni del nuovo governo a tal proposito...


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Messer Cipolla
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Inviato il 09 maggio 2008 19:27

Da quanto ne so io il dottorato non è impossibile prenderlo. Il difficile è invece ottenere un posto in università dopo di esso. A quel punto entrano in gioco raccomandazioni, amicizie, parentele, soldi ecc. ecc. I concorsi sono una farsa totale, sono i professori che stabiliscono a priori chi potrà lavorare in università. Non che i ricercatori debbano per forza essere tutti dei caproni bestiali, ma anche quelli eccezionali sono supportati da un professore ordinario. Un professore che magari è serio e che non chiede niente se non i risultati una volta che vieni assunto ma che è comunque indispensabile per poter passare il concorso. Quindi o sei un incapace con conoscenze o sei un capace che si è fatto notare, altre strade non ci sono. A parità di bravura passa il bravo amico del prof


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Baccolo
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Baccolo
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B

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Inviato il 10 maggio 2008 17:51

Differenzierei le cose: nelle facoltà scientifiche vige ancora un po' di meritocrazia. Oltretutto lì i soldi arrivano anche dai privati e per ottenere risultati ci vuole gente in gamba. Nelle facoltà umanistiche non è facile misurare la competenza e il valore di una ricerca.


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