Da qualche giorno, nel Myanmar (l'ex-Birmania), i monaci buddisti hanno iniziato una protesta non violenta contro il regime militare dittatoriale che attualmente governa il paese. I monaci, semplicemente, sfilavano in silenzio per le vie delle principali città birmane, in una silenziosa denuncia delle atrocità commesse dal regime.
Ieri sera, la giunta militare aveva imposto il coprifuoco in tutte le città, e stamane, quando i monaci sono tornati a sfilare, le divisioni d'elite dell'esercito e la polizia hanno prima caricato i manifestanti, cui si erano uniti studenti e cittadini birmani, fino ad arrivare alla cifra recordo di 100000 persone e in seguito aperto il fuoco, provocando la morte di 8 persone e forse di più...
Come dire... si rimane senza parole di fronte alla barbarie umana... ;) :) :dart: :dart:
C'è solo da sperare che le vite umane che sono state e verranno perdute in questi giorni servano davvero a risvegliare l'Occidente e l'ONU sulla situazione socio-politica dell'Estremo Oriente, affinchè si attui qualcosa di concreto epr ridare libertà e dignità ai milioni di persone oppresse dai regimi dittatoriali asiatici.
Come dire... si rimane senza parole di fronte alla barbarie umana... ;) :) :dart: :dart:
...già.
Ma che le parole vengano, e una volta tanto seguite da fatti concreti, per chi alla barbarie trova la forza di opporsi.
C'è solo da sperare che le vite umane che sono state e verranno perdute in questi giorni servano davvero a risvegliare l'Occidente e l'ONU sulla situazione socio-politica dell'Estremo Oriente, affinchè si attui qualcosa di concreto epr ridare libertà e dignità ai milioni di persone oppresse dai regimi dittatoriali asiatici.
Non sono ottimista in proposito; l'Occidente in genere si muove solo per i suoi interessi concreti, l'ONU non so quale peso possa avere in concreto.
Sono molto dispiaciuta per quanto accade in questi giorni nel Myanmar, spero che questo episodio non si trasformi in una nuova piazza Tien An Men da mettere al più presto nel dimenticatoio in nome della realpolitik.
se ci fosse petrolio in Birmania l'America sarebbe già intervenuta a portare la democrazia..... perchè si sa, l'America è bbbbbuona ed è paladina della libertà ;)
se ci fosse petrolio in Birmania l'America sarebbe già intervenuta a portare la democrazia..... perchè si sa, l'America è bbbbbuona ed è paladina della libertà ;)
Il fatto è che c'è petrolio in Birmania! Il grosso problema è che la Birmania è il Sudamerica di Russia, Cina e India: le tre superpotenze asiatiche hanno tutte grossi interessi nel paese: La Cina è il maggior importatore (di qualunque bene acquistabile) della Birmania, che manca delle infrastrutture per produrre anche i beni di primi necessità. La Russia, invece, è lo sponsor dell'esercito (vende ogni anno Mig, Carri Armati, kalashnikov e mine per miliardi alla giunta militare) e del programma nucleare birmano di prossima attuazione. E' da notare che il regime che vige in myanmar è per molti versi peggiori di quallo di Kim Jong II in Corea del Nord, ma guarda caso a tutti sta bene così.
Infine l'India è la maggior beneficiaria delle enormi risorse naturali in petrolio e gas naturali che la Birmania estrae dal suo terreno, ma che non può raffinare per via dei motivi indicati sopra, e che quindi vengo spedite in India per la raffinazione, per poi essere ricomprate a prezzi altissimi dal popolo birmano per sopperire ai propri bisogni energetici. La protesta di questi giorni è proprio stata scatenata dall'ennesimo rialzo dei prezzi della benzina.
Ah, quasi dimenticavo, la Birmania è una delle 4 maggiori produttrici di oppio del sud est asiatico, e volete forse dirmi che gli impeccabili e trasparentissimi governi Cinese e Russo potrebbero fare qualcosa per danneggiare le rispettive mafie nazionali?
Comunque, a chi interessasse seguire la vicenda in modo più approfondito dei servizi da 5 minuti dei vari TG, indico due siti:
- Democratic Voice of Burma, l'organo di informazione clandestina che i profughi birmani hanno organizzato a Nuova Delhi
- PeaceReporter, finora l'unico sito(che ho trovato) che sta dando la giusta attenzione a questa crisi.
Ciao!
Infatti non è che adesso sia sempre e solo colpa degli USA... Anche gli altri Paesi hanno le loro responsabilità e l'ONU è ormai diventato privo di credibilità con la Russia e la Cina nel Consiglio di Sicurezza non si riuscirà a cavare mai nulla di buono... Non dimentichiamoci che all'ONU sono riusciti addirittura a piazzare l'Iran a capo della Commissione per i Diritti Umani...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Mai sostenuto che la colpa sia da ricercare in terra anglofona(ci sarebbero numerosi discorsi da fare su questo argomento, ma andremmo decisamente OT e non mi pare il caso). Mi pare solo, come dire, "strano"?, che gli USA e l'UE paladini della democrazia, della pace e della giustizia abbiano messo su tutto sto casino in Afghanistan e in Iraq ( a detta loro per liberare quelle popolazioni dalla tirannia di Talebani e di Hussein), e l'unica cosa che sono capaci di fare di fronte a queste palesi violazioni dei diritti umani e delle libertà individuali, sia dire:
"O ma come ci dispiace! Poverini quei bonzi! Eppure sono tanto carini con la loro testa a palla da biliardo e le tuniche rosso ruggine... Certo che Than Shwe e i suoi amici sono proprio dei cattivoni!Non si fa così, no no... "
Sono convinto che ogni paese abbia delle precise responsabilità non solo verso il proprio popolo, ma verso l'umanità in generale. E chiunque non sia capace di muovere un dito di fronte a questo tipo di atrocità e barbarie, nella mia personalissima opinione, si rende complice di coloro che perpetrano questi crimini contro l'umanità (perchè di questo si tratta là in Birmania).
Infine: qualcuno crede davvero che l'ONU abbia mai avuto un reale potere decisionale e/o una reale credibilità, visto il suo attuale ordinamento(mai riformato da più di 60anni!!!!)? Suvvia, non scherziamo...
Infatti non ce l'avevo con te... Sulla Birmania la penso quasi come te ma la mia risposta era al commento dell'utente precedente... secondo me spesso molti Stati si nascondono dietro la criminalizzazione degli USA per nascondere i propri interessi e le proprie responsabilità... Ma forse è meglio non andare fuori tema...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Si tratta di una situazione molto grave. Che occorra fare qualcosa è chiaro, ma come intervenire?
Sanzioni? La popolazione è già affamata e non penso che i governanti si facciano scrupoli ad affamarli di più.
Intervenire militarmente? Si riaprirebbe l'eterno caso dell'esportazione della democrazia e delle conseguenze che i civili subirebbero.
Io personalmente non credo che questa giunta militare (come tutte le altre dittature o pseudo dittature) si possa chiudere semplicemente mandando un gentile messaggio con scritto "Scusate, ma sarebbe meglio che lasciaste il paese in mano ai cittadini"; d'altra parte capisco che bombardare sia tutto meno che bello ma senza dubbio una minaccia armata potrebbe se non altro dar da pensare ai governanti.
Stavolta gli Usa non c'entrano, no global e affini con chi se la prenderanno? :stralol:
mi mette troppa tristezza questa situazione, e mi sento, come individuo, con le mani legate...Non vorrei essere nei panni di quelle persone, la cui unica soluzione è lottare, visto che aiuti non ne avranno da noi :stralol:
se ci fosse petrolio in Birmania l'America sarebbe già intervenuta a portare la democrazia..... perchè si sa, l'America è bbbbbuona ed è paladina della libertà
E il resto del mondo è estremamente amichevole e paladino della pace... finché c'è da dare contro agli Stati Uniti. Negli anni '80 ci sono stati milioni di persone (bambini col cranio fracassato e bambine violentate compresi) ammazzate nel Sudan; c'è petrolio, in Sudan, ma le compagnie petrolifere sono cinesi e malesi, non americane. Quindi sembra andare tutto bene, visto che non ricordo di aver visto bandierine e cortei...
Gli Stati Uniti non saranno santi, ma direi che l'ipocrisia di facciata non è solo loro; e, se non altro, loro portano anche aiuti concreti alle popolazioni.
La crisi in Birmania... al solito: le sanzioni rischiano di penalizzare la popolazione e non i governanti, e in ogni caso interessi politici ed economici le hanno già fermate sul nascere. Vedremo come evolverà, ma i precedenti non sono incoraggianti...
Stavolta gli Usa non c'entrano, no global e affini con chi se la prenderanno? :stralol:
Come ho detto qualche post fa, non mi pare il caso di ricominciare questa eterna polemica sulla politica estera USA degli ultimi 70 anni. Sono già state fatte fin troppe parole su ciò e abbiamo capito che chi è pro rimane pro, chi è contro rimane contro. Quindi basta, per favore. :huh:
Ho aperto il topic per permettere ai barrieristi di esprimere opinioni su quanto accade in Birmania e perchè penso che sia un modo di mostrare solidarietà ai manifestanti Birmani, anche se è solo un insieme di parole e bit:penso che anche solo il pensarci mentre scriviamo un post sia un avvicinarci ed un unirci alla protesta dei monaci e dei cittadini del Myanmar.
Per rispondere alla tua domanda, e lo faccio da fermo credente nell'ideologia comunista, è facile trovare i colpevoli: li ho già elencati poco sopra. Russia Cina India. I loro interessi economici hanno permesso il colpo di stato, tengono in piedi la dittatura e hanno bloccato l'intervento dell'ONU.
Infine, per quanto riguarda il cosa si può fare, le alternative sono due, secondo me. Una, quella che è più facile a realizzarsi (e che darei per certa al 99,9%) è il non fare nulla. Il Mondo resterà a guardare mentre gli assassini militari birmani soffocheranno nel sangue di monaci, uomini, donne e bambini questa nuova rivolta, esattamente come capitò nel 1988. Solo che stavolta mi sa che rischiamo di andare ben oltre i 3000 morti... Poi tutti si dichiareranno sdegnati e inorriditi da quanto successo, e lo dimenticheranno il giorno successivo.
La seconda opportunità è che da parte dell'Occidente e dell'ONU in generale si attui un supporto incondizionato ai manifestanti, in modo da aiutarli a far cadere la giunta militare senza dover invadere il paese. Si, lo so, è decisamente utopistica e poco probabile, ma d'altronde, tanto per citarlo di nuovo, nessuno avrebbe scommesso 5 lire su Gandhi, agli inizi. E invece...
una discussione intelligente piombata nel solito coro ''noi&loro''.
qui si parla di cittadini che lottano.della più nobile delle lotte.
non essendo io alto diplomatico e certamente non un dotto posso solo ammirare il coraggio.
Ci sono sanzioni che possono colpire anche solo il regime... armi per esempio... lo ha detto anche il premio Nobel agli arresti domiciliari che è daccordo con questi provvedimenti... Un'altra cosa che si potrebbe fare(ma che non si farà) è boicottare le Olimpiadi di Pechino...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
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