ma infatti, ognuno è assolutamente libero di fare come preferisce! Io personalmente non voglio figli, altre donne magari li vogliono assolutamente, ad altre capitano e basta, e se la vivono bene o male a seconda dei casi..
però c'è sicuramente nella società una diffusa idea che la donna, per essere realizzata come persona, debba avere figli, opinione che fa sì che a volte diventino madri persone che poi alla fine non sanno crescere figli, o che riversano su di loro le proprie ansie eccetera eccetera (discorso troppo lungo da far qua).
Basta vedere il putiferio che ha scatenato una donna che ha semplicemente detto "io, preferendo me stessa ai figli, trovo che siano una scocciatura". in effetti almeno lei l'ha detto! Quante donne invece smaniano per far figli e poi si disinteressano di come crescono, e agiscono facendo capire continuamente ai figli che per crescerli stanno facendo sacrifici? di certo non è sano, e lo dico in quanto pedagogista..
Certo è che mi darebbe fastidio se un giorno qualcuno cercasse di convincermi ad avere figli, e si stupisse se dicessi "preferisco fare altro piuttosto che passare la mia vita come mamma".
meglio essere "donna incompleta" ma senza nuocere a un bambino o meglio se avessi figli e fossi una pessima madre?
tra 5 mesi nascerà il mio primogenito. Sono felice e non vedo l'ora. :huh: :lol:
Non deve essere esattamente fantastico scoprire che tua madre in una intervista pubblica ti ha definito un'inutile scocciatura... io ci sarei rimasto davvero male... :huh:
o quelle coppie sterili che si sottopongono a pesanti terapie ormonali pur di averne uno proprio... ma non è davvero meglio adottare uno dei tanti che hanno bisogno? è così difficile poter considerare come proprio discendente uno che non abbia il proprio codice genetico?
Se dovessi scoprire di avere io, o il mio compagno, problemi di fertilità, prima di ricorerre all'adozione anch'io proverei le terapie mediche del caso. E lo farei non per tramandare i miei geni, sinceramente non me ne frega nulla che la mia stirpe sopravviva nei secoli dei secoli, ma semplicemente perchè sento il bisogno e l'istinto di essere io a mettere al mondo una creatura, di portarla in grembo per 9 nove mesi, di darla alla luce e di occuparmi di lei. Ciò non toglie che se le terapie non andassaro a buon fine di sicuro mi rivolgerei all'adozione, ma di sicuro farei di tutto per poter prima avere un figlio mio.
Ci sono donne con istinto di maternità e altre che non ce l'hanno, tu forse non riuscirai a capire il mio punto di vista così come io non capirò mai il tuo :huh: Le cose per capirle bisogna viverle in prima persona.
Sono convinta che anche a me capiterà di pensare "ma chi me l'ha fatto fare", ma sono sicura che saranno molte ma molte di più le occasioni in cui penserò "dopo tutto se tornassi indietro lo rifarei".
Evidentemente questa donna trova più gioia nel viaggiare che non nel sorriso dei suoi figli, evidentemente trova più soddisifazione nel vendere un libro che non nel vedere i suoi figli felici e realizzati.
Tu Ashan hai preso una decisione, hai deciso che la maternità non fa per te e non vuoi avere figli. Benissimo, scelta rispettabilissima e comprensibile, questa donna, invece, prima ha fatto un figlio, poi ne ha fatto un altro, e alla fine ha detto "ma che palle se sapevo non li facevo". Questo dimostra che non ha minimamente pensato alle responsabilità e a cosa significa avere un figlio. A me dimostra solo una grande immaturità, cosa che purtroppo, come hai fatto notare anche tu, è molto frequente tra le ragazze.
Posso essere d'accordo con un articolo che mette in luce tutti i sacrifici e le rinuncie che è necessario fare quando si hanno dei figli, e sono d'accordo con un articolo in cui si dice chiaramente che è inutile fare figli se si pensa che sia facile come giocare con un bambolotto o se nella vita si hanno chiaramente altre priorità. Ma questo articolo lo trovo molto superficiale e da donna immatura.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Io questa la strangolo! Io sono un figlio! :huh:
scherzo.. però non sono affatto d'accordo con lei.. io se posso mi godrò la vita fino almeno a 30 anni.. poi si vedrà.. però ora come ora credo che non sarebbe affatto male mettere su famiglia
Commento le ragioni della Maier:
1) Il parto è una tortura2) Diventerete dispensatrici ambulanti di cibo
3) Lotterete per continuare a divertirvi
4) Perderete i contatti con gli amici
5) Dovrete imparare un linguaggio da veri idioti per riuscire a comunicare con i vostri figli
6) I figli uccideranno il vostro desiderio
7) I figli suonano la campana a morto della vostra vita di coppia
8) Fare figli è da conformisti
9) I figli costano
10) Verrete ingannati pensando che non esista niente come un figlio perfetto
11) Sarete inevitabilmente delusi dai vostri figli
12) Tutti si aspetteranno che voi siate una madre prima che una professionista e una donna
13) Le famiglie sono un incubo
14) I figli mettono fine ai vostri sogni dell’infanzia
15) Non smetterete di desiderare la completa felicità per la vostra prole
16) Stare a casa a badare ai figli è incredibilmente noioso
17) Dovrete scegliere fra maternità e carriera
18) Quando arriva un figlio, di solito scompare il padre
19) Ci sono già troppi bambini sul pianeta
20) I figli sono pericolosi: vi portano in tribunale senza pensarci un secondo.
1 - 2 - 12 - 17: Non mi esprimo, non sono una donna.
3: Forse si lotterà (perdendo) nel continuare a divertirsi come quando non si era genitori, ma ci sono cose che possono rendere felici anche quando si hanno figli. Se lei queste cose non le vede come divertimento, beh, è solo la sua opinione personale sulla vita.
4: Non vedo la ragione. Non posso andare in discoteca perché c'è il bimbo piccolo a casa? Beh, al ristorante con gli amici ci posso andare lo stesso, di tavolate piene di seggioloni io ne vedo a iosa ogni volta che vado a mangiar fuori, poi se gli amici vogliono andare in discoteca amen. Non mi sembra si perdano molti contatti...
5: Che sia da idioti lo dice lei. Io trovo più idiota, volgare e inconcludente il linguaggio che sento in TV, quindi sono quantomeno in ottima compagnia.
6: <_< Il pupo si mette a strillare e apiangere perché ha fame nel momento clou del rapporto? Questo magari uccide l'appagamento del desiderio, non il desiderio... O forse secondo lei la stanchezza per dover stare svegli a ogni ora del giorno e della notte per star dietro al bambino funzionerà da repellente per il sesso?
7: E perché mai? :huh:
8: Questa ragione è stupida e superficiale, secondo me. Il conformismo in sé stesso non è qualcosa di positivo o negativo. Io mangio. Pensa un po', lo fanno tutti. Sono conformista. Sfido qualcuno a essere anticonformista e scegliere di essere nutrito a flebo.
9: Vero. Circa 800 euro al mese in media dalla nascita alla maggiore età. Una barcata di soldi. Sta alla sensibilità di ciascuno decidere se sono spesi bene o se è meglio spenderli in altro.
10: Non l'ho capita... :unsure:
11: Certi aspetti dei miei figli mi deluderanno, altri mi stupiranno piacevolmente. È simpatico come la Maier focalizzi l'attenzione sempre sul bicchiere mezzo vuoto.
13: Per lei, forse. Io nella mia mi sono sempre trovato bene come figlio, quindi le mie esperienze in merito sono positive.
14: Dipende cosa si sogna nell'infanzia...
15: Ed è male?
16: Per lei evidentemente sì
18: Ciò è offensivo. Come maschio e potenziale padre, trovo sia un luogo comune al pari di tanti altri che si sentono in giro.
19: Unica ragione valida a livello oggettivo. Questa può essere una scusa per non avere un bambino. Ma al contrario, il fatto che ci siano così tanti bambini che oggi non hanno un posto dove crescere, dovrebbe essere una validissima ragione per crescerne uno. Maier, Maier, mi sa che hai toppato in pieno. :(
20: I figli sono come i genitori li crescono. Se lei ha tirato su figli del genere, si guardi allo specchio.
Quindi... Molte delle ragioni che la Maier indica come motivi validi per non avere figli sono opinioni puramente soggettive. Non ho particolari ragioni per leggere quel libro (ho il vago sospetto che il suo coming out mediatico sia un'operazione pubblicitaria), ma mi piacerebbe sapere se si tratta del diario di una persona che racconta le sue scelte di vita oppure un oracolo che racconta la sua verità suprema.
Al contrario, nell'intervista citata da Ashan vi sono spunti decisamente interessanti che mi sento di condividere in pieno: la cultura attuale spinge verso la filiazione, le donne con figli sono discriminate al momento di trovare lavoro e al momento degli avanzamenti di carriera, i vantaggi delle persone con figli in politica. Sul fatto che le persone con figli siano più "controllabili", questo direi che deriva proprio dal fatto che per millenni la società umana, quindi gli stati, si sono adattati ad una struttura basata su forme di allevamento della prole, dalla famiglia monogama a quella poligama alla tribù. Oggi gli stati sono meno adatti a controllare dei single, ma suppongo sia solo questione di tempo.
E se una donna le rispondesse che la sua più bella realizzazione sono, appunto, i figli?"Avrei dei dubbi sulla sua sincerità: mi interesserebbe andare oltre le apparenze e scavare nel vissuto di questa persona".
Trovo al contrario che questa frase sia di un'arroganza estrema. La Maier si pone nell'ottica di quella che è nel giusto, e dubita della buona fede di linee di pensiero diverse dalla sua. Inutile dire come personalmente detesti questo modo di fare.
io se posso mi godrò la vita fino almeno a 30 anni.. poi si vedrà.. però ora come ora credo che non sarebbe affatto male mettere su famiglia
Questa francamente è una posizione che non condivido.
Si parla di godersi la vita e avere figli come cose in contrapposizione. Ma a questo punto è ovvio che se i figli sono una rinuncia a "godersi la vita" allora si rientra perfettamente nel caso descritto dalla scrittrice: i figli sono un peso. Altrimenti non imedirebbero di godersi la vita, no?
Personalmente, sono convinto che molte delle cose che posso fare ora non potrei farle se fossi padre, ma sono anche convinto che tali rinunce verrebbero sostituite da altri piaceri e altre esperienze che mi permetterebbero di continuare a godermi la vita, sia pure in modo differente.
Due parole sul movimento di estinzione volontaria.
È un movimento portato avanti da gente che ha a cuore la vita sul pianeta Terra. Non siamo un gruppo di disadattati maltusiani misantropi e asociali che provano un piacere morboso ogni volta che qualche disastro colpisce gli umani. Non potrebbe esserci nulla di più distante dalla realtà. L’estinzione umana volontaria è piuttosto l’alternativa umanitaria ai disastri che colpiscono la gente.Non insistiamo sul modo in cui la specie umana si è dimostrata un parassita avido ed amorale su un pianeta che era in buona salute. Una negatività di quel genere non offre soluzioni per gli orrori inesorabili che l’attività umana sta provocando.
Piuttosto, il Movimento propone un’alternativa incoraggiante alla distruzione impietosa e completa dell’ecologia della Terra.
Come sanno bene i Volontari del VHEMT, la speranza che si presenta come alternativa all’estinzione di milioni di specie vegetali ed animali è l’estinzione volontaria di una sola specie: l’homo sapiens, la nostra estinzione.
Ogni volta che qualcuno decide di non generare altri umani da aggiungere ai miliardi brulicanti che già si accalcano su questo pianeta devastato, un nuovo raggio di speranza attenua le tenebre.
Quando ogni essere umano deciderà di non riprodursi, la biosfera della Terra potrà tornare alla sua gloria di un tempo, e ognuna delle creature che rimarranno potrà essere libera di vivere, morire, evolversi e forse scomparire, come nel corso dei millenni hanno già fatto così tanti “esperimenti” di Madre Natura. L’ecologia della Terra tornerà in buona salute… tornerà in buona salute quella “forma di vita” nota a molti col nome di Gaia.
Perché ciò possa accadere è necessaria la nostra scomparsa.
Con questa frase sono balzati immediatamente al secondo posto nella classifica "Automortificazione - Premio Special Hegel" (resta saldamente al primo posto il cattolicesimo).
Tornando seri, spero che queste persone abbiamo semplicemente inserito un microscopico riassunto della loro opinione, perché definire in questo modo la salute del pianeta è riduttivo, scorretto ed egoista.
L'uomo è un parassita avido e amorale. Vero.
Il pianeta Terra prima della presenza dell'uomo era in buona salute. E cosa sarebbe la salute che se ne va? La temperatura del pianeta? L'artide che sta sparendo completamente? L'anticiclone africano che attanaglia l'Italia (con freddo e pioggia per il Portogallo)? Sono condizioni che possono essere più o meno adatte alla vita come noi la conosciamo, ma non sono indicatori della salute del pianeta Terra.
Siamo troppi al mondo. Vero sì e no. Siamo troppi al mondo per la vita che facciamo. Il calare di numero, nel breve, avrà l'effetto di permettere a chi resta di condurre uno stile di vita più alto, a causa del maggior numero di risorse a disposizione. Se pensano che siamo troppi e dovremmo estinguerci, allora perché non si suicidano? Oltre a liberare il mondo dalla loro discendenza, lo liberano dalla loro discendenza e da sé stessi. Un risultato migliore a livello globale, direi. E invece no... Estinzione, ma intanto chi resta (e chi non è vivo direi che non può lamentarsi) fa una vita migliore. Après moi, le déluge, ma intanto io ci sono.
Inoltre, l’idea di riportare la Terra al suo splendore naturale e di porre fine all’inutile sofferenza del genere umano costituisce un pensiero allegro — non ha senso trascinarsi di qua e di là piangendosi addosso.
Ovvero, prendiamo atto che l'uomo non può comportarsi diversamente da come fa, quindi meglio lasciarsi morire. Un'ammissione di fallimento sconsolante, mi pare.
sul suicidio hanno la risposta nella sezione FAQ: <_<
Q: Why don't you just kill yourself?
This could be the most frequently asked question of all. Fair enough question: if we're so bad for whatever habitat we're occupying, why don't we just stop it? There are several reasons why retroactive birth control isn't a part of VHEMT.
As explained above, increasing death is like trying to bail out a sinking boat without plugging the leak. People are flooding in twice as fast as they're bailing out.
It's hard enough just to get people to consider not breeding. Advocating suicide, by any method besides old age, would be a particularly hard sell. There's no way we could convince enough people to kill themselves to make a difference, especially after we're too dead to talk. Suicide doesn't set an example others will follow.
Death comes soon enough -- far too soon for many of us. After working most of our lives, a dozen years of retirement isn't too much to ask. Those years may be dedicated to humanitarian and environmental causes.
Shortening an existing person's life by a few decades doesn't avoid as many years of human impact as not creating a whole new life -- one with the potential for producing more of us.
We have a responsibility to help the world as much as we're able before we die. Leaving the work for others would be irresponsible.
VHEMT is a cause to live for not to die for.
credo l'"avere figli" faccia parte del proprio percorso individuale...
credo che debba essere una scelta consapevole: non perchè ce lo impone la società, o una scelta obbligata vista l'età, ma perchè è il risultato di un cammino che una donna e un uomo hanno fatto insieme... pensiamola come un'evoluzione e non la fine della propria vita di cui vogliamo godere fino in fondo...
Dunque, la Dama decisamente vuole avere dei figli: ne vuole sia a livello logico che biologico...
A livello biologico non fa che sentire tuttora il suo corpo lanciarle messaggi sul fatto che sarebbe il momento oppurtuno (la Dama ha 23 anni, gode di buona salute, pur definendosi un rottame ambulante a cuasa di alucni acciacchi non trasmissibii per via ereditaria, eccezion fatta per la miopia) per iniziare a metter su casa...
A livello logico si rende conto di aver SOLO 23 anni, studi universitari da compiere, un lavoro come si deve da trovare, tante cose pratiche da fare prima di poter avere la certezza di potersi occupare come si deve della sua futura prole...
Una parte di lei non nega di non veder l'ora di esser parte del "miracolo della vita", visto che la ritiene una aprte fondamentale del suo percorso (scoprire di essere sterile sarebbe per lei davvero un brutto, bruttissimo colpo), il suo lato più razionale dice che è meglio rimandare per non essere una madre approssimata, per non doversi pentire un giorno di quanto ha fatto, non per i "sacrifici" (tra virgolette, perchè la Dama ritiene si tratti più di scelte che non veri e propri sacrifici), ma perchè ora come ora si rende conto che non sarebbe in grado di gestire nel migliore dei modi un eventuale pargolo...
Eppure non è sempre stato così: un tempo la Dama detestava i bambini, non riusciva a capire tutte le moine che le sue amiche facevano ogni volta che vedevano un bimbo, si sentiva molto più spinta a dimostrare affetto verso un qualsiasi animale che non verso un "gagno" incontrat per strada...
E poi, un giorno, qualcosa dentro di lei è scattato e ha iniziato a rendersi conto che l'idea di metter su famiglia per lei non era solo una cosa da fare perchè "tradizione vuole che sia così", ma perchè era ciò che voleva... Pian piano ha iniziato a rendersi conto che non le sarebbe dispiaciuta poi così tanto l'idea... E curiosamente, più questo suo istinto materno cresceva, più cresceva il desiderio di un figlio proprio, non di uno adottivo (idea che aveva inizialmente visto come soluzione ideale, ancora taaanto tempo fa, sempre in vista del futuro...)... Non che ora sia contraria all'adozione, affatto, anzi, ben venga! Ma indubbiamente preferirebbe avere dei figli suoi, poterli sentire insè per quei nove mesi di gravidanza, sapere di aver dato loro la vita, sapere che sono il frutto dell'amore che unisce lei e il suo compagno...
Di questa tipa, che dire?
Se è stato così traumatico e brutto aver figli, poteva benissimo fermarsi al primo (magari inizialmente aveva un'idea più "romantica" della maternità, mentre si è rivelato qualcosa di più "pasticciato", giusto per citare Sansa e Cersei <_< , ma questo in effetti non poteva saperlo prima, anche se denota una certa immaturità il non averi riflettuto...): si fa un secondo figlio solo se lo si vuole davvero e se questa è la sua opinione della maternità... mbah...
insomma: o ha mentito a se stessa vlendo un secondo figlio, o ha mentito nello scrivere questo libro... in un caso e nell'altro, nonostante tutta la sua presunta sincerità, alla Dama sembra molto più ipocrita che altro... avrebbe potuto capire un simile discorso da chi avesse compiuto la scelta di non avere figli, al limite da una rimasta incinta per sbaglio, ma un'unica volta... da una che è stata madre due volte, no.
Quelle che cita la signora sono tutte realtà (almeno a giudicare dalle situazioni delle coppie intorno a me), ma sono riportate in modo molto, molto, ma molto incompleto.
E' vero che mamme e papà perdono alcuni contatti ma si fanno amici tra le altre coppie con figli; è vero che non si ha più tempo per andare nemmeno al cinema ma a vederli così raggianti direi che lo stesso tempo speso con il pupo non gli fa rimpiangere l'ultima uscita. Anche il fatto che la carriera si blocca (per la donna) è vero nel novanta per cento dei casi, ma non si può dire che il non avere figli sia ormai una garanzia di tenersi il lavoro...e così via.
Boh, direi che ha sbandierato l'ovvia verità che nella vita bisogna scegliere in modo da farla sembrare un'illuminazione. In fondo questo libro deve farsi pubblicità per vendere.
Personalmente una usicta del genere non mi invoglia a comprarlo però...
momentaneamente sono per l'adozione, non mi sentirei a posto con la coscienza nel sapere che ci sono troppe persone che muoiono di fame e io ne faccio un'altra... opinione mia ovviamente, ma ci starei male. Quindi sono per il no-figli, occupiamoci di quelli che già ci sono.
Per il resto concordo al solito con Ashan...
e sui commenti dell'autrice ovviamente c'è una percentuale di tecnica pubblicitario-commerciale :huh:
P.S: ganzi i tizi dell'eutanasia sociale, un giorno forse mi unirò a loro :huh:
Intervengo un attimo per fare un po' di chiarezza su questa scrittrice..
Corinne Maier è solita scrivere libri di "controcultura", provocatori e irriverenti: sembrerebbe essere proprio una sua strategia, scrivere libri che sfidano palesemente tutte quelle che per noi sono ovvietà sociali, modi di vita che nessuno metterebbe mai in discussione.
Uno dei suoi libri più famosi è "Buongiorno pigrizia. Come sopravvivere in azienda lavorando il meno possibile": già il titolo fa notare come ponga sempre come punto di partenza affermazioni che sono l'esatto opposto di quello che nella nostra società appare come normale (il fare figli, l'essere lavoratori appagati e produttivi...)
insomma, capisco le polemiche che possono scatenare quei venti punti, ma in effetti credo che nessuno di noi abbia letto quel libro; probabilmente è davvero un'opera di marketing, o una provocazione, o un modo per analizzare le reazioni che una simili affermazioni possono provocare in una società inquadrata come la nostra :huh: