Giò secondo me hai giocato troppo a Prince of Persia...
verissimo ma in una fiaba ambientata in persia nn potevo non metterlo sisi
un ombra di incubi e deliri,oscuro presentimento di lutti e tragedie a venire...il demone del tempo....il Dahaka.
il demone si voltò e sembrò fissarlo, ma non era possibile, era solo un sogno, lui non era veramente li...
o forse si sbagliava???
Non so se sarò molto brava, ma se non vi spiace io provo :yeah:
un ombra di incubi e deliri,oscuro presentimento di lutti e tragedie a venire...il demone del tempo....il Dahaka.
il demone si voltò e sembrò fissarlo, ma non era possibile, era solo un sogno, lui non era veramente li...
o forse si sbagliava???
Aprì gli occhi, colmo di disperazione e paura. Dahaka, colui che carpiva le anime dei propri adepti per rendersi ogni giorno più forte. Era sicuro di quella visione, sicuro della presenza di quel mostro. "Perchè sta succedendo proprio a me?" Pensava disperato. "Perchè neanche l'anziano sa aiutarmi?"
Si rigirò nel suo letto di paglia e quello che vide le fece accaponare la pelle e scorrere un rivolo di sudore freddo sulla schiena.
Non ho mai scritto una storia, ma darò il mio contributo (almeno ci provo) :yeah:
Ombre gli stavano intorno, non definite e deformi, ma non appena il giovane cercava di scorgere più particolari, queste si allontanavano, per poi tornare più inquietanti e veloci che mai...
Decise di porre fine a quell'assurdità, di capire cosa stava succedendo: si alzò a fatica, scosso dai tremiti della febbre... Ma la testa gli girava, o forse erano le ombre che giravano?
Gli si annebbiò la vista, perse i sensi e svenne; svegliandosi poi trovò accanto a se drappi di seta rossi, quelli della spada nel suo Sogno...
Un uomo gli comparve d'innanzi all'improvviso, spigoloso e cenerino in volto come una guglia controsole. L'uomo calò un'enorme lama su di lui. Solo i suoi occhi davano segnali di vita, lucenti in quella penombra, grandi e arrossati e ridenti e malvagi. Poi fu di nuovo buio.
Si risvegliò nel suo letto, la febbre era passata, la notte profonda. Cercò di riprendere sonno benchè conscio della vanità del suo intento, non riuscendovi si alzò e fece per indossare la sua tunica. La frescura della notte era a suo modo confortevole, e piacevole era la morbidezza del lino che si adagiava sulla pelle. Stava sistemando i lunghi capelli con un laccio, quando scorse proprio sotto la piega del gomito uno strano simbolo tatuato. Quel simbolo...
un simbolo di speranza e disperazione,di argentine risate e di urla nelle tenebre.sapore di vite mai vissute e di uomini logorati dall'esistenza.il ragazzo si reggeva malfermo,turbini di polvere oscuravano la sua vista,gli graffiavano la pelle.l'aria era diventata pesante,un senso di nausea gli occludeva lo stomaco,gli serrava le tempie.un movimento captato con la coda dell'occhio,dietro di sè,attraverso lo specchio.il Demone lo fissava,alto,efebico.leggeri stracci di lino malconcio lo rivestivano,eppure l'aura di potenza era palpabile.la nausea lo attanagliava,una nausea che sapeva di sospiri di morte e vagiti di neonati,visioni di vite possibili e impossibili lo colpirono,quasi fisicamente,facendolo vacillare. si girò di scatto.niente.
solo quel simbolo e la seta rossa....
Tornò a guardare nello specchio..Il Dahaka riapparve alle sue spalle in lontananza, stavolta più nitido e con un ghigno misto di malinconia e sadismo dipinto sul volto. Le pieghe della bocca del Demone si increspavano come onde purpuree che presagivano maledizioni e antichi riti, e parlavano dei tempi lontani dell'alba del mondo.
Fluttuando fulmineamente il Dahaka fu dietro il ragazzo: egli poteva sentire il suo fiato sul collo e l'eco di strane parole in una lingua sconosciuta..Il demone parlava al suo orecchio sussurrando con mormorii cadenzati quella strana litania atavica..Gli occhi del ragazzo si rovesciarono all'indietro, come a percepire un'estasi in quelle parole mai ascoltate prima d'ora, una malìa infernale e tuttavia seducente..
Il Dahaka cessò il suo canto liturgico fermandosi di colpo, poi sparì nuovamente, lasciando fra i capelli del ragazzo una superba piuma scarlatta e gocciolante come di nero inchiostro sulla punta..
toccò la piuma, e toccandola la sentì impregnata di una sostanza appiccicosa, si guardò le dita e vide che si erano tinte di rosso, rosso sangue.la visione di una ragazza lo folgorò, rimase un pò con la penna in mano a pensare alla visione
Una ragazza mora dai lunghi capelli intrecciati con nastri di seta, dagli occhi castani profondi simili a neri pozzi colmi di mestizia e incandescenti come carboni in mezzo alle fiamme..Le labbra vermiglie appena dischiuse in un'espressione di soavità maledetta, una bellezza fatale e al contempo pura..Emanava un'aura dorata calda ed avvolgente..Il ragazzo sussultò: il cuore cominciò a galoppargli nel petto, una morsa gli ghermì lo stomaco ed egli cadde a terra sulle ginocchia, contorcendosi in preda a spasmi incontrollati, come se una beffarda divinità di antichi culti dionisiaci agitasse il suo corpo simile ad una marionetta sul rude pavimento di cotto bruno..Cadde, e gridò il suo nome, il nome di quella fanciulla misteriosa per tre volte. Come ne era a conoscenza?
Le parole gli morirono infine nella gola, ed egli giacque privo di sensi e madido di sudore a terra, solo.
Quando si riprese il sole era già alto in cielo, qunat'era passato??un giorno?? due??
OT
Ma sto poveraccio quante canne si fà???
FINE OT
OT
Ma sto poveraccio quante canne si fà???
FINE OT
dopo aver visto che avevi lasciato un messaggio pensavo ti riferissi ad un eventuale
sbronza colossale del tipo..... non ci sono andato lontano.
per rispondere alla tua domanda: TANTE, ANZI, TROPPE :stralol: