anche io sapevo che la più anziana fosse bologna tanto da gnuadagnarsi l'appellativo di LA SAGGIA
Bologna è La Dotta (la Grassa e la Rossa) ^_^
Io personalmente al Collegio Superiore di Bologna non ci sarei mai andata. Sicuramente lì hai tutto spesato: non paghi l'alloggio, non paghi le tasse universitarie, non paghi le tasse regionali, hai una borsa di studio per pagarti il vitto ed eventuali spese scolastiche (libri). In cambio devi avere una media più che brillante, dare i tuoi esami e in più dare degli esami interni al collegio. Più che vita da studente universitario mi sembra uno di quei temibili collegi in cui minacciavano di mandarmi i miei genitori quando ero piccina ^_^
Sinceramente ho avuto una media brillante, non ho mai pagato le tasse perchè grazie alla mia media avevo esonero e borsa di studio, ho trovato un sacco di amici con cui mi sono divertita e ho fatto casino per 5 anni.
Direi che la vita di collegio non mi è mancata nemmeno un pò ^_^
Sicuramente dev'essere un'esperienza di vita splendida ma mi sembra un tantino stressante più del normale, almeno a Bologna <_<
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
L'Alma Mater Studiorum di Bolognaè l'università più antica d'Europa, la fondazione risale al 1008.
Un saluto a Italo che ricordo liceale e ritrovo universitario...ma guarda tu...
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
1008.
1088 <_<
Lady Lyanna, veramente la realtà collegiale di cui parlo io non ha niente a che fare con i terribili posti cui i genitori spesso e volentieri erano tentati di mandare un po' tutti noi. La media e la puntualità sono requisiti di merito che, a differenza di quanto in molti sembrano credere, non costituiscono che la parte minore della vita collegiale. Si può essere ottimi collegiali e perdere (morire) al primo anno. L'esperienza collegiale risulta incompleta, ma nessuno potrà mai dire che si è stati pessimi collegiali perchè si è "morti".
Tenere la media e dare gli esami costituiscono le funzioni fisiologiche del collegiale, come mangiare e bere. Se non lo si fa, si muore. Ma a parte questo, essere collegiali e vivere la collegialità ha ben altro significato. A Pavia, per esempio, è sempre più evidente che gli ultimi baluardi della goliardia sono i due collegi storici (ghislieri e Borromeo). Inoltre il collegio garantisce un tipo di crescita personale che non è possibile riscontrare da nessun'altra parte (così come vivere in appartamento presenta indubbiamente aspetti formativi cui noi collegiali siamo costretti a rinunciare). La necessità di bilanciare il divertimento e l'impegno collegiale (che sono cose profondamente diverse) e il carico di studio è pressante fin dal primo giorno, anche se difficilmente prima del secondo semestre ci si rende conto di quanto a fondo si stia andando. Io ho rischiato di perdere il collegio questo primo anno e non nego che la lotta per restare dentro mi ha distrutto psicologicamente e fisicamente. Ma alla fine ne sono uscito (quasi) e l'esperienza che ho vissuto e i sacrifici che ho dovuto sopportare mi serviranno a non ripetere nuovamente l'errore. A questo aggiungiamo la consapevolezza di far parte di un gruppo disposto a tutto pur di aiutare i propri componenti in difficoltà.
Per quanto mi riguarda, non mi pento assolutamente della scelta e farò di tutto per mantenere il posto in collegio, fisicamente e collegialmente.
Lady Lyanna, veramente la realtà collegiale di cui parlo io non ha niente a che fare con i terribili posti cui i genitori spesso e volentieri erano tentati di mandare un po' tutti noi. La media e la puntualità sono requisiti di merito che, a differenza di quanto in molti sembrano credere, non costituiscono che la parte minore della vita collegiale. Si può essere ottimi collegiali e perdere (morire) al primo anno. L'esperienza collegiale risulta incompleta, ma nessuno potrà mai dire che si è stati pessimi collegiali perchè si è "morti".
Tenere la media e dare gli esami costituiscono le funzioni fisiologiche del collegiale, come mangiare e bere. Se non lo si fa, si muore. Ma a parte questo, essere collegiali e vivere la collegialità ha ben altro significato. A Pavia, per esempio, è sempre più evidente che gli ultimi baluardi della goliardia sono i due collegi storici (ghislieri e Borromeo). Inoltre il collegio garantisce un tipo di crescita personale che non è possibile riscontrare da nessun'altra parte (così come vivere in appartamento presenta indubbiamente aspetti formativi cui noi collegiali siamo costretti a rinunciare). La necessità di bilanciare il divertimento e l'impegno collegiale (che sono cose profondamente diverse) e il carico di studio è pressante fin dal primo giorno, anche se difficilmente prima del secondo semestre ci si rende conto di quanto a fondo si stia andando. Io ho rischiato di perdere il collegio questo primo anno e non nego che la lotta per restare dentro mi ha distrutto psicologicamente e fisicamente. Ma alla fine ne sono uscito (quasi) e l'esperienza che ho vissuto e i sacrifici che ho dovuto sopportare mi serviranno a non ripetere nuovamente l'errore. A questo aggiungiamo la consapevolezza di far parte di un gruppo disposto a tutto pur di aiutare i propri componenti in difficoltà.
Per quanto mi riguarda, non mi pento assolutamente della scelta e farò di tutto per mantenere il posto in collegio, fisicamente e collegialmente.
OT doveroso
Bentornato Italo!!!!
è UNA VITA CHE NN TI SI VEDE!!!! :unsure: :huh: :(
ora però vedi di farti vivo più spesso sennò vengo là e ti spenno!!! <_<
FINE OT DOVEROSO
onestamente nn avevo mai sentito prima di questi collegi anche se la cosa mi pare un pò settaria,nn credo che farebbe per me!^^
Ma dai, che potenza sta cosa... Ricordano un pò le fraternitites e le sororities inglesi e americane!!! Bello, bello... mi piace! Ma ci sono anche a Milano questi collegi con le rivalità? <_<
Nope.
Questi collegi sono quanto resta del glorioso dominio universitario di Pavia sulla grande Milano. Ancora in collegio si vedono diversi milanesi e non sono pochi i pendolari al contrario (quelli che vivono a Milano ma vanno all'università di Pavia). Se la cosa può interessare, facci un pensierino...
Ho rappresentato il Borromeo a tutti gli open day (forum di Assago, Pavia un altro che non ricordo), anche se la partecipazione liceale è stata spesso deludente, e ormai ho una certa esperienza nel fornire informazioni agli aspiranti collegiali, quindi, se hai bisogno, chiedi pure. <_<
PS: per certi versi i collegi ricordano le confraternite americane, è vero, ma attenzione a non confondere i due concetti, radicalmente differenti. Innanzitutto noi abbiamo secoli di tradizioni che da quelle parti nemmeno si sognano . In secondo luogo, sebbene l'alcool sia venerato come un dio anche da noi, non è certamente la base portante della nostra "società". Inoltre abbiamo un codice deontologico ben preciso che ci impedisce determinati comportamenti "scimmieschi" di quelli che si vedono di tanto in tanto nei film (fin troppo veritieri, a detta di diverse mie consocenze direttamente interessate)
Un esempio di tali comportamenti "scimmieschi"? <_<
Parlo di certi riti di iniziazione che ben poco hanno a che fare con il concetto di legalità o di decenza. Parlo della costituzione di organizzazioni a fini di sbocco (spesso e volentieri queste confraternite si riuniscono con il solo scopo di bere fino al coma etilico). Parlo della ghettizzazione e dell'isolamento motivati da ragioni futili. Parlo della sfiducia reciproca che mina le basi di molte di quelle comunità (noi abbiamo l'obbligo tassativo di conoscerci, TUTTI, per nome, cognome, provenienza, facoltà, anno accademico). E via dicendo...
Ok, capito... Beh dai, sembra una bella cosa! Chissà, se verrò all'università a Pavia ci faccio un pensierino :huh: Grazie per le infos! :huh: