E' stata una notizia, ahimè, alla quale è stato dato poco risalto ma che andava sicuramente approfondita. Speravo che lo facesse Santoro, ma niente. Però la questione mi ronza ancora ogni tanto in testa, per cui desideravo avere anche un vostro parere. Vi riporto le sue dichiarazioni in proposito (fonte: la Stampa.it):
L’indulto è stato «un fatto eccezionale ma necessario per rendere più vivibili e degne carceri italiane». Lo ha ricordato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intervenendo a un incontro con alcuni rappresentanti dei detenuti e dell’amministrazione carceraria durante la sua visita alla Casa circondariale di Rebibbia. «È pensando alla condizione di chi paga soffrendo il suo debito con la giustizia che ho salutato positivamente - ha ricordato Napolitano davanti al ministro della Giustizia Clemente Mastella - l’accordo in Parlamento sul provvedimento di indulto come fatto eccezionale ma necessario» anche considerando le difficoltà dell’edilizia carceraria.
«CARCERE SOLO PER I REATI CHE DESTANO ALLARME»
Il presidente della Repubblica auspica poi che, in una complessiva e necessaria revisione del sistema delle sanzioni e delle pene, la detenzione debba essere riservata solo ai reati più gravi e che suscitano allarme. «Ribadisco la convinzione che la pena detentiva - ha detto Napolitano - debba essere riservata a chi commette crimini che destano allarme, che ledono gravemente valori e interessi preminenti e intangibili». Il capo dello Stato, accolto tra gli applausi nel piccolo auditorium della Casa circondariale, ha ribadito che «l’esecuzione della pena deve avvenire nel rispetto della dignità del detenuto e offrendo condizioni per favorire il suo reinserimento sociale».
Imho, sono dichiarazioni un po' sconcertanti e faccio sinceramente fatica a credere che una persona come Napolitano le abbia potute concepire. Forse esagero ma ritengo grave che venga detto che l'indulto sia stato un provvedimento necessario. Concordo con l'eccezionale ma se - subito dopo - aggiungi la parola necessario togli valore proprio alla eccezionalità; l'indulto, infatti, andrebbe fatto ogni volta che sia necessario...e se lo fosse ogni due anni per esempio? che margine di discrezionalità è lasciata all'iniziativa politica? come viene valutata tale necessità? non è possibile rimuovere in altro modo le cause alla base di tale necessità? troppo facile fare un indulto, sopratutto se non vengono valutati attentamente (come non mi sembra sia stato fatto) i costi-benefici.
In merito poi al discorso sui reati, che cavolo significa - in concreto - che "la pena detentiva debba essere riservata a chi commette crimini che destano allarme, che ledono gravemente valori e interessi preminenti e intangibili"? Quali sono - secondo Napolitano - questi valori ed interessi? ce li vuole elencare lui? e tutti gli altri reati che non ledono questi fantomatici valori ma che comunque sono altamente antigiuridici e lesivi per il patrimonio la proprietà e quant'altro come devono essere sanzionati? una multa o una ammenda? e per chi non può pagare? non so mi sembra che il nostro Presidente abbia buttato lì le solite frasi di circostanza per farsi bello di fronte alla platea, senza approfondire volutamente il problema che invece è talmente complesso che risulta più facile fare un indulto una tantum...
Attendo le vostre impressioni; personalmente sono molto deluso :D
rendendo più vivibili le carceri HANNO reso meno vivibili le nostre città!
che amarezza...
Sul contrasto necessarietà/eccezionalità secondo me voleva dire che nelle condizioni in cui si era arrivati l'indulto era necessario, ma che sono tali cause ad essere eccezionali.
Sostenere che l'indulto, in presenza di cause eccezionali, diventa qualcosa di necessario, non mi pare fuori dal mondo.
Detto questo, mi sarei aspettato dal Parlamento (autore della legge) e dal Governo misure volte espressamente a rendere ancora più eccezionali le suddette condizioni necessarie, ma non ne faccio di certo una colpa a Napolitano se esiste il signor Mario Clemente e se ricopre il ruolo che ricopre...
Sul discorso sulla carcerazione, quelle del Presidente mi sono sembrate parole esclusivamente di circostanza. Non avendo per nulla specificato i diritti e i valori in questione, per quanto mi riguarda è impossibile trarre conclusioni in merito.
Chissà, se tra i valori in questione c'è anche la morale comune, ci sarà il carcere per le ragazze in topless sulle spiagge romagnole... :D
Personalmente, ritengo che lo schifo maggiore dell'indulto sia il fatto che questo indulto ha tradito le aspettative per cui è stato fatto. Se doveva essere fatto per svuotare le carceri, a che pro inserire tra i reati scontabili anche quelli contro la pubblica amministrazione, che riguardano poche decine di persone, al solo scopo di comprare il voto di Forza Italia (e salvare Previti)?
Mi lascia poi invece estremamente perplesso
rendendo più vivibili le carceri HANNO reso meno vivibili le nostre città!
Spero sia riferita a:
ALLEANZA NAZIONALE
Buccico Emilio Nicola, Curto Euprepio, De Angelis Marcello, Matteoli Altero, Saporito Learco, Valentino Giuseppe
AUT
Bosone Daniele, Molinari Claudio, Montalbano Accursio, Negri Magda, Peterlini Oskar, Pinzger Manfred, Rubinato Simonetta, Thaler Ausserhofer Helga, Tonini Giorgio
DC-IND-MA
Antonione Roberto, Cutrufo Mauro, Girfatti Antonio Franco, Manunza Ignazio, Massidda Piergiorgio, Pistorio Giovanni, Rotondi Gianfranco, Santini Giacomo, Saro Giuseppe Ferruccio, Stracquadanio Giorgio Clelio
FORZA ITALIA
Alberti Casellati M. E., Amato Pietro Paolo, Asciutti Franco, Azzollini Antonio, Baldini Massimo, Barba Vincenzo, Barelli Paolo, Bettamio Giampaolo, Bianconi Laura, Biondi Alfredo, Bonfrisco Anna Cinzia, Burani Procaccini Maria, Camber Giulio, Cantoni Gianpiero Carlo, Carrara Valerio, Casoli Francesco, Cicolani Angelo Maria, Colli Ombretta, Comincioli Romano, Costa Rosario Giorgio, D'Ali' Antonio, Dell'Utri Marcello, Fazzone Claudio, Ferrara Mario Francesco, Firrarello Giuseppe, Gentile Antonio, Ghedini Niccolo', Ghigo Enzo, Giuliano Pasquale, Grillo Luigi, Iannuzzi Raffaele, Iorio Angelo Michele, Izzo Cosimo, Lorusso Antonio, Lunardi Pietro, Malan Lucio, Malvano Franco, Marini Giulio, Mauro Giovanni, Morra Carmelo, Nessa Pasquale, Novi Emiddio, Palma Nitto Francesco, Pastore Andrea, Pianetta Enrico, Piccioni Lorenzo, Piccone Filippo, Pisanu Beppe, Pittelli Giancarlo, Possa Guido, Quagliariello Gaetano, Rebuzzi Antonella, Sacconi Maurizio, Scarabosio Aldo, Scarpa Bonazza Buora Paolo, Schifani Renato Giuseppe, Scotti Luigi, Stanca Lucio, Sterpa Egidio, Taddei Vincenzo, Tomassini Antonio, Vegas Giuseppe, Ventucci Cosimo, Viceconte G. Walter C., Vizzini Carlo, Zanettin Pierantonio, Ziccone Guido
IU-VERDI-COMUNISTI ITALIANI
Bulgarelli Mauro, Cossutta Armando, De Petris Loredana, Pecoraro Scanio Marco, Ripamonti Natale, Silvestri Gianpaolo
MISTO
Andreotti Giulio, Colombo Emilio, Cossiga Francesco, Del Pennino Antonio
MISTO-PDM
Fuda Pietro
MISTO.POP-UDEUR
Barbato Tommaso, Cusumano Stefano, Mastella Clemente
RIFONDAZIONE COMUNISTA-SE
Albonetti Martino, Alfonzi Daniela, Allocca Salvatore, Boccia Maria Luisa, Bonadonna Salvatore, Brisca Menapace Lidia, Capelli Giovanna, Caprili Milziade, Confalonieri Giovanni, Del Roio Josè Luiz, Di Lello Finuoli Giuseppe, Emprin Gilardini Erminia, Gagliardi Rina, Giannini Fosco, Grassi Claudio, Liotta Santo, Malabarba Luigi, Martone Francesco, Nardini Maria Celeste, Palermo Anna Maria, Russo Spena Giovanni, Sodano Tommaso, Tecce Raffaele, Turigliatto Franco, Valpiana Tiziana, Vano Olimpia, Zuccherini Stefano
UDC
Baccini Mario, Buttiglione Rocco, Ciccanti Amedeo, De Poli Antonio, D'Onofrio Francesco, Eufemi Maurizio, Fantola Massimo, Follini Marco, Forte Michele, Libe' Mauro, Maffioli Graziano, Maninetti Luigi, Marconi Luca, Monacelli Sandra, Naro Giuseppe, Pionati Francesco, Poli Nedo Lorenzo, Ruggeri Salvatore, Trematerra Gino, Zanoletti Tomaso
ULIVO
Adragna Benedetto, Amati Silvana, Angius Gavino, Baio Dossi Emanuela, Banti Egidio, Barbieri Roberto, Barbolini Giuliano, Bassoli Fiorenza, Battaglia Giovanni, Bellini Giovanni, Benvenuto Giorgio, Bettini Goffredo Maria, Bianco Enzo, Binetti Paola, Bobba Luigi, Boccia Antonio, Bodini Paolo, Bordon Willer, Bruno Franco, Brutti Massimo, Brutti Paolo, Bubbico Filippo, Cabras Antonello, Calvi Guido, Carloni Anna Maria, Casson Felice, D'Amico Natale Maria Alfonso, Danieli Franco, De Simone Andrea Carmine, Di Siena Piero, Enriques Federico, Fazio Bartolo, Ferrante Francesco, Filippi Marco, Finocchiaro Anna, Fontana Carlo Ferruccio Antoni, Franco Vittoria, Galardi Guido, Garraffa Costantino, Gasbarri Mario, Giaretta Paolo, Iovene Antonio, Ladu Salvatore, Latorre Nicola, Legnini Giovanni, Livi Bacci Massimo, Lusi Luigi, Maccanico Antonio, Magistrelli Marina, Magnolfi Beatrice Maria, Manzella Andrea, Manzione Roberto, Marino Ignazio Roberto Maria, Massa Augusto, Mele Giorgio, Mercatali Vidmer, Micheloni Claudio, Mongiello Colomba, Montino Esterino, Morando Antonio Enrico, Morgando Gianfranco, Nieddu Gianni, Palumbo Aniello, Papania Antonino, Pasetto Giorgio, Pegorer Carlo, Piglionica Donato, Pignedoli Leana, Pisa Silvana, Polito Antonio, Pollastri Edoardo, Procacci Giovanni, Randazzo Antonino, Ranieri Andrea, Roilo Giorgio, Ronchi Edo, Rossa Sabina, Rossi Paolo, Salvi Cesare, Scalera Giuseppe, Scarpetti Lido, Serafini Anna Maria, Sinisi Giannicola, Soliani Albertina, Treu Tiziano, Turano Renato Guerino, Turco Livia, Vernetti Gianni, Villecco Calipari Rosa Maria, Vitali Walter, Zanda Luigi, Zavoli Sergio Wolmar
e scrivo solo il Senato, quindi praticamente a tutti tranne Italia dei Valori, Lega Nord e parte di Alleanza Nazionale.
Trattandosi di una legge proposta dal Parlamento e non dal Governo, e trattandosi di una legge per la quale era necessario avere la maggioranza dei due terzi in entrambi i rami del Parlamento, in questo caso non si può parlare per blocchi politici... Cosa che in un topic come questo suppongo sia tra l'altro decisamente OT.
Anch' io sono piuttosto delusa (in altre circostanze ho molto apprezzato le affermazioni e le parole del Presidente della Repubblica) dal discorso di Napolitano; mi sembra il classico discorso di circostanza pieno di frasi fatte a difesa di un provvedimento sgradito alla maggioranza dei cittadini che rispettano la legge e che mandano avanti il paese lavorando onestamente.
Mi pare che le statistiche abbiano rilevato nei mesi seguiti a questo "provvediento eccezionale e necessario" un (prevedibile) aumento degli episodi di criminalità; le statistiche, a sentire i mass media, rivelerebbero anche un calo di fiducia nella politica e nelle istituzioni ancora più profondo di quello dei primi anni '90.
Difficile stupirsene perchè sarebbe bello capire CHI rappresentavano i senatori elencati da Lord Beric quando HANNO dato quel voto.
Il discorso relativo alla opportunità di sanzioni diverse dalla carcerazione per certe tipologie di reati secondo me è talmente generico da non poter essere valutabile.
Da www.libero.it (pare una battuta di pessimo gusto, visto l'argomento...):
24 maggio 2007 - 17:00Clemenza e Clemente
Indulto: il bilancio dieci mesi dopo. Ovviamente in rosso
di Johnpaul
Dei reati e di Clemente
In principio c'era «Dei delitti e delle pene» di Cesare Beccaria. Poi, qualche anno dopo, più modestamente arrivò Cesare Previti e l'accostamento dei delitti alle pene è diventato, per usare un eufemismo, quantomeno improprio. A completare l'opera ci ha pensato il ministro della Giustizia (si fa per dire) Sua Clemenza Mastella che ha definitivamente abolito il concetto, grazie all'indulto libera tutti (soprattutto furbetti). Il messaggio che il provvedimento di clemenza (o di Clemente, che dir si voglia) ha provveduto a veicolare è stato: non preoccupatevi, noi siamo con voi. Il noi, a scanso di equivoci, era riferito ai delinquenti. Affinità elettiva, si vede. Intanto, un articolo su La Stampa a firma di Luca Ricolfi traccia l'ennesimo bilancio a quasi dieci mesi dall'indulto. In rosso, naturalmente.
Nel primo semestre del 2006, complice anche la «ripresina» economica dopo anni di stagnazione, i reati erano in calo (-5,1% di furti e -6,9% di rapine). Poi nel secondo semestre i dati sono schizzati, chissà perchè, verso l'alto: 5,7% di furti e 15,2% di rapine. Secondo l'ABI (Associazione bancaria italiana), per quanto riguarda le rapine in banca, è ancora meglio: i saccheggi pre-indulto erano diminuiti del 17%; poi, siccome bisognava salvare quelli che stanno ai piani alti delle banche, si è verificato un aumento vertiginoso del 30,5%. Poi c'è il discorso dei recidivi. Dopo qualche mese ci avevano assicurato che era tornato a delinquere «solo l'1%» degli indultati, che poi divenne «solo» il 3%, il 5%, l'8% e così via, fino ad arrivare, recentemente, a «solo il 12%». Una cifra più che ragguardevole, specialmente sul breve termine. Resta da vedere quello che sta facendo il restante 88%. Delinque? Si sta riorganizzando? Ha trovato lavoro? Chissà. Tra qualche anno, probabilmente, ci verranno a dire che «solo il 90%» dei fuoriusciti è tornato al lavoro abituale. Quisquilie.
L'indulto ha avuto anche l'innegabile merito di confermare lo stereotipo dell'immigrato che viene in Italia per rubare, dato che il tasso di delinquenza nella popolazione migrante è 5 volte più alto di quella italiana. Il che è tutto dire. Mastella, dopo aver letto i risultati del suo brillante operato, ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere al quotidiano torinese. Facendo, se possibile, ancora peggio. Accertata infatti la «disfunzione» nel sistema della giustizia penale, e volendo distaccarsi dai predecessori che si sono occupati «più di curare il sintomo che non la malattia», il primo provvedimento da prendere per rendere la giustizia «credibile ed efficace» è logicamente l'indulto. Cioè garantire ed aumentare il senso d'impunità nei criminali e far girare a vuoto la macchina giudiziaria nei prossimi dieci anni a venire. Insomma, è un pò come avere una casa di tre piani traballante e togliere il primo piano; oppure come pretendere che D'Alema dica qualcosa di sinistra; o che alla giustizia possa andarci uno come Mastella.
Come merito, però, non c'è solamente l'aggravamento del problema dell'immigrazione: c'è dell'altro. Anzitutto, l'indulto ha costretto a chiedere ai magistrati un'amnistia tecnica che risolvesse, o quantomeno che cercasse di tamponare, la già abbondantemente patologica situazione nelle aule italiane. E non è poco. Già fino ad ora le toghe si sono arrangiate alla meno peggio, cioè creando un altro binario per i processi coperti dall'indulto, che rimarrano così congelati vita natural durante, salvo miracoli. Facile immaginare l'entusiasmo delle vittime dei reati che rimarranno impuniti: un'esplosione di gioia, un tripudio di felicità. Ed è facile anche immaginare lo stato d'animo di chi la legge cerca e si sforza, nonostante una situazione ambientale di segno opposto, di onorarla fino in fondo. Come dice Piercamillo Davigo, in Italia «ci vuole più coraggio a rispettare la legge che ad infrangerla». Se poi si ridicolizza chi ha questo coraggio, beh, non ci si stupisca se poi il Mario Rossi di turno diventa l'Al Capone del terzo millennio. Sebbene anche questo potrebbe essere un merito.
Sinceramente ci sono rimasto piuttosto male per Napolitano. Da lui mi sarei aspettato un'analisi più obiettiva e meno retorica. Sono in momenti come questo che rimpiango Ciampi.
e scrivo solo il Senato, quindi praticamente a tutti tranne Italia dei Valori, Lega Nord e parte di Alleanza Nazionale.
diciamo che sostengo quella parte di Alleanza Nazionale...
per quanto riguarda Napolitano preferivo Ciampi
Sul contrasto necessarietà/eccezionalità secondo me voleva dire che nelle condizioni in cui si era arrivati l'indulto era necessario, ma che sono tali cause ad essere eccezionali.
Sostenere che l'indulto, in presenza di cause eccezionali, diventa qualcosa di necessario, non mi pare fuori dal mondo.
Quindi, visto che le carceri sono ormai quasi piene come prima dell'indulto (fonte polizia penitenziaria) sarà necessario - in un tempo più o meno breve - un altro provvedimento del genere :stralol:
Strettamente parlando, del temporaneo svuotamento dovuto all'indulto non si approfittato per nulla, perché la situazione carceraria italiana non è cambiata, non sono state costruite nuove carceri, o ammodernate le vecchie, o modificato il Codice.
Quindi l'indulto precedente, SE veramente aveva la sua causa nelle carceri sovraffolate, è stato brutalmente sprecato.
Tuttavia... Le persone che dovevano uscire sono uscite (certo, al costo di farne uscire altre 10000...), l'appello di Giovanni Paolo II, che Casini e Mastella usavano come bandiera, è stato accolto, l'effetto mediatico del provvedimento di clemenza si è visto che non c'è...
Quindi direi che ora come ora l'unica causa rimasta, ovvero le carceri, è del tutto insufficiente per la ripetizione del provvedimento.
Appunto Beric, non erano queste parole che avrebbe dovuto dire un Presidente della Repubblica?
Perchè da come ha parlato sembra voler giustificare l'uso dell'indulto quando è necessario (cioè, parlando dell'Italia, ogni paio d'anni circa)...
Circa l'indulto, se non ricordo male ho già avuto modo di dire qualcosa. cmq la ripeto. l'indulto è stato approvato dal parlamento quasi all'unanimità, col consenso di tantissimi italiani, soprattutto (e qui non voglio essere polemico, solo obbiettivo) i cattolici che, all'indomani della morte di g.p.II hanno chiesto a gran voce un provvedimento di clemenza per i detenuti, per rispettare quello che era l'ultimo desiderio del vecchio papa. su questo non credo che ci sia niente da eccepire.
quanto all'opportunità del provvedimento, personalmente ho sempre ritenuto che il problema della pena sta nel fatto che è fraintesa. non tanto nel senso della vecchia diatriba punizione/rieducazione, quanto nel senso che non si è fatta in merito una scelta chiara e netta. con la conseguenza che il sistema penale carcera tutti e ne scarcera ancora di più usando misure rieducative come misure premiali. qst non può andare bene. l'indulto ocme provvedimento è l'esempio di tutto questo. l'atto di clemenza è stato inteso come una misura che doveva rieducare il condannato, mentre non ha fatto altro che offrire a delinquenti l'occasione di farla franca e continuare a fare i delinquenti. la soluzione, a mio avviso, non è mai in un provvedimento di clemenza, ma nell'adeguamento del sistema carcerario (leggi costruiamo più carceri, meglio attrezzate), nell'adeguamento del sistema penale, con una scelta determinata in un senso o nell'altro.
quanto alle parole del presidente sulla carcerazione, ritengo che basterebbe ridisegnare il sistema dell'esecuzione della pena. per es., inibire misure premiali per i reati contro la persona. tu fai un omicidio, una violenza sessuale? allora niente permessi temporanei, niente lavori all'esterno. per ireati contro il patrimonio, invece, permetterei le misure premiali nei casi meno gravi.
l'indulto in Italia è stato fatto come peggio non si poteva...
nuove carceri non sono state costruite, le procedure penali non sono state sveltite....
in questo modo semplicemente è un rimandare in maniera ciclica i problema, con la possibiltà che qualcuno se ne " approfitti"......
che qualcuno approfitti delle misure di clemenza è fisiologico. ma non dobbiamo fare un unico problema dei recidivi che usufruiscono dell'indulto e del problema sistema penale. sono due problemi diversi. l'indulto è misura eccezionale, che tende, almeno in teoria, a dare una seconda possibilità al reo, anche sfurttando la minaccia di una maggiore severità se, dopo aver usufruito dell'indulto, entro un certo termine torna a delinquere. ora, l'effetto personale che su ogni reo ha l'indulto è ovviamente molto soggettivo, e non dobbiamo farci fuorviare dai fatti di cronaca, non so se sono chiaro. per 100 che con l'indulto tornano a fare i criminali, magari ne possiamo contare altri 100 che non delinquono più, solo che la cronaca chiaramente non li mostra. quindi, l'effetto personale è diverso dal problema generale.
più carceri, certo, sono il primo a dirlo, e meglio attrezzate. qui a roma abbiamo 2 carceri strapieni, fatiscenti, ignobili. ed è così in tutta italia.
per quanto riguarda la procedura, ed i tempi dei processi, lì c'è da ripensare parecchio dell'impianto processuale, anche se pure qui bisogna distinguere tra la legge (nemmeno malaccio) ed il modo (pessimo) in cui viene applicata. almeno in qst posso garantire (ho la tesi proprio in procedura penale) che le cose che andrebbero ripensate riguardano soprattutto la discrezionalità dei giudici, troppo spesso decisiva in materie delicate, tipo le misure alternative al carcere. poi, nella questione tra pene più severe e pene più rieducatvie, non entro perchè andrei OT, e perchè forse annoierei. in linea generale dico solo che la prima cosa da rivedere è il processo minorile....
nuove carceri non sono state costruite, le procedure penali non sono state sveltite....
Direi che al contrario sono rallentati, a meno di "amnistie tecniche", che da quanto ne so non sono state ancora concesse.
Mi spiego, l'indulto elimina la pena, non il reato. Che significa? Il P.M. e il giudice, in presenza di reato devono obbligatoriamente portare avanti il processo. Anche se la pena non potrà mai esser in concreto applicata.
Quindi se quando l'indulto è stato approvato c'erano in pendenza cause penali verso reati che comportano una pena detentiva inferiore a 3 anni (e ce n'erano parecchi), i processi vanno comunque avanti, anche se la pena non verrà mai in concreto applicata, con il conseguente dispendio di tempo, denaro ed energia da parte del sistema giudiziario.
I giudici lavoreranno inutilmente, l'agenda giuridica si intaserà sempre di più, cause sostanzialmente "inutili" bloccheranno per anni la discussione di altre cause, che invece meriterebbero una pronta discussione.
nuove carceri non sono state costruite, le procedure penali non sono state sveltite....
Direi che al contrario sono rallentati, a meno di "amnistie tecniche", che da quanto ne so non sono state ancora concesse.
Mi spiego, l'indulto elimina la pena, non il reato. Che significa? Il P.M. e il giudice, in presenza di reato devono obbligatoriamente portare avanti il processo. Anche se la pena non potrà mai esser in concreto applicata.
Quindi se quando l'indulto è stato approvato c'erano in pendenza cause penali verso reati che comportano una pena detentiva inferiore a 3 anni (e ce n'erano parecchi), i processi vanno comunque avanti, anche se la pena non verrà mai in concreto applicata, con il conseguente dispendio di tempo, denaro ed energia da parte del sistema giudiziario.
I giudici lavoreranno inutilmente, l'agenda giuridica si intaserà sempre di più, cause sostanzialmente "inutili" bloccheranno per anni la discussione di altre cause, che invece meriterebbero una pronta discussione.
questa non la sapevo :stralol: :stralol: :smack: :) sempre meglio!!!!!!!
brindiamo all'indulto